Wislawa Szymborska [1924 – 2012] SFORMICARE

 
“Per l’ironica precisione, che permette al contesto storico e biologico di manifestarsi in frammenti di verità umana.”



da Nuove letture facoltative
Libri Scheiwiller [2006]
[trad. Laura Rescio]

 
 
Mi piace ricordare in letizia Wislawa Szymborska con il suo gatto 1 e con una di queste sue recensioni in punta di penna di libri minori, divulgativi, di cucina, biografie di personaggi graziosamente ininfluenti, manuali per le varie e stravaganti passioni dei Bouvard et Pécuchet che sono in agguato in ognuno di noi. Un pretesto per amabili e inimitabili divagazioni.
 

In ultima analisi mi sono resa conto di essere e voler restare una lettrice amatoriale, su cui non gravi l’imperativo di un’incessante valutazione. Per me, talvolta, il libro può costituire l’argomento centrale, talaltra solamente il pretesto per abbandonarmi a fuggevoli associazioni di idee.

 
[ O.P.]
 
 
Diploma del Nobel Prize ⇨ Copyright©The Nobel Foundation 1996

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NOTE
  1. Il gatto in un appartamento vuoto

    Morire – questo a un gatto non si fa.
    Perché cosa può fare il gatto
    in un appartamento vuoto?
    Arrampicarsi sulle pareti.
    Strofinarsi tra i mobili.
    Qui niente sembra cambiato,
    eppure tutto è mutato.
    Niente sembra spostato,
    eppure tutto è fuori posto.
    E la sera la lampada non brilla più.
    Si sentono passi sulle scale,
    ma non sono quelli.
    Anche la mano che mette il pesce nel piattino
    non è quella di prima.
    Qualcosa qui non comincia
    alla sua solita ora.
    Qualcosa qui non accade
    come dovrebbe.
    Qui c’era qualcuno, c’era,
    e poi d’un tratto è scomparso,
    e si ostina a non esserci.
    In ogni armadio si è guardato.
    Sui ripiani è corso.
    Sotto il tappeto si è controllato.
    Si è perfino infranto il divieto
    di sparpagliare le carte.
    Cos’altro si può fare.
    Aspettare e dormire.
    Che provi solo a tornare,
    che si faccia vedere.
    Imparerà allora
    che con un gatto così non si fa.
    Gli si andrà incontro
    come se proprio non se ne avesse voglia,
    pian pianino,
    su zampe molto offese.
    E all’inizio niente salti né squittii.

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