Bacheca di marzo 2007

Aggiornamento 6 marzo 2007: i lavori sono terminati, è stato possibile recuperare anche i commenti inseriti tra lunedì e oggi.

Comunicazione di servizio: da lunedì 5 marzo i commenti di Nazione Indiana saranno congelati per 24-48 almeno 72 ore a causa di lavori di manutenzione. I commenti inseriti in questo periodo non saranno conservati.

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163 Commenti

  1. Una scrittura senza futuro
    Un pazzo delirante che non ha alcuna possibilità

    Venerdì 9 marzo ore 17.30
    Marco Ariani e Gianni Pozzi presentano Mucca tagli@ta cavallino di Alessandro Morgillo (Piero Manni Editore, 2006). Sarà presente quello che chiameremo “autore”.

  2. I N V I T O

    Giovedì 08 marzo 2007 – ore 18.00
    Libreria Mondadori
    Sestiere di San Marco – VENEZIA

    Lettura e presentazione del volume collettivo
    tratto dal percorso pratico di scrittura poetica
    ” L A – S C R I T T U R A – E S I L I A T A ”
    a cura di Anna Lombardo e Lucia Guidorizzi
    edito dalla municipalità di Marghera-Venezia nel 2006

    Musiche originali eseguite alla chitarra da
    Ulisse Fiolo

    Partecipano:
    Elena Avanzi, Elisabetta Giacomello, Silvia Zoico, Andreina Corso, Ulisse Fiolo, Antonella Barina, Cristina Morgano, Alessandro Todaro, Annalisa Turchetto, Silvia Zanna, Anna Lombardo e Lucia Guidorizzi

    Ingresso libero

    Info:
    Libreria Mondadori – Venezia
    Tel. 041.5222193
    e-mail: info@libreriamondadorivenezia.it
    _____________________________________________________________

    L a D u r a M a d r e
    nucleo resistenza poesia
    http://laduramadre.blogspot.com

  3. 10 marzo 2007 ore 22:00
    B a r – E D E N
    Nervesa della Battaglia (TV)

    L a D u r a M a d r e
    nucleo resistenza poesia
    in
    TEATRO DEL DISASTRO
    poesia e musica

    Testi e voci: Gian Pietro Barbieri, Francesco Zanolla e Ulisse Fiolo
    Musiche e chitarra: Ulisse Fiolo

    Zoom sulla catastrofe glocale, esterna ed intima.
    Poesia come reazione ad un assedio prolungato e continuo.
    Parola pirata, che preda navi immerse nell’oblio
    e nella laguna putrescente dell’abbondanza.
    Parole pensieri lumini lucciole, parole fiammiferi.
    Per un recupero della realtà vera.

    * * *

    Bar EDEN – Via Foscarini, 18
    31040 Nervesa Della Battaglia (TV)
    Tel. 0422.725742

    _____________________________________________________________

    L a D u r a M a d r e
    nucleo resistenza poesia
    http:/laduramadre.blogspot.com

  4. domani venerdì 2 marzo al centro sociale “la scighera” in via candiani, a milano, è previsto un grandioso slam poetry. venghino signori venghino! a dirigere le cerimonie, il maestro marco rossari.
    si sussurra persino la partecipazione del direttore artistico della rivista “eleanore rigby”.
    a fascinating event.

  5. Dopo la pubblicazione del saggio di Demetrio Paolin ‘Una tragedia negata’ e del romanzo di Andrea Comotti ‘L’organigramma’ – due sguardi da due diversi punti vista sugli anni di piombo – ecco dunque ‘Nenio’ di Eugenio De Medio, e ‘Tana per la bambina coi capelli a ombrellone’, di Monica Viola. Entrambi rientrano nella collana di narrativa Sans papier con due nuovi romanzi-verità pubblicati da vibrisselibri, la casa editrice «anfibia» nata da un’idea dello scrittore Giulio Mozzi. Anche in questo caso la scelta editoriale è stata quella di affrontare un unico tema – quello dell’infanzia violata e degli abusi familiari – utilizzando la doppia visione. Argomenti crudi, sensibili e nello stesso tempo coriacei, che però non si esauriscono nel racconto dell’«amore molesto», delle violenze subite tra le pareti domestiche. I due testi sono scaricabili gratuitamente dal sito http://www.vibrisselibri.net

  6. è uscito il numero due di metromorfosi
    rivista gratuita di musica cinema teatro arte e scrittura a roma e dintorni

    sintesi:

    nouvelle vague

    curve del tempo e dello spazio

    steve hackett

    anatrofobia / thrangh

    david lynch – inland empire

    arturo brachetti – l’uomo dai mille volti

    paul harbutt – new paintings

    carla accardi

    bruce covey – rivelazione

  7. ma si può essere più sfigati!!!
    ho rotto una bottiglia di olio, extravergine
    e stavo arrivando a casa…

  8. grande pranzo domani ore 12.30 presso la CASERMA FIORE di pordenone al CIRCOLO UFFICIALI per la promozione del magg. antonio scurrano a tenente colonnello. siete tutti invitati dell’esercito italiano.

    menù:
    agnolotti al brasato, crespelle all’astice, brodo di capoverde, spaghetti aglio olio e fegatelli, rigatoni alla porcara, bigoli alla vendemniante.
    secondi: brasato di coniglio, uova di piccione al beauregard, fegato grasso al tartufo nero, cotiche in umido alle olive nere in salsa di soia, asparagi fritti, stufato di maiale al cavolo nero verzè e dom bairo l’uvamaro.
    contorni vari.
    dolci bindi. caffè vergnano. grappa vecio friul.
    intratterrà i convenuti il maestro otello profazio con le sue canzoni calabresi.
    è prevista a fine pasto una tombola con ricchi premi.

