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Falling Man – Sulla quinta stagione di Mad Man

di Gianluca Didino Tra una ventina d’anni, quando a qualcuno toccherà il compito ingrato di rovistare tra i frammenti di cultura pop di inizio Millennio per dare loro un senso, una serie televisiva come Mad Men giocherà un ruolo da padrone. E questo non solo perché la vicenda dei pubblicitari di Madison Avenue, tutta concentrata in una manciata di anni che vanno dal 1960 in poi, si sta candidando a...

GLI HIPSTER E LA MORTE

di Giacomo Bottà ANGELA: Il signor La Morte, gente. Beh, vuoi dargli qualcosa da bere, caro? GEOFFREY: Certo. ANGELA: È un mietitore il signor La Morte. TRISTO MIETITORE: Il Tristo Mietitore. da ‘Mony Python. Il senso della vita’ New York City è come un cimitero A tutti i cadaveri piace come suono la chitarra Devi essere carino se vuoi andare lontano New York City è come un cimitero ‘New York City’s like a graveyard’ / The Moldy Peaches Un’intervista con...

Morrissey: Psico-inchiesta sull’ultima rockstar

di Gianluca Veltri Nel 1987 un giovane disturbato di Denver, Colorado, prese in ostaggio con le armi una stazione radiofonica locale, costringendo i conduttori a mandare in onda soltanto canzoni degli Smiths. Andò avanti per quattro ore. Un’azione di zelo ossessivo, utile a spiegare il livello di fanatismo raggiunto dai fan della band di Manchester, che viene ricordata nella “psicobiografia dell’ultima rockstar” dedicata a Morrissey, che degli Smiths fu la...

A Gamba tesissima e cattiva: Agit Pop!

(agitateurs pour café.) di Francesco Forlani Non ho il televisore e dunque da dieci anni e passa non guardo la televisione. Se per questo non ho nemmeno il gatto. Per la vita che faccio, "sans domicile fixe" non è ragionevole averne. Così quando sono a casa della mia compagna, che il televisore lo ha, di tanto in tanto la guardiamo, ed ecco che scopro cose straordinarie e mirabili, a partire dalle...

Postaccio come Rio Lobo

La poesia che segue, a lungo meditata, dopo la visione del film capolavoro, credo possa accreditarsi non solo come poesia ma anche come prosa. Basta non andare daccapo. La dedico a Franz e Gianz. effeffe Perché John Wayne non c'ha la pensione e manco il mutuo John Wayne si scola il whisky nel saloon pure tarocco Non c'ha mica il letto John Wayne dorme vicino al cactus John Wayne sferra cazzotti meglio di Clemente...

Come fu che alla fine ho ascoltato (e amato) i Radiohead

di Gianni Biondillo 1. L'assioma Inutile far finta di non saperlo, la musica che ascolti a vent'anni è quella che ti porti dietro per tutta la vita. Assioma un po' assolutistico, me ne rendo conto, ma, gratta gratta, vero. Vent'anni, per capirci, vogliono anche dire diciassette o ventidue, la cosa non cambia. La musica che ascolti a quell'età sarà la tua colonna sonora naturale. Ciò che c'è stato prima,...

Nascita abortiva. Metamorfosi corporee tra simbolismo e fiabesco nell’opera di Karin Andersen

di Chiara Cretella Nata in Germania nel 1966, Karin Andersen ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, che da qualche tempo sta producendo un’ottima scuola di illustratori. Nelle sue opere il tema principale rimane quello del zoomorfismo, cioè delle ibridazioni uomo-animale, che emergono per nulla inquietanti da texture bidimensionali come sfondi desktop. Il tratto passa dall’estrema definizione del computer – nelle serie dedicate alle sirene tecnologiche racchiuse in...

Ai piedi della rocker più sexy del mondo

di Michele Monina Iniziamo dai piedi. Stamattina mi sono svegliato che avevo questa frase in mente. Sapevo che così sarebbe iniziato questo pezzo. Di solito è così che funziona: mi alzo, faccio colazione, mi metto al computer e butto giù di getto il testo che durante la notte ho sognato. Questo nella versione romantica, e anche un po’ naif. Nella realtà, mi sveglio a ore improbabili, resto a letto salmodiando...

