Intanto chiudiamo il video

(Ricevo da Davide Bregola e volentieri pubblico. FK)
 

L’antica Casa a Torre «Il Monte» è al centro di un progetto attraverso il quale l’Amministrazione comunale di Carpineti intende invitare sul proprio territorio scrittori facenti capo alle maggiori case editrici nazionali.
La scommessa centrale dell’iniziativa è quella di portare a conoscere il nostro territorio, e più in generale l’Appennino reggiano, persone che fanno della comunicazione e della diffusione di idee e pensieri la loro professione, invitandoli a soggiornare gratuitamente per brevi periodi nel nostro comune.

Sarà a disposizione una grande sala soggiorno, una camera singola da letto con bagno e una torretta-studio fornita di computer, stampante e connessione internet. Ogni scrittore potrà risiedere in assoluta indipendenza per un periodo massimo di una settimana, disponendo di pernottamento, colazione e cena in una struttura in grado di assicurare confort e tranquillità. L’unico impegno richiesto sarà quello di contraccambiare l’ospitalità lasciando una copia autografata di un proprio libro e concordando una presentazione o una lettura da tenersi presso la Biblioteca, la Sala Civica, il Museo di Palazzo di Cortina oppure nei borghi e nelle frazioni comunali, a seconda dell’argomento trattato e della stagione. Agli scrittori chiederemo anche di lasciare in un apposito «libro di pensieri» una frase, un pensiero che vadano a cogliere in un colpo d’occhio le impressioni ricevute dal territorio, dal paesaggio, dai borghi, dalle persone, dalla cucina, dalle iniziative che andrà a incontrare. Uno sguardo che provenga dal di fuori può recare stimolo e maggior comprensione a quanto ormai siamo abituati a dare per scontato. Spesso, addirittura un intero paesaggio può essere dato per scontato. Non è mai così per una osservazione esterna, capace di scovare con uno sguardo «pulito» i tratti essenziali di una situazione o di un panorama. E di conservare con sé quanto appreso.
Fondante e creatore è il primo sguardo ai luoghi. Sappiamo quanto possa essere sorprendente il nostro territorio per chi non lo conosce ancora e crediamo che le impressioni ricevute possano radicarsi nella sensibilità dei nostri ospiti; e possano a loro volta restituire a chi risiede maggior consapevolezza delle proprie appartenenze.
Ristrutturata di recente e pensata come foresteria e contenitore di eventi culturali, la Casa a Torre, sita nell’area della Casa Protetta Don Cavalletti in località Poiago, è in questo senso una ottima locazione, antica e forte, ma situata in un contesto di grande umanità per la contiguità con le strutture della Casa di Riposo, capaci di fornire costantemente un contatto diretto con tutte le realtà del nostro vivere che la sterilità di un ufficio o uno studio a sé stanti non potrebbero mai offrire. E questa è una segnalazione importante per chi fa dello scrivere il segno della propria presenza tra gli uomini.
Vi invitiamo dunque a far crescere questa occasione di reciproca conoscenza, cogliendo al tempo stesso l’opportunità di una settimana tranquilla in un territorio antico capace di fare dell’accoglienza una ragione attuale. E vi ringraziamo sin d’ora per traslocare con voi scritture e parole, contribuendo ad aprire il nostro Appennino a occasioni di incontro e all’uscita dai luoghi consueti. Raccogliendo tutti l’invito di Eugenio Montale: «Intanto chiudiamo il video».
 

Massimo Zamboni
Assessorato a Cultura e Turismo

Casa a Torre «Il Monte» – c/o Pio Istituto Don Cavalletti – v. Poiago 30, fraz. Poiago – 42033 Carpineti (RE) – Per prenotazioni: Monica Muratori o Argo Zini tel. 0522 618104 – e-mail: piodonc@tin.it – Per concordare letture e presentazioni: Federica Cosmi, ufficio cultura e turismo Comune di Carpineti tel. 0522.618289 – e-mail: f.cosmi@comune.carpineti.re.it – Per foto Casa a Torre: www.comune.carpineti.re.it/sguardoailuoghi – Per informazioni sul territorio: www.comune.carpineti.re.it

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11 Commenti

  1. Gran bel progetto!
    Immergersi nei luoghi e carpirne tutta l’essenza, lontani dallo stress, da ogni schermo, piatto e non.

    e sopra tutto quel “libro dei pensieri”, dove lasciare un segno.

    anche nei rifugi in alta montagna si trovano questi gioiellini, piccole ma grandi testimonianze del nostro passaggio.

  2. sapere che la condizione per andare in un posto – senza televisione e dunque tragicamente disattrezzato per le mie necessità – è quella di lasciarci per forza “un pensiero”, che magari non ti viene, mi metterebbe l’ansia, starei tutto il tempo a pensare: potrei scrivere questo, oppure meglio no, eccetera, magari si offendono, magari quel paesaggio lì intorno non mi piace per niente e mi fa venire nostalgia metti di porto marghera…

  3. e tu glielo scrivi, no Tash! Scrivere un pensiero non comporta che sia di qualità o meno. E così ti scrocchi una settimana aggratis. male che vada ti guardi on streaming la tv sul computer!
    (che lenza che sono…) ;-)

  4. @Tash:
    Tu non pensarci
    lascia la tua impronta…
    e basta.

    la libertà è sopra tutto questo!

    Baci
    carla

  5. io più che altro voglio il frigobar con le mignon e mogol che mi fa il corso gratis per cantautori.

  6. non capisco questa fissazione di “chiudere il video”, la più fantastica invenzione dopo la ruota e la vite parker.
    una volta chiuso il video che si fa?
    si legge?
    si sferruzza?
    si parla tutta la sera?
    e di che?
    tutta la sera a parlare con il/la partner/coniuge: un incubo solo a pensarci.
    oppure si esce tutte le sere?
    per andare dove?
    all’irish pubbe?
    e perché l’irish pubbe è meglio della tv?
    perché uno lì vede gente?
    e perché vedere gente è meglio della tv?
    c’è un programma su sky che si chiama Avventure di pesca che è molto più interessante della maggior parte delle conversazioni che mi tocca fare nel corso della giornata.
    e che dire degli infiniti programmi di surf?
    cosa può eguagliare la loro bellezza catatonica?
    perché leggere è a priori meglio che guardare la tv?
    non dipenderà da ciò che si legge e da quello che danno in tv?
    leggere Moccia è meglio che guardare la tv?

  7. Molto d’accordo con tashtego, aggiungendo che dinanzi il televisore si può anche addormentarsi adducendo a scusa la noiosità del programmato e salvando così il proprio prestigio intellettuale.

    E poiché, pur senza mai esprimerlo, mi sono trovato più volte in accordo col suddetto, del suddetto ho ordinato l’opera, e sperando che la lettura sia gradevole, e con il nobile desiderio di contribuire al volgare incremento del suo patrimonio, casomai (ovviamente non so) sia scarso.

    Buonanotte

    Mario

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