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Loro scrivono, io leggo

Questa mia è una semplice segnalazione di servizio. Nel giro di pochi giorni sono nati due nuovi siti di scrittori amici di Nazione Indiana.

Uno è quello di Raul Montanari

l’altro quello di Beppe Sebaste

Sono due siti ricchi di materiali, fateci un giro.

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104 Commenti

  1. Ricordo che Montanari se ne andò da Nazione indiana e che quando tornò sulla home di NI 2.0 con un suo pezzo su Di Canio, fu criticato da Mozzi e additato da Raimo ai suoi studenti di scrittura come pessimo esempio di scrittore. Seguì una replica dura e giusta di Montanari.
    Ora Gianni parla di scrittore “amico” di Nazione Indiana. A me sembra un’espressione curiosa quell'”amico di”. Ma la cosa buffa non finisce lì, perché gianni scrive “Nazione Indiana”, mentre
    questa è “Nazione Indiana Versione 2.0” che è una cosa totalmente diversa.
    Non riesco a capire perché non avere la sensibilità di evitare i salamelecchi e non chiamare le cose col loro nome. Comunque sia, la sezione foto del sito di Raul è decisamente molto divertente per le foto pubblicate e per le didascalie.

  2. Caro, senza giri di parole, devi essere davvero un poveretto per nasconderti dietro uno schermo di pc a digitare insulti, e – quel che è peggio – non capisci nemmeno che è grottesco chiamare un FONDATORE di Nazione Indiana, “amico di Nazione Indiana”, su un blog diverso che si chiama “Nazione Indiana 2.0” e che lo aveva attaccato con colpi sotto la cintura, tanto che aveva deciso di non pubblicarci più nulla.

  3. penso proprio che il nanerottolo arcorizzato abbia fatto scuola. ormai è tutta una corsa a costruirsi il mausoleo personale ancora in vita. manca solo l’indicazione del loculo destinato agli amici. chi sa se ab ha già presentato regolare domanda.

  4. scusi ab, ha ragione, me n’ero proprio dimenticata. lei il suo l’ha già prenotato in un altro mausoleo, quello a tre piazze.

  5. Guardi, mi spiace deluderla, ma i mausolei a più piazze sono già stati venduti perché i grumi amicali – lei lo sa bene – sono infiniti e tutti vorrebbero conservarli anche oltre. Purtroppo sono rimasto spiazzato per colpa di gente come lei.

  6. Questa dei mausolei è da incorniciare, da ricordare a memoria. Ormai nessuno più – di qualsiasi spessore o calibro – sfugge all’autocelebrazione in vita. Tutte le vacche sono grigie, non c’è che dire. Complimenti a Eva.

  7. penso proprio che il nanerottolo arcorizzato abbia fatto scuola. ormai è tutta una corsa a costruirsi il mausoleo personale ancora in vita. manca solo l’indicazione del loculo destinato agli amici. chi sa se ab ha già presentato regolare domanda.

  8. barbieri, io non capisco dove vuoi arrivare. perchè un fondatore non puo’ essere amico di un non fondatore, per esempio? un giorno ci spiegherai tutto. siamo ignoranti, che ci vuoi fare. di dietrologia non ci cibiamo come te, che ne prendi a grappoli anche di notte, dal frigorifero, come un bulimico. io so solo che semini zizzania a piene mani, o meglio ci provi. e che sei patetico come una vecchia attrice rugosa che non se la fila più nessuno.

  9. a.b.
    sei irrispondibile.

    (poi spiegami come mai io Raul lo sento e lo vedo frequentemente, spiegami com’è che io gli ho trovato una foto pubblicata sul suo sito che neppure immaginava l’esistenza, spiegami com’è che ci leggiamo gli inediti a vicenda, spiegami com’è che -invitato da lui- ho scritto per una antologia da lui curata, spiegami com’è che l’ultima volta che ci siamo visti c’erano le “new entry” di NI2.0 Garufi e Sorrentino, spiegami perché sul suo sito c’è un link a Nazione Indiana, etc. etc. ma anzi, no. Non spiegarmi proprio niente, è meglio).

  10. ad essere precisi, sitting targets, il mio amico Raul (salamelecco? me ne sbatto!) non era fra i fondatori di NI. E fu anche il primo scrittore che ho conosciuto di persona, prima ancora che io pubblicassi il mio primo romanzo, contemporaneamente a Franz K. Mi ricordo ancora quella serata davanti alla Feltrinelli con sincero piacere.

