Catena di Sanlibero 311


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riccardo orioles
La Catena di San Libero
21 novembre 2005 n. 311

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Questo numero della Catena esce ridotto e in ritardo per problemi
tanto miei quanto della diffusione (gli ultimi numeri non sono
arrivati a molti abbonati). Inoltre, a causa di un problema di
reindirizzamento, e’ andata perduta parte della posta inviata nelle
ultime quattro settimane a riccardoorioles@sanlibero.it. Vi prego di
utilizzare l’indirizzo: riccardoorioles@gmail.com. E di avere
pazienza.

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Mala tempora. “Troppa delinquenza, non si puo’ piu’ stare. Tutta
‘sta gentaglia a piede libero… Io ho paura anche di dormire, i
ladri sono gia’ venuti una volta … Ma come posso fare?”. “Metti
tutto in cassaforte, zio. Vedrai che nessuno te la potra’ toccare,
la roba tua”. “Ah, e’ vero, ho la cassaforte. Grazie del consiglio,
Giovanni, sei proprio uno di Famiglia”. (Al telefono: Giovanni
Brusca e Toto’ o’ Curto, in arte Riina). [antonella serafini]

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Grandi opere sul web. La finanza creativa non si ferma ai ponti e
all’alta velocita’ ma si spinge fino agli angoli piu’ remoti del
cyberspazio. Sono stati stanziati quarantacinque milioni di euro per
il sito web www.italia.it, geniale progetto made in Banana Republic.
L’idea di realizzare il sito web piu’ costoso nella storia
dell’umanita’ nasce dalla fervida mente del ministro
dell’innovazione Lucio Stanca, che con questa iniziativa vuol
regalare al Belpaese un sito dedicato alla promozione del turismo e
alle prenotazioni on-line di alberghi e ristoranti.
Per un curioso fenomeno di autocannibalismo, dei quarantacinque
milioni previsti ben venti pero’ saranno usati per preomuovere non
il turismo ma il sito stesso (in otto lingue). Gli altri venticinque
milioni, stanziati dalle regioni, verranno spartiti alla cordata di
aziende che s’e’ aggiudicata il bando. Insomma una Fontana di Trevi
virtuale, con monumenti virtuali e paesaggi virtuali, venduta – per
soldi veri – non all’ignaro turista di Toto’ e Peppino ma a tutti
noi contribuenti italiani, riempiendo qualche server e molte tasche.
[carlo gubitosa]

Info: http://www.innovazione.gov.it

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Cartolina da Santo Domingo. Grandi Opere: dibattito sui quotidiani
della capitale. “Non costera’ nulla allo Stato e portera’ turismo”.
“Non servira’ a niente! Tutte balle!”. Si parla della progettata
isola artificiale di fronte al Malecon di Santo Domingo. Non
essendoci zone balneabili in citta’, un gruppo di imprenditori
locali e spagnoli ha pensato bene di costruire un’isola apposta, con
spiaggia finta e cemento vero. “Boh! Tanto non la faranno mai”,
dicono al bar. [Rocco Rossitto]

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Cartolina da Berlino. Avevo letto sulla Catena un giudizio molto
positivo sui tedeschi, che mi aveva incuriosito: sull’Irak i cattivi
di un tempo (i tedeschi) erano diventati i buoni ed i buoni (inglesi
ed americani) erano diventati i cattivi. Si sottolineava anche come
in Germania vi fossero condizioni di democrazia, tolleranza e
solidarieta’, a livelli scandinavi, impensabili per altri paesi,
anche europei, prima tra tutti l’Italia.
La cosa non mi convinceva. Per decenni i tedeschi sono stati, in
maggioranza, l’esatto contrario: intolleranti, prepotenti, razzisti.
Negli occhi di molti di quelli con piu’ di cinquant’anni non avevi
difficolta’ a leggerci un passato da nazista convinto. E durante il
nazismo non c’e’ stato nessun movimento di opposizione paragonabile
alla Resistenza nostra o francese. Ma ora a Berlino ho avuto
l’impressione di un paese finalmente cambiato. Ma cambiato davvero e
di parecchio!
Tolleranza, gentilezza e civilta’ sono le cose che piu’ ti
colpiscono. Anche la tutela dell’ambiente e l’amore per le cose
belle. Cos’e’ stato? Il melting pot? Certo: turchi, slavi, greci,
italiani, sudamericani, africani ed asiatici ne trovi tantissimi e
nessuno a lavare i vetri delle auto. La riunificazione? L’esperienza
disumana del muro e, subito dopo il nazismo, il regime sovietico in
meta’ del paese? Qualunque cosa sia, ha generato un amore per la
liberta’ e un rispetto dei diritti umani straordinari. [giovanni
mortelliti]

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Abituarsi. Francesco Merlo: < Certo, la signora ha tutto il diritto di fare politica, gia' si e' impegnata nell'associazionismo cattolico e potrebbe anche accadere che riveli doti di buona amministratrice e di brava presidentessa, ma la logica del cognome non surroga competenze. Il pericolo e' che la scelta di un cognome-simbolo stia ancora dentro quella retorica di cui si sta rendendo maestro e nuovo protagonista proprio il favoreggiatore Cuffaro. Se anche la retorica antimafia e' diventata terreno di mafia a noi non resta che prenderne distanza e dare battaglia alla retorica >
* * *
Ribellarsi. Claudio Fava: < Se Paolo Borsellino fosse vivo, se fosse vivo Giuseppe Fava e con lui tutti gli altri morti per mano mafiosa, sarebbero orgogliosi di sostenere la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione siciliana al di la' delle loro posizioni politiche. Sconfiggere alle elezioni un presidente di Regione processato per favoreggiamento mafioso non e' solo una battaglia del centrosinistra: e' una sfida che Rita Borsellino porta avanti in nome di tutti i siciliani onesti. Quanto alla volgare battuta del signor Cuffaro sui vantaggi di Rita Borsellino per il cognome che porta, Cuffaro sa bene che l'unico vantaggio che e' toccato ai parenti delle vittime di mafia e' stato quello di portare sulle spalle in questi anni di tragedia un supplemento di dolore e di responsabilita' >

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Come ando’ a finire. Il super-presidente, che aveva abbindolato la
nazione per piu’ di dieci anni, alla fine fu arrestato in un paese
del Sudamerica e estradato a casa. Mandato di cattura
internazionale, processo per corruzione, ecc. Si parla naturalmente
di Fujimori.