  9. E’ possibile prenotarsi per il servizio ai tavoli? Credo di essere un esperto nel porgere il ‘bigolo alla vendemmiante’, soprattutto alla comunità femminile che sicuramente seguirà i prodi e valorosi rappresentanti del nostro glorioso esercito.

    Sarà un piacere, per me, servire ai tavoli anche il rinomato cavolo don verzè.

    A proposito, capitano, è vero che a dirigere la tombolata sarà il nobiluomo cacciari?

  10. esatto, dottore. puo’ venire senz’altro come ospite, la attendiamo con fiducia e onore. grazie e a presto.

  11. “Ciò che distingue l’uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l’uomo maturo è che vuole vivere umilmente per essa”.

  12. signora carla, ha ragione. provvedo subito.
    vini piemontesi fermi, frizzanti del vecio friul, nitto santapaola cabernet, ortolani bianco, ritzparzer di vipiteno.
    è andata benissimo, ho avuto l’autografo di otello profazio direttamente brevi manu, non ho visto il dottor mannoia, peccato.
    alla prossima con la sig.ra carla, spero.

  13. per questa sera vanno bene i fermi….carichi, sopra i 13 gradi è meglio….
    sono troppo lucida!
    O Capitano….
    la prego
    cambi nome!

  14. sono contenta che è andata benissimo.
    ha….il vino rosso naturalmente.
    tengo in caldo l’arrosto….è agli aromi…rosmarino e salvia.
    più rosmarino.

  15. p.s.
    l’arrosto è il mio piatto forte!
    sembra semplice ma il trucco è nel farlo rosolare bene…insaporire.
    bastano pochi ingredienti, e una cottura lenta……
    ad arte.

  16. bene, signora. la invitiamo a pordenone (pn) per i prossimi festeggiamenti al circolo ufficiali. seguirà gita ad aviano (pn) e passeggiata per il centro di pordenone.

  17. Venerdì 9 marzo alle ore 18.00
    alla Libreria Martelli di Firenze (via Martelli 22r)
    Marco Ariani e Gianni Pozzi presentano Mucca tagliata cavallino di Alessandro Morgillo (Manni 2006). Sarà presente l’autore.

  18. Binaghi, scusi, ma al suo (o alla sua) “prova” manca il punto.

    Indice di apertura e di tensione all’altrove?
    Glielo faccio notare solo perché, tanto, prima o poi anche tashtego se ne sarebbe accorto. Lui, come avrà ben capito, è per i punti fermi.

    Comunque, permettetemi di provare il piacere di un/una “prova”

    prova?
    prova!

    Nessuna oltranza e nessun punto fermo: solo domande e stupore.

    p.s.

    Ma che cari che siete voi due.

  19. messaggio per la catone:
    io ci metto tre punti di sopensione
    prova…
    quale significato recondino in tre puntini che si mostrano disarmati, in fila per tre senza alcun resto anche meno di due?
    a lei, la prognosi, che la diagnosi io ce la sò…come dire…ce l’ho, questa ce l’ho!
    il signor tash ama i punti fermi ma in realtà è tutto un punto di domanda.
    baci
    la funambola

  20. se catone avesse guardato bbene, si sarebbe accorto che ho usato ambedue i formati, col punto e senza punto.
    effettivamente mi piace mettere il punto alla fine di una frase, anche in quelle piene di “stupore”.
    (com’è poetico lo “stupore”!)
    anche nei messaggetti al telefonetto.
    quanto alle domande, quelle hanno bisogno del punto interrogativo, sempre.
    comunque la sospensione dei commenti non c’è stata.
    o sbaglio?

  21. Tash, il tuo ‘stupore’ sul fatto che la sospensione dei commenti non vi sia stata è ‘palpabile’. Quell’espressione – ‘o sbaglio?’ – è veramente poetica, potrebbe essere l’inizio di un tuo componimento. Chiaramente, la domanda è retorica, perché tu non sbagli mai. Mi chiedo solo come tu abbia fatto a capire che i commenti erano ancora possibili… Le tue capacità intuitive sono folgoranti.

  22. carla, ciao, io anche mi chiamo carla e tu sei una persona gentile.
    buona giornata
    bacio
    la funambola

  23. la gentilezza è cosa rara oggigiorno, e con i baci bisogna andarci cauti!
    ciao e buonissima giornata anche a te.

    carlamariadiana

  24. sgusade, si dradda di negleddo o di negreddo? la guesdione è veramende seria, abbiamo duddi il diriddo di sapere.

