C’è la crisi, ma abbonatevi a “Murene”!!!!!!

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Cari abbonati e abbonate di Murene, e cari lettori e lettrici indiani,

Vorremmo raccontarvi che cosa ha significato, sino a oggi, per noi di Nazione Indiana una scommessa che si chiama “Murene”. Noi siamo soprattutto una realtà elettronica, informatica, virtuale, ma abbiamo voluto vagabondare anche nei luoghi fisici, nei locali e nelle librerie, nei castelli e nei circoli ARCI, abbiamo voluto incontrare altri autori, altri lettori, degli amici, dei curiosi, altri appassionati. La letteratura non è stata mai per noi un porto franco, al riparo dal caos epocale che stiamo attraversando, con le sue miserie in grande stile, le sue ottusità di gran formato. Per cui andiamo e veniamo da e verso la letteratura, che vuol poi dire da e verso la realtà.

E mentre stiamo preparando progetti di e-book, abbiamo voluto lanciare una collana di libri, in carta e colla. Lo abbiamo fatto perché amiamo il libro, amiamo questo incastro tra la realtà della letteratura e la realtà del libro, come oggetto d’uso quotidiano, ma anche feticcio ipnotico, piattaforma di lancio onirico, di tuffo esploratore.

Ma per noi i libri di “Murene” sono stati e saranno un po’ come gli “oggetti transazionali”, un modo concreto di passare dalla grandi (onnipotenti) aspettative al reale rapporto di fiducia con dei lettori-abbonati. Non perché noi si creda di poter inventarci una qualche “comunità” privilegiata, ma perché “Murene” è la prova di una passione condivisa e di una fiducia nata dal dialogo intorno a questa passione.

 

Abbiamo quasi raggiunto la quota di 200 abbonamenti, grazie ai quali dovremmo rientrare nelle spese vive di stampa e spedizione. Il lavoro redazionale, grosso e serio che c’è stato, è parte di quel lavoro quotidiano che facciamo attraverso NI. Ed è questo sì un lavoro militante, pensato come nostro contributo a un mondo meno gretto e carogna, meno autodistruttivo e più cooperativo.

Questi 200 abbonati hanno davvero avuto fiducia in una sorta di intimo scambio: hanno, in qualche modo a scatola chiusa, accettato un prodotto librario semiartigianale, pensato e curato in tutti i suoi dettagli. (E abbiamo la fortuna di avere traduttori-viaggiatori-scrittori, come Andrea Raos, Stefano Zangrando, Massimo Rizzante, e grafici-artisti come Mattia Paganelli, e supervisori rigorosissimi come Domenico Pinto, ecc.).

Per noi si è trattato e si tratta di vincere questa scommessa: la letteratura esiste, quale che sia la condizione della grande, media o piccola editoria. Sappiamo che esiste perché le dedichiamo tempo, vita. Esiste come tutte le cose umane più importanti, senza confini netti e fondamenta certe. Noi sappiamo anche che la letteratura esiste, perché siamo sempre alla ricerca di scrittori che siano in grado di decifrare la realtà o di sfidarla, di irriderla. E questi scrittori, spesso, li incontriamo nei nostri vagabondaggi, direttamente o indirettamente, su uno scaffale di libreria o via mail, in un bar o ad una lettura. Noi sappiamo che la letteratura esiste, perché con voi e grazie a voi, riusciamo a farla apparire concretamente, nella forma-libro, e a farla circolare, nuovamente viva e contagiante.

Questa è quindi l’intimità propria di una collana come “Murene”. Essa ha bisogno di fiducia, della vostra fiducia di abbonati, ma anche e soprattutto vuole dare fiducia, sul fatto che si possa segnalare la potenza della letteratura anche dai luoghi più impervi e imprevisti. “Murene” è uno di questi luoghi, è una di queste azioni di guerriglia editoriale.

Per questo motivo vi invitiamo a farla esistere ancora, ad abbonarvi, a regalare l’abbonamento a qualche amico o amica, parente o serpente, vicino di casa rassicurante o psichedelico. Mostrateci che la scommessa era giusta, e che ha senso rilanciare.

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18 Commenti

  1. Io ho ricevuto da due settimane L’universale è il locale meno i muri.

    Volevo anche chiedervi (non mi ricordo più!) se con questo terzo numero si esaurisce il primo abbonamento e occorre farne un altro per avere il quarto numero.

    Approfitto per salutare Mariasole: ti cancellasti da facebook?!?

  2. Grazie Domenico!

    @Lorenzo: si, cancellata e felice della fuga (più scritture lente meno mordi e fuggi, più lettere meno messaggi, più fogli di carta meno schermi piatti. E si sta meglio)

  3. In settimana mi abbono senz’altro, e cerco di convincere un amico.

    Certo che non è facile convincere qualcuno che non segua nazione indiana ad abbonarsi a una collana di tre volumi al buio…

    Comunque, per quanto riguarda il “dialogo”, la “fiducia”, la “comunità” e la “passione”, poiché io prendo molto sul serio quel che scrivete e fate qui sul web (dove in certa misura ogni parola scritta è già un’azione) e nella realtà, vi ricordo che i confini tra il “noi” lettori/commentatori e il “voi” indiani esistono solo nella misura in cui noi e voi li determiniamo, quindi il progetto Murene potrebbe essere anche un progetto maggiormente condiviso, orizzontale.

