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Solitario

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di Franz Krauspenhaar
 

ritardando oggi  in automobile vedevo gente disposta a tutto, benché ad amare ci sia sempre tempo /// prosperosa casalinga con reggiseno rosso, scopate sesso che l’attraversano ogni giorno per prendere uno dei falli di lei, lesta a spogliarsi /// portavi una gonna rossa lucente di metallo vivo sotto una luna di sebo /// due troie, fumetto porno orge scopate con casalinghe, fa chiavare il goldone, un bel culo /// quando facevi l’amore emettevi un suono bellissimo, una ciliegia che si snocciola e affonda un pieno di rum pescato da una cambusa rovistata dal sole casto, montato a neve, di igls ///

///bellissima casalinga con tettone esagerate naturali, transex maneggia due troie, sexy troia si fa chiavare per strada /// lungo la notte affabile, sereno, con lo stereo illuminato sugli eagles, lungo la marcia di cemento e asfalto caldo vedo giganti a tacchi esposti in crinale che molleggiano carcasse, le loro, alla ricerca del padre di famiglia, a mercedes cabinato immerso in bolle acide d’aria /// bella casalinga con capelli neri a pecorina lo mettono dentro a troie vogliose in quei collant, senza accenno a fiori nella passera /// mia nonna serviva nel negozio e guardava il nonno con tiepido sguardo, lui ancora innamorato faceva il burbero, su e giù per le scale, nel caldo di un’ estate sfrondante aculei, gelosamente conservata, sotto spirito, al sud /// porno troia fa chiavare  gratis, sex con vibratore all’aperto /// e mi vedevi quasi piangere perché stavo male davanti alla tv, a vedere il grande mister picchiato a sangue dai romani, e tu invece non ne provavi emozione, io sì, a colpire montante, come se vedessi finalmente il grande mister nella sua fine gloriosa /// lesbiche perverse vogliose scopate con un chiavistello, serrarsi davanti allo specchio /// ti mettevo davanti all’aurora spenta col mio calvo affluttuato di sangue, che sondava la tua restante allegria, il tuo affanno gelido, tutto cio’ che potevi regalarmi senza chiedere nulla /// troia mora si fa chiavare sul seno, scopate sesso lesbiche depravate si baciano, bella casalinga scopata a 69 /// e se ti mettevo il pigiama era per mandarti a letto senza di me, eri un’anima, la mia congiunta, che credeva di esserlo, un pacchetto di crackers, deposti come fiori sulla tomba di un amore quasi arreso, niente, sussurro, pianti  nel sonno, parole troncate all’alba, costipata di sonno trasognato, bianco latte mestizia /// ragazza depravata si fa scopare per entrambi, ogni centimetro di sesso orale, scopata a lei, uno alla festa si fanno scopate a dilatarmi, orge scopate troie sul letto /// quando godevo saltavo, un cinestetico folletto in me, che pregava di non evaporarmi, che mi teneva 4 secondi a gioire nel nonsense di quella microalluvione nostalgica delle origini del mondo /// giovane russa si fa chiavare da 4 porci, maggiorata bionda col vibratore, lesbiche depravate, si infila il cazzo /// si mitragliava la voglia, si mitragliava il costato di secondi e fanali i tuoi occhi gigli, grigi lumi a petrolio, mixer di notte a tutto, a cuore rotolante in momenti aperitivi di sogno all’estero, estati mai vissute mai da vivere, mai per sempre /// bella casalinga troia, puttane vogliose sesso sulla lingua nell’ano /// e quando dissi quelle parole pronunciate a scrittura fu la fine, e me ne resi conto riprendendo a telefonare a un amico, pensando a lui, non più a te /// casalinghe sex piercing al suo piede sul pavimento, bella casalinga per scopate con belle tettone, lesbiche oscene, troia si fa chiavare da un tavolino /// finché scendo a sondare, speleologo notturno, scatole di luce su scene di sesso in danza di loop al plasma, con tutto il possibile femmineo disponibile, sul mercato animale del questo, e chiudo gli occhi e non ci penso, e scrivo lunghe righe di pioggia su un foglio asfaltato.
 