  25. cari amici di Nazione Indiana,

    sottoscrivo sintesi rassegna che partirà a breve

    Sintesi Date e Contenuti
    ******************************
    A UN PASSO DAL CONFINE 2007
    rassegna di scritture contemporanee

    Ven 16 marzo 2007
    LUIGI MENEGHELLO presentato da GIOVANNI KEZICH
    Il cren della lingua
    videodocumentario + reading a più voci con la partecipazione del grande
    autore vicentino

    Ven 30 marzo 2007
    UMBERTO PETRIN presentato da LUCREZIA DE DOMIZIO DURINI
    Monk’s World – Beuys Voice
    concerto/performance per pianoforte, proiezioni video ed elettronica +
    improvvisazioni

    Ven 13 aprile 2007
    MASSIMO CARLOTTO
    La terra della mia anima
    spettacolo con Ricky Gianco (chitarra e voce), Maurizio Camardi (sassofoni)
    e Patrizio Fariselli (pianoforte)

    Ven 27 Aprile 2007
    ENRICO BRIZZI + FRIDA X
    Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro
    prima assoluta del nuovo reading elettrico per voce e rock ‘n’ roll band

    Tutti gli incontri si svolgeranno al Teatro Cinema San Pietro alle ore 21.00
    Montecchi Maggiore – VICENZA

    Biglietto Unico 7 euro per serata
    Prevendita: Libreria LA CASA DI GIOVANNI in corso Matteotti 41 – Montecchio Maggiore (VI)
    FUNHOUSE RECORDS dischi & music store, Contra’ Porton del Luzzo 16 – Vicenza

    Prenotazioni e informazioni presso la Biblioteca Civica di Montecchio Maggiore tel. 0444698874
    dettagli su
    http://www.antersass.it
    e sulla pagina diretta
    http://www.antersass.it/passoconfine

    molti cordiali saluti
    albertoperuffo

  26. Leggete questo pezzo tratto da un libro molto speciale….che ne pensate?

    “Oggi mi sento triste come la pioggia quando ripete il suo rumore, come un fiore senza profumo, ne steli, ne acqua, la mia acqua si è prosciugata qualche mese fa, luglio, poi agosto, ma già da prima soffrivo la sete e ora non ho che miraggi.
    Lunghi ed interminabili miraggi d’ oasi calde dove le piante sono frutti d’amore e miele, dove tu ci sei ancora incastonata nel mio cuore. E fra i tanti cuori appesi agli alberi ci sono anche i nostri che si corteggiano nelle folate di vento, ma è una passeggiata, un attimo di forte tensione che svanisce con la calma dell’aria piatta. Soggiunge sempre troppo presto, proprio quando il cuore si apre del tutto come una finestra spalancata sul mare. Chiuso, ora, un botto d’improvviso, un chiudersi. Ti vedo, lontana stai andando davanti a me, lontana è la tua scia di malinconia tralasciata a perdere peso, io dietro te che raccolgo granelli della tua paura, della tua fuga. C’eravamo incontrate infondo, amate dopotutto, sentite altrettanto, miscelate l’un l’altra. Ed era l’arte, la gioia, l’attimo, l’istinto, l’amore, l’insieme, il profumo, il tuo corpo, il mio, il bianco e il nero, l’attrazione, lo stomaco contorto e la paura, era nascondersi e soprattutto amarsi, quando il mondo stava in silenzio nella notte e ci concedeva l’unico momento della sua giornata furiosa per ascoltarci. Nella mia stanza ti ho dipinto l’ombra sui muri e ogni notte sei ancora disegnata lì, proprio accanto a me, vicino alla mia ombra che mi guarda stupita della solitudine acquisita, dopo l’estate è stato subito inverno o forse dalla primavera è nato il Natale. Subito.”

  27. a me sembra, virgola più virgola meno, uscito dalla stessa penna da cui effluviano le frasette dei baciperugina. sarà, per caso, il lancio di una nuova marca di cioccolatini?

  28. vi scuso tanto se mi permetterei ma volesse dirvelo cui nella bacchetta che stà per uscire il mio primo bùc diversi che certa mente voi lo compraste perche e bello è tutti guanti che lanno letto anno pianti di gioia è sono venuti, ha dirmelo finaccasa. cuesto dopolavoro poetico si chi ama IL POETO E’ IL MASCARPONE è lo trovate subbito che se lo chiedete allacasa etidrice. crazzie attutti che mi volessi tantobbene a tutti guanti. vi dò unassaggio di cuesto bellissimo desto

    Macche bella giornata

    e uscito il solo
    è chi la uscito sei tu

  29. AUGURI DONNE!
    Però niente mimosa…sono allergica!

    e buona giornata anche ai maschietti.

  30. un fiore anche da parte mia a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà.
    e un’ esortazione: datela, datela con amore.
    bacio
    la fu

  31. dov’è alcor….dopo la voglio sentire!
    per la caldaia il tecnico mi arriva domani.
    ciao

  32. Macche bella giornata

    e uscito il solo
    è chi la uscito sei tu

    geniale!
    non riesco a capire come una poeta di tale grandezza non trovi spazio su NI né su altri blog.
    l’italia è veramente strana, qui ci si accontenta della mediocrità e si trascura un’artista del genere. c’è da strapparsi i capelli.

    amalia, resista, sono sicura che sta per arrivare il suo momento. può darci dei ragguagli sulla casa editrice?

  33. il tecnico – aitante- venne stamane
    ad esaminarmi la caldaia
    fu solo un problemino di pressione…..
    Grazie al cielo!
    benedetta l’acqua calda!