  11. Gianni, capito assai meno spesso da queste parti, anche come lettore non scrivente, per questioni che esulano me e voi (cioè per i casini che la vita mi pone costantemente di fronte e che mi impediscono di naviagare con costanza), ma vedere che A.B. è sempre lì, a dire le stesse cose, con la stessa acredine insensata, mi tranquillizza. Un po’ come succede coi casottini degli autovelox dismessi lungo la A1, sai che non servono ai soliti pirla ad andare meno veloci, perché non funzionano lì, ma ti danno un’illusione di sicurezza, forse perché rimandano a un ordine precostituito che dovrebbe proteggerci dai pericoli.
    Un abbraccio, Michele Monina 2.0

  12. Gianni, a volte mi chiedo se ci sei o se ci fai.
    Ho scritto che tu non sei amico di Montanari?
    No, ho scritto che tu hai scritto una frase grottesca sia perché Montanari ha scritto il suo primo pezzo per Nazione Indiana nel marzo 2003 cioè esattamente quando il sito è nato; sia perché dalla nuova Nazione Indiana Versione 2.0 (che NON è Nazione Indiana) lo avete fatto scappare attaccandolo in modo a mio parere scorrettissimo.
    Non c’è nulla da rispondere, c’è da scrivere bene le cose.

    Un saluto caloroso alla merda umana celata dietro lo pseudonimo Shitting target.

  13. “Lo avete fatto scappare”? “Lo avete” chi? Io? Io l’ho fatto scappare? Io?
    E come mi spieghi il link a NI (senza alcuna specificazione numerica alla quale tu tieni tanto) del sito di Raul? Una marchetta? Una violenza? Un’imposizione da parte nostra, noi, la mafietta della rete? O forse, ohibò, un attestato di amicizia?
    Ti viene così difficile non dover dividere sempre e comunque il mondo in schieramenti opposti e nemici?

  14. non si abbatta, ab, non si deprima. sembra, da boatos raccolti in rete, che il mausoleo a tre piazze sarà presto ampliato. corre voce di un progetto di ristrutturazione che prevede la sistemazione della base a gradoni ascendenti, assegnati a seconda del livello di adorazione raggiunto in vita dai devoti. lei ha ottime possibilità di finire in alto, molto molto in alto.

    e visto che non mi va di inseguirla di post in post, le rispondo anche in merito a un’altra sua insinuazione. cancelli pure il , io al massimo posso essere , glielo assicuro, controlli qui il mio numero di targa e se ne accorgerà (forse, magari) subito: MI FO 10 69.

    su una cosa, comunque, lei ha perfettamente ragione, cioè sul fatto che non scrive mai a vuoto, proprio non le appartiene. infatti, quando lei imbraccia la tastiera, ha sempre in mente una duplice finalità, mai scindibile: incensare in modo pauroso, a volte inverecondo, i suoi e, contemporaneamente, denigrare fino all’inverosimile NI.

    scusi, più pugnettari di così…

  15. cancelli pure il “caro”, io al massimo posso essere “cara”…

    p.s.

    leggo or ora i suoi ultimi parti, signor ab. lei è veramente pietoso… che vita triste deve essere la sua, sempre alla ricerca di un plauso da parte di chi, sicuramente (almeno lo spero per loro), nemmeno se la caga.

  16. scusi biondillo, solo per correttezza d’informazione, e prima che cancelli il tutto: dopo “i suoi”, il submit comment si è portato via, insieme alle virgolette sbagliate, anche il sostantivo giusto, cioè “idoli”.

    grazie, dottore. e mi conceda anche di ricordare l’immarcescibile bertold brecht, cosa che non fa mai male: “poveri quegli uomini che per esistere hanno bisogno di crearsi dei miti”. è un po’ corretto ad usum delphini, ma sicuramente me lo perdonerete.

    grazie ancora, caro. ma che bel nome che “cia” anche lei.

  17. Eva, sei uno spettacolo! Permettimi di darti un consiglio, perché, almeno immagino, forse sei ‘nuova’ di questi lidi. Stai attenta! Ti assicuro che tra stesera e domani scenderà in campo la ‘cavalleria’. Vuoi scommettere? Altro che MI FO 10 69! Sarà un profluvio di emoticon ad ogni randellata, da tutta Italia, isole comprese. Sta a guardare…

  18. Gianni, dai, te l’ho scritto nel primo post chi lo fece andare via.
    Seconda questione. Questo blog si chiama Nazione Indiana Versione 2.0. Gli archivi contengono il materiale di Nazione Indiana 2.0 e del blog Nazione Indiana.
    Sono due cose diverse. Lo sarebbero anche se il nome fosse lo stesso, perché la differenza è nei contenuti, oltre che nei membri.
    Non è che se qualcuno – nemmeno uno che se non è fondatore partecipa a NI dal primo giorno – vi linka come Nazione Indiana, voi diventate Nazione Indiana. Casomai viene il dubbio che linki solo i vecchi archivi. Ma non sarà certamente così, perché Montanari è davvero molto gentile e non gli verrebbe questo puntiglio. Secondo me semplifica un po’ per dimenticare i momenti concitati.
    Senti ma perché, dato che li hai letti, non ci parli della raccolta di racconti in uscita a febbraio: “E’ di moda la morte”
    http://www.raulmontanari.it/moda.html

    @ Sitting: non ho proprio niente da dirti, ma se hai qualcosa da dirmi tu, trovi la mail cliccando sul nome.

  19. il libro di Beppe Sebaste su Lady Diana verrà ristampato da einaudi stile libero – alias repetti e quell’altro che adesso non ricordo. Bene, caro Cinghialetto, hai fatto centro!

