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expo 2015

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I custodi della terra

di Gianni Biondillo Alla fine ci siamo andati (quasi) tutti a Expo. Anche quelli che arriccivano il naso, vagamente snob, cocciutamente convinti dell'insuccesso della manifestazione. C'è chi ci è andato in automobile cercando un posto dove lasciare la vettura dentro quegli enormi parcheggi fuori scala che non sapremo come riempire dal prossimo novembre. Altri hanno testato la capacità della rete metropolitana di reggere così tanta folla. C'è chi ha preso...

Perdersi a Milano

di Gianni Biondillo A Linate Bruno ha affittato una macchina. Ha una giornata a disposizione e vuole assolutamente vedere il cantiere dell’Expo. Provo a spiegargli che non c’è molto da vedere, i lavori marciano a pieno ritmo e non è possibile entrarci, troppi problemi di logistica e di sicurezza. Ma lui non demorde. “Milano la conosco già” mi dice. “Visto il Duomo e il Castello cosa resta?” Sorrido, mentre costeggiamo...

Tutta colpa di Tarzan

di Gianni Biondillo Le rare notizie che giungono da Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, sembrano confermare un pregiudizio inossidabile: la violenza per le strade, gli omicidi sommari, la guerra fra etnie… insomma, la pacificante certezza di un’Africa immobile, identica a se stessa, irredimibile. È incredibile quanto un personaggio letterario possa aver influenzato la nostra visione di un continente così complesso. A noi è Tarzan che ci ha fregati. L’Africa è,...

Esporsi, non ostante tutto

di Gianni Biondillo   Osservo un gruppo di turisti cinesi. Uno dietro l’altro si mettono a roteare tre volte attorno ai testicoli del toro in Galleria. Mi ha sempre incuriosito sapere come nascano le ritualità… chissà chi fu il primo a inventarla, chissà come negli anni sia diventata una prassi di ogni turista che passi in città. La Galleria Vittorio Emanuele è un simbolo, un passaggio necessario, un luogo definitivo della...

Fare il (info) punto dell’Expo

di Gianni Biondillo Ricordo ancora con vergogna, da studente d’architettura, quando portai quella che all’epoca era la mia fidanzata - e che oggi insiste a volermi ancora bene al punto d’avermi addirittura spostato -, a vedere l’esposizione dei progetti del concorso per il riordino di Piazza Fontana. Parlo, per capirci, di circa un quarto di secolo fa. Di tavola in tavola, di prospettiva in prospettiva (i rendering computerizzati erano ancora...

FantaExpo

di Gianni Biondillo Lavoro per il Dipartimento governativo di Archeologia Celtica, ricostruisco il passato di Milano. Da dopo il GVE, il Grande Vuoto Elettromagnetico, nessuno ricorda più nulla, anche per questo la mia attività negli anni è diventata fondamentale. Il Partito della Rosa Camuna - che prese le redini di questo paese durante il periodo anarchico post GVE - sovvenziona e controlla il mio dipartimento con lo stesso alacre impegno...

Notizie da una città alla deriva

di Marco Belpoliti Cosa succede a Milano? Di quale male oscuro soffre la città della finanza e del lavoro, della moda e del design? Il giorno degli stati generali dell’Expo, vanto della metropoli del XXI secolo, il Presidente del consiglio la definisce una città africana. Mentre si vieta il consumo di alcool agli uder 16, scelta giusta ma solo repressiva, nel contempo si espande la città della movida, degli happy...

Urbanità 7

di Gianni Biondillo Gentilissima lettrice, la verità è che Milano ha sempre avuto un rapporto, come dire, “infastidito” con la sua eredità storico-artistica. A conti fatti le emergenze monumentali di questa città non sono, facendo una gretta conta, inferiori a quelle di Firenze, però i milanesi pare se ne disinteressino. Non a caso m'è capitato spesso di dover spiegare ai turisti stranieri che il Cenacolo di Leonardo sta...

Urbanità 1

di Gianni Biondillo Lo slogan in effetti suona bene: “prima le case agli italiani”, pare persino razionale. Ovviamente non lo è. Anche perché se davvero escludessimo per decreto le domande degli extracomunitari dalle liste per le case popolari, non risolveremmo un bel niente. Lo slogan successivo diverrebbe: “ prima le case ai residenti in Lombardia”, per poi diventare “le case ai residenti a Milano”, “nel mio quartiere”,...

La città che sale

di Gianni Biondillo Poi all'improvviso Milano scomparve. Nell'immaginario collettivo nazionale continuava a vivere solo nei suoi luoghi comuni: la nebbia, le fabbriche, il panettone. Qualcuno la immaginava ancora una città rampante, da bere. Si smise di rappresentarla, nel cinema, nella fiction televisiva, divenne un buco nero della memoria. Menomale che alcuni scrittori, spesso quelli più artigianali, di “genere”, continuavano a raccontare le sue trasformazioni antropologiche, i suoi panorami mutevoli. La...
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