  34. crazzietante signorina chilavvisto che lei e cosi cara che mi volesse un po bene e mi comprasse il mio buc, che il mio etidore che mi pubbrica tutte le mie o pere e ance il mio inzegnante di frittura creatina che io o secuito tutte le sue lozioni in via patova. la scuso tanto se mi permetterei di far le pubbricita, che il buc d’ella mia silloce esce a pascua dalla cassa editrice Monta Tori nella coll’ana Peti ha lo spechio. ma come e cara lei s’ignora chilavvisto che gia loso che le volessi cosi bene tanto che cia ance unbel nome è che ora le recalo altre due poesie diversi

    Il la mento di Ana Tomia la batante

    ti preco guarda mi cuesto cuoro
    guarda mi drento che sbatte per tè
    corri subbito cui sono incucina
    il soffitto mi fà la crimare le ghiande
    sono umita umita toccami
    seno vieni le mie labra
    sono fette da rosto tivoglio
    è la tavola piance

    Macche brutta giornata

    sene andato il solo
    è chi la andato sei tu

  35. grazie, Amalia, dei tuoi splendidi doni. sei veramente un ‘te soro’, una donna generosa. ‘abbondante’, direi.
    comprerò molte copie del tuo libro e ti farò tanta pubblicità, in rete e fuori: ‘telo pro metto’.

    Carla, scusa la mia invadenza, ma non potresti passarmi l’indirizzo del tuo ‘tecnico aitante’, proprio quello che ‘venne stamane’ da te?
    sai, ultimamente sono…a corto e avrei bisogno di ‘argomenti’ veramente validi per tirarmi un po’ su.

  36. :)))))))))))
    aaaaaaaaamalia de lana :)))))))
    :))))))))))))))))))))))))))))))
    marò, marò, mi scompiscio, embè, mi scompiscio.
    io ci ho un umorismo tera tera
    :)))))))))))))))))))))
    mi fai allegra, mi fai allegra, mi frizza per l’allegria
    continua, ti prego :))))))))))
    mè uscito un bacio e chi la uscito sei tu
    la fu

  37. il tecnico …se ci penso…due occhi verde ghiaccio….lineamenti da stallone,
    fisico solido…..giovane, di più non poteva venire,
    un angelo capace di farmi ripartire la caldaia!
    e soprattutto…la sua serietà professionale!
    al bacio!
    per l’indirizzo rivolgiti pure a caldaie Beretta di Bellano…
    si chiama Ciro.

  38. oddio, non sto più nella pelle, finalmente qualcuno capace di farmi ripartire la ‘caldaia’. provvedo subito a prenotare un ‘controllo’. di ‘manu-tenzione’. e non solo (almeno si spera). e poi, la ‘serietà professionale’ è proprio quello che cerco in un ‘tecnico’. soprattutto se ha gli occhi verde-ghiaccio.

    Carla, carissima, non so proprio come sdebitarmi con te. oggi è proprio una bella giornata…

  39. quante sono le donne che frequentano regolarmente questo luogo ameno?
    a parte le cazzute nè :))))) che poi a me le cazzute mi si fanno e mi si frebbero anche oltre la pagina quindici se si ravvedono, se si ravvedessero ogni tanto (sto parlando in generale, nulla di personale nè, perchè qui di personale ci sono solo parole volutamente leggere).
    mi rispondi tu cara carla che ti sento assai disponibile.
    l’angelo della caldaia c’ha un non so che di epico :))
    ma qui si può cazzeggiare?
    baci alla ridarolla
    la funambola

  40. ti assicuro che è tutto vero
    fidati.
    ora devo andare,
    Luca è tornato. finalmente!
    dopo una lunga gita di 5 giorni a Messina…
    il mio cucciolo!
    ne ho due!

  41. hummadonnammia che siete venute, a trovammi tutte guante cueste le mie care a miche, che ce ance la signora fumandola e angelo con la cardaia e poi carla e tutte hossignore, che ha desso vendo tante coppie di buc. vi scuso tutte da vero se mi permetterei ma siete tutte cosi care nei miei raffronti che volessi in contrarvi tutte guante fuori da cuesta bacchetta dei poster che noi li mettiamo cui. vi volio tantobbene attutte e vi rilascio un nuovo desto diversi, che mi scusereste che e molto pessonale e ance a sai.

    La sciamoci cosi senza lancuore

    telo dico a more gia da cualche hanno
    e tù non presto ascolto
    al mio dormendo
    e inutile fincere che ma mi
    se melo fai vedere
    manc’una vorta almese
    ti preco a dio
    la sciamoci cosi senza lancuore

    fuori ce il mio inzegnante di frittura
    e un poco gaio
    ma al meno mela cuarda
    la cuarda cuarda è ride
    ma primoppoi la smette
    primoppoi l’ha tocca

    che la mia pene nonlo capisci e bacco
    la musica mipiace è neo bisonio
    cosa ticosta una toccata è fuca
    cosi ditanto intanto?

  42. che fatica però Amalia….così….
    lo sai cosa vogliamo noi donne?

    chiarezza,
    quindi,
    poche parole!
    e tanto senso!