  20. Ma di che parla il sig. Barbieri, scusate?
    Sto studiando N.I. per una tesina che devo fare.
    Allora: praticamente tutti gli attuali redattori di NI2.0 hanno pubblicato sulla versione precedente, quasi tutti entro un anno dalla nascita del blog (come Biondillo o Forlani o Sparzani), alcuni già nei primissimi mesi (come Rizzante o Vasta o Raos o Saviano), dandogli una identificazione autoriale forte. Molti degli autori invitati su NI, sin dal primo anno, sono anche oggi pubblicati su NI2.0, tipo Pelo, Massaron, Mascitelli, Ciaruffoli, Giovenale, Meacci, Paoloni, Longo, etc.
    Insomma, o Barbieri leggeva solo gli autori che voleva leggere (e che ora non ci sono più) oppure non so…

  21. Il sig Barbieri – come lo chiama lei, signora/signorina Montesi – legge Nazione Indiana dal primo giorno e sa benissimo di cosa parla.

    Se le sfugge la differenza nella linea editoriale, non le sfuggirà il blocco dei collaboratori che se ne sono andati:

    “Sergio Baratto, Carla Benedetti, Benedetta Centovalli, Federica Fracassi, Gabriella Fuschini, Jacopo Guerriero, Giovanni Maderna, Renzo Martinelli, Lea Melandri, Raul Montanari, Antonio Moresco, Giulio Mozzi, Sergio Nelli, Aldo Nove, Maria Pace Ottieri, Piersandro Pallavicini, Michele Rossi, Tiziano Scarpa, Piero Vereni, Dario Voltolini.”

    A questo punto mi viene da chiedermi: di cosa va parlando lei, signora/signorina Mantesi?

  22. Alcuni fondatori di NI (Carla Benedetti, Benedetta Centovalli, Tiziano Scarpa, Dario Voltolini, Giovanni Maderna, Antonio Moresco) insieme ad altri redattori arrivati dopo (Sergio Baratto, Gabriella Fuschini, Sergio Nelli) hanno fondato “Il primo amore”,

    Jacopo Guerriero, Giulio Mozzi, Piersandro Pallavicini, Michele Rossi, Piero Vereni, se ne sono andati in tempi diversi da NI e non durante la scissione del 2005.

    Raul Montanari (al tempo della discussione molto critico con quelli poi divenuti fondatori di IPA), Federica Fracassi, Renzo Martinelli, Lea Melandri, Aldo Nove, Maria Pace Ottieri non partecipano a nessuna esperienza collettiva in rete.

    Mi pare che tutto questo sia fisiologico. L’idea un po’ granitica, carbonara, che ha lei, signor Barbieri della vecchia NI non è veritiera. Circa il 70% dei pezzi è fatto da autori invitati e/o redattori di NI che si ritrovano sia nella prima che nella seconda versione.

    Chiara

    p.s. sono signorina, per quanto mi pare molto desueto come termine. Ma dato che ho 21 anni e lei qualche tempo fa ne dichiarò 39 mi sembrava giusto darle del lei. Insomma, potrebbe essere quasi mio padre…

  23. Chiara, naturalmente puoi sostenere ogni cosa, tanto basta far prillare un po’ le parole. La sostanza è che Nazione Indiana è stata un progetto così e cosà fino a un certo punto, e tu puoi capire che tipo di progetto fosse leggendoti bene queste parole:
    “Nella cultura italiana vige la pratica dello scambio di favori. Ci impegniamo a non accettare nessun clientelismo. Non solo i do ut des immediati, ma anche le soggezioni, gli atteggiamenti reverenziali in vista di futuri tornaconti o per timore di essere esclusi o danneggiati dai “padrini della cultura”: boss grandi e piccoli del giornalismo e dell’editoria, amministratori pubblici, funzionari, giurie di premi, organizzatori di eventi ecc…”

    Questo è uno degli elementi del dna di Nazione Indiana, ed è fortemente “resistente”.
    Il progetto veniva da qui e da altre idee come quella dialogo tra discipline e campi espressivi per non ridurre il progetto alla sfera autoreferenziale della letteratura: teatro, cinema, scienza, filosofia… Oggi, se la linea editoriale fosse quella originaria, si parlerebbe in termini allarmati di ambiente.
    E’ solo un esempio.

    “Progetto” fino a un certo punto, e poi? Poi, come anche Effe Effe ha fatto capire più volte, l’idea di progetto (prendi appunti per la tesina intanto…) non andava più bene. Il progetto è qualcosa di troppo chiuso, rigoroso, impegnativo, barboso… ecc ecc.
    A mio parere -ma questo non lo scrivere nella tesina- l’idea, il modello odierno è: l’allegra nave dei pirati rizomatici.

    Ancora. Sopra mi fai una classificazione dei tempi e motivi per cui i collaboratori sono usciti. E’ formalmente abbastanza corretta, ma sostanzialmente sbagliata, perché le persone non dicono perché escono. Per esempio sembrerebbe che l’uscita di Pallavicini sia neutra. In effetti uscì in punta di piedi. Ma in realtà non credeva più tanto nel nuovo progetto (meglio: assenza di progetto). E guarda che Pallavicini è uno che nei limiti di quello che gli rimane dal lavoro come ricercatore scientifico e come scrittore, si impegna da pazzi, recensisce libri anche sconosciuti con un rigore assoluto. E’ davvero uno dei migliori che abbiamo in Italia.

