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gus van sant

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“Non stancarsi mai dei doni”.* Vari tipi di Frastuono

di Francesca Matteoni Se fossimo dentro una fiaba penseremmo che l’adolescenza sono i fanciulli di neve prima di sciogliersi in un’acqua comune e scorrere nell’età adulta - creature silenziose, perché le loro parole perfino quando dette restano un interrogativo: suoni che crediamo di dover codificare, quando basterebbe riuscire a serbarne memoria. Penseremmo a un momento irrisolto e pieno, a una porta socchiusa nel buio o una luce incerta del divenire,...

Identikit e reazioni dello spettatore modello del film Educazione siberiana

di Giuseppe Zucco (attenzione, spoiler!) Un testo postula il proprio destinatario come condizione indispensabile non solo della propria capacità comunicativa concreta ma anche della propria capacità significativa. Umberto Eco a) Lo spettatore modello non ha le idee chiare appena entra in sala e il buio annerisce le poltroncine, ma comunque sa, grazie a un battage pubblicitario quasi porta a porta, che il film Educazione siberiana è tratto da una storia vera o probabilmente molto vicina alla realtà. b) Lo...

Milk and Mara [cinema sho(r)t #2]

di Nicola Ingenito Elementi di critica omosessuale: lettera aperta al Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna. Ministro Carfagna, le scrivo,come spettatore cinematografico e come cittadino, per consigliarle la visione di un film: Milk di Gus Van Sant. A me il film, dal punto di vista cinematografico, non ha convinto nemmeno un po’, ma, allo stesso tempo, credo che sia pensato e girato più per lei che per me. ...

MILK. E L’ITALIA ?

In occasione dell'uscita di MILK di Gus Van Sant - protagonista Sean Penn - incentrato sulla figura di Harvey Milk, l'attivista gay assassinato da un omofobo a San Francisco nel 1978, propongo questa intervista realizzata per Wuz Cultura. FRANCO BUFFONI

PSYCHO di Gus Van Sant – Serendipità filmica

  di Simone Ciaruffoli Prefazione imperfetta Bisognerebbe che gli industriosi della perfezione estetica facessero ammenda e la smettessero di rifilare ai film l’aggettivo “perfetto”. Ma se si pensa per esempio che la critica statunitense ha incensato Sideways di Alexander Payne ritenendolo “L’unico film perfetto dell’anno”, non sembra proprio che questa devozione alla sindrome d’onnipotenza possa svanire con facilità. Occorrerebbe affrancarsi da una certa concezione romantica dell’opera, farsi detentori di un credo e...
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