  43. :)))))))))))))))))

    carla, non ti seguo più : chi è tutto vero? cos’è tutto vero?
    e poi tu devi sempre andare, ma dove vai ragazza in bicicletta….:)))
    a malia de crotone…consolati cor medio, è facile e a portata di mano :))))
    la fu

  44. cara….bisogna pedalare, sempre, per mantenersi in forma.
    e poi
    mai farsi troppe domande.
    baci
    carla

  45. io anche ho due figli, un maschio ed una femmina, due splendidi esemplari, quasi come mamma loro.
    dicevi a me biondillo? se no, va bene uguale che io anche mi chiamo carla.
    la mia domanda, mia gentile omonima, era una curiosità, anche se domanda retorica, perchè capire il sesso di chi scrive è molto facile.
    tu sei senz’altro femmina, femmina.
    un bacio
    la fu

  46. caracalla ance io volio tanto senzo sopra tutto cuando sono senza che a l’ora mimanca tanto a sai, che ora mai lo capito subbito che cui sola la s’ignora fumandola mi volesse un pobbene che ance la si ignora chilavvisto cuella mi volesse sola prendere inggiro, che me ne o bene accorta carina ma che cosa ti creti. è forze a propio raggione mio marito esperandio che mela sembre detto che in cuesto bloc siete tutti gl’intelettuali, ma io loso che siete tutti guanti in vidiosi dei mie desti diversi che sono belli e che voi nonli sapeste scivere. e cuinti i mie poster li detico solo a la mia amica cuesta cui ance se fuma morto, che dovrebbe smettersi e vi scuso tanto se vi o distrubbato.

    a la mia amica fumandola cela detico cuesta tutta pellei

    O imputato il dido metio

    una sera mi o imputato il dido metio
    evvero che cio sembre pure laltro
    ma telo dico non e lastessa cosa

    il dido me caduto da sinista
    a fettando cipolla per racù
    emmio marito poi mela menata
    che lui e vegetal’ano da un bel po

    tu mi dirai ciai angora l’al tramano
    ma cuella e cuasi come non mi serva
    da cuando o visto il dido metio a desta
    sù ogni cattello è in ogniccasa
    dove sta sembre ha in dicare
    il cesso

  47. anche io due cuccioli, Luca e Renata.
    Renata deve portare un bustino per la schiena molto rigido…..inizierà stanotte a metterlo, sarà dura dormire così!
    problemi di scoliosi, deve tenerlo 18 ore, e sono tante.
    ma c’è chi sta peggio.
    Vi abbraccio.

  48. amalia da crotone, non ti resta che piangere!
    “fumandola” però, potrebbe ri/sollevarti.
    grata per le belle parole ti bacio.
    tua, per oggi, che ho un cazzo da fare. :)))))
    la fu

  49. previsioni metereologiche:

    per tre giorni un forte scirocco sorvolerà l’italia del nord
    colpendo ogni tipo di vegetazione.
    è assolutamente vietato accendere stufe e camini!

    Buon fine settimana.

  50. una cosa è certa…
    il mio tempo libero
    lo passo come ….. ce ne ho voglia!

    e su questo non ci piove, Achero!

  51. non toccatemi la carla che vedo rosso nè!
    achero, saran cazzilli suoi, o no!?
    ciao gentile creatura, il mio prato è pieno di violette, te ne porgo un mazzolino.
    quel mazzoliiiin di fioooriiiiii… che vien daaaalllamontaaaaaaaaagna…:)))
    la funambola

  52. VI LANCIO UN APPELLO

    Cari frequentatori di Nazione Indiana, sono qui per presentare un appello, un accorato appello.
    Un appello che ci riguarda tutti. Spero di toccare la vs. sensibilità, la vs. coscienza, il vs. spirito di ribellione, di giustizia, o semplicemente il desiderio di cambiamento.
    Chi ve lo lancia, questo appello, non ha molta importanza. Sì, non ha molta importanza identificarmi: sono un pinco pallino qualsiasi, di una generazione qualsiasi, di una massa qualsiasi. Una persona come tutti, confusa tra la folla contro cui sbattete quando camminate sovrappensiero, o magari dipinta sullo sfondo, quando entrate in un bar, salite sull’autobus o andate a fare la spesa. Sono il muratore che ha sudato per costruire la vs casa, la cliente antipatica a far la piega dal parrucchiere il turno prima del vs, il ragazzino orgoglioso di stampare un bacio sugoso sulle labbra di una coetanea, incurante del vs passaggio.

    Conta invece cosa sta succedendo. Ora. In quale realtà vivete. Ora. In che anno siamo. Dove. La fortuna che avete. Che abbiamo. Che ho in questo momento. Di bazzicare qua, in questo spazio.
    Amici di Nazione Indiana, qualcosa sta accadendo, ma è solo l’inizio. E per continuare, per avere uno sviluppo delle nostre sorti per le nostre sorti, occorre unire gli sforzi.

    Sulla nostra storia è passata la rivoluzione del ’68 e ne ha prodotto un piccolo grande cambiamento.
    E’ transitato un violento ’77, gli anni di piombo, le brigate rosse, i cortei trasformati. In tutto questo scorrere del tempo, abbiamo ottenuto un grosso benessere: tutto il consumismo; tutto e sempre, tutta la crescita economica sfrenata che ci pone in cima alle classifiche e ci fa chiedere salari più alti per poter spendere di più e consumare ancora di più. In cambio abbiamo pagato con le risorse insostituibili. L’acqua dei ruscelli non è più trasparente. L’aria non è più respirabile. I mari non sono più in grado di fornire pesce. L’erba è malata. Noi abbiamo paura ad avvicinare qualsiasi essere vivente, insetto o quadrupede che sia. Non sappiamo che fine abbiano fatto le armi nucleari dismesse. Né che fine faranno quelle a venire. Non sappiamo perché qualcuno viene inghiottito nel buio di una morte violenta mentre sta tentando di fare qualcosa. Dimentichiamo. Soprassediamo. Vogliamo stare tranquilli. Al sicuro. Va bene. Ma…

