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Un piccolo fratello

Addio Pietro,
tu tragico eroe strampalato.
Oggi è stato nominato
il Grande Fratello sbagliato.

Franz Krauspenhaar

Nota per un ragazzo guerriero
di
Aldo Grasso
sul Corriere

Uno schianto da guerriero, uno schianto dove fatalmente si mescolano l’uomo con il personaggio, la realtà con la finzione, il coraggio con la malasorte. Forse una manovra sbagliata ha provocato la caduta di Pietro Taricone. Lui che si vantava delle manovre «sbagliate», del suo procedere sfrontato e senza paracadute, dopo che la prima edizione del Grande Fratello gli aveva regalato una notorietà smisurata e insperata.
Non aveva vinto (la vittoria era andata alla bagnina Cristina Plevani, detta Tristina, la ragazza da lui sedotta in diretta), ma era uscito dalla Casa come il vincitore morale. Si era presentato come «’o guerriero» e fin dalla prima puntata aveva messo in mostra i suoi muscoli da palestrato, la sua aria sbruffona, ma anche la sua ironia e intelligenza, proponendo un personaggio insolito, in mezzo a quella insolita compagnia che erano i ragazzi del GF Uno.

Era solo il 2000 e sembra un altro secolo, con quei personaggi venuti dal nulla che si chiamavano Ottusangolo, Salvo il pizzaiolo, Roberta Beta, Marina la gatta morta. Le imprese di Taricone avevano mobilitato gli spiriti nobili dell’opinionismo, pronti a decretare l’ennesimo tramonto dell’Occidente, indignati sia per lo spogliarello metaforico («nel senso che esibiscono senza veli la loro fittizia ma verosimile quotidianità fatto di tutto e di niente, compresi i ruttini, le sedute sul water, discussioni politiche, tifo per la squadra del cuore, liti in famiglia e via dicendo») che per quello reale, davanti alle telecamere. Ma le imprese di Taricone avevano anche attirato un giornale come il Foglio che aveva subito dedicato a «o guerriero» una rubrica quotidiana, «Pietromania », scritta da Christian Rocca, in cui si mettevamo in luce i lati più simpatici, temerari e intelligenti del personaggio.
Avvolto dall’aura erotica del collegio, della guarnigione, della palestra, del penitenziario, il GF Uno metteva in scena alcuni modelli di comportamento efficaci per capire le trasformazioni in atto nella società. E Taricone era il protagonista assoluto di quella Casa.

Appena uscito, commise subito due «errori » che la comunità televisiva, specie quella dei profittatori di reality, non gli ha mai perdonato. Il primo fu quello di non aver partecipato a una trasmissione di Canale 5, «Buon compleanno», dove erano invitati tutti i ragazzi del GF. Maurizio Costanzo considerò il suo diniego come uno sgarbo, ma anche altri giudicarono quella sua assenza come un atto di arroganza, di boria: ma chi si crede di essere? Il secondo fu quello di voler diventare un attore. Era infatti impensabile che un ragazzo baciato da notorietà, improvvisa e rubata, potesse aspirare a qualcosa di più della routine che l’organizzazione offriva: serate in discoteca, fiere e sagre, ospitate nei talk, ex gieffini a vita. E invece, poco alla volta, Pietro ha dimostrato di saperci fare: con «Distretto di polizia », «Don Gnocchi», «Codice rosso», «La nuova squadra», «Tutti pazzi per amore». E poi il cinema, la pubblicità, il teatro.

Forza Pietro: Se quel guerriero tu fossi! Se il mio sogno si avverasse!

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62 Commenti

  1. ‘’Pietro Taricone a CasaPound era arrivato qualche mese fa, con l’umiltà e l’entusiasmo di chi è privo di sovrastrutture. Da entusiasta quale era ci ha aiutato a mettere su ‘Istinto rapace’, il gruppo di paracadutismo sportivo della nostra associazione, senza chiedere nulla, giusto per la voglia di far conoscere a tutti un’esperienza che gli aveva cambiato la vita, quel gusto di ‘saltare’ del quale non si stancava mai di parlare. Pietro si sentiva fortunato, e quella fortuna voleva condividerla’’. Lo afferma Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.

