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Simbologie e archetipi

Laboratorio gratuito di approfondimento letterario e scrittura a cura di Giulio Mozzi sul tema :
” Simbologie e Archetipi”
10 e 11 Giugno 2006
– Sala Giovani, Via Mirabello 3, Tortona – ore: 9,30 – 12,30 e 15 – 18,30.

Per pernottare a quindici euro si può scrivere a marco.candida@libero.it

 

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60 Commenti

  1. A chi desidera sentir parlare di letteratura in modo non accademico o scolastico; a chi desidera incontrare persone che parlano di libri con la passione di chi parla di calcio, automobili, vini, belle donne; a chi desidera migliorare la propria scrittura (e succede: si migliora la propria scrittura, anche se bisogna ‘volerlo’, bisogna stare ‘attenti’, avere ‘le orecchie’ per cogliere le indicazioni che il docente fornisce, e questo non sempre succede); a chi desidera incontrare altre persone appassionate di lettura e passarci due giornate insieme; a chi desidera conoscere uno scrittore e passarci assieme qualche ora anche a tavola o in giro per la città, magari cercando di parlarci anche – prendendosi i suoi rischi, e non sempre questo si tiene presente, e poi ci si offende solo perché non si vuole ammettere di quanto lo scrittore, che sembrava così alla mano, sia però anche uno ‘molto molto meglio’ di noi, ‘un tipo che usa la testa’ molto molto più di noi; a chi vuole passarsi un fine settimana in una amena cittadina quale tortona è spendendo solo quincidici euro di pernottamento in una struttura proprio buona (di quelle che i preti e le suore notoriamente hanno a disposizione); per chi vuole approfittare di un laboratorio gratuito ‘esattamente uguale’ a quelli a pagamento; e poi forse anche altro.

    Questo laboratorio in particolare non ha un utente specifico. Di solito stabiliamo un tema particolare (l’altra volta era la differenza tra autore e narratore; stavolta simboli e archetipi), che permette di parlare di certi autori (è probabile che si parli di Calvino, magari di Kafka – dico per dire, non so che cosa Giulio abbia in mente -), e poi dalla riflessione letteraria si passa alla riflessione sulla scrittura, di solito lavorando su testi che sono prodotti da noi partecipanti, oppure attraverso scrupolosi, pedanti, puntigliosi esercizi di lettura su testi di autori noti. Questo vuol dire che l’utente a cui ci rivolgiamo è sempre lo stesso, e gli proproniamo temi che giudichiamo stuzzicanti, di un certo interesse, per poi portarlo alle riflessioni che caratterizzano il più classico dei laboratori di scrittura.

  2. “… perché non si vuole ammettere di quanto lo scrittore… sia anche uno molto, molto meglio di noi, un tipo che usa la testa molto meglio di noi”.

    Problemi mica da poco, ragazzi. E forse il senso della vita è tutto in questa formuletta escogitata dall’allievo fedele: trovare un guru, seguirlo passo passo, perché prima o poi si può sempre raccogliere qualche briciola della sua superiorità, riempirsi il pancino di archetipi e simbologie (a prezzi modici), e poi essere pronti a tuffarsi nella vita e nella scrittura. Sì, ma a che fare?

    Ugolino Conte (funzionario dell’I.C.I.I.)

  3. L’allievo fedele, per fortuma può contare su un fedele maestro. E seguire un guru che non fa perdere le sue tracce è già una gran fortuna. E raccogliere le briciole di superiorità, significa che molte volte queste briciole sono lasciate cadere ‘perché le si raccolga’: altrimenti come ci si farebbe ad accorgersi se qualcuno è o non è superiore?

    Adesso ho capito chi sei. E non sai la pena che mi fai.

    Voglio solo dirti questo: santo e benedetto il cielo, ma non capisci che quando si suona il campanellino e il cane corre dal padroncino, questi è ‘schiavo’ di quello tanto quanto lo è quello di questi? Cosa succederebbe, infatti, penoso interlocutore, dimmelo, e non sai quale è la pazienza che sono io che porto con te e non tu con me, se un giorno il padrone suonasse il campanello e il cagnolino non venisse più?

  4. “a chi desidera conoscere uno scrittore e passarci assieme qualche ora anche a tavola o in giro per la città, magari cercando di parlarci anche”.

    Ma che significa? Guardare uno scrittore mangiare per ore e magari tentare un approccio, parlarci. Ma cos’è, l’ Ultima Cena? Stento a capire quest’approccio messianico alla figura dello scrittore (che poi magari è uno che a cena parla pure di calcio e donne e magari si sbronza come chiunque altro).
    E poi, se fosse una cena con De Lillo (faccio per dire), allora magari verrebbe da sperare (forse) in qualche illuminazione. Ma da Mozzi (che personalmente non mi piace, ma è un’opinione mia) per dire, chi vuole sentire la sua campana potrebbe leggere vibresse o magari le sue pubblicazioni. Quali Verità ci si potrebbe aspettare da una cena con Mozzi, io davvero non lo so.