    L’origine del mondo è L’ECONOMIA.
    Pare si valuti così, la vita; un semplice valore economico. La natura ha un valore economico. Quello che fai ha un valore economico. Quello che ti serve ha un valore economico. Obbiettivo: crescere. CRESCERE. CRESCERE. Avere. Avere di più. Avere molto di più.
    Per i folli desideri di possesso del mondo, ci hanno drogati, ci hanno fatto sentire meglio, immersi nel benessere di patatine fritte e snaks invitanti, collocandoci al sedile di auto lussuose di modelli sempre più accattivanti, sbattendoci di fronte l’illusione di non invecchiare e di non morire. MAI.
    Ci hanno venduto un lavoro per avere un’auto nuova. Poi ce l’hanno tolto, il lavoro, facendoci stare in crisi d’astinenza per il mancato acquisto di quel benedetto modello di macchina nuova. (quante pubblicità di auto circolano? Quanti consigli invece per andare a piedi, in bici, usare un mezzo pubblico?)
    Ci fanno appassionare a vicende sui DICO, tentano di informarci. Sempre e solo in maniera superficiale. Ci drogano. I milioni di prodotti invitanti sono sì una conquista, ma anche un’insidia. Per ottenere dentro le nostre vite frutta e verdura e acqua minerale e prodotti smacchianti e detergenti e creme antismagliature e piatti monouso e monitors tv luccicanti e telefonini sempre nuovi, qualcuno non ha badato alle conseguenze. Né noi ce le siamo poste. Qualcuno non ci ha informato.
    Qualcuno ci nasconde le ragioni della guerra. La paura della crescita esponenziale della popolazione nel mondo: a questo punto deve esistere un terzo mondo. A questo punto deve esistere una popolazione all’ingrasso priva di scrupoli e soprattutto priva di domande. Basta che consumi. Questo popolo all’ingrasso siamo noi.
    Dobbiamo rendercene conto.

    Ogni rivoluzione ha avuto un uomo, un uomo che ha tentato di girare pagina, di cambiare rotta, di raddrizzare la corruzione. Non importa citarne i nomi. Dentro ognuno di noi, gli esempi echeggiano come grida da non dimenticare, dalla storia che non è mai passata. Dietro ogni uomo c’è la spinta del popolo. Il sostegno, la complicità, le piccole battaglie, la sete di cambiare.
    Questo fa di un uomo la propria grandezza: la complicità degli uomini semplici. Politico, messia, filosofo, professore, operaio o scrittore… non ha importanza il ruolo che riveste.
    Dobbiamo aggrapparci a questa speranza. farla nostra. FAR CAMBIARE IL PROCESSO INESORABILE DI CUI FACCIAMO PARTE SENZA RENDERCENE CONTO.

    Il mio invito si concretizza in questo: c’è qualcuno che sta correndo come un treno per scuoterci, per regalarci la verità, per comunicarci qualcosa di veramente importante, qualcuno che a quanto pare è partito ma ha transitato per Nazione Indiana, lasciando un grosso tesoro in eredità. Non stiamo a badare alle sottigliezze, ai cavilli, alle sfumature. Siamo uniti dalla stessa parte, chiediamoci il perché di ogni cosa ma soprattutto mettiamoci la mano sul cuore, perché è arrivato il momento di cambiare. Ognuno di noi nella nostra esistenza, chieda il valore delle cose e soprattutto non serri gli occhi sulle conseguenze.
    Abbiamo qualcuno che ci sta raccontando come funziona l’economia. Venerdì 9 marzo è uscito qualcosa di strepitoso. Un articolo inquietante di una persona che conoscete meglio di me, da prima, da più tempo. Diciamo NO a questi meccanismi economici almeno nella nostra piccola vita quotidiana. Il NO di tutti noi può essere decisivo. Chiediamo verità, ma anche invertiamo noi stessi la rotta maledetta che ci ha portato fin qua.

    CHI HA VOGLIA DI LOTTARE?

  53. Cari Amici di Nazione Indiana,

    vi riportiamo il comunicato stampa dell’associazione culturale Punto txt circa la giornata a tema “POESIA DI STRADA ITALIANA”, che si terrà a Vercelli domenica 18 marzo 2007.

    Stay tuned!

    COMUNICATO STAMPA

    Domenica 18 marzo, l´associazione culturale Punto txt in collaborazione con il circolo culturale Officine Sonore organizza a Vercelli un evento pubblico per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia indetta dall´UNESCO. La data vercellese è in cartellone per la Settimana Mondiale della Poesia “Lo sguardo, la poesia negli occhi” (a cura di Torino Poesia), che dal 16 al 22 marzo coinvolge le città di Asti, Vercelli, Novara, Torino e Moncalieri.

    Si intitola “LA POESIA DI STRADA ITALIANA – Fuori dai libri e dai cassetti, nella strada a cercare gli occhi delle persone. Per invogliarle a leggere” (a cura di Danzio Bonavia e Francesca Tini Brunozzi con la direzione artistica di Monica Trigona) la manifestazione di Vercelli promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO nell’ambito della Giornata Mondiale della Poesia 2007, che ha ottenuto il pieno consenso delle istituzioni ricevendo il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, e Comune di Vercelli – Assessorato alla Cultura. Tra gli Autori, saranno presenti a Vercelli graffitisti in mostra al PAC (Padiglione Arte Contemporanea) di Milano nell´antologia “Street Art Sweet Art” di Vittorio Sgarbi.