 

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35 Commenti

  1. Questo scritto mi è piaciuto moltissimo. Scritto benissimo. Non so perché, ma mi ha rifatto venire in mente La Mostra delle Atrocità di Ballard. Veramente un gran bel testo.

  2. Anche a me piace, Franz. Mi piace la purezza come una sciabolata che traspare, e incenerisce la pornografia dei giorni.

  3. Molto bello. Senza compiacimento né traccia di voyeurismo vi è descritto così bene il drammatico naufragio della bellezza, perché è così che io l’intitolerei. Non solo, mi ricorda in qualche modo certi lirici greci.
    Icona non molto azzeccata.

  4. caro franz
    direi che siamo in una zona nevralgica. mi piacerebbe che qualcuno facesse un libro sul sesso che c’è oggi in giro.
    il sesso affrontato con le armi più alte della scrittura.
    provaci.

  5. complimenti franz, una bella scrittura, un paso doble doloroso e vero. bisognerebbe cominciare ad amare come bambini, la pornografia è un morbo. a.

  6. mi ricorda un pezzo csi coi titoli dei film incollati e cantati. e mi ha evocato uno spettatore con occhi bambini che guarda tutto ciò mischiando innocenza d’istinto e putridume pro risveglio dei sensi senza senso.

  7. La rabbia l’amore si imparano gratis
    (…) perché niente è come niente – niente è un’orgia dolorosa – è tempo squadernato – e via.

    “L’orologio americano” – Fossati

  8. La pornografia è un morbo o anche una delle forme più riconsocibili dell’arte contemporanea?

  9. E’ un’ottima idea quella di un libro sul sesso di oggi ( libro, immagino, romanzo, racconti). C’è bisogno di mettere in ridicolo l’estrema serietà, e il fanatismo con cui si pensa l’erotismo, con cui in esso ci si lancia. Sgretolare l’arroganza e il compiacimento di quei tanti che, orgogliosi, vantano l’abbattimento del più superato dei tabù.

  10. Verissimo, ma basta col prendersi sul serio che il cazzo diventi il metro di misura degli esseri umani…libido? Libido. Sì son caduta e mi son fatta un libido sul ginocchio….

    g

  11. @ Gisy Sto leggendo le poesie sul tuo sito. Metrica!
    Sei un’esemplare raro.

    “molti pensano che basti andare a capo per fare una poesia” dalla tua intervista a F. Krauspenhaar.

    E’ incredibile come di molte delle poesie degli ultimi cinquant’anni, eliminando semplicemente gli a capo, ne esca una debole prosa, spesso neppure poetica o poeticheggiante.

  12. Eh ma qui mi bocciano sempre! Forse nemmeno la metrica è sufficiente per una buona poesia, ci vuole senz’altro dell’altro. Però a volte si esagera davvero nello spacciare poesia.
    Credo comunque che non bisogna prendersi troppo sul serio; tanto Joyce non lo siamo di sicuro. Nessuno qui dentro mica per togliere qualcosa a qualcuno…
    Ormai ci sono abituata agli attacchi … ti ringrazio ^__^

    g

  13. Una rarità e una speranza.
    Come quando lessi tempo fa i versi di Nasos Vaghenas, e l’interessante recensione di Filippomaria Pontani ( La morte del verso libero, o qualcosa del genere, titolava).
    Forse qualcuno ha preso coraggio, e propone nuove sonorità, ricerca ritmo e musica, e sfronda e lima.
    Conosco un poeta che per diletto riusa i metri latini e ne fa canti in italiano, come provava Carducci, ma a mio parere di gran lunga lo supera. Il risultato sono strofe straordinarie, talmente studiate da celarne la tecnica anche a un occhio capace.

  14. Fk,
    questa tua divertente e leggera ironia mi ricorda qualcuno,
    it does ring a bell…(o come si dice)..ma non riesco a ricordare..:o)..

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