    Poi un’altra cosa da non scrivere nella tua tesina. Per quello che potevo cercai di spronare i rimanenti componenti di NI. credevo molto in alcune idee di Inglese sulla radicalità inserite in pezzi che pubblicò subito dopo la scissione. Purtroppo quei pezzi non hanno avuto seguito, non da parte di Inglese, che ha continuato a pubblicare cose buone o molto buone, ma in generale. Si è abbassato il tono. Si era ripreso un po’ durante il successo di Gomorra. Allora aprivi NI2.0 e trovavi testi forse un po’ sociologici, ma comunque che avevano un nerbo, come per esempio un nerbo. Be’ senti, figlietta mia, t’ho detto quello che avevo da dirti, se vuoi aguzzare lo sguardo fa’ tu, se mi vuoi dare del seguace della visione carbonara ti do ragione nel senso che vado pazzo per la carbonara, se vuoi continuare come credi va bene lo stesso tanto non cambia nulla.
    Stai bene, guida sempre piano e non ti far mai grattuggiare il cuore da vicende amorose.

  24. Ah, un’altra cosa. Ai tempi della scissione, anch’io ero molto critico con quelli poi divenuti fondatori di IPA.
    Il problema fondamentale è che non riuscivo a immaginare dove volessero andare a parare, mi pareva davvero che stessero sbagliando, che fossero granitici ecc.
    Poi ho visto come si comportavano i “non granitici” constatando che dovevano essere usciti nemmeno da una cava di pietra ma da un’industria siderurgica.
    E poi ho visto il lavoro di IPA, le pubblicazioni dei membri, il lavoro intellettuale. Le ho trovate sempre cose intelligenti e appassionate. In più ho visto come li trattavano in rete (per esempio il blog punitivo VMO). Insomma ho cambiato idea.

  25. A dir la verità sono proprio quelli che se ne sono andati che, nel loro blog “il primo amore”, si fanno pubblicità ai loro libri, cosa che qui su NI, ad esempio, non è mai accaduto.
    Poi io su NI2.0 ho letto di cinema, di architettura, di scienza, di tecnologia, di politica, di filosofia, etc. IPA mi sembra più autoreferenziale, più legato alla letteratura (è vero che parla anche di “emergenza di specie”, argomento fondamentale per il MIO futuro. Ma di solo quello. Mai letto nulla di tecnologia o fisica o architettura)
    Poi qui su NI2.0 ho letto inediti di autori giovanissimi o di Premi Nobel. Non mi sembra poco. Io il progetto ce lo vedo, eccome.

    La saluto, vado a mangiarmi una pizza con quello che spero non mi spezzi il cuore.

    Chiara

    p.s. su VMO (sito INGUARDABILE e fastidioso) erano stati presi di mira anche Raos e Biondillo, due redattori di NI2.0, e anche Iannozzi, commentatore presente anche oggi su NI2.0. Con loro non solidarizza?

  26. Mah! autoreferenziale, legato alla letteratura… quando i pezzi di Baratto, o il “dolore animale” non lo sono per niente. Anche le cose teoriche della Benedetti vanno oltre la letteratura.
    Comunque questioni di punti di vista, perché per esempio su NI2.0 vedo un gran raccozzo di cose, e se è vero, come sostiene benissimo Cavazzoni, che la “pattumiera” può essere una potente forma espressiva, poi lui le vere pattumiere non le fa e per mettere insieme il primo numero dell’Accalappiacani ci mette un sacco.
    VMO, mi pare innegabile, è nato per punire la presunta tracotanza di quella che qui e altrove viene chiamata “trimurti”. Secondo me tutto potrebbe essere divertente a patto che ci si metta la faccia ed esista, oltre allo scherzo, un vero dialogo (e dunque rispetto) per le persone.
    Buona pizzata

  27. mi turba e mi affascina molto il fatto che tutti i siti italiani di letteratura che permettono i commenti diventano in breve tempo delle sacche d´odio assolutamente notevoli

  28. e sopratutto pochi parlano del sito che hanno visitato…
    secondo me è ben fatto, ma non ho ben capito di cosa si parla lì dentro, comunque…

  29. @ Chiara Mantesi
    Ecco Chiara, io penso che un strumento di interpretazione del lavoro culturale di un blog è dato anche da questo: il discorso che si porta avanti attraverso interventi diversi.
    Chiedersi qual è il filo che lega gli interventi e dove porta. Non dico una formale “coerenza”, bisogna andare alla sostanza per mettere a fuoco questo filo che diventa il vero oggetto di cui si parla. E’ una cosa che non hai immediatamente tra le mani, cioè sotto gli occhi. Lo ricostruisce assumendoti tutto il rischio che ogni restauratore si assume nel mettere le mani tra frammenti semicollassati.
    Così fai un discorso utile e intelligente.
    Ok, ti ho detto veramente tutto, con una certa venatura d’affetto per i tuoi 22 anni e tutti gli in bocca al luvo possibili per lo sbocciamento della tua vita (se si può dire così :-)
    ciao

  30. più che altro, è quello ‘sbocciamento’ che la dice lunga sulle abissali cime intellettuali che è possibile raggiungere. ciò non vale per tutti, è ovvio, ma solo a condizione di possedere determinate conoscenze e frequentazioni: prerequisiti indispensabili…

    io ci andrei molto cauta nella scelta del correlatore…

  31. ragazzi, che noia. nazione indiana è frequentata solo più da teste molli, scrittori mediocri e francesco forlani (che è entrambe le cose messe assieme). basta, pietà! davvero, siete insostenibili!