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Trend. “Questo articolo contiene un linguaggio proibito. Si prega di
cancellare il linguaggio proibito dall’articolo”. (Microsoft
Messanger, versione – ancora – cinese).

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Marketing. Grandi cartelloni di Cosa Nostra con lo slogan “Facciamo
schifo!”. Adesso ricicla l’immagine e cerca di far sorridere con i
Soprano.

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Maturazione. Petruccioli, sul ritorno di Santoro: “Quando il
problema sara’ maturo lo portero’ in consiglio di amministrazione”.

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Antimafia. Sabato 26 a Campi Bisenzio (Firenze) si svolgera’
l’annuale incontro ideato da Antonino Caponnetto su giustizia e
legalita’. Quest’anno intervengono Rosario Crocetta, Alfredo
Galasso, Giovanni Impastato, Piero Grasso, Tano Grasso, Salvatore
Calleri, Bruno Piazzese, Carlo Lucarelli, Giuseppe Lumia e altri.
Interverrano i ragazzi antipizzo di Palermo e sara’ presente
Elisabetta Caponnetto.

Info: info@antoninocaponnetto.it
Bookmark: http://www.antoninocaponnetto.it

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Alessandro Paganini wrote:
< Ricapitoliamo: la Cina ha un fortissimo attivo di bilancio, detiene il 30 per cento del debito Usa, possiede tutte le competenze e tecnologie (forse un po' indietro solo sul militare), e ha grosse quote di mercato estero a prezzi stracciati. E i nostri geniali imprenditori che fanno? Chiudono gli stabilimenti e importano le merci, cioe' si riciclano da produttori a grossisti. Bravi. Questo finche' non parte il mercato interno cinese. A quel punto la produzione cinese trovera' sbocco a casa, e le esportazioni saranno minori, e molto piu' care. Nel frattempo noi ci saremo deindustrializzati, e una parte delle nostre infrastrutture vitali sara' in mano proprio ai cinesi. A quel punto saremo noi il terzo mondo. Chi glielo dice al presidente imprenditore? >

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Francesco Mantero wrote:
< Il Vaticano impone la sua macchina burocratica sulla voce dei Francescani di Assisi, rei di assumere troppe iniziative sui temi della giustizia e della pace, troppi messaggi di ecumenismo tra le diverse fedi dei popoli della Terra. Si tenta di spegnere una voce importante, capace di parlare al cuore degli uomini su un messaggio, quello di Cristo, fondato proprio su questi temi. Come si e' cercato di spegnere le voci della chiesa dei poveri, quella africana o latinoamericana, che continuano a gridare nel silenzio dei mezzi di informazione il dolore di una sterminata umanita' sofferente, da cui la chiesa con la C maiuscola, quella che benedice i potenti, e' sempre piu' lontana >

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Ettore Lomaglio Silvestri (Ass.”Sconfiggiamo la mafia”) wrote:
< Il comune di Pieve Emanuele (MI) ha intitolato una strada a Peppino Impastato. Sarebbe bello se anche altri comuni lo imitassero intitolando una strada alla memoria di Peppino >

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Giuseppe G. wrote:
< Nitto Santapaola, Aldo Ercolano e soci non sono piu' i capi di Cosa Nostra catanese. Anzi non sono affatto mafiosi. Lo ha stabilito una sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Catania, assolvendo i boss dall'accusa di aver comandato i clan dal '96 in poi. "Come potevano farlo se erano sotto il 41 bis? come potevano far passare gli ordini?". Questa la linea degli avvocati che evidentemente ha convinto i giudici. Presidente della Corte era Gustavo Cardaci, giudice a latere Luigi Russo, che quindici anni fa fece molto parlare di se' per aver assolto i cavalieri del lavoro dall'accusa di essere vicini a Cosa Nostra. Ci avevano a che fare - scrisse il giudice allora - ma "per stato di necessita'" >

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Appello. Il dominio www.redazione.org e’ gia’ registrato, e attende
di prendere vita on-line. L’obiettivo sara’ creare una
meta-redazione che raccolga in modo professionale il meglio di cio’
che produce l’informazione alternativa su internet, anche e
soprattutto in visione di una vita oltre lo schermo, che raggiunga
la carta e le piazze. Ora abbiamo bisogno di volontari intrepidi e
competenti, in particolare grafici e informatici, che possano
prendere in mano questo strumento per farlo diventare vivo e
pulsante. Astenersi perditempo. Per informazioni e reclutamenti
rivolgersi alla Catena di San Libero o a Carlo Gubitosa di
Peacelink.

Mailto: c.gubitosa@peacelink.it

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Anacreonte anakr@eleutheros.el wrote:
< E anche tu, Cleanoride, sei morto servendo la Citta', tu che osavi sfidare le tempeste dell'inverno. Nell'eta' senza donne cadde il fiore. L'adolescenza tua, presa dal mare >

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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche
semplicemente per liberarsene, basta scrivere a
riccardoorioles@sanlibero.it — Fa’ girare.
“A che serve vivere, se non c’e’ il coraggio di lottare?” (Giuseppe
Fava)
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