    ‘’C’è piaciuto nostro malgrado Pietro Taricone, e ci è piaciuto anche per questo – aggiunge Iannone – Avrebbe dovuto essere tutto quello che non ci rappresenta e invece era esattamente quello che tutti noi siamo, e lottiamo ogni giorno per essere. Coraggio, umiltà, altruismo, simpatia. Erano queste le doti che ci piacevano di lui. E che ci piacevano ancora di più perché non era in lui che avremmo pensato di trovarle. Pietro Taricone se n’è andato oggi, non prima di averci dimostrato che i luoghi comuni non esistono e che la volontà riscatta qualunque destino. Ciao, Pietro. Ci manchi già’’.

  2. chissà com’è, oggi sono tutti casertani o bassolaziali. incredibile. tutti i rinnegati del sud cicciano come funghi sul tronco putrescente.
    ognuno stimava grandemente taricone. per tutti era un maestro (così tanto per dire). di questo passo presto sarà nella leggenda.

    è morto un uomo che “doveva” fare ancora molta strada. con una gran necessità di liberarsi di un personaggio ingombrante. di un avatar a pelle che ne faceva un caratterista della vita. e che probabilmente avrebbe sempre compromesso il suo passaggio a livelli superiori di espressività cinematografica.
    caserta lo piange. anche la televisione. tutta italia si sente commossa. è vero. i detrattori sono sfumati. probabilmente va bene così. la morte polverizza ogni cosa.

    addio, compaesano.

  3. “Roma, 15 febbraio – Scende in campo il ‘’Gruppo Istinto rapace’’. Sono gli ’arditi’ della scuola di paracadutismo sportivo di CasaPound Italia. Un’iniziativa che ha un ‘padrino’ d’eccezione, l’attore Pietro Taricone (…)”
    “Gruppo Istinto Rapace” (da casapounditalia.org)

    “CasaPound è un centro sociale FASCISTA occupato a Roma in via Napoleone III 8, al quartiere Esquilino.
    Dal giugno 2008 CasaPound Italia è un’associazione di promozione sociale registrata, presente ed operante in tutte le regioni d’Italia.”
    http://it.wikipedia.org/wiki/CasaPound

    “CasaPound mi piace moltissimo, mi piace il mutuo sociale, mi affascina l’idea del ‘fare’ a prescindere dalle ideologie. Credo che in questo sia il futuro della politica”
    Pietro Taricone nella “Casa della Grande Morte”
    http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=25211

  4. poichè sono certo che lo stesso tizio che ha firmato il primo commento e a seguire il secondo, nel dubbio- comunque vedo che ha dei dubbi e questo lo rende ancora umano- che non si fosse capito il primo commento copiaincollato a significare, siete una banda di stronzi (ma avrebbe dovuto dire uno stronzo visto che l’ho postato io) a dedicare un pensiero a un fiancheggiatore dei fascisti di casa Pound, vorrei rassicurarlo che avevo capito. E ne approfitto per dargli un piccolo consiglio di scena. Quando si racconta una barzelletta e l’interlocutore non ride, non bisogna assolutamente ripeterla. Se è vero infatti che la causa potrebbe essere nel difficile comprendonio dell’interlocutore è altresì vero che il non aver sortito l’effetto desiderato potrebbe dipendere dalla cattiva barzelletta. Consiglio altresì a Raffaella di non preoccuparsi degli altri nel nome di un altro. Non ci si scopre casertani all’ultimo minuto, né si vuole stabilire con questo post una vera e assoluta giustizia delle vite e tanto meno delle morti. personalmente non ho mai conosciuto Taricone, nè ho assistito alla sua ascesa in tv – all’epoca ero in Francia. L’ho visto per la prima volta dalla Dandini qualche mese fa e mi ha fatto una ottima impressione. La stessa impressione che ho provato quando in un fortuito incontro in treno mi sono trovato a fare un viaggio Torino Roma con due tronisti. Uno d’origine calabrese, l’altro pugliese, nati a Torino e che come i rispettivi genitori attraversavano l’Italia, in senso contrario e in un treno ad alta velocità, certo, per le stesse iddentiche ragioni: lavorare, far lavorare il proprio corpo, esattamente come un operaio della fiat o un pugile. Ho ritrovato molte delle loro riflessioni in quanto letto in queste ore a proposito di Pietro Taricone. La stessa voglia di cambiare, trasformare un destino, soprattutto professionale, fatto di infiniti concorsi e disoccupazione. Una capacità di mantenere fermo il buon senso rispetto alla gloria o ai potenti mezzi di comunicazione. Una naturale simpatia, insomma. Ed ecco allora che una morte così improvvisa, a 35 anni, da fratello più piccolo, per chi ne ha 40, ti dispiace, sinceramente. . E allora perché censurarsi in un sentimento? Soprattutto quando non ha nulla, mi sembra dell’esibizione. effeffe