Gli sciamani elettrici nel giardino della mente

di Gianluca Veltri Nel 1965 il rock era rock e il folk era folk. Il folk americano tradizionale era stato riletto e stravolto da Bob Dylan, che aveva trasformato in manifesto collettivo quanto era sempre stato un fatto di outsider irrimediabilmente individualisti. Dall'altra parte c'era il rock inglese; qualcosa di così travolgente e spiazzante per l'America che per definire quell'ondata di energia selvaggia si usò una definizione che noi adoperiamo...

Ritratto di signora con tatuaggio e pasta alla puttanesca

di Michele Monina “Se cercate la ragazza è il campanello più in alto”, mi dice un muratore, con un lieve, impercettibile accento delle montagne sopra Bergamo. Ora, a parte la stranezza di sentirsi chiamare con il Voi, come negli ultimi dieci anni, credo, capita solo ai protagonisti dei fumetti della Bonelli, c’è pure questo mistero di come abbia capito, il vecchio magùt intento a impastare cemento, che in effetti stavo...

La grande truffa del Rock’n’roll parte II

di Michele Monina È tutta una questione di punti di vista. Sì, quando si racconta una storia, a fare la differenza è il punto di vista del narratore, molto più della storia stessa o della voce narrante. La differenza sta nel punto di vista. Il punto di vista di questo racconto, di questa cronaca dei fatti miei degli ultimi mesi, è a bordo di una piscina. Ma non si tratta...

Michelangelo Capossela

di Severino Colombo Per un articolo sul Corriere della Sera (apparso oggi 21 settembre) ho intervistato Vinicio Capossela in vista del concerto “Fuggite amanti amori. Rime e lamentazioni per Michelangelo”. Sul “Corriere” è uscita per ovvie ragioni di spazio una versione ridotta. Siccome un po’ mi dispiaceva tenere solo per me le parti non pubblicate ho pensato di condividerle. Ecco quindi la versione integrale che ho volutamente lasciato in una...

Pugni chiusi

di Gianluca Veltri Se esiste un angelo della boxe, sotto la sua ala consolatrice avrà trovato pace Duk Koo Kim. È una ballata triste, quella di Duk. Che dopo essere stata anche un film, nel 2004 è diventa una chilometrica canzone dei Sun Kil Moon di Mark Kozelek (ex leader dei Red House Painters). Kozelek ha dedicato al pugile coreano un epico brano di oltre 14 minuti, Duk Koo Kim,...

Lo sguazzo dell’ardire e dell’osare

di Gianluca Veltri Dopo l‘estate, quando l’autunno è giovane e ancora soleggiato, non tanto rassodato e ingrigito, l’appuntamento era fisso: se era un anno pari, dal 1986 al 1994, usciva un disco di Lucio Battisti, con parole di Pasquale Panella. Fu un’epopea recente della nostra musica leggera, in principio sottovalutata, poi vissuta con culto carbonaro. Solo post-mortem esplosa tardivamente e riconosciuta in tutto il suo valore. Perché fu...

L’orgia vitale del Waits italiano

 di Armando Trivellini Nessun musicista possiede, quanto Vinicio Capossela, un immaginario e un’estetica così vicini al mondo surreale, frantumato e anarchico del Medicine Show. Il suo universo è da sempre popolato di figure sfrenate e paradossali, ereditate da sfere d’invenzione che attraversano almeno due secoli.  L’inventiva di questo musicista unisce idealmente le fascinazioni dei romanzi di Jules Verne  alle balere della riviera romagnola, passando senza soluzione di continuità dalla sporcizia...

Carlo Boccadoro e i Sentieri Selvaggi

di Gianni Biondillo Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore o all'autrice; non tutti gli autori contattati hanno risposto. (T.S.) Carlo Boccadoro e i Sentieri Selvaggi dal 1997 portano la musica contemporanea europea e mondiale a casa nostra (con convegni, esecuzioni, festival musicali, etc.) e, ancor più importante, compongono ed eseguono...
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