    Nel pomeriggio di domenica 18 marzo nell´area ex Montefibre di Vercelli, davanti ai muri di via Ugo Schilke messi a disposizione da privati, si confronteranno in una formula inedita, la lirica dinamica e interattiva di Daniela Calisi, i nuovi modi poetici dell´Opiemme da Torino, “l´assalto poetico” di Ivan da Milano, la poesia aggregativa del Gruppo H5N1 da Pavia e l´esperienza dei poetry slam “in vetrina” alle Stanze di Lettura di Studio Dieci a Vercelli. Manifesti, grafiche, decorazioni murarie, saracinesche e gradini diventano “pagine bianche” che accolgono i testi. A condurre l´incontro della sera tra gli artisti e il pubblico alle Officine Sonore, sarà la madrina della Casa della Poesia, la poetessa Francesca Tini Brunozzi, cordinatrice a Vercelli del nascente Polo Piemontese per la Poesia.

    LA POESIA DI STRADA ITALIANA è una manifestazione dal titolo chiaro, che porta in città un momento di confronto su un fenomeno oggi assai diffuso in Italia: la cosiddetta `poesia di strada´. È un´esperienza con profonde radici nell’arte pubblica e nella street art: parole e segni che vanno incontro ai lettori nelle strade, per farsi leggere, per cercare occhi che li leggano. La poesia di strada diviene il mezzo per liberare la poesia dai libri e dai contesti istituzionali e diffonderla a un pubblico sempre più allargato, come richiesto dalla Conferenza Generale dell´UNESCO che dal 1999 ha proclamato la Giornata Mondiale
    della Poesia.

    La realizzazione di LA POESIA DI STRADA ITALIANA per la celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia UNESCO è resa possibile grazie al contributo di Albatetti, Fincom SC Vercelli, Gallo Arti Grafiche,
    Officine Sonore, Studio Dieci – Stanze di Lettura, Winifred.

    info@casadellapoesia.it
    http://www.puntotxt.it
    http://www.torinopoesia.org

  54. ance cuesta e sola pella mia amica la s’ignora fumandola che sola lei mi capisco e che mi vuolo tantobbene

    Vieni e prima vera

    Tu nommi creti loso
    ma telo dichi evvero
    io di vestiti ceno un montone
    è avvorte vato alletto col capotto
    pennon rivestimmi l’amattina

    Conte in casa cui e sembre invenno
    faffreddo ance col riscaltamento
    che mi chietessi mai togli cuarcosa
    tu dommi dommi emmanco che mi cuardi

    Ogi e domenica è o apetto la finesta
    sulla linghiera cera un uccelino
    glio detto vieni cui e prima vera
    riposati unpo drento il mio nito

    Non pozzo mia risposto cuel carino
    che ogi e festa è nonsi lavora
    tonna tomani devo andare ammessa

    Che stano mi ricodda Esperandio
    peccuello e sempe festa tuttiggionni
    dice tonna tomani è si vedra
    ma il ciorno topo a il calendrario immano

    Conosco tutti issanti uno auno

  55. (Miiiiiiiiiiiiiiiii che pezza mi ha attaccato questa!!

    amà ,chettedevodì, forse dovresti smettere a malia de lana e darti a un baby doll e se non funziona, le ragioni possono essere le più svarione.
    Passale tutte in rassegna e vedi un po’ tè;
    se alla fine propendi fortemente per la nullità dello spera, emollalolonooooooooooooooooooooooo!!!!
    ste donne che corrono appresso ai cazzilli e poi se la menano (che manco questo mi par ti riesca bene) mi fanno girare i coglioni, pur non possedendoli, grazzzzzieaddio.
    Amà, sorella, non avertene ma quando cevò cevvvò.
    un bacio ,di solidarietà, và…và…ehhhhhvvvvvvàààà :))))))
    la funambola

  56. CHI HA VOGLIA DI LOTTARE?

    Io, ma nel pomeriggio tardi che son pigra e il neurone comincia a carburare verso sera. :))
    A me le rivoluzioni mi si farebbero anche,è che non sai mai quando iniziano e io me le sono perse tutte perchè arrivavo sempre in ritardo. lo giuro:))

    Francesca, ho letto bene e ho riletto
    se sei una ragazza/o giovane ,io ti abbraccerei e non avrei parole per disilluderti, mi si stringerebbe il cuore.
    Credi, è bello credere, è vita credere.
    Se sei più grande ti sgriderei ma ti abbraccerei uguale, con un solo braccino però ,perchè l’altro sarebbe occupato a strizzarti, un orecchino.
    Alla franci però voglio dedicare questa cosa

    Grândola, vila morena
    Terra da fraternidade
    O povo é quem mais ordena
    Dentro de ti, ó cidade
    Dentro de ti, ó cidade
    O povo é quem mais ordena
    Terra da fraternidade
    Grândola, vila morena.

    Em cada esquina um amigo
    Em cada rosto igualdade
    Grândola, vila morena
    Terra da fraternidade
    Terra da fraternidade
    Grândola, vila morena
    Em cada rosto igualdade
    O povo é quem mais ordena.

    À sombra duma azinheira
    Que já não sabia a idade
    Jurei ter por companheira
    Grândola a tua vontade
    Grândola a tua vontade
    Jurei ter por companheira
    À sombra duma azinheira
    Que já não sabia a idade.

    qui cara francesca mi pare non abbiano tempo per queste adolescenz/tialate, :))
    bacio molto materno
    la funambola

  57. car’issima la mia amica fumandola la volio piubbene a sai, che cuando prosta cuesta canzona mi apra il quore e chese lei melo chiederesse per cuesti desti diversi cosi che mi fanno venire, le lacrime agliocchi io non mi farei piu ne ance il buc e non scivessi maipiu i mie desti di parole e penzieri. la scuso se mi permetterei malei mi affatto piancere dalla mozione. guanti ricorti, guanta belezza in cuei ciorni di m’aggio. craziassai ma chissa sela sua amica lafrancesa sapesse di cosa stesse pallando.

