Akhmatova. Poems

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mostra fotografica di Asya Nemchenok
Inaugurazione il 4 settembre, 18:00-21:00
NewOldCamera via Dante 12 Milano

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5 Commenti

  1. A proposito di mostre a Milano.

    I cittadini di Milano debbono sopportare di avere come assessore alla cultura un pregiudicato, incompetente e fuori competenza, mentalmente labile che disturba e mette a soqquadro le mostre d’arte, interferisce nei mestieri altrui, mette le mani sudate sugli affreschi appena restaurati, sposta i mobili degli uffici, spende soldi in scorte armate pagate dallo stato per tirare tardi sino alle cinque del mattino, quando potrebbe assoldare picciotti suoi amici come guardie private sul fulgido esempio di don Rodrigo.
    La sua carriera senza il piduista si sarebbe fermata con il licenziamento per il certificato medico attestante il falso in cimurro. Trombato da tutte le urne del regno, ripescato da un inutile signor sindaco con tanti cognomi e blasoni, tutti gli amici della stampa gli danno spazio, altrimenti sarebbe un piccolo peto nell’universo dell’effimero della finta cultura. Per favore chiudete l’audio ai tromboni che pontificano per lasciare le cose come stanno nel senso gattopardesco. Un mese di bombe a Beirut porta indietro l’orologio della storia di venti anni. Sedici anni di Maurizio Costanzo Show di quattrocento anni.

  2. Non mi risulta che questa mostra abbia alcunché a che fare con il Comune di Milano. Per gli sfoghi generici (e molto altro) abbiamo un’apposita Bacheca.

  3. Però è impressionante, cioè io mi impressiono forse mi sconvolgo,
    però a dire il vero, quando c’è una roba d’Arte qui in NI,
    non ci viene nessuno, o 3 o 8.
    Se c’è ‘na polemica letteraria, hai voglia: arrivano in 246 o 257 a far mazziate o disquisizioni.
    Non è mica consolazione sapete, a me mi vien da pensar male.
    O no ?

    Allora penso bene…..
    MarioB.

  4. Belle le due immagini.

    Sgarbi è un pregiudicato e un gangster? Non lo sapevo. Spero per voi che sia vero, perché se non lo è io al posto suo mi seccherei parecchio.

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andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010), lettere nere (milano, effigie, 2013), le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017) e o!h (pavia, blonk, 2020). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.
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