  32. ti prego, Alcor, non prendertela: sarà uno che ha appena avuto il suo ‘sbocciamento alla vita’ (“se così si può dire”).

  33. @Eva

    Mica me la sono presa, notavo solo la contraddizione, uno che evidentemente legge tutti i post e tutti i thread (io non so se la gente qui è molle di testa, potrebbero esserci anche teste dure, non leggo tutto) dice che NI è frequentata SOLO da deficienti, più o meno.
    E allora una si chiede, e lui? che fa? dove va? che testa ha?
    Oh nino, vaso di incoerenza!!!

  34. La prima poesia secondo me è molto bella.
    Sto parlando delle poesie della figlia di Moresco.
    L’eleganza era pubblica virtù borghese, o meglio aristo-borghese, in quanto rispecchiava l’immagine che i borghesi hanno (avevano?) dell’aristocrazia, ed era molto apprezzata da altri borghesi.
    Ma penso che, fatti salvi i casi in cui poteva parlarsi di eleganza “naturale”, metti come quella di gatti, fosse più che altro un sistema di atteggiamenti.
    Oggi è una virtù privata, un atteggiamento interiore da coltivarsi in segreto, perché le virtù borghesi sono morte e quasi nessuno è in grado di “vedere” l’eleganza.
    Ad essere inelegante, se vogliamo, non è il fatto di averle pubblicate, quanto il testo della premessa di Moresco, che è in pratica una dichiarazione programmatica di ineleganza:
    “Non vedo perché non dovrei essere io a pubblicarle solo perché chi le ha scritte è mia figlia”.
    “Non vedo perché”, appunto.
    Se non lo vedi, non è necessario scriverlo, ma se lo scrivi allora vuol dire che, magari solo un po’ e di scorcio, anche tu “lo vedi” che qualche problema ci sarebbe, ma eventualmente sarebbe solo un problema di eleganza, quindi trascurabile.
    L’excusatio non petita non rientra nel campo delle varie eleganze.
    Come quelli che dicono: “so che non sarebbe elegante, ma io faccio la scarpetta, eh?”
    (oggi ho tempo, scusate)

  35. la venatura d’ affetto… lo sbocciamento… i 22 anni… fossi chiara mantesi, che la sa molto più lunga di lui, lo manderei davvero a quel paese.

  36. @tash

    appunto, elegantia non petita.

    Ha fatto tutto da solo, le metto, non le metto, sarebbe più elegante che non le mettessi, ma sono buone e le metto, però dico che so che sarebbe più elegante non metterle.

    Poteva metterle senza tante storie e nessuno avrebbe detto niente.

  37. Duole vedere che a. b., del quale sono un fan, non ha nulla da rispondermi. Quella cosa che brucia, là in fondo, sarà mica una coda di paglia?

  38. Spesso sono e sono stata in disaccordo con Andrea Barbieri, ognuno ha le sue idee, le fa dialogare oppure le usa come guantoni da boxe.

    Ad ogni modo capisco – perché osservando si capisce – l’origine del suo pensiero e la sua forma mentis. Lui non è granitico, di più: lui è logorroico (non è un’offesa, a volte lo si è tutti), poi è un kamikaze della coerenza e quella si aspetta da tutti. Lui, infine, è un cultore del confronto. Come se la vita fosse un’assemblea studentesca che non finisce mai.

    Dal suo punto di vista può stupire l’ufficiale segnalazione su NI 2.0 del sito di un membro di NI che poi se ne andò. Perché gli pare incoerente. OVVIO, però, che facilmente si ricostruisce la ragione di ciò che Barbieri addita come gesto incoerente, seppure si potrebbe benissimo non sentire l’esigenza di ricostruirla, perché saranno pure c***i di Gianni perché linka i siti che vuole: NI 2.0, insieme con altri, è il SUO blog! Gianni ci può linkare pure i suoi vestiti in vendita su ebay, se decidesse di venderli, sono c***i suoi, questo è il SUO blog! Mica un quotidiano di partito! (Che tra l’altro anche quelli hanno la pubblicità a pagamento, per dire).

    La ragione dell’interpretazione barbieriana del gesto sarebbe chiara, però, anche ad un cieco: mica gli ex compagni vanno ammazzati, terminato un progetto comune si può essere amici (nella vita privata e anche “web-pubblicamente”).

    Dunque non capisco perché prendere a male parole e per il culo, continuamente, Andrea Barbieri. E che è? L’ultimo sport collettivo? Il tiro al bersaglio ad Andrea Barbieri?
    La cui coerenza e il cui interesse forse maniacale ma sincero per NI (versione 1, 2, 200, 87.546 eccetera), e pure IPA, e in generale la letteratura e la cultura, in quanto GUIDE MORALI, interesse supportato da una costanza e una puntigliosità che possono perfino intenerire, sono innegabilmente evidenziate dal disarmo totale con cui chiede, dopo i pesci in faccia ricevuti da destra e da manca, a Gianni: “Senti ma perché, dato che li hai letti, non ci parli della raccolta di racconti in uscita a febbraio: “E’ di moda la morte”?”.

    Io come ragiona Andrea l’ho capito dopo averci litigato coi fiocchi, tempo fa, su questi “schermi”.

    Sitting targets, sbaglio? Devo aspettarmi il tuo “Fatti un bel pacco di c***i tuoi”?

    Commento libero va bene, ma si dovrebbe sempre commentare come ci si relazionerebbe di persona, con le persone.

    Cmq il sito di Raul Montanari è un bel sito. Pulito, preciso, bello. Proprio un bel sito.

  39. Uffa.

    Volevo scrivere La ragione dell’interpretazione NON barbieriana del gesto.

    Scusate, e sempre peace & love,

    G.

  40. le poesia della moreschina sono discrete, se non le leggi non succede nulla. Quindi si potevano anche lasciare nel cassetto.

  41. certo che la gaetani, dedicare una cartella all’ermeneutica del barbieri-pensiero, una cartella dico, mi sembra fuori da ogni grazia, mi sembra, ma si vede che c’ha tanto tempo libero, la gaetani, lei, di tempo libero.

  42. ‘Linciaggio’ è parola veramente grossa, egregia signorina Gemma Gaetani. Visto che segue così assiduamente le vicende in rete del suo cavaliere solitario preferito, non le sarà sfuggito, immagino, che il suddetto, in novanta commenti su cento, interviene a gamba tesa, sempre, non tanto sui post, dei quali alla fin fine non gliene frega niente, quanto su alcuni redattori in particolare, sui quali riversa sarcasmo, ridicolo, schizzi variamente assortiti di materiale organico, il tutto alla luce di una presunta sapienza maturata alla corte di chi sa chi.
    Se n’è mai accorta? Perché, se posso osare, non ha mai sentito il bisogno di intervenire, quando, in pratica, dà del mentecatto, dell’ignorante, dell’incompetente a destra e a manca, commentatori compresi?
    Ci illumini, così finalmente sapremo perché, a suo dire, il fatto che qualcuno abbia preso per il culo la sua insopportabile saccenteria monomaniaca rappresenti per lei un ‘linciaggio’.

  43. cara gemma, figurati se ti scrivo quella cosa lì. guarda, io ammiro il tuo spirito da crocerossina. solo che barbieri è uno da croce rossa nel senso che uno ce lo vorrebbe mandare, ha capito?
    un bacione, e complimenti per la sua attività. lei è una scrittrice di talento, non un avvocato delle cause straperse.

  44. vabè, ti ho dato un po’ del tu e un po’ del lei. ma comunque, dammi retta, lascia la corte e fatti fare la corte (da me, modestamente…)

  45. Caro Sitting, hai tutta la mia simpatia. Quelli che minacciano di menare mi piacciono sempre. Tanto quanto, al contempo, mi inteneriscono i menati. Come NI, sono irrimediabilmente scissa anch’io.
    Corteggiami, Sitting, sì, ci sto.
    Da poco ho chiuso con l’ultimo esemplare di idioti maschili che il Signore degli anelli di fidanzamento aveva posto sulla mia strada, dunque, se vuoi corteggiarmi, Sitting, fai pure. Se non lo sei (un esemplare di idiota maschile) sei il benvenuto. Checché se ne dica in giro, non sono un’idiota nemmeno io, abbiamo i numeri per riuscire.
    Corteggiami, Sitting, sì, ci sto.
    Così faremo qualcosa di buono non soltanto per noi. Potremo rasserenare Andrea, direttamente dal futuro della tua conquista di me (mi raccomando, fa’ che il corteggiamento, come te, non sia modesto), ché questo post di Gianni a qualcosa serviva, un senso ce l’aveva…
    Glielo potremo scrivere, mano nella mano, e penna in altra mano, su una di quelle meravigliose cartoline che vendono sulla Fifth Avenue a NY. O, più modestamente, da Trastevere, Campo De’ Fiori, poi vediamo.
    Però menami un po’ il Giudice qui sopra prima. Dimostra di non aver capito ciò che, ribadisco, è evidente. Ad Andrea Barbieri frega un po’ troppo dei post di NI. Questo è il problema. Il dramma, se posso. Perché il suo dramma, se posso ancora, è che nemmeno vuole seminare zizzania. Fosse quello! Lo sfogo dell’istinto animalesco che tanto assedia l’essere umano non ha mai fatto male, in verità, a nessuno. Anzi.
    Ciao, Sit. Allora aspetto il tuo primo passo. Ti voglio già un po’ bene, pensa…

  46. comunque se qualcuno volesse corteggiare anche me, beh, io ci sono, io sono disponibile. se poi il corteggiatore si chiama tiziano o antonio, ancora meglio. ma anche carla va benissimo. vi aspetto.

  47. Ma insomma, Gaetani SEMBRA voler difendere a.b. e poi di fatto gli dà dell’incontrollato compulsivo. acritico e inconsapevole, riproduttore – alla sua giovane età – di assemblee studentesche interminabili.

    Che dagli amici mi guardi Iddio…

  48. sitting targets e gemma gaetani mano nella mano… ma che carini!!! che anore di coppia!!! già vi vedo in giro con tanti pargoli al seguito, e con zio andrea che gli porta i regalini a natale…

  49. cara gemma, io vado eh? nel senso che mi faccio sotto. grazie della fiduscia. quello che scrivi comprova la mia sensazione. sei una brava ragazza ma abbracci cause perse in partenza (a parte me, modestamente…)
    cara eva risto, guardi che io sono uno rude, eh? altro che mano nella mano eccetera. s’informi, cara.
    carla bariffi, non sia gelosa… ma insomma, lei non ha occhi che per biondillo! eh!

  50. caro sitting, scusa se te lo faccio notare, ma quel ‘fiduscia’ mi ricorda qualcuno. hai presente ‘amisci’? ecco. siete parenti, per caso? anche lui è un omascione così rude, un uomo veramente ‘mascile’, come direbbe la dott.sa de lana.

    stando poi alla ‘rudezza’, stai attento, l’anore ammorbidisce, e la mano nella mano ne è una logica conseguenza. ma forse dico questo solo perché, in fondo, credo di essere un po’ gelosa…

    l’unica cosa che mi è chiara, a questo punto, è che i tuoi figli non conosceranno mai babbo natale.

    @ carla

    carina, giù le mire dal biondillo… siamo già in parecchie, ormai, a fare la fila. hai preso il numero?

  51. Quale numero?…io non ho bisogno di numeri!
    e poi chi ha detto che mi piace Biondillo, io ho detto che amo Ferraro!
    non state attenti, ragazzi!

  52. @ Alcor

    Andrea Barbieri l’ho conosciuto qui, litigandoci, un anno e qualcosa fa. Che io sappia non ha sedici anni, quale giovane età? Chi l’ha mai detto? Non mettermi in bocca parole che non dico, è un po’ antipatico, per me come per chiunque… Per essere precisi ho detto, riassumendo, che per lui lo scontro è dialettica e dialogo, la coerenza è tutto, la prima NI il PCI, la seconda il PDS e IPA Rifondazione Comunista. A me pare così. Non è che si può ammazzare per questo… Per me.

    @ Eva Risto

    Complimenti per il refuso “anore”. Davvero. Sarebbe da usare nella battuta di un dialogo, in un libro.
    “Voglio dirti, darti, tutto il mio anore”…
    “Il tuo… anore?”
    “Ho detto anore?”
    “Sì…”
    “Ah. Volevo dire amore…”

    @ Sitty

    Vai, sì.

  53. e soprattutto…
    non mi vergogno di ammetterlo con la mia faccia, cosa che in molti, qui, dovrebbero fare!

    “chi ha orecchie per intendere intenda.”…com’è in latino?

  54. @gaetani,

    “alla sua giovane età” era ironico, da qualche parte qui ha detto di avere 40 anni, discutendo con una ventiduenne tosta, 40 una volta erano la mezza età.

    Non ti ho messo in bocca niente, ma anche non ho capito niente di questo tuo secondo commento. pazienza.

  55. Ciò che Barbieri contesta continuamente a NI, con la pedanza che si usava alle assemblee studentesche, quando di tutto si faceva questione di principio, è di averlo confuso e abbandonato, scindendosi. Per quanto alla nuova NI lui preferisca IPA, il padre per lui è IPA. Ma IPA ha i commenti chiusi. Allora Andrea viene su NI a scriverlo. Perché scrive mille cose, ma scrive quasi sempre questo in realtà. “Fate cose che io non mi aspetterei da voi. Spiegatemi perché. Tiziano, Carla e Antonio non l’avrebbero fatto. Voi siete NI 2.0”. Per lui tutto è ideologico e in quanto tale tutto deve essere riconducibile, nell’ottica di una coerenza oggettiva e verificabile su richiesta, a quell’ideologia di cui fa ostia consacrata. Ecco perché lui non capisce perché un membro di NI 2.0 linki il sito di un ex membro di NI. “Ma come”, si dice “Dovrebbero essere nemici!”.

    Inoltre quasi ogni forma di commercializzazione e commerciabilità della cultura per lui è il Male.

