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Descrizione del bosco #4 (fine)

di Laura Pugno

tracks

stai in caccia, estendi
la caccia estendi
la lingua: è così, se in caccia
come prima avvertivi del leopardo

estendi la lingua nelle cose

oppure, coltiva i campi
estendi nell’interno la lingua:
conosci con la facoltà del tatto
conosci con il muovere del corpo,
che qui è deserto

i capelli ti ubbidiscono sotto
le mani, slegano nodi
ancora e ancora ricomponi la forma
sulle tue spalle
la cosa morbida che ti copre la mente
dov’è senz’acqua
se devi ubbidienza al bosco
devi ubbidienza alla terra
secca

e smangi dall’intorno
la cosa, lecchi le sue dita,
la conosci:

come carne, pastone
per i cani
e il cane lupo con sangue di lupo,
che morderà,
verrà abbattuto per rabbia

lascerai tracce
di lupo, così ti troveranno
(“parlano di feci e sangue,
di rami rotti che buttano sangue”)

non sarai più rilegato insieme,
ti spargerai,

sarai tratto
fino all’esca, deviato
con cambiamenti di paesaggio,
seguitato in un tempo secco
che non ti cancella –

tracks dov’è trovata nuova lingua,
roccia di ayers
e di ieri:
e anche tu cercatore di tracce

trattato
sulle vie del sale
e mappature dell’udito,
parola che si va liquefacendo che si va perdendo

in ogni tua precisa apparizione

adesso che ricordi e metti
insieme, adesso che
hai dimenticato a sufficienza,
il liquido della lingua

ti scorre addosso, bagnerà
le incisioni sulla pianta dei piedi,
camminerai come nel sangue

e nuovamente sarai un corpo pulito
intatto saldo nei muscoli

ti ha toccato la storia, il contenuto
di storia dell’oggetto, lo
leggi con le dita:
ha una lingua, hai tu
lingua così mobile che la cosa
che prendi, metti in bocca
porta rapidamente a conoscenza
corpo-argilla che non torna:

tu sei preso come fegato
in mano e decifrato,
fatto
cose che accadranno come oracolo

c’è una grande costruzione
d’erbe e d’ombra, che è dove stai andando

o la grande costruzione appesa
alle pareti, leggibile come mondo
(“ci sono, questo è noto,
nel fondo del bosco, cose:
fa parte delle nostre leggi
che non cercherai di toccarle”)

guardati, tu come corpo

ora che hai occhi curati,
incisi, il quaderno è illeggibile
bosco e deserto coincidono:

Nota al testo

Descrizione del bosco, poemetto, è stato scritto tra settembre e dicembre del 2004. In finale all’edizione 2005 del Premio Delfini di Modena, è stato stampato dalla Galleria Emilio Mazzoli in un’edizione numerata fuori commercio illustrata da Vincenzo Cabiati.

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