Processo contro la tortura

giornaver copia.jpg

Cari amici,
sabato 19 febbraio al Teatro i di Milano (in Conca del Naviglio) Nazione Indiana organizzerà un incontro dal titolo Giornalismo e verità, (a cura di Carla Benedetti, Jacopo Guerriero e Roberto Saviano; vedi qui), invitando alcune voci libere e tenaci del giornalismo d’inchiesta.
Avvicinandoci a questo appuntamento, continueremo a segnalare iniziative, riviste, libri, comitati, associazioni che si battono per un’informazione obiettiva o, se volete, detto più semplicemente, per la ricerca e la diffusione della verità.
Oggi ho ricevuto da Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato verità e giustizia per Genova, questo messaggio sull’imminente processo ai torturatori del G8. (T.S.)
____________________________

PROCESSO CONTRO LA TORTURA
luglio 2001, caserma di Genova Bolzaneto, Italia:

TORTURATA N° 81
subiva minacce anche a sfondo sessuale da persone che stavano all’esterno
“entro stasera vi scoperemo tutte”; subiva percosse al suo passaggio nel corridoio da parte di agenti; colpita con violenza con una manata alla nuca; costretta a firmare i verbali relativi al suo arresto, che la stessa non voleva firmare; mostrandole le foto dei suoi figli, prospettandole che se non avesse firmato non avrebbe potuto rivederli.

TORTURATO N° 11
percosso con calci e pugni alla schiena e insultato, costretto a stare coricato a terra prono con gambe e braccia divaricate e testa contro il muro; ingiuriato con frasi, ritornelli ed epiteti a sfondo politico (“comunisti di merda” “vi ammazzeremo tutti”); percosso al passaggio nel corridoio e insultato anche con sputi; costretto a stare a carponi da un agente che gli ordinava di abbaiare come un cane, e di dire “Viva la polizia italiana”.

TORTURATA N° 21
percossa nel corridoio durante l’accompagnamento ai bagni, le torcevano il braccio dietro la schiena nonché colpita con schiaffi e calci; insultata con epiteti rivolti a lei e alle altre donne presenti in cella: “troie, ebree , puttane”, ingiuriata con sputi al suo passaggio in corridoio; minacciata di essere stuprata con il manganello e di percosse; costretta a rimanere, senza plausibile ragione, numerose ore in piedi.

Questi sono solo alcuni esempi di quanto hanno dovuto subire centinaia di persone, italiani e stranieri, costretti per molte ore a sottostare ad ogni genere di violenze e torture nella caserma di Genova Bolzaneto, durante il G8, a Genova.

In quei giorni furono calpestati e negati tutti i diritti che la nostra costituzione sancisce a tutela dei fermati e degli arrestati. Nessuno di loro, italiano o straniero, poté contattare avvocati, parenti, consolati. A nessuno di loro fu comunicato il motivo del fermo o dell’arresto, dove si trovassero, dove sarebbero stati condotti in seguito. Nonostante molti di loro fossero feriti (68 di loro provenivano dalla Scuola Diaz) non furono curati, furono costretti a firmare falsi verbali di arresti, a dichiarare di non voler contattare legali o consolato.

Nessuno di loro ebbe diritto a cibo, acqua, sonno, furono costretti per molte ore a rimanere in piedi con le braccia alzate contro al muro.

I giorni 27 e 29 gennaio 2005 a Genova, ci sarà l’udienza preliminare a carico di 47 funzionari ed agenti delle forze dell’ordine e del corpo delle Guardie Carcerarie, medici ed infermieri:

12 carabinieri, 14 agenti di polizia, 16 guardie penitenziarie, 5 tra medici e infermieri accusati delle violenze commesse ai danni degli arrestati e dei fermati, da venerdì 20 alla domenica 22 luglio 2001, nella caserma di Genova Bolzaneto.

Non essendo previsto nel nostro ordinamento uno specifico reato di tortura, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di abuso d’ufficio, lesioni, percosse, ingiurie, violenza privata, abuso di autorità contro gli arrestati, minacce, falso, omissione di referto, favoreggiamento personale.

Noi chiediamo ai media, ai parlamentari democratici, alla società civile, di essere presenti, di sostenere quanti furono torturati in quei giorni e che, nonostante ancor oggi soffrano le conseguenze degli abusi subiti, hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accadde a Bolzaneto.

Nessuno dei presunti responsabili delle torture è stato nel frattempo rimosso o almeno sospeso dai propri incarichi.

Enrica Bartesaghi
Presidente del comitato verità e giustizia per Genova

link utili:

qui una versione più ampia del comunicato;
qui un dossier (in formato pdf) sulle torture a Genova Bolzaneto.

_____

INIZIATIVE PROMOSSE
DAL COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER GENOVA
E DAL COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI

IN OCCASIONE DELLE UDIENZE PRELIMINARI DEL 27 E 29 GENNAIO 2005
PER LE VIOLENZE E LE TORTURE INFLITTE AI MANIFESTANTI DURANTE IL G8
ALLA CASERMA DI GENOVA-BOLZANETO:

– mercoledì 26 gennaio, ore 11, conferenza stampa nella sala di rappresentanza
di Palazzo Tursi;

– giovedì 27 gennaio, ore 10, presidio all’esterno del tribunale;

– giovedì 27 gennaio ore 20, cena di solidarietà con le parti offese;

– venerdì 28 gennaio ore 21 incontro con testimonianze a sala Cambiasio;

– sabato 29 gennaio, ore 10, presidio all’esterno del tribunale;

seguirà programma dettagliato

per informazioni:

Enrica Bartesaghi 335 568 13 14
Antonio Bruno 339 344 20 11

Comitato Verità e Giustizia per Genova – www.veritagiustizia.it
Comitato Piazza Carlo Giuliani – www.piazzacarlogiuliani.org

Print Friendly, PDF & Email

articoli correlati

In uscita

Condivido in pieno il messaggio di Antonio. Anch’io ho deciso di uscire da Nazione Indiana. Non descriverò qui le...

Busi: 4 sì ai referendum

di Flavio Marcolini A sostegno della campagna referendaria per i sì alla consultazione del 12 e 13 giugno...

Tutto su sua nonna e molto altro

Giuseppe Caliceti intervista Silvia Ballestra Con Tutto su mia nonna, da pochi giorni nelle librerie per Einaudi Stile Libero,...

I leoni

di Beppe Sebaste All’incontro torinese sulla Restaurazione dello scorso 9 maggio, Beppe Sebaste aveva inviato questo brano tratto da un...

Il male dell’America

Intervista a Emmanuel Todd L’ultimo numero di Una Città si apre con questa intervista allo storico e antropologo francese Emmanuel...

“Guadagno più di te e quindi ne so più di te”

di Aldo Nove Leonardo ha più di 30 anni e dirige una piccola e agguerrita casa editrice. Per vivere, dopo...
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: