renata morresi

310 articoli scritti
Renata Morresi scrive poesia e saggistica, e traduce. In poesia ha pubblicato le raccolte Terzo paesaggio (Aragno, 2019), Bagnanti (Perrone 2013), La signora W. (Camera verde 2013), Cuore comune (peQuod 2010); altri testi sono apparsi su antologie e riviste, anche in traduzione inglese, francese e spagnola. Nel 2014 ha vinto il premio Marazza per la prima traduzione italiana di Rachel Blau DuPlessis (Dieci bozze, Vydia 2012) e nel 2015 il premio del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione di poeti americani moderni e post-moderni. Cura la collana di poesia “Lacustrine” per Arcipelago Itaca Edizioni. E' ricercatrice di letteratura anglo-americana all'università di Padova.

“Arle-chino. Traduttore-traditore di due padroni”

di Silvia De March
Più di un anno fa, “Cuore di seta” ha conquistato con immediatezza uno spazio nel mio cuore e nella mia libreria e ad esso sono molto grata: si tratta dell’autobiografia di un uomo cinese, mio coetaneo, arrivato clandestinamente in Italia...

Silenzio e bombe: quattro saggi dall’Ucraina in tempo di guerra

di Ilya Kaminsky, Ludmila Khersonsky, Zarina Zabrisky, Elena Andreychykova Una città in cui la gente continua ad andare all'opera, alle letture di poesie, nonostante i colpi d’artiglieria; in cui uno zoo ha riaperto da poco e un numero enorme di persone fa la coda per isolati per poter entrare e salutare gli animali. Il giorno della riapertura, una mucca ha partorito davanti alla folla. Il piccolo l’hanno chiamato Javelin, come l’arma anticarro portatile.

Autodafé nell’acqua: su Dovunque acqua sia voce di Domenico Brancale

«Ih-Oh» dice l’asino che non sa dire “io”, se non a suo modo «Ih-Oh, Ih-Oh e io non voglio più essere Ih-Oh, non voglio più l’essere»

Portraits

Portraits: due poesie con bicicletta di Tomaso Pieragnolo

Umiliare e ubbidire

Umiliare per non morire. Le maestre i maestri sono operai e questo spesso è dimenticato. Nelle scuole di città gli ambienti sono spesso miseri: le aule anonime, i muri sporchi, nessuna possibilità di avere luoghi propri in cui sentirsi al sicuro, dove lasciare tracce e costruire tra me e noi percorsi significativi di apprendimento. Chi fa l’anno di prova spesso è sotto ricatto, chi è a scuola da più tempo è più prepotente. Le bambine e i bambini lasciati con le mani inerti e costretti nei banchi urlano e intanto incamerano rapidi il modello che li guasta: zitto e lavora nei margini, rapido, questa è la scuola.

bestia comune

di Nadia Agustoni
creata cagna mucca o animale esotico scodellati i figli verrai santificata denutrita lasciata indigente. ricordati:

Piantare un fiore nella terra bruciata: poete ucraine in Italia

“Piantare un fiore nella terra bruciata” è il titolo della serie di appuntamenti con le tre poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina, che dal 18 al 24 novembre 2022 saranno in Italia per parlare della situazione nel loro paese e meditare su cosa significhi scrivere in tempo di guerra. Più sotto una descrizione dettagliata del tour, qui di seguito quattro poesie di Beltchenko tradotte da Pina Piccolo (non osavo guardare, poesia VI) e Marina Sorina (il sabato dei genitori, l'estate è finita).

Serpentez ! Due estratti da “Ma ralentie” di Odile Cornuz

Serpentez! “Ma ralentie” di Odile Cornuz, è una meditazione al tempo stesso saggistica, narrativa e lirica su un caposaldo della poesia francese del Novecento, La ralentie di Henri Michaux. Fate la serpentina!

Come fossimo il fuoco

- va a finire sempre così - uno si immagina enormi apparati, strutture gigantesche, ordini di enti dalle dimensioni e dai poteri immani - e poi li vede sfaldarsi, li vede come li vedo io adesso, dissolversi in un niente, un momento di indecisione - palazzi enormi, strade infinite, milioni di persone al sevizio, impilarsi e inciampare gli uni sugli altri - da sé - senza che uno abbia fatto chissà cosa - ...
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