No al razzismo

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.
A 20 anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dalle politiche del governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza approvato dalla maggioranza di centro destra risponde ad un intento persecutorio, introducendo il reato di “immigrazione clandestina” e un complesso di norme che peggiorano le condizioni di vita dei migranti, ne ledono la dignità umana e i diritti fondamentali.
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37 Commenti

  1. Nel razzismo non vi è nulla di sano. E’ insano, riprovevole, nauseabondo. Cancro societario dolorosamente sperimentato in passato. Con la differenza che oggi è palesemente riconosciuto e, a quanto leggo sopra, pure giustificato con l’assurda pretesa di renderlo “fisiologico”, come se facesse parte della nostra essenza, a priori, come se non potessimo scegliere perchè condizionati dalla natura. Follia pura. Mi si accappona la pelle.

  2. va bene, ma non mi spiego la bruttezza assoluta del manifesto.

    @alcor
    “Quello che voi chiamate razzismo e’ in realta (sana e) fisiologica avversione per il diverso”.
    anton ha ragione sulla fisiologica avversione per l’estraneo.
    nel senso che anch’io credo che sia davvero così, cioè che si tratti di un carattere evolutivo delle società umane.
    dunque di un impulso del tipo che si può definire “naturale”.
    ma la storia della cultura umana è storia di opposizione e lotta al dato naturale, sia esterno che interno, non solo alle società, ma agli stessi individui.
    il razzismo è fisiologico, ma non per questo meno schifoso/pericoloso.
    molte cose fisiologiche lo sono.

  3. il razzismo è razzismo, e il razzismo è razzismo e basta. Non ci sono distinguo, non si va per il sottile. Si scende in piazza, e basta.

  4. esatta l’annotazione di pecoraro, e dunque repetita juvant, giusto per comprendere bene i meccanismi della regressione al “bestiale”- è in questo interstizio che si inserisce l’immarcescibile mistica razzista, in tutte le sue varianti. Dunque, bene conoscerne le pieghe, ma altrettanto bene ribadire che l'”umano” ( gli strati superiori della corteccia cerebrale, detto in altri termini) è quello che ci fa diversi e vincitori rispetto alla paura dell’altro e all’esclusione (il concetto di “purezza” razziale è una pura stronzata, inesistente in natura).Dunque meglio ribadire chè il razzismo è razzismo ed è giusto quanto sostengono Alcor e Manuel Cohen. Il razzismo è razzismo, si scende in piazza e basta e – non venga mai quel giorno, e sottolineo “mai”- se occorre, si menano anche le mani (metaforicamente parlando e non).

  5. i razzisti sono una razza inferiore e anton sa bene di farne parte.

    natura vuole che i suoi strilli siano inutili poichè,in quanto appartenente a razza inferiore,il suo destino ineluttabile al pari di quello di tutti gli altri untermensch saranno i forni.

  6. i forni, ma siamo matti? sachs, cosa ti fa pensare di essere diverso da anton?
    e se credi che sia una battuta paradossale ti sbagli

  7. sachs, fesso, il plurale e’ Untermenschen. E come ogni sostantivo in tedesco viene scritto con iniziale maiuscola.
    Bend on your desk, you silly underman.

  8. Mi dispiace, in realtà sono un trans !
    Per sposarci dobbiamo aspettare il prossimo governo di sinistra che legalizzerà il matrimonio omosessuale.
    Comunque preparo la lista di nozze…

  9. Che bello!!!! Siamo diventati un’agenzia matrimoniale per neonazisti. Brigit pensaci: anton è un uomo che non solo la pensa come te, ma è pure colto….a questo punto che siate tutti e due uomini, pare un dettaglio

  10. Ma questo Anton quale mai covo lo ha scatarrato?Al rogo al rogo ci vada lui per primo, si levi dalle balle, caro benpensantino giustiziere che ( chiedo perdono alle opinioni ) si permette di averne? Conosciamo la categoria. E’ quella che sottoscrive la meschinità del nostro governo. Anton,ma non ti vergogni?Caro prolet -tario, et sourtout pas trop de zel…………..

  11. Anton e brigit, siete sicuri di non essere una persona sola? Sennò il vostro matrimonio in difesa della razza, baluardo alle congiunge pluto-demo-giudeo-omo-massoniche andrebbe a farsi benedire e sarebbe un gran peccato…

  12. anton: “Per i democratici, di norma ricconi, raffinati, omosessuali e grandi frequentatori delle sfilate di Armani”

    brigit: “”Loro sono ricchi, possono permettersi la vigilanza privata, noi invece siamo le vittime sacrificali”

    sì, helena, sono una persona sola, ma possono sempre riprodursi nell’humus dell’unter-cacca, (come dice giustamente aparrag la cacca ha una ragion d’essere), perciò io non li sottovaluterei, anzi, bisogna leggerli e ricordarsi che prima o poi tornano fuori, come i vermi nel deserto, che sembrano assenti, ma se piove tornano a fare il loro lavoro.

  13. alcor, se lascio in bella vista questo tipo di commenti è soprattutto perché ci si possa accorgere che esistono, che pure trovano il piacere di venire qui e – secondo loro- sbeffeggiare i luridi ricconi comunisti. Non sottovaluto, credimi…

  14. chiedo scusa (senza ironia) ad anton di averlo paragonato a un escremento.
    è stato solo un deplorevole momento di irritazione.
    egli non né un verme né una cacca, ma un umano politicamente ascrivibile a quella quota fisiologica di nazi-fascismo presente in ogni momento della storia moderna.
    il mio problema non è convincerlo, ma chiedermi come mai questa quota, fino a dieci anni fa fisiologicamente minoritaria, oggi rischia di diventare maggioranza.
    se già non lo è.
    la domanda per me più importante è: perché sta accadendo questo?

  15. “Loro sono ricchi”.
    Sono pronto a confrontare la mia dichiarazione dei redditi con la vostra. Vi stupireste.

  16. gianni, se non 6 ricco allora 6 fesso.
    E’ giusto che sia cosi. Gli ufficiali incassano rendite gigantesche, voi truppa seguite ovinamente, e atitolo gratuito.
    Povero gianni, che ti hanno fatto credere che anche tu 6 importante.

  17. Siete caduti, già da qualche mese, nel ricatto-trappola di questa immonda feccia nazista che viene qui a depositare i suoi escrementi.

    E si possono permettere anche di irridervi, perché sanno che non li censurerete mai:

    “Continuate a non censurare e avrete modo di ascoltare le ns. opinioni ed essere, alfine, convertiti.
    Grande sforzo non censurare, per i demo-comunisti. Essi sono rampolli di classi parassitarie e sfruttatrici. I loro padri e nonni, biologici e culturali, non hanno mai fatto un kazzo in vita loro.”

    Spazzare via questi rifiuti, invece, non è un atto di censura ma una forma di resistenza, una rivendicazione di libertà, qui e ora, contro l’obbrobrio che rappresentano: un doveroso atto di omaggio alla memoria di chi, almeno per un attimo, ci ha liberati da questo orrore.

    Essere democratici, e onorare quella memoria, non significa affatto interloquire con chi, in atti e parole, la nega e la insozza.

  18. @forte-braccio.
    non spetta a me, che manco faccio parte della redazione di NI, di censurare nessuno.
    questo credo sia solo un blog, un luogo dove si parla, si inter-loquisce, anche animatamente, anche sfanculandosi, ma senza mai negarlo come area dello scambio.
    non è qui che si fanno rese dei conti, o almeno non lo credo.

  19. @ Francesco Pecoraro

    Era una riflessione, nient’altro, nessuna “resa dei conti” – io non ne ho in sospeso con nessuno.

    Solo, se permetti, mi scelgo io le persone con cui inter-loquire.

    “Persone” – ho detto.

