Le scimmie… (90)

di Dario Voltolini

a lavorare
nelle centinaia di telefonate nei giorni di neve
le comunicazioni svaporano lente
e ci si dice che dopo poi si deve
andare a fare un po’ di compere per la gente
che abbiamo invitato a cena questa sera
un’amica sarà assente
lo ha comunicato dispiaciuta e sincera
ma aveva una cosa assai urgente da sbrigare
e quindi è partita con il primo treno
dovrà cambiare a Milano e forse anche un’altra volta
per un totale di non sa quanti biglietti ferroviari
adesso che hanno complicato ulteriormente le transazioni
e per cena si pensava di fare qualcosa di sostenuto
di saporito
magari un pizzico piccante
nei giorni dell’opa ostile la tua perseveranza è salutare
passata attraverso il contatto di torpedine
con le astrazioni di una complicatezza sovente gratuita
ma non dirmi che non capisci niente che non ti spieghi come mai
se infatti tu solamente pensassi a quella ragazza di Milano
che adesso è ritornata alla sua casa lungo la curva del binario
che poi si infila alla stazione centrale sostenuto da arcate in muratura
la ragazza che se ne era andata per qualche giorno e forse a
Roma aveva fatto una breve vacanza stando persino seduta sui gradoni con
un cono di gelato in mano esposta a un gentile solicello e a un mite
venticello dopo aver fatto visita alla collezione di opere contemporanee
finalmente liberate dalla venefica presenza a cappa di quell’uomo
e adesso quella ragazza ha rischiato di morire per una complicanza della
sua prima gravidanza che ha dovuto interrompere urgentemente
eppure se ne sta con i gatti alla terrazza e il suo ragazzo non sa cosa dire e
stanno in mutua compagnia finché non li ritroviamo qualche tempo dopo
con lei di nuovo incinta e lui che va a lavorare in bicicletta facendo ogni mattina
quella curva sulla pista ciclabile determinata dalla ferrovia
e poi ancora dopo con il bambino appena nato e la madre della ragazza
che non ha posto per la felicità perché sgorga esagerando anche per
via di quel doppio pericolo appena trascorso
il primo lato fatto di quell’uomo di basso profilo che si teneva la
figlia accanto come una schiava una serva
il secondo lato fatto di pericolo fisico per la precedente complicata
gestazione e adesso tutto è come se non ci fosse mai stato non
ci si può credere è troppo solido un piacere così
così articolato e al posto giusto nello scorrere del tempo
se infatti tu solamente pensassi a questa ragazza di Milano
capiresti che la tua corretta disperazione può essere vista in prospettiva
certo non ridimensionata ma solo ricollocata e ricollocarla
serve tantissimo per non lasciare che a poco a poco si allarghi sul campo
visivo e lo prenda tutto oscurando tutto il resto
diventando in questo modo se non proprio assoluta almeno
certamente dominante mentre invece alla fine dei conti il punto è
che sei tu che la devi dominare e basta
non c’è altra soluzione quindi opta per questa senza tentennare
anche questo è abbastanza salutare
cambiamento che lento si misura
molecolare spostamento (tensione

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7 Commenti

  1. caro dario,

    dato che in casa editrice abbiamo una quantità enorme di materiale arretrato
    da leggere e valutare, e che il nostro piano editoriale è già al completo
    per tutto il 2005, al momento tendiamo a scoraggiare l’invio di manoscritti
    per la pubblicazione.

    ad ogni modo, se vuoi comunque sottoporci la tua opera, puoi farlo seguendo
    le norme indicate nell’apposita pagina del nostro sito internet.

    ti ringraziamo dell’attenzione che ci hai dedicato.

    la redazione

  2. Il punto è che questa cosa sei tu che la devi dominare e basta
    non c’è altra soluzione quindi opta per questa senza tentennare
    anche questo è abbastanza salutare

  3. Lucio, intendevo “questa cosa” nel senso della spinta che ti obbliga a intervenire in quel modo nei commenti.

  4. Nessuna spinta, nessun obbligo. Il fatto gli è che bighellono per blog e ng nelle pause del mio lavoro di traduttore, così può succedere che mi scappi il cazzeggio ozioso. Il più delle volte, tuttavia, sono serio.
    Riassumendo: è più scimmia la tua della mia.

  5. Io spero che un giorno ci si incontri di persona, perché secondo me qualcosa di sensato hai da dirmi, ma questo non è il mezzo adeguato. Sbaglio?

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