  5. E pensare che i notiziari di regime, raitre e la7, ci vorrebbero distrarre da taricone con le notizie sui preti pedofili e su dell’utri mafioso

  6. E poi, vogliamo dirlo? Taricone era oggettivamente dei nostri, anche se non avesse mai aderito a casa pound.

  7. Bucava il video come pochi, dicono. Però, misteriosamente, quello con la carriera seria è stato Luca Argentero (terzo classificato nella terza edizione), troppo carino, intelligente e piemontese per smuovere i cuori dell’intellighenzia nazionale…
    Del resto che ‘great minds think alike’ ce lo dimostra il commosso ricordo di Saviano che, a quanto pare, era andato a scuola con lui…
    http://www.ilpost.it/flaviaperina/2010/06/29/taricone-e-saviano-il-meglio-dellitalia/

    Seriamente, un pensierino si potrebbe fare sul fatto che Taricone ha subito in pieno la natura mefitica della popolarità da reality: all’epoca, era la prima edizione, non si sapeva che il rapporto primario del pubblico con i concorrenti è di assoluto disprezzo. Ha provato in tutti i modi a uscire dal personaggio ma fino alla fine s’è trovato rinchiuso nello stereotipo del ‘mitico Taricone del Grande Fratello’.

  8. argentero come attore vale poco, però. forse meno di taricone.

    la “storia della folgore” non è una storia banale. ci dovrebbero fare un film con un regista importante, ma sul serio. non è che bisogna partire con dei pregiudizi puramente ideologici. brutta questa cosa che hai detto (neanche ti nomino.)

    poi: a me non è parso che pietro fosse rimasto invischiato. lui aveva il grande sogno di fare l’attore. aveva partecipato a fiction tv e film d’azione, come era nel personaggio, mentre argentero, come era nel personaggio, recita parti “carine” e “occupate” in film “carini”. non capisco perchè lui non sia rimasto “invischiato”, se lo era taricone.

    e infine: spero che casa pound rompa poco i coglioni facendosi pubblicità. il comunicato del leader mi pare ben fatto, caloroso e senza fronzoli, però su queste formazioni della destra radicale c’è sempre da indagare.

  9. Mi dispiace molto. E non riesco a capire perché. Lo avevo visto poche volte alla televisione, quando ne avevo una. Forse perché siamo stati abituati a notorietà che finiscono nel niente, ma un niente privato, di meteora uscita dallo schermo, non così. Così lo schermo, il meccanismo finzionale viene bucato per davvero

  10. Argentero è bravo, Taricone no – semplice. Argentero è bello, Taricone no – cosa che mi dicono conti nel mondo dello spettacolo.
    Fra l’altro in tivù Taricone funzionava come caratterista – ogni volta che cercavano di farne un protagonista ne veniva fuori un fiasco.
    Prossimo ruolo di Argentero: Eat, Pray, Love con Julia Roberts (una buona parte sostanziosa, non una comparsata), a questo punto molto probabile la frequentazione del cinema hollywoodiano insieme a Favino, altro attore di film ‘carini’ e ‘occupati’.
    Come cercavo di spiegare, quello che in realtà ha bloccato Taricone, al di la’ delle sue modeste doti, è stata proprio la natura particolare della popolarità da reality, sempre intrisa di disprezzo, e difficilmente sdoganabile in altri ambiti (oltre ad Argentero, gli unici gieffini che siano riusciti a crearsi carriere televisive accettabili sono stati Flavio Montrucchio ed Eleonora Daniele – tutt’altro che popolarissimi, benchè il primo abbia vinto la seconda edizione del GF)

  11. E pensare che certa gente ancora s’incazza per il Tg1 che stasera non dà la notizia di dell’Utri condannato per mafia.

    Invece di pensare all’impegno politico del caro estinto; si ricordi infatti il racconto della foto con Dini e delle bocce della di lui consorte.