  5. Sono stato chiamato a curare il ciclo Il Mistero del Romanzo: ho invitato Alessandro Piperno, Leonardo Colombati, Tiziano Scarpa, Aldo Nove (che non è potuto venire), Antonio Moresco.
    Per la seconda parte verranno: Andrea G. Pinketts (grazi a un contatto che mi è stato fornito da Franz Krauspenhaar), Gulisano, e poi vediamo ancora bene chi far venire. Tutto qui. Tra questi c’è anche Giulio Mozzi.

  6. Mio candido Candida, piuttosto che insultare persone che non conosci (io ho solo commentato una frase trovata scritta in un post), avresti fatto meglio a chiedermi cosa è mai l’I.C.I.I., magari ci avresti guadagnato una cena gratis.

    “Adesso ho capito chi sei. E non sai la pena che mi fai.”

    Ma ti sei mai chiesto quanta pena fai tu, tutto teso alla ricerca di maestri, di archetipi e di simboli?
    Hai la coda di paglia, ragazzo. Forse se sostituisci qualche archetipo con un po’ di ironia risolvi qualche problemuccio.

  7. Beh: e cosa è mai l’I.C.I.I.?

    (Io ho scritto: “quanta pena mi fai”; tu hai scritto: “quanta pena fai tu”; riesci a coglierla la differenbza o devo spiegartela?).

  8. Spiega, spiega pure, ragazzo: è sempre un piacere prendere lezioni da chi, essendo uno scrittore, “è molto molto meglio di noi, un tipo che usa la testa molto molto più di noi”.

    Comunque, mi permetti un tentativo, in attesa della tua illuminante risposta?

    Tu scrivi: “Adesso ho capito chi sei. E non sai la pena che mi fai”. Il che significa: sapendo chi sei, mi fai pena come persona, in quanto tale.
    A me le persone, in genere, non fanno pena, le rispetto. Quello che può farmi pena è soltanto un loro atteggiamento, che può essere anche figlio del caso o di circostanze particolari. E, infatti, scrivevo: “Ma ti sei mai chiesto quanta pena fai tu, tutto teso alla ricerca di maestri…”. Ci vuole per forza un corso di scrittura, e il supporto di un guru (a pranzo o a spasso per il paese), per capire cosa significa? Che mi fa pena una persona, quando si impegna e si spende nella (vana) ricerca di maestri. La differenza c’è, mio nobile interlocutore, vedi tu da quale lato pende il piatto della bilancia. Buon appetito.

    Ah, dimenticavo. L’I.C.I.I.? Non si tratta di una nuova tassa, come continua a credere il mio collega Uberto Farinata, ma di un servizio sociale gratuito, dispensato dall’Istituto per il Controllo dell’Ipertrofia dell’Io.

    Tuo Ugolino Conte.

  9. Nelle locandine e negli inviti abbiamo messo ben visibile l’indirizzo di Nazione Indiana http://www.nazioneindiana.com. Inoltre Franz è dentro all’organizzazione del Ciclo – spero anche come relatore. I post di pubblicità del Ciclo Il Mistero Del Romanzo (che si compone di eventi totalmente gratuiti e dove i relatori non vengono a parlare e pubblicizzare le loro opere) si giustificano come impegno (che ci onora moltissimo) assunto da parte di Franz in quanto dentro all’organizzazione del Ciclo.

  10. Hey, Durante in miniatura, sei anche tu in cerca di “maestri”? Accòmodati, la lista è lunga (come quella di coloro che aspettano di venirmi a trovare). ,)

  11. Dopo aver letto e riletto attentamente i commenti di Ugolino ho avuto l’illuminazione e ho compreso… perché si firma Ugolino. Dai, non disperare; un Ugo, bello, importante, roboante, non si nega mai a nessuno.

    Buona serata. Trespolo.

  12. Saluto con piacere il valente (e intelligente!) Roberto, ancora capace di una sana risata, e, soprattutto (mi scuserai, Roberto, ma, come si dice? ubi maior… etc.) l’eminente filologo in libera uscita, nonostante la chiara sindrome da astinenza gli consigliasse di restarsene al sicuro tra le quattro (quattro?) pareti domestiche. E al quale, in un moto di irrefrenabile bontà, mi permetto di consigliare non solo di cercarsi altri maestri, ma, soprattutto, di cambiare pusher, se no succede che, di illuminazione in illuminazione, finisce per apparire direttamente alla madonna (do you remember Carmelo Bene?). :-)

    Buona serata. Conte.

