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Sakineh?

di Piero Sorrentino

La prima cosa che hanno detto di lei è che era sorella di un collaboratore di giustizia: e non era vero. I primi magistrati che si sono occupati del caso appartengono alla Direzione distrettuale antimafia, ma nel giro di poche ore hanno passato il fascicolo alla sezione “Criminalità comune” della procura di Napoli. Teresa Buonocore aveva 41 anni e 3 figli. È stata uccisa mentre guidava la sua Hyundai grigia per andare al lavoro, con quattro colpi di pistola calibro 9, la mattina del 20 settembre, a Napoli, sotto il ponte dei Francesi, lungo una via di accesso che da Portici, dove la donna abitava, conduce direttamente all’interno del porto di Napoli. Le piaceva Will Smith, il sito Amalficoast.net, Radio Kiss Kiss, la nutella, i Simpson, il dj David Morales, la cappella Sansevero, Richard Gere. Aveva scaricato su Facebook un’applicazione chiamata “Come sarai tra dieci anni (solo per donne)”. L’ultimo link che aveva condiviso sul social network era dedicato a Sakineh. Si intitola: “Dite a tutto il mondo che ho paura di morire”. Il penultimo – con la foto in primo piano di un cucciolo di cane – si chiama “A chi condivide, domani accadrà qualcosa di bello”.

Nel 2008 Teresa Buonocore aveva testimoniato nel processo per le molestie subite da sua figlia da un vicino di casa, Enrico Perillo, un geometra – o, anche, stando a quanto poco chiaramente raccontano i giornali, un “imprenditore di Torre Annunziata”- di 57 anni. Il 9 giugno 2010 l’uomo è stato condannato in primo grado a 15 anni di reclusione per violenza sessuale, ed è tuttora detenuto nel carcere di Modena. Secondo l’accusa, aveva abusato di due minori – una delle quali era appunto la bambina di Teresa Buonocore – che frequentavano la sua abitazione perché amiche delle sue figlie gemelle. In precedenza, Perillo era stato condannato – patteggiando la pena – a 3 anni di carcere per detenzione di armi e materiale esplosivo. Durante le indagini, la polizia aveva ritrovato in un garage una pistola calibro 9 con matricola cancellata; una Colt 45; un fucile calibro 12; due coltelli da lancio con lame di circa 25 centimetri, due coltelli a serramanico della lunghezza rispettivamente di circa 10 e 30 centimetri; una pistola d’epoca artigianale; 400 proiettili di vario calibro, 38 – 45 magnum – 7,65; 3.000 bossoli, inneschi e ogive di vario calibro; in più, varie attrezzature necessarie al confezionamento dei bossoli.
Stando a quello che riportano le ultime notizie, in Questura sarebbero sotto interrogatorio in queste ore tre persone: il fratello e la moglie di Enrico Perillo, assieme al presunto esecutore materiale dell’omicidio.
In un’intervista a Repubblica, Elena Coccia, l’avvocato che aveva assistito Teresa Buonocore durante le denunce e il processo, e che in passato aveva difeso Matilde Sorrentino, 49 anni, la donna di Torre Annunziata che aveva denunciato, e fatto arrestare, un giro di pedofili che avevano violentato anche suo figlio, e che per questo nel 2004 era stata sparata in pieno volto e uccisa da un killer che aveva bussato alla porta di casa, ha detto: “Teresa era una madre che nella sua vita aveva sofferto e lottato tanto. Che differenza c’è, mi chiedo, fra la lapidazione e quello che accade qui da noi? Davanti a un omicidio come questo, davvero, si perde davvero ogni speranza per il futuro di questa città”.

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14 Commenti

  1. la differenza ? nessuna! anzi direi che da noi è ancora peggio!

    Una cultura che legittima la violenza sulle donne in iran istituzionalizzata, da noi nascosta, ipocrita.
    L’arroganza di uno stato (la camorra) nell ostato che impone la sua legge le sue regole.
    io cito di nuovo cio’ che ho scritto nel post di rovelli cosi’ noi maschi occidental ie perbene e democratici ce l oricordiamo ogni tanto

    Invece purtroppo la storia non è cosi’ semplice. Vorrei ricordare qualche dato Istat:

    Per quanto riguarda la violenza domestica sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita (il 31,9% della classe di età considerata). 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%).