  12. francesco. non c’era livore nelle mie parole, non c’era volontà di contenzioso, non c’era polemica. era una constatazione. era reale. lo è.

    non sono tipo da prendere tanto a cuore l’opinioe di un altro. di cavalcare l’altrui causa. non me ne preoccupo tanto. per rispondere alla tua esortazione.
    la morte di taricone ha fatto breccia nei cuori e sincera è la commozione. non si discute.

    ma questo proliferare di fan dell’ultima ora, è inappropriato. è mendace. perchè taricone non era ancora un grande attore. non sappiamo se lo sarebbe diventato. non ha avuto il tempo. è più sincero ricordarlo come un giovane padre, un ragazzo simpatico del sud, di intelligenza veloce, con tanta voglia di riuscire. ed è un merito.

  13. bene raffaella e scusa la mia “precisazione”. in realtà tutto quello che avevo da dire l’ho detto con l’immagine di copertina del post. c’est tout. però ti assicuro che nei miei ventanni di esilio dal sud non ho mai incontrato rinnegati del sud semmai annegati, quello sì effefffe

  14. (la folgore: una banda di finocchi che se la fece mettere nel culo dagli austrialiani)

    sentite condoglianze alla famiglia giuffré. aldo aveva fatto il geometra con biondillo, si sappia.

  15. anche io ho venti anni di esilio.
    sommersi e salvati ci sono in ogni dove. non c’è via di mezzo.
    ci vuole almeno una pallida risorsa cui aggrapparsi per non impaludarsi. lo diceva primo levi.
    il tronco dei campani non è taricone.
    taricone ha fatto per sé. molti fanno per sé.

    saviano probabilmente fa per molti.
    fa anche la parte di altri.
    e comunque per sé. tant’è che la sua parte di morte se la prende ogni giorno.

    buonanotte.
    errea

  16. Buttarla in politica è uno schifo.

    Taricone non avrebbe mai aderito a Casa Pound né a nessuna organizzazione politica.

    Lasciamolo in pace, che riposi in pace

  17. Luca Argenterò non è un attore.

    Quasi ridicola l’interpretazione a “Il grande sogno”

    Attore inespressivo e con scarsa mimica. Molto mediocre

  18. Non conoscevo Pietro Tarricone, nemmeno la sua celebrità. Questa morte dal cielo verso la terra è forse il simbolo dell’esilio di tanti che abbandonano il sud per trovare una speranza, questa assenza di paura, nemmeno la paura di morire, per acchiapare un lembo di sole, un respiro diverso. Ieri ho visto la sua foto sulla Repubblica, un “eroe” moderno, un Icare solare, un ragazzo che con la sua energia cercava un posto per vivere. E questa parola “fratello” e la sublime immagine di effeffe evoca questa tragedia che fa silenzio nel cuore della vita.

  19. guarda che a hollywood fanno un po’ di tutto, tra cui parecchie stronzate “carine”; julia roberts ormai è la caricatura di se stessa, dovrebbe fare la sorella di pochi anni più giovane di meril streep.

    argentero è un bell’uomo, taricone era un uomo dalla fisicità “verace”. insomma, il cinema, quello vero, è sempre stato pieno di attori non belli (charles bronson, john wayne, yul brynner ecc.) ma ch e riempivano lo schermo.

    non capisco questa comparazione tra un argentero (attore da soap made in rivoli – e alcuni attori di soap sono bravi) e pietro che rappresentava se stesso.

    insopportabile la graduatoria frocesca tra buoni e cattivi, tra belli e brutti.

    il concetto di bellezza per voi evidentemente vale come se l’estetica fosse materia di insegnamento degli estetisti, non c’è altra spiegazione.

    sulla folgore: e allora?