  13. A me l’iniziativa pare onesta e interessante (per curiosità ci andrei, se ne avessi agio). La promozione di M.C. era anche efficace fino a quel “e poi ci si offende … etc”, proiezione gratuita e abbastanza antipatica nella sua vaghezza, che autorizza un poco a pensare male. Il Mozzi che conosco sulla rete non esercita un grande fascino nei miei confronti (però lo rispetto) – potessi scegliere, mi chiederei se rispetto a tale tematica sia plausibile attendersi delle sostanziali novità dal campo letterario, sospetto di no (al più qualche affabulazione aggiuntiva) ma probabilmente ci andrei lo stesso.

  14. Tashtego, perché post imbarazzante? :-) Mario Bauer, il casino l’ahi iniziato tu con quel “ascolta, nei quindici eruo sono comprese le bevande e il caffè?” che è una frase studiatamente seganervi :-) Wowoka, “proiezione gratuita e abbastanza antipatica nella sua vaghezza, che autorizza un poco a pensare male”: non è vago, arrivo a dirti che è tipico. Che ho visto molte persone avere reazioni le più svariate di fronte agli scrittori (plurale). Giusta la tua osservazione sulla promozione: ma, ti faccio notare, io non sono un imbonitore. Non sto qui a vendere prodotti, a dirti: “ehi, è fantastico, è tutto gratis, compralo, comprami”. Io pubblicizzo, ma lo faccio non con il piglio dell’imbonitore, lo faccio anche un po’ con il piglio del raccontatore – di chi crede di aver notato una cosa e che la vuole dire. Che poi questa cosa sia corrispondente alla realtà oppure no, bene, discutiamone, l’ho scritto apposta quello che ho scritto, sai…

    :-)

  15. Nessuna accusa di imbonimento, anzi, però sebbene ti possa credere sulla ricorrenza di una simile reazione, non penso che sia “tipica” in senso generale: siamo piuttosto assuefatti ad applaudire alle diverse abilità senza per questo sentirci sminuti o covare risentimento. Il fatto che in determinati contesti il risentimento sembri invece accumularsi e debordare, potrebbe costituire un indizio interessante sulle specificità del contesto stesso piuttosto che diventare oggetto di una liquidazione di carattere sostanzialmente “estetico” (saranno brutti perché rancorosi o rancorosi perché brutti?).

  16. “…non si vuole ammettere di quanto lo scrittore, che sembrava così alla mano, sia però anche uno ‘molto molto meglio’ di noi, ‘un tipo che usa la testa’ molto molto più di noi…”
    QUESTO è imbarazzante, per esempio.
    mi domando come si faccia scrivere una cosa del genere, marco.
    ma mi pare che ugolino abbia già abbondantemente ironizzato: io mi limito solo, tardivamente, a ribadire.

    spero che la classe non faccia troppo casino a tortona.
    in albergo, voglio dire, dopo aver passato “qualche ora con lo scrittore”.

    non sono un “insegnante in pensione”, bauer.
    sono un architetto in piena attività.

  17. E sì, è proprio vero: sarà anche un luogo comune, sarà anche una frase fatta, ma quando leggi un commento di tashtego ti accorgi perché “la classe non è acqua”. E non è questione di essere o non essere d’accordo con lui, ti tiene comunque il cervello sveglio e ti evita, almeno, di rispondere che è una bella giornata a chi ti ha semplicemente chiesto che ora fosse.

    @ Mario Bauer

    Non sarai anche tu, come me del resto, un aspirante scrittore sfigato e fallito che passa su NI per sfogare il suo livore rancoroso? O, il che è lo stesso, per lodare qualcuno in vista di una recensioncina che ci tiri fuori dalla nostra condizione di disperati? ;)
    Se è così, mio caro, mi sa che abbiamo entrambi sbagliato indirizzo: a quanto mi risulta, tash non dirige collane editoriali, riviste o pagine culturali. Abbiamo sprecato inutilmente la dose quotidiana di lodi interessate. :-))

    Non so tu, ma io vado alla ricerca di un altro “illuminato”, per permettergli, dando respiro ai polmoni, di far tracimare il carico di aria fritta che si trascina appeso alla lingua.

    Buona giornata. Conte.

  18. Conte, hai ragione da vendere.
    Spostiamoci su vibresse, magari lì troveremo qualcuno da incensare.

  19. Perché, invece, non fate un salto al laboratorio di scrittura? Comincia alle 9.30 di sabato prossimo, Via Mirabello 3, ex sala consiliare.
    Vi aspetto.

