Di nuovo in serie A

di Federica Fracassi/ Teatro Aperto

Ricevo e pubblico un appello inviatomi da Fiammetta Borsellino per il coordinamento LiberaPalermo e mi permetto una piccola introduzione.
Considero Palermo la mia seconda città.
Forse, oltre che per il suo fascino indiscusso, perché ho l’onore di conoscere palermitani eccezionali (e Fiammetta è sicuramente la prima tra loro). Uomini e donne che vivono per scelta in una città così difficile e che tentano ogni giorno con il loro entusiasmo e il loro lavoro di coltivare la legalità e la cultura nella loro terra.
Ho passato a Palermo il mese di aprile e ho scoperto che:

– Il fiorire di spazi culturali e aggregativi che si stava profilando sotto la giunta Orlando è ormai purtroppo uno sbiadito ricordo. Palermo da questo punto di vista è abbandonata a se stessa. I cittadini sono privati di un’offerta culturale diversificata e al passo coi tempi. Solo pochi artisti (Ciprì e Maresco per il cinema, Claudio Collovà per il teatro- li cito per la stima professionale e le collaborazioni che ci legano) lottano con le unghie e con i denti per creare alternative al deserto. I festival di ricerca e le isole di innovazione che si erano faticosamente costruite (noi stessi eravamo stati ospitati con i nostri spettacoli) sono state cancellate o riconvertite in parate di cabaret e musical, commercialmente molto più redditizi. I Cantieri alla Zisa, ex officine Ducrot recuperate alla cultura, sono vuoti, sbarrati, inutilizzati. Colpa della giunta attuale certo, ma anche della mancata lucidità da parte della giunta precedente che tutto ciò aveva creato, perché con il lasciare tutto in mano alla politica si rischia di non lasciare nulla.

– La città è un cantiere a cielo aperto. Il centro storico e i suoi palazzi affrescati, da anni abitati abusivamente da immigrati clandestini e famiglie sotto la soglia della povertà, è in ricostruzione. A volte il rinnovo avviene tramite operazioni intelligenti; a volte attraverso piccole speculazioni che rovinano il patrimonio storico, recuperando quanti più appartamenti possibili da un unico salone con affreschi barocchi. Quanto ai vecchi abitanti del centro, una volta che le case saranno rivendute a prezzi più competitivi, quasi sicuramente andranno a costituire un nuovo Zen ai margini della città, senza che nulla cambi.

– Nessuno ha votato per Forza Italia alle scorse elezioni. Nè io ne i miei amici ne abbiamo trovato uno che lo ammettesse.

Quello che mi ha colpito del comunicato che mi è stato inviato è che la parola “mafia” vi appare svariate volte, ancora. Il che mi porta a pensare che poco sia cambiato, che molto venga troppo spesso dimenticato e che sia giusto aiutare come possibile chi tenta a suo rischio e pericolo di attuare cambiamenti profondi.
I rosa neri del calcio palermitano sono andati in serie a. E’ una festa grande; un’ascesa durata tutto l’anno; un sentimento di orgoglio siciliano risvegliato e rinvigorito.
Tutta la città è rosa nera.
Ecco, io vorrei che anche la cultura, che anche i diritti indossassero questi colori.
Che anche la cultura e la legalità di Palermo ritornassero in serie a.

Cari amici,
Libera Palermo ha pensato di dare un segnale forte in vista delle ormai imminenti elezioni europee e amministrative.
Libera non dà indicazioni di voto per questo o quel candidato, il tal partito o il talaltro schieramento.
Vorremmo che il cittadino si rendesse conto del proprio potere esercitabile dentro l’urna, e che non si lasciasse andare a facili e un pò qualunquistiche crisi di pigrizia.
Il decalogo che segue vuole fare riflettere sulla delicatezza e l’importanza di una ics scritta a matita, su di un gesto troppe volte oggetto di scambi al ribasso e ricatti o promesse mai realizzati.
Proviamo, con il vostro aiuto, a diffondere questi 10, semplici e a volte ovvi, consigli.
Copia, stampa, riproduci, invia, distribuisci questo foglio, se ne condividi impostazione e filosofia, e chiedi di fare altrettanto. Per un voto consapevole e orientato alla legalità.
Grazie

Il coordinamento di Libera Palermo

——————————————————————————–

LIBERI AL VOTO

Il 12 e 13 giugno si vota per le elezioni europee e amministrative.