  20. Il fatto è che io ho seguito, fino a un paio d’anni fa, il Grande Fratello e gli altri reality (anche fuori d’Italia) al punto di votare e partecipare ai forum specializzati.
    Il paragone Taricone-Argentero è abbastanza indicativo della natura di questi spettacoli.
    Intanto un fatto: Taricone non vinse la sua edizione malgrado sia rimasto il simbolo del programma ed il singolo concorrente più popolare, tanto che pischelli che non ricordano nemmeno la prima edizione lo ritengono il ‘mitico Taricone’. Il fatto è che il pubblico di questi programmi, almeno quello abbastanza motivato da votare e discuterne online, disprezza i concorrenti: se uno è così disperato da voler partecipare ad un reality allora di lui si può dire qualsiasi cosa, anche la più sprezzante e disumanizzante. Da cui il favore per personaggi che danno il peggio di se stessi ma che alla fine, con rare eccezioni, non vincono alla fine in favore di personaggi più anonimi e rapidamente dimenticati mentre gli pseudo-famosi che cercano di rivitalizzare carriere le vedono affondare definitivamente.
    Fra le rare eccezioni la terza edizione in cui Argentero arrivò terzo e vinse la ‘coatta’ Floriana che ebbe poi una ricca carriera di opinionista televisiva in programmi del pomeriggio.
    Taricone piace a tutti – da Grasso a Saviano, dal Secolo d’Italia a Repubblica, da Casapound a Nazione Indiana – per vari motivi fra i quali predomina la sua vistosa mediocrità. Voleva recitare e non era nememno così terribile: ma di successi veri non ne ha mai avuti perchè, banalmente, NON bucava lo schermo al di fuori del contesto del GF, era anonimo e molto qualsiasi – il prezzo dell’autenticità, purtroppo, se non fosse che quella di Taricone era una autenticità puramente televisiva.
    Argentero, al contrario, era un ragazzo intelligente e fighetto (modello! barista in un locale trendy!) che ha saputo sfruttare al meglio la sua opportunità senza trascurare di laurerarsi dopo la trasmissione perchè non si sa mai… Un fighetto che fa film fighetti (non quelli d’azione anni Settanta che piacciono agli intellettuali) che però, a volte, hanno un pubblico cioè della gente che effetivamente paga per vederli. Il successo, la mancanza di drammi visibili, le opinioni politiche banali (vuoi mettere la destra sociale?), la bellezza fisica (che può, giustamente interessare solo donne e ‘froci’) lo rendono antipatico alle persone benpensanti mentre, come dicevo, Taricone era molto più simpatico e la sua morte drammatica lo renderà quel mito che, in effetti, non era.
    Ve lo ricordate l’incidente di Rammstein? Ci fu un mezzo incidente diplomatico quando l’ambasciatore italiano fece un discorso enfatico sul sacrificio degli eroi dimenticandosi completamente (come i media italiani, del resto) dei circa 150 tedeschi morti nell’occasione.
    Quindi, benedetto dalla parte sana della nazione, Taricone prende il suo posto accanto a Quattrocchi ed ai piloti delle Frecce Tricolori nel Pantheon italiano mentre Argentero continuerà a fare film fighetti per donne e froci o a Hollywood che, si sa, non è più quella di una volta…

  21. ma fai film fighetti con angentero e favino? perchè il sospetto ce l’ho.

    certo che hollywood non è più quella di una volta.

    guarda, se quattrocchi ha detto quello che ha detto prima di morire sono stati affari suoi. e ha fatto pure bene.

    probabilmente taricone ti sta sui coglioni anche da morto. devi averci avuto a che fare. magari t’ha mandato affanculo. lui era così. e ci piaceva anche per questo, a noi intellettuali.

  22. Finalmente N.I. si apre al Nazionalpopolare! Era ora! Basta vivere e pensare nell’irrealta’ quotidiana. Si accolga con religioso fervore la Superrealta’ delle fiction, dei reality, dei corsivi dei giornali; basta piagnistei sui morti sul lavoro! Inanellate threnoi sui para’, sui bravi guaglioni che hanno avuto il loro quartodora, come tutti in videocrazia, recitando la parte dell’eterno italiano, ma sempre con la massima ironia.

  23. In effetti a Walter Siti Taricone piaceva molto per tutti i motivi sbagliati – non per niente è stato l’unico scrittore italiano che abbia detto cose intelligenti sull’argomento reality partendo dalla stupefacente scoperta che quanti vi partecipavano erano esseri umani esattamente come lui…

  24. Io farei una certa differenza tra la prima stagione del Grande Fratello e tutti i reality dopo: era il primo ed erano cavie mentre ora il meccanismo è molto noto, come fare foto prima che una gran parte di umani lo desse tanto per scontato da posare sempre anche quando nessuno scatta. Credo che nel primo non ci fosse la consapevolezza (anche se non era il primo reality italiano (mi sembra di ricordare una casa di studenti credo a Bologna in un programma di Minoli).