    Uno che scrivesse davvero, non io, sarebbe in qualche modo affascinato, incuriosito, da questo Andrea Barbieri virtuale (come sia il reale non lo so, né voglio in alcun modo offenderlo). Uno che scrivesse davvero sarebbe rapito dalla testardaggine con cui, invece di smetterla di litigare con chiunque su NI continua a perseverare nelle sue battaglie, battaglia dopo battaglia, non lo fermano né la parodia che ne fa Andreina Barbieri, né gli insulti, né gli inviti ad andarsene. No, lui si immola nel nome di una guerra che combatte da solo. Fregandosene pure, secondo me, che qualcuno davvero si incazzi leggendo, come capita, i suoi interventi, dato il numero, la lunghezza e la frequenza, come: rottura di palle.

    L’orgoglio non vince mai, lui ritorna sempre.

    E’ una forma, certo complessa, ma in qualche modo di amore ossessivo.

    Allora mi spiace vederlo “malmenato”, tutto qua.

  56. @ gemma gaetani

    bene, cara, capisco il tuo punto di vista. non ne condivido lo zelo, sprecato nei confronti del tafazzi in questione, ma credo sia parte della tua natura generosa esporti. ti faccio, comunque, i miei migliori auguri per la tua storia, che si preannuncia così albeggiante, con il rude sitting. è vero, sono un po’ gelosa, ma so anche passarci sopra, in nome della solidarietà di genere che mi sta tanto a quore. e poi, quando c’è l’anore c’è tutto, come diceva il mio ultimo marito (buonanima).

    @ carla

    in latino? dovrebbe essere, se non ricordo male: cuius anor eius copula. ma dovrei consultare i tre cani.

  57. Porcis!
    Discussione animata!
    io sono per la leggerezza, soprattutto dopo una giornata pesante.

    Comunque questo Barbieri….fatemelo conoscere!
    Eva Risto….mi sa tanto che sei un Evo Rista!
    e abbassatela stà guardia….perdio!

  58. hùùùùù gessummiogiuseppe che vi scuso tanto se mi permetterei ma cuesti ultimi poster cosi erotichi mi anno fatto venire, i briviti lungo la schiera. hòòò come siete cari tutti guanti è come mi volessi bene a tutti che ciavete dei nomi cosi belli di nicchia, che anche il signore colla targhetta che si e inammorato come mi piacesse tanto e anche la signorina gemma gaetano che mi a sembre voluto bene a sai. ora scappo che se sperandio saprebbe che sono al con puter mi uccidesse di botte, cuello e veramente diventato un tirante e un disputo. ciavo a tutti guanti hò che care che siete.

  59. carla, ho capito che sei un po’ invidiosa del mio fascino, ma ti perdono. sappi, comunque, che io a casablanca ci vado ‘solo’ in vacanza coi miei fidanzati e che ho ancora tutte le ‘cosine’ giuste al loro posto, sicut natura fecit, supra et infra, come dicono in danimarca. si, qualche pelino superfluo, ma a quello si rimedia facilmente, e poi finora nessuno si è mai lamentato. ciao, cara.

  60. ok, ho capito chi sei.
    va bene anche il dialetto per me…sono di palato buono.

    saluto alcor, che mi tranquillizza.

  61. @ alcor

    ‘alcor diazepam’ non è male, comunque. una cura omeopatica?

    sulla ‘bacheca’ piena concordanza. quella di NI funziona meglio, ad ogni modo. almeno lì le stronzate puoi sempre commentarle.

  62. Ma sì, è questo che fa la differenza, a me i siti mi annoiano, i commenti, anche scemi, ai quali largamente contribuisco, mi distraggono nel peggiore dei casi e nel migliore mi danno da pensare.

  63. E.R. che sta per Evaristo:
    cosa vuol dire il punto di domanda? io sono per la trasparenza!
    forse che non conosci il dialetto?
    p.s.
    @Alcor:
    una cura omeopatica così non l’avevo mai fatta!
    WoW

  64. alcor, guarda che l’espressione ‘lì le stronzate puoi sempre commentarle’ non era rivolta a te, ma a un soggetto generico, nel senso di ‘lì le stronzate uno può sempre commentarle’. spero fosse chiaro.

    carla, ‘?’ è un punto di domanda, cioè: ‘come fai a sapere chi sono, se non lo so nemmeno io’? e, che tu ci creda o meno, E. R. sta proprio per Eva Risto, di piombino. non so chi sia questo evaristo di cui parli, ma nel caso fosse un bel ragazzo (tipo il ‘ricciolone’, tanto per intendersi), puoi sempre pensare di presentarmelo. io sono per la socializzazione dei beni, e dei belli.

    su una cosa hai perfettamente ragione: basta con questi nick, abbiate tutti il coraggio di mostrarvi per quello che siete, perché mascherarsi, perché crearsi una identità multipla? siate seri: eva risto, carla bariffi, gemma gaetani, sitting targets, amalia de lana, andreina barbieri, al(essandra) cor(elli): e così che si fa, nome e cognome e via. quindi, al bando i nick da NI: ff, ab, gb, sg, tashtego, mario, ai, fk…….

  65. meno male su un punto ci troviamo, Eva.
    e allora usiamoli questi nomi, belli o brutti che siano, è pur sempre la nostra identità che racchiudono, di cosa dobbiamo vergognarci?
    la libertà è anche questo, non avere paura.

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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