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La sinistra e le città

di Marino Magliani

“Partecipazione nei governi locali dell’America Latina” è il sottotitolo del libro La sinistra e le città, pubblicato recentemente dalla Caminito, giovane casa editrice di Firenze che si occupa di letteratura e cultura latinoamericana, proponendo traduzioni di autori dalla voce nuova, che sappiano raccontare l’America Latina, ma liberi dalle briglie del realismo magico.
La traduzione é di Marita Nadalutti.

Nella foto di copertina, di Pamela Cioni, un noto paesaggio urbano: un marciapiede, due passanti che vanno in direzione opposta, un giovane disteso su un telo a ridosso di un muro, e sul muro, che fa da sfondo, il nome di Simon Bolivar e le date della sua vita 1783-1830. Potrebbe sembrare una chiave di lettura.
Di certo, chi analizza il complesso pianeta sociale e politico dell’America Latina, credo non possa non partire dalle profetiche parole del Libertador:
“Ho governato per vent’anni e in questi non ho ottenuto che pochi risultati certi; primo, l’America é ingovernabile per noi (nativi); secondo, colui che serve una rivoluzione sta arando nel mare; terzo, l’unica cosa che si può fare in America é emigrare; quarto, questo paese cadrà inevitabilmente nelle mani della folla scatenata, per passare poi a quelle di tiranni quasi impercettibili, di tutti i colori e razze…”.
Tolta l’ultima terribile parola, difficile smentire almeno un paio di questi punti. Analizzare dunque un percorso al di là della “pozzanghera” per riflettere sui cammini dell’ Europa?
Cito dalla prefazione di Giovanni Allegretti che ha per titolo: “I territori locali in Italia come avanguardia di un cambiamento possibile”:
“Un virus si aggira da lungo tempo nei territori della politica. Il suo nome è teoria amministrativa dei bisogni. Per Antonio Tosi (1989) é un’abitudine ad operare sul territorio in modo acritico e burocratico, facendo corrispondere ad un bisogno un servizio o un oggetto, in modo del tutto standardizzato e a prescindere dai soggetti che ne sono portatori, come anche dai contesti che determinano, nello specifico, i bisogni o i conflitti. Si tratta quindi di un “virus” che tende a farci leggere i bisogni solo in funzione delle risposte che siamo già in grado di dar loro…”

Alcune notizie sugli autori e curatori:
Daniel Chavez, antropologo uruguaiano, specializzato in politica e gestione urbana. Ricercatore e coordinatore principale del New Politics Project al TransNational Institute.
Benjamin Goldfrank, politologo statunitense, assistente della Facoltà di Scienze politiche dell’Università del Nuovo Messico e all’Università della California – Berkeley.
Giovanni Allegretti, docente di Urbanistica all’Università di Firenze ed esperto della Commissione Europea nel programma Urbact.
Il TransNational Institute (TNI) , con sede ad Amsterdam, é una rete di ricercatori, con l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale per l’analisi e la ricerca di soluzioni a problemi come il militarismo, i conflitti bellici, la povertà, l’emarginazione sociale e politica e il degrado ambientale.

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gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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