  25. Taricone morto cadendo dal cielo soltanto un giorno dopo Italo Balbo è icona abortita del neo-fascismo mediatico.Quando muore un fascista per fuoco amico (e di quel fuoco potrebbe trattarsi anche nel caso di Tarì) si brinda mentre in questo caso,trattandosi solo solo della morte di un aborto,la più grande apatia ed indifferenza prevarrano.

  26. Le nuove icone di Casa Pound Italia

    Si era fatto promotore dell’incontro tra Casa Pound Italia e ‘The zoo’, l’aviosuperficie di Terni dove l’attore si lanciava abitualmente e dove è avvenuto l’incidente in cui ha perso la vita.

    Aveva fondato il gruppo “Istinto Rapace” distaccamento di paracadutisti del gruppo neofascista di Casa Pound Italia, un’associazione fondata da ex terzaposizionisiti e loschi personaggi legati all’eversione nera.

    Lo stesso gruppo di neofascisti che aveva contestato la bolla del Grande Fratello (il reality che ha reso celebre Taricone), lo stesso gruppo di squadristi che negli anni si è macchiato di ogni sorta di aggressione ed agguato soprattutto a Roma (fonti: http://antifa.ecn.org), era tanto gradito a Pietro Taricone.

    Di loro diceva:”ho capito subito di aver trovato l’interlocutore giusto, per concretezza, pulizia e voglia di fare”

    giusto per avere un’idea del rapporto tra Casa Pound e Taricone: “CasaPound mi piace moltissimo, mi piace il mutuo sociale, mi affascinal’idea del fare a prescindere dalle ideologie. Credo che in questo sia il futuro della politica” E a chi gli chiede “ci verresti a CasaPound a fare un incontro sul ’Grande Fratello’? risponde ridendo: “Sì, ci verrei. Sarebbe catartico”

    Ora Casa Pound lo ricorda. Addirittura degli striscioni per sfruttare ancora una volta qualsiasi occasione per apparire mediaticamente nello scenario politico italiano.

  27. ah poi dimenticavo di dire: lo sanno già tutti che gli intellettuali sono dei Quattrocchi di merda quindi non c’era bisogno di copiaincollare la fuffa dal Corriere per ricordacelo

  28. farei una certa differenza tra le prime due stagioni del GF e tutti i reality dopo: erano le prime ed erano cavie

  29. Elio mi sembri molto teso, relax, che come intellettuale vai benissimo. avanti un altro? speriamo di no, a questo punto. e comunque sia vedo più di una ragione a questo punto per proporre agli altri redattori la scritta zerbino da mettere in home page: steveme scarse à fetient, come monito per quanto un po’ rassegnato all’entrata in campo- eventuale e per fortuna qui assai minoritaria- degli imbecilli di sinistra destra sopra e sotto
    effeffe

  30. Francesco,

    Tu hai creato una bellissima immagine e l’articolo dà un senso alla vita di Pietro Taricone. Ho ben capito quello che tu volevi dire; è un omaggio all’energia e al desiderio di cogliere un po’ di felicità in questo mondo, di dimenticare il dolore di non avere un lavoro, di trascorrere giorni in un attesa infinita sotto cielo bruciante del sud.

  31. Quando muore un fascista per fuoco amico si brinda.
    questa proprio non l’ho capita, come non ho capito il paragone con balbo.
    Ma i paragoni alla iperbole dopata sono inflazionati … si sa. Magari elio si sente un Matteotti ;-)

    lo sanno già tutti che gli intellettuali sono dei Quattrocchi di merda
    Questa invece la capisco benissimo, la generalizzazione è in puro stile da questurino fascista, e di quello duro del ventennio, ma il commentatore non se ne rende nepure conto e … sarebbe interessante analizzare a fondo e capirne il perchè.
    Mi interessano davvero le reazioni emotive suscitate dalla morte di taricone, la sua morte non è una notizia (non dovrebbe esserlo più di tanto), ma le reazioni alla sua morte sono invece notizia quasi da manuale … questi tre commenti di elio (come altri che ho raccolto in rete) sono veramente da conservare, per capire una società inane e frustrata che però ha la rete a disposizione per sfogare (cioe scrivere come farebbe un intellettuale) tutti gli istinti più bassi e violenti, compreso l’odio per gli intellettuali, cioè quella porzione di umanità “inutile” perchè non ascrivibile nel novero della “ggggente del fare” come ci insegna quello che passa per essere nostro presidente (tra l’altro io prima di dare di intellettuale a qualcuno ci rifletterei parecchio).