    Nell’anno (2007) il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila (5,4%). Sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24 anni (7,9%) a presentare i tassi più alti. Il 3,5% delle donne ha subito violenza sessuale, il 2,7% fisica. Lo 0,3%, pari a 74 mila donne, ha subito stupri o tentati stupri. La violenza domestica ha colpito il 2,4% delle donne, quella al di fuori delle mura domestiche il 3,4%

    si potrebbero raccontare molte altre cose mi limito solo a ricordare le cifre dell’infibulazione

    Circa 3 milioni di bambine ogni anno subiscono menomazioni genitali, come l’infibulazione o addirittura l’escissione. La maggior parte di queste pratiche ha luogo nei Paesi islamici dell’Africa sub-sahariana e nel Medio Oriente, ma derivano da tradizioni pre-islamiche che non hanno nulla a che vedere con la religione

    Nei 28 Paesi dove la mutilazione genitale femminile viene praticata, circa 130 milioni di bambine e donne ne sono vittime,

    E’ evidente che il mondo occidentale avrebbe tutti gli strumenti politici ed economici per impedire questo orrore.
    e mi fermo qui

  2. giusto
    lo stato-camorra con la complicità dell ostato italiano detta le sue leggi e impone le sue regole
    è un problema tutto nostrano

  3. Da come l’hanno impostata nella “civile” e “democratica” Europa, il “caso” Sakineh parrebbe una bufala, come tante altre:
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7459&mode=thread&order=0&thold=0

    Ossia:

    Nel caso Sakineh, tutte le informazioni diffuse da Bernard Henry Levy e confermate da Nicolas Sarkozy sono false.

    1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Piuttosto di abrogare questa incriminazione, la legge ha posto delle condizioni, per la costituzione del fatto, impossibili da soddisfare: sono necessari quattro testimoni contemporaneamente. [3]

    2. La Repubblica islamica non riconosce lo Sharia, ma solo la Legge emanata dai rappresentanti del popolo in Parlamento.

    3. Madame Mohammadi – Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Entrambi sono stati giudicati in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in entrambi i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va osservato che, nell’atto di accusa, non si fa menzione della relazione tra i due assassini, proprio perché non è provata secondo i requisiti della legge iraniana, anche se i parenti la dichiarano come un fatto certo.

    4. La pena di morte potrà essere eseguita attraverso l’impiccagione. La lapidazione, in vigore sotto lo scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le affermazioni di Bernard-Henri Levy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M’Bala M’Bala di voler sfidare gli insigni sionisti a trovare una legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.

    5. La sentenza è ora all’esame della Corte di Cassazione, che ha il compito di verificare la correttezza di tutta la procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, sarà annullata la decisione. La procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l’imputato gode della presunzione di innocenza e non si è mai prospettata la possibilità di una esecuzione alla fine del Ramadan.

    6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi – Ashtiani, è un impostore. E’ legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da lei e non ha avuto alcun contatto. E’ membro dei Mujahedeen del popolo, un’organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].

    7. Il figlio della donna vive a Tabriz. E’ libero di esprimersi senza impedimenti e spesso telefona a Mr Levy maledicendo il suo paese, a riprova del carattere liberale e democratico del governo Iraniano.

    Per finire: niente assolutamente niente nella versione Sarkozy -Levy della storia di Madame Sakineh Mohammadi – Ashtiani, è vero. Forse, Bernard Henry Levy ha rilanciato in buona fede delle accuse false utili alla sua crociata contro l’Iran. Quanto al Presidente Nicolas Sarkozy non può fare appello alla propria negligenza. Ha certamente ricevuto dal servizio diplomatico francese, il più prestigioso al mondo, tutti i rapporti sul caso. E quindi ha deliberatamente mentito all’opinione pubblica francese, probabilmente per giustificare retroattivamente le drastiche sanzioni prese contro l’Iran a danno soprattutto dell’economia francese, già duramente messa a prova dalla sua politica.

    Thierry Meyssan
    Fonte: http://www.voltairenet.org
    Link: http://www.voltairenet.org/article166999.html
    16.09.2010

  4. Quando si legge questo, la rivolta è nel cuore. La guerra c’è, quando la giustizia non si puo fare, quando la vittima è offesa, quando chi denuncia
    ha la morte addosso.
    Invece c’è una differenza con Sakineh perché la giustizia italiana è coraggiosa. Molti magistrati rendono la giustizia, senza avere paura di lottare contro la criminalità. l’Italia è un paese dove le donne hanno la libertà di pensare, di amare, di creare. E’ la criminalità che mette l’ombra su questa terra. Si deve lottare con questo flagello.
    In Iran nessuna giustizia. Non c’è una piccola speranza
    di uscire dall’incubo per le donne, solo la speranza che ascoltiamo il loro grido.