Altre volte hanno deciso per te, oggi non permettere che ti rubino il voto.

Vai a votare e vota consapevolmente.

Dieci indicazioni di Libera per un voto orientato alla legalità

1. Vota chi ripudia la guerra e si impegna per la pace, la democrazia e i diritti.

2. Vota coloro che nella loro esperienza politica hanno combattuto contro l’illegalità, contro la violenza mafiosa, contro l’abusivismo edilizio, spesso esponendosi alle intimidazioni e alle minacce.

3. Vota coloro che pensano che la politica sia servizio e che s’impegnano nella società civile e nel volontariato.

4. Vota le candidate e i candidati che con la loro storia di coraggio, responsabilità e coerenza ci consentano di essere rappresentati da persone libere e ricche di speranza.

5.Vota i candidati di cui conosci e condividi idee e programma.

6. Non votare chi è stato condannato o chi è indagato per reati di mafia, corruzione o reati gravi contro la persona e l’ambiente. Per dichiarare chiunque colpevole bisogna aspettare le sentenze definitive. Ma per esercitare funzioni politiche, per essere rappresentanti dei cittadini alle assemblee elettive bisogna assolutamente essere al di sopra di ogni sospetto.

7. Non votare chi frequenta i mafiosi.

8. Non votare chi ti offre soldi e posti di lavoro in cambio del voto.

9. Non votare chi s’impegna in politica solo per l’affermazione del proprio potere personale, facendo scelte dettate dalla difesa di interessi privati, da opportunismo e ambizione.

10. Non votare chi si candida sapendo in partenza che la sua carica non gli consentirà di sedere al parlamento europeo.

Libera Palermo – Via Malaspina 27 Palermo – Tel. Fax 091 322627 – www.libera.it
E mail: libera.palermo@inwind.it

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1 commento

  1. Questo non è un appello di voto, è un’analisi delle relazioni di potere in gioco, non solo in Sicilia ma in tutto il paese.

    E’ una lista di contromisure da prendere, da far proprie, e da applicare in tanti altri campi, non solo per le elezioni.

    Ci dice che per prima cosa vengono gli individui.
    Che le responsabilità dei crimini, della corruzione, delle distruzioni ambientali e di cultura nel nostro paese non sono di apparati cechi, di forze ineluttabili, ma innazitutto di individui che di volta in volta scelgono.

    E poi ci dice di votare quegli individui LIBERI che hanno alle spalle una storia di CORAGGIO e COERENZA. Anche se non dovesse essercene nessuno in certe liste, visto che gli apparati di partito, anche di quelli all’opposizione, mettono avanti un campionario umano ben selezianto, vagliato, di provata gregarietà, per niente libero e anzi spesso ricattabile, è importante mettere al primo posto nella scala dei valori queste qualità, che di solito vengono considerate disvalori, addirttura degli handicap, sia nella politica sia nella cutlura.

    Anche a me, come a Federica, ha colpito molto che in questo appello di voto, così insolito, ricorresse più volte la parola “mafia”, e usata non come sostantivo generico, con cui riempirsi la bocca. Usata invece concretamente, riferita a individui, da nonvotare:

    “Non votare chi frequenta i mafiosi”.

    Invito massimalista nella sua semplicità disarmata, eppure conretissimo e applicabilissimo.

    E nemmeno viene mai usata la parola “Berlusconi”. Invece di usare questo nome-spauracchio, di cui tutti si servono per farsi votare a sinistra, anche da parte di furboni per niente coraggiosi, né coerenti né liberi, viene usata la sua precisissima definizione perifrastica, che già di per sè è un’analisi e una denuncia delle ipocrisie e delle mostruosità, spacciate per democrazia elettorale, che continuamente ci fanno ingoiare. Ecco:

    “Non votare chi è stato condannato o chi è indagato per reati di mafia, corruzione o reati gravi contro la persona e l’ambiente”

    “Non votare chi s’impegna in politica solo per l’affermazione del proprio potere personale, facendo scelte dettate dalla difesa di interessi privati, da opportunismo e ambizione”.

    “Non votare chi si candida sapendo in partenza che la sua carica non gli consentirà di sedere al parlamento europeo”.

    Perifrasi analitiche, antidoti alla semplificazione.

    E’ un bellissimo appello!

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