  32. GEorgia, le tue parole valgono la pena provata e l’imbarazzo per aver attirato gli ascensoristi- che dicono il livello, il livello e uno pensa a Totò- gli sbirri da sinistra, gli incontinenti assai isolati, che pure qui si sono visti. Hai colto nel segno con le tue osservazioni. Anch’io mi sono interrogato sul dolore, il dispiacere, inaspettato, provato di fronte a questa morte. Probabilmente, e dico forse, per la semplicità forse, ripeto probabilmente, che Taricone esprimeva, il suo buon senso. Non mi capitava lo stesso, ovvero di provare un sentimento rispetto a un’icona, televisiva o culturale, sportiva, dalla morte di Nick Novecento. Il giovane attore alter ego di Pupi Avati che in qualche modo incarnava il buon soldato Švejk che è in noi. E già, il buon soldato, un militare, insomma, come Che Guevara.
    effeffe

  33. Ovvia, stamani trattiamo questa bella parola: Taricone. Prima di tutto vorrei mandargli una carezza e dire NESSUNI (pl) TOCCHI TARICONE. Detto ciò, vorrei anche dire che si è trattato davvero di un eroe, uno dei pochi che si è ribellato ai meccanismi feroci del successo mediatico, mettendosi contro boss del calibro di MC, che gliela aveva giurata… Invece T si accorse subito del malaffare, e, parafrasando il Pinocchio di “ Come è brutta la fame “ si mise a dire in giro “ Come è brutta la FAMA! “

    T chiuse un’intervista a Curzio Maltese, nel 2000, dicendo sarcastico: “ ormai l’avventura è finita. Oppure comincia adesso il vero Grande Fratello, che dice?. “, insegnando a chi lo voleva capire che il vero GRANDE FRATELLO in Italia non finisce mai.

    Su l’attrattiva che Casa Pound esercita su tante anime belle bisogna cominciare a interrogarsi tutti. T era in buona compagnia, anche di primari scrittori di cui non mi va di fare il nome: IDDU. D’altra parte su certe tematiche sociali sulle quali propaganda Casa Pound potremmo essere tutti d’accordo, dall’usura al diritto alla casa. Peccato che i simboli fascisti che esibiscono, il clericalismo antiaborto che non nascondono, l’antisemitismo di cui un po’ si vergognano, ci dicano chiaramente che stanno sotto sotto lavorando per il VATICANO. Fatto sta che Gulturalmente fanno presa, questi ragazzotti neofascisti, nonostante certi bei valori dietro i quali nascondono tanta sporcizia: i bei valori ce li aveva anche Hitler, che era vegetariano, introdusse le 40 ore lavorative settimanali e la legge contro il fumo nei locali pubblici… Però bisogna dircelo, i neofascisti fanno presa perché intorno a loro ci è il vuoto prodotto dalla cosiddetta cultura di sinistra,che sarebbino noi… Si sono pigliati Pound, nell’indifferenza generale. Si sono assimilati Cèline, Junger, Eliade, Pasolini, Iddu, Rino Gaetano e ora Taricone. Se li lasciamo fare arriveranno presto a Battisti, Mina, Buscaglione, Piero Ciampi e chissà chi altro. Vanno fermati. Solo che questi con l’indifferenza non si fermano, bisogna confrontarsi, bisogna dimostrar loro che Pasolini continuerebbe a esibire la sofferenza sua e della sua coscienza rispetto al concetto di aborto, ma mai manifesterebbe contro la libertà delle donne. Che mai Cèline condividerebbe con loro neanche una pizzetta. Così Pound e PREGO per Rino Gaetano.

    Ma la quistione seria è quella del culto del corpo. Qui ci fregano, perché si dimostrano in sintonia coi tempi. Chi non vede che nella società il culto del corpo impera? Se da almeno 20 anni il principale occupamento dei giovani è la palestra, il rafforzamento dei muscoli, siami (pl) sicuri che questa plusvalenza di energia prodotta non si rifletterà prima o poi nella vita di tutti noi? Questi arditi, siami sicuri che non metteranno prima o poi insieme questa forza, diciamo in un fascio, per riportare l’ordine?