  20. veramente non ce la faccio più a sentire dire che una cosa “non é accademica”, caro marco, tu tra i tanti, abbi pietà di quei poveretti che all’università ci lavorano e cercano pure di scrivere e parlare decentemente e comunicare con il resto del mondo, anzi siamo nel mondo. siamo gente onesta, lavoriamo sodo, non siamo per nulla cattivi, siamo esseri umani come tutti, né vampiri né zombi né impiegati del catasto (con tutto il rispetto) pietà…

    e poi, mi è capitato recentemente di sentire Alberto Sobrero che parlava di antropologia e letteratura, lo ha fatto in maniera molto affascinante, era un tale piacere starlo a sentire che due ore non sono sembrate sufficienti.

    In quanto al “molto meglio di noi”, mi richiamerei alla cavareriana unicità delle biografie.

    e ora, s’il vous plait, spero che non mi piova addosso una gragnuola di polemicacce roventi…. please, cerchiamo di contribuire all’ecologia di questo sito :-)

  21. :-)))))
    ho letto tutti i commenti, ma devo dire che il migliore era di gran lunga il primo, quello che è stato prontamente cassato era a firma marco candida, ma non credo fosse suo, devo dire che quando l’ho letto sono rimasta un po’ perplessa poi … poi è sparito e allora ho capito.
    Ho capito che il mio sceriffo preferito ha perso il pelo ma non il vizio ;-)
    geo

  22. L’ultimo aggiornamento è: che Giulio vuole cominciare facendo disegnare la cartina della propria casa. Per poi fare un discorso sull’archetipo del labirinto e sul valore simbolico di certi oggetti.
    Io suggerirerei di portarsi dietro la carta millimetrata.

    ;-)))

  23. Aggiungo questo commento per evitare che si finisca con il commento di “un altro passante”… Sapete, com’è…

  24. Insomma da tutto questo filotto di commenti una cosa l’abbiamo imparata, che Tashtego è Gianni Biondillo.

    “Ispettore Derrick, il caso è chiuso”

  25. Participio, mi dispiaccio per te ma non è affatto così. Io tra l’altro non ho mai usato un nick, vedi tu… Tashtego ha un suo blog, puoi andare a visitarlo e scoprire chi è (abbiamo anche pubblicato cose sue, qui, col suo nome anagrafico…)

    ciao, ispettore Derrick ;-)

  26. pur-troppo non sono biondillo, lo ammetto.
    mi chiamo francesco pecoraro, architetto in roma.
    tutto qui.
    aggiungo che biondillo sembra molto più giovane di me.

  27. @ passanti, passati e participi vari

    Ragazzi (?), vi sarete accorti, almeno lo spero per voi, che anche “pirlare” in un thread richiede una certa dose di classe. Voi credete di averla? Io direi di esercitarsi un po’ di più, anche se, visto il livello attuale delle produzioni, magari vi ci vorrà più del dovuto. Perché non provate a iscrivervi a qualche apposito corso? I buoni maestri, come avete potuto constatare, non mancano certo. Crescerete, crescerete… :)

  28. Solo anagraficamente, tash: solo è unicamente su quel piano. ;)

    Poiché l’ho visto molto invecchiato ultimamente (leggasi Feltrinelli – presentazione Saviano), mi permetto di consigliargli di aprire una scuola di scrittura: alla faccia (?) del ritratto di dorian gray, ho visto dei suoi possibili “colleghi” ringiovanire giorno dopo giorno (uno sembra, stando alle foto che circolano in rete, più giovane di quando è nato!) a contatto con sciami di fans e discepoli adoranti. ;-)

  29. Va bene, va bene, ho capito, me ne vado, ma non venitemi a cercare, tanto non torno più: ho già dato. Addio.

    @ ruggero arcivescovo

    Sei sicuro che ci fossero anche “cervelo” e “cojote”? Lo sai che non me ne sono mica accorto? Eppure, te l’assicuro, sono un buon osservatore.

  30. Ah no, Conte, io ci tengo proprio a sembrare più vecchio. Così la smettono con la menata del giovane scrittore…
    ;-)

  31. Cominceremo disegnando la piantina ciascuno della propria casa. Per poi fare un discorso sull’archetipo del labirinto e sul valore simbolico di certi oggetti.
    Io suggerirerei di portarsi dietro la carta millimetrata.

    ;-)))

  32. Cominceremo disegnando la piantina ciascuno della propria casa. Per poi fare un discorso sull’archetipo del labirinto e sul valore simbolico di certi oggetti.
    Io suggerirerei di portarsi dietro la carta millimetrata.

    ;-))

  33. Cominceremo disegnando la piantina ciascuno della propria casa. Per poi fare un discorso sull’archetipo del labirinto e sul valore simbolico di certi oggetti.
    Io suggerirerei di portarsi dietro la carta millimetrata.

    ;-)

  34. @ Gianni Biondillo

    L’avevo sempre pensato e, sinceramente, sono stato contento di vederti “invecchiato”. ;-)

    @ Dott. ser Monti

    E’ chiaro, ser, che il post n.50 non era indirizzato a lei. Altra classe: noblesse oblige. ;)

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