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Eulero

di Christian Raimo

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Ho l’amore nel sangue, dice lui, e prova a abbracciarla, una, due volte, da dietro, da davanti.
Abbiamo vent’anni, lei fa la voce sicura, Non possiamo pensare che le cose siano queste, le stesse, per tutta la vita.
Sono seduti vicini, guardano tutti e due per terra, ma mattonelle diverse.
E poi tu, gli chiede lei, allora che cos’è che vuoi condividere con me? Tutto, dici “tutto”… “tu-tto”… ma che cazzo vuol dire “ tutto”… che è che pensi?
C’è di più di quel che credi, la carica, le stringe l’avambraccio e le dice: Ci sei? Perché dubiti che non può essere veramente “tutto”? Le mette la punta delle dita sulle labbra, lei non le scosta.
Ci sono infiniti numeri primi, dice lui.

Lei fa un sospiro a metà mentre lui prende aria come prima di un tuffo: È dimostrato, dice. Esistono infiniti numeri primi. Non ci credi? Mica ti dico, ti pre- Allora, okay, mettiamo che ci sia soltanto un numero finito di numeri primi. Magari moltissimi. Mettiamo un miliardo, cazzo! Allora scriviamo questo miliardo di numeri: p1, p2, p3 eccetera fino a p1000000000. Ma poi devi immaginare che ci sia un numero A, un numero diverso da ognuno di questi numeri che hai preso: un numero che è maggiore di ognuno di essi. Questo numero A, la guarda dritta in faccia, lo immaginiamo quindi corrispondente a p1 per p2 per p3 per p1000000000 più 1, ossia 1 più il prodotto di quelli che supponiamo essere tutti i numeri primi, mi segui? Ora, che valore ha A? È maggiore di ciascuno dei p e quindi, per l’ipotesi che abbiamo fatto, dev’essere un numero composto, divisibile in fattori, non primo. Però A, se lo dividi per p1 o p2 o p3 o… fino a p1000000000, darà sempre, come resto, 1. E perciò? Eh amore? Perciò? Sta quasi per piangere, o ha sete. Ha le labbra tese, quadrate. Perciò, dice, non ammette nessuno dei p come divisore. E la nostra ipotesi iniziale, le gratta con un dito il palmo delle mani, l’ipotesi che esista un numero finito di primi, questo… Questo ci fa arrivare a una contraddizione. Si vede, si dimostra allora che è assurda. Assurda. E quindi? Dev’essere vera la contraria. No?, le dice. No? No? No? No?

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7 Commenti

  1. caro superficiale, l’altro giorno ero a una festa mascherata e c’era uno con una faccia scazzata e gli ho detto: tu devi essere il superficiale! e invece si è tolto la maschera ed era soltanto uno scrittore quarantenne romano. ach!

  2. uno scrittore quarantenne romano. buttalo via! è già difficile essere quarantenne, non te dico scrittore, e romano poi! ma parlo così per dire. io non sono né scrittore né quarantenne. so’ solo romano…

  3. Chiarirsi su cosa? Non capisco… Io apprezzo moltissimo Raimo, lo conosco solo un poco ma credo che un giorno diventeremo anche amici… Un caro saluto, Marco Lodoli

  4. lodoli è stato assai gentile con me in episodio che non si ricorda, per cui massimo rispetto & amicizia futura.

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