    Del corpo ci sarebbe da dire tanto, dei pericoli che esso comporta una volta isolato nelle palestre e staccato da librerie e biblioteche…. Sono sicuro che Taricone mi avrebbe capito al volo. A noi resta invece da capire che se insistiamo a recensionarci nelle mentali riserve indiane, prima o poi i cultori del corpo, che sono migliaia di volte superiori, ci verranno a pigliare per farci a fettine. Ci converrebbe preventivamente abiurare… Anzi, ci conviene cominciare a occupare anche noi gli spazi del corpo, almeno quelli che ci competono, a partire dalla corporalità della scrittura, a partire dal pensiero, che è corporante o non è ci insegnava Nietzsche (che pure isso si sono pigliati…). Non solo, si dovrebbe cercare di comunicare ai fascisti in erba, agli arditi della domenica, che un corpo è troppo pesante da portarsi dietro tutti i momenti della propria vita se non è alleggerito dalla grazia del pensiero (che non vuol dire slogan e parole d’ordine).

    Della appartenenza di Taricone al dominio del pensiero alleggerente ci sono tante testimonianze nelle sue apparizioni televisive anche recenti, su la 7 per esempio, e in quasi tutte le sue interviste cartacee. Ciò che lo allontana abbastanza dal fanatismo Casa Pound, anche se purtroppo non del tutto dal fanatismo questurino di sinistra, che lo vuole per forza assimilato alla destra, non facendosi una ragione che nemmeno la sedicente appartenenza alla sinistra politica garantisce dai rigurgiti fascisti.

    Conchiudo dicendo: speriamo di trovarne presto anche di nostre, di testimonianze, al dominio del corpo.

  34. 1) Italo Balbo morì il 28 giugno

    2) leggendo l’articolo dell’Espresso potete capire che la simpatica combriccola probabilmente si faceva scherzetti cadendo col paracadute,giochini da caserma che diventano ancora più eccitanti quando qualcuno ci muore

    3) per quella che non ha capito nulla: qui sento celebrare i contractors con quattro occhi da certi che si definiscono intellettuali,a costoro sputerò sempre in faccia

    4) per mer tarì non era un fascista ma un aborto di fascista per cui ribadisco la mia totale apatica indifferenza per la morte di costui.

  35. quando in momenti come questi, in cui si decide di condividere un sentimento, una commozione, sanza voli su fiume nè inabissamenti da decima mas, se si trova “il coraggio” (diciamo la fantasia, anzi la fantàsia) di menare le mani, a parole, di sputare in faccia a parole, sarebbe troppo chiedere al commentatore fu cavaliere di firmarsi nome e cognome? solo per sfilare il costumino da ultrà e vedere se sotto c’ha le palle.
    effeffe

  36. OT in questi stessi giorni è morto Corso Salani,attore e regista impegnato dalla sensibilità superiore.Non sarebbe stato male ricordarlo con adeguata partecipazione

  37. Pietà per tutti, per carità.
    Restiamo umami, come dice uno con più stoffa di me. I sentimenti e le emozioni ci aiutano a rimanere umani, appunto, non ci trovo niente di male a ricordare un ragazzo che muore a soli 35 anni, Effeffe, ed è pietà che provo anche io.
    Il figlio di una mia amica, 19 anni, giusto l’altra sera è stato preso a schiaffi e pugni da otto ragazzi solo perchè indossava una t-shirt con il volto di Che Guevara. Ha avuto venti giorni di prognosi per le ferite riportate al volto e alla testa, ma ha sostenuto e superato la terza prova d’esame appena uscito dall’ospedale ed ha ancora la sua vita davanti. Alla madre ho chiesto come si sentisse se fosse arrabbiata o avesse paura, lei mi ha risposto: sono arrabbiata con il mondo in cui si allevano queste bestie. Sono responsabili certo ma non solo loro. Forse manderò in galera otto o nove ragazzi, ma chi gli ha messo in testa che qualcuno che non la pensa come loro è da bruciare, resterà impunito.
    Come ci si arriva a questo punto, perchè ci si butta nel vuoto e si rischia e si muore così come Taricone; perchè poi otto ragazzi si scagliano contro uno solo? Come ci si arriva a questo, è utile parlarne per capire i tempi che ci sono stati dati in sorte

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francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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