    Si potrebbe cioè consultare gli abbonati circa gli autori e i contenuti dei prossimi tre numeri, renderli partecipi di vostri eventuali dubbi sul pubblicare questo o quest’altro (magari la maggior parte di noi non sa di che parlate ma forse qualcuno ha competenze per esprimere un giudizio), chiedere se qualcuno ha autori/scritti da segnalare, e su cui può eventualmente contribuire con un suo lavoro gratuito.

    Ve lo segnalo così come vi ho ricordato, in occasione della Festa all’ARCI Bellezza, che anche noi commentatori “attivi” ed esposti in prima persona avremmo potuto dare il nostro contributo fattivo alla sua realizzazione, se ce ne date la possibilità.
    In generale, sto dicendo che se volete davvero fare comunità senza confini prestabiliti, basandosi sul “fare”, su un'”economia di scambio” e non su una “qualifica professionale” – continuo a usare i vostri termini, quelli che usate qui, nel Chi siamo, nei post sulle vostre Feste – né tanto meno su una suddivisione tra scrittori riconosciuti (che sa tanto di casta) e lettori/commentatori/blogger, potete mettere in atto forme di collaborazione, scambio, integrazione orizzontali molto più ampie di quelle che avete perseguito finora.

    Infine, un’idea: per quanto riguarda i prossimi tre libri di Murene, mi auguro ci sia qualche inedito di uno scrittore italiano esterno a NI, dimodoché nelle Classifiche “di qualità” (sommative sulla base di un diverso numero di letture: ossia non di qualità) Dedalus molti votanti diano il suo pacco punti a un autore di Murene.

  4. Ho una critica da fare sul titolo, non:

    «C’è la crisi, ma abbonatevi a “Murene”!!!!!!»

    bensì:

    «C’è la crisi, abbonatevi a “Murene”!!!!!!»

  5. poco elegante, poco corretto e soprattutto economicamente suicida
    far pagare 20 euro a inizio campagna e lanciare la formula prendi 2 e paghi 1 e mezzo a fine anno.

    1) perchè fa sentire poco furbi e un po’ coglioni, in perfetto stile italico chi ha sottoscritto l’abbonamento sin da subito
    2) perchè induce parte della categoria 1 a farsi furbi e aspettare lo sconto di fine anno
    perchè una corretta politica di marketing propone lo sconto a chi si abbona subito per ovvi motivi economici e finanziari.

    Non mi sento ne poco furbo ne coglione per aver sottoscritto all’inizio l’abbonamento.

    ma non per questo condivido questa scelta

    Sarebeb stato piu’ corretto ed elegante proporre almeno a chi ha sottoscritto gia’ l’abbonamento uno sconto per un eventuale secondo abbonamento da regalare con cognizione di causa tra l’altro avendo gi’ letto e gradito i libri

  6. @Carmelo, rileggi il post perché secondo me ti è sfuggito qualcosa:
    “Abbiamo quasi raggiunto la quota di 200 abbonamenti, grazie ai quali dovremmo rientrare nelle spese vive di stampa e spedizione.”
    Ecco. Io direi che per un progetto come quello di Murene che s’impegna per la diffusione al di là di un ritorno economico (ben al di là del ritorno stesso, visto che a malapena riescono a rientrare nelle spese vive di stampa e spedizione, leggi anche: traduzioni “aggratis”) ci sia ben poco di cui lamentarsi. A me, perdonami, ma è il tuo commento che pare decisamente poco elegante.
    Di eleganza Murene ne ha da vendere – e invece praticamente ce la regala. Perché il costo di questi testi preziosi (e uso questo termine non a caso) è ben al di sotto di quello che le pagine contengono. Quindi: ebbasta con i lamenti. Parliamo di libri, non di collanine da bancarelle. Se militanza dev’essere, che militanza sia.

  7. Grazie Mariasole. Mi hai ridato fiducia nei fondamentali: nor sud, est ovest, sopra sotto, alto basso, nero bianco, notte giorno. Altrimenti mi dicevo: sennò vale tutto, tutto si può dire, tutto stravolgere.
    In ogni caso, anche per i vecchi abbonati abbiamo delle sorprese… (suspence)

  8. eh sì…
    ma
    così
    per inciso
    l’altro ieri se n’è andato il vecchio mitico George di Shakespeare&Co.
    ecco [ in memoria ] questo bellissimo documentario
     


     
    Portrait of a Bookstore as an Old Man [2005]
     
    George Whitman
    [ December 12, 1913 – December 14, 2011 ]
     
    Shakesapeare&Co.

     
    [ solo per riprendersi un po’ di sano libero spirito librario oltre i “conti della serva” ]
     
    ,\\’

  9. Non sono un abbonato, ma leggendo i vari post legati a Murene vorrei chiedere come mai i 3 titoli del 2010 sono diventati i 3 titolii del 2011. Quali problemi ci sono stati?

  10. Bè andrea, spero che questa sia un’occasione per un doppio abbonamento, allora. Che ne dici?
    Quali problemi ci sono stati? Molti, tutti in genere riconducibili al carattere porco del destino umano, che ha seminato la biografia di ognuno dei redattori di Murene di grane più o meno comuni e ordinarie: nascite, lutti, lavoro da cercare, da fare, spese improvvise, traslochi, ecc. Naturalmente avevamo previsto un calendario più stringente, ma non ci siamo riusciti. Ma ritardando s’impara (ad essere più puntuali).

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