    Teresa un pensiero per te. Quelli che ti hanno ammazzata sono vigliacci.

    Roberto Bugliani,

    Con tutta la stima che ho per te, non condivido tutto. Non vedo il vincolo tra la politica del presidente francese nel suo paese , lo stato economico, e un appello per una donna in pericolo. Mi sembra che è machiavelico pensare a una strategia, quando l’umanità è in gioco. Non mi va di pensare che ragazze sono private di libertà perché sono donne, che piccole bambine sono spaventate. Una donna condannata al silenzio, il sesso mutilato. Molti paesi dove le donne sono infelici.

    Come francese approvo l’appello di Carla Bruni Sarkozy per Sakineh. Penso che l’ha fatto, perché era indignata.

    Spero ( da lungo) che l’Europe faccia una vera lotta contro la mafia. Come Carla Bruni è d’origine italiana, speravo un cambiamento.

  5. @veronique
    e’ vero quell oche dici sull’Iran.
    In Iran il padre o l ozio o il nonno sgozza una ragazza solo perche’ è stata indotta con la forza d avere rapporti sessuali

    in quasi tutti i paesi islamici i diritti delle donne sono calpestati, in tutti anche nei paesi amici.
    sarkozy farebbe la stessa cosa per cio’ che avviene in arabia saudita?
    per i cento milioni di donne infibulate nei paesi arabi ed africani ?

    secondo punto
    tu sei troppo buona con gli italiani e ti sbagli
    la violenza sulle donne in italia non riguarda solo la criminalita’

    riguarda le eprsone “perbene” di ogni classe e censo
    le persone di cu isi dice che suono buon ipadri di faiglia

    leggi per favore le statistiche che ho citato piu’ sopra

    non dipingere un paese che esiste solo nelle cartoline

  6. Sono rimasta davvero scossa da questo delitto: commissionato ai danni di una madre da un’altra madre, medica radiologa, mamma delle bambine che giocavano insieme alla figlia di Teresa Buonocore, quella piccola bimba aggredita dall’orco, tanto più insospettabile in quanto padre a sua volta, vicino di casa, amico, “imprenditore”, sposato con una dottoressa…voglio dire, non è un ambiente degradato, ma del resto gli abusi esulano da queste considerazioni, il film di Visconti “Interno di famiglia” l’ha ben spiegato…solo che dà un senso di smarrimento tutto ciò: napoli, una grande città, una media e picola borghesia e tutti tacciono, perché chissà quanti uomini hanno questa doppia faccia, quella per bene e poi sono per male, quanti di quelli che vanmno in Thailandia per esempio a cercare prostituzione infantile e poi si approfittano anche dei bambini che frequentano….poi penso alle bambine: come vivono non solo le figlie di Teresa ma anche le gemelle figlie dei mostri- l'”imprenditore” (di cosa, di armi e killer?) e la radiologa, laureata anche nel crimine…se penso alla solitudine di Teresa mi smarrisco…quante donne sono ora come lei? Proteggiamole, aiutiamole…

  7. La cosa paradossale, secondo me, è che mandiamo dei soldati in giro per il mondo a portare la pace: noi?

  8. @ martha graham.
    mi spiace per te, ma i post li leggo, questi e anche altri, un po’ più lucidi sulla situazione internazionale. Certo, parlare dell’Iran o della Libia senza paraocchi fa saltare i nervi, per chi crede alle versioni di “repubblica”, “l’espresso” e compagnia bella. Certo, Iran e Libia non sono i miei modelli, ne ho altri, ma non sono nemmeno gli “stati-canaglia” che vogliono far credere. Eppoi, un appiglio, nel titolo interrogativo, c’era, un paragone che ho colto.

  9. @robertobugliani
    Parlare di “stato canaglia” è sempre pericoloso perchè pare come una giustificazione alle invasioni armate. Vogliamo usare altri termini? Facciamolo. Perchè proprio non riesco ad afferrare questa difesa del regime dittatoriale iraniano cavillando sulla questione Sakineh.
    In Iran i diritti civili sono aboliti, gli oppositori fatti sparire in carcere e impiccati, chi manifesta in piazza viene ucciso.
    Va bene dire, al posto di ” stato canaglia”, che in Iran c’è un mostro al potere? Da come ne parli tu, gentile Roberto, sembra invece il paese di Bengodi, la culla del diritto internazionale.
    Cui prodest? Perchè questa difesa?
    Bah…

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