    Quale “scambio” può mai esserci con chi si permette di chiamare in causa e di insultare “padri e nonni biologici”? E senza che nessuno trovi niente da ridire – per un malinteso senso di accettazione “a tutti i costi”, anche dell’inaccettabile e dell’irriferibile.

    Che ne sa, chi scrive quella sporcizia, di mio padre e di mio nonno?

    Quale dovrebbe essere un’eventuale risposta? Richiamare i trascorsi e il mestiere di “altri” (loro) ascendenti biologici?

    No, personalmente non ci sto.

    Perché penso, caro Francesco, che se siamo “dove” siamo, se questa – come dici tu – è ormai la maggioranza, ciò dipende *anche* dal fatto che qualcuno ha abbassato la guardia (“io non li sottovaluterei, anzi, bisogna leggerli e ricordarsi che prima o poi tornano fuori” – dice giustamente Alcor) ed è “stato al gioco”: troppo a lungo, a mio parere.

  20. alcor:)
    credo che sti qui siano in effetti macchiette….. I giochi si fanno altrove e in modo diverso, molto più “sottile”, vedi quel che è successo con la legge concia. Chi ha votato contro e chi per. chi ne è uscito “vincitore”. En tout cas. forse, dico forse, sarebbe il caso che NI si dotasse di una policy, se non proprio antifascista, almeno antisessita e antirazzista. (ot per franco buffoni: sono un paio di mesi che ogni tanto lascio un commento sotto i tuoi post, che regolarmente non appare, e non appare nemmeno in moderazione.)

  21. @helena

    ben fatto

    non avevo letto il tuo penultimo commento, anch’io penso che è meglio sapere, e adesso che ci hanno rinfrescato la memoria, a cuccia.

  22. Aoh, ciao bbelli, so Gertrudo, er guggino de Gertrude. Io so ignorante, per questo me piace imparà e pure ripassà; così me so riletto ‘na cosa, de La Costituzione de la Repubblica Italiana. Me pare che qua quarcuno pure se la dovrebbe rilegge:

    Art. 3
    “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

    Sicché, quelli che dicono de no, che nun je piace, che nun je torna ‘sto fatto, so contro la Repubblica italiana. So fuori de la legge, insomma.

  23. Ma!!!!!!è scomparso il primo commento…..quello di Anton, da cui, poi, date le bestialità espresse, è partita la raffica di insulti…..compresi i miei, che messi lì, nel vuoto, sembrano considerazioni di una pazza isterica ubriaca. Ma l’avete cancellato voi?:-/

  24. non ho tempo.
    but, anton, in che paese sei vissuto?
    siamo sicuri che si tratti dell’italia?
    anch’io sono convinto che le cose possano solo peggiorare: un bel regime fascista, eh?

  25. Se io sono “qualcuno”, tu sarai o il Valmaggia o quell’altro piccione del Michele Fabbri… Ma invece di parlare di intelligenza critica fatevi le vostre traversate dannunziane, gli arditi, la bella morte, fatevi l’Albania, andate a spezzare le reni alla Grecia, fate le adunate con l’antica Roma di cartapesta, fate la guerra del grano e tutte le altre minchiate del ventennio; fate un po’ di folklore nostalgico, e lì rimanete, per favore… Volete la camicia bruna invece di quella nera? E mettetevela! Su quei petti gonfiati, sul deodorante sudato… Ci sono tanti negozi kitsch con cotanta merda e teschi e svastiche, tutti per voi, probabilmente prodotti in Cina. Il pallone gonfiato basta un moscerino e si buca. Can che abbaia non morde. Eccetera. Come già dissi una volta: i veri camerati non stanno a rompere i coglioni in “luoghi” loffi come nazioneindiana, né si preoccupano o si rallegrano per l’eventuale presenza in essi di intelligenza critica. Andate a pestare qualche gay o a dare fuoco a qualche zingaro, se davvero siete fascisti! Ma fuori dai coglioni, amatriciana andata a male.

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Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.
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