  58. tesoro, se l’hai capito tu penso che la francesca non debba fare sforzare i suoi neuroni che mi paiono neuroni ben “educati”, poi si sà, i neuroni “cambiano”, possono cambiare, possono raffinarsi le “percezioni”
    io sono una personcina molto fiduciosa.
    Amà, ci hai almeno fatto il muso allo spera, stasera?
    perchè, se no, iocheppparloaaffare!:)
    tienimi aggiornata della piega, non quella dai, la piega del discorso con lo spera tuo no!
    ti voglio bene, ma , non c’hai una sorella?:)))
    e non demordere per il buc, tienilo duro!
    la funambola, tua ma fino a pagina quindici nè, che c’hoimiobeldafffareeddapensare anch’io, nè.
    baci
    la funambola

  59. SEGUE “chi ha voglia di lottare”

    L’ULTIMA LONTRA DEL PIAVE

    http://gazzettino.quinordest.it notizia dell’8 marzo 2007

    “L’ultima lontra del Piave”, Marcon presenta il suo libro

    mi sveglio di soprassalto. Sono le 5.30.
    capisco che scrivere al computer è una bella cosa. soprattutto perché si può CANCELLARE tutto senza lasciare la minima traccia. Non una riga, non una sbavatura. La parola sbagliata, la frase errata, semplicemente non è MAI ESISTITA. Bello. Ottimo. Grande tecnologia. Vorrei proporla al mondo intero per cancellare tutti gli errori e con essi far scomparire in un buco senza memoria anche le conseguenze.

    Ora lo propongo qui, alla conferenza sulla presentazione del libro “L’ultima lontra del Piave”. Sono le nove di sera. Il relatore-scrittore Gianfranco Marcon, ex sindaco di paese, leghista, di estrazione contadina, ci racconta dell’accaduto: un ignorante ha scambiato la lontra per una pantegana, l’ha inseguita, catturata fin nel buio melmoso di un tombino e ammazzata a colpi di vanga. Ecco la fine di una specie. Molto semplice.
    Lo scrittore, nel suo delirio di cambiare il mondo, parla di popolare le nostre zone con galline asini e caprette (già adottate del resto, da un ex Sindaco leghista di Treviso), di riappropriarci del fiume Piave e di ritornare ad essere tutti contadini, di tornare a fare il sapone fatto in casa. Dobbiamo riacquistare il vero valore della vita, compreso il Piave, che ne scandiva il tempo ed era parte vivente della quotidianità, mentre ora è soltanto una via di scarico per le piccole medie e grandi industrie.
    Un tizio attempato interviene, parlando in trevigiano e dondolandosi nella poltroncina verde della sala consigliare, evidentemente a disagio.
    “Ma cossa disèo… (cosa dice)… un ritorno ‘ndrìo!!! (un ritorno indietro). Ma siòr, se se ricorda, noantri se moriva de fame, se faxeva fadiga quatordexe ore al jorno ostreghetaMàariaveergine, no se magnava mai e semo dovui migrar en Belgio e Nolanda!!! (signore, se si ricorda, noi si moriva di fame, si lavorava 14 ore al giorno – imprecazione – non si mangiava mai e siamo emigrati in Belgio e in Olanda!!!).
    Tutti, in uno spettro d’immagine veloce, si rivedono in quella fatica e in quelle privazioni.
    Con un brivido viene scacciato via l’insano passato: in sala c’è luce inondante, riscaldamento, auto sicure che ci riporteranno a casa e cibo in abbondanza sopra la tavola. Il cadavere non c’è più.

    365 bottiglie di plastica sulla coscienza in meno, ogni anno. E un trasporto in camion (dalla Val d’Aosta? Dall’Umbria? Dal Lazio?), con i veleni di scarico e le polveri sottili in meno, ogni anno. Una persona – da sola – può incidere su questo risultato.
    L’acqua dei nostri rubinetti è la stessa imbottigliata per le note marche (noi ne abbiamo una molto pubblicizzata proveniente dallo stesso approvvigionamento dell’acquedotto). Tirate l’acqua del rubinetto in apposita brocca e lasciate evaporare il cloro.

    Quell’uomo, Gianfranco Marcon, non ha fatto altro che raccontare la verità. L’esigenza di un cambiamento in grado di garantire la qualità della vita che ci spetta. Perché non ne possiamo più dell’emergenza idrica, dei fiumi inquinati e dell’aria irrespirabile.
    Ci ha raccontato dell’ambiente, dono prezioso da non perdere: non dobbiamo impadronircene sovrastandolo, ma convivendo in armonia con la natura, animali e piante. Qualcosa possiamo fare anche noi, non è una battaglia persa, non è una battaglia da delegare ad altri: è la nostra lotta.

    Non si possono cancellare gli errori al computer, ma almeno salvare quel che resta.

    Francesca Cenerelli

  60. La biblioteca di Bellano
    resterà chiusa
    da martedì 13 a venerdì 16 marzo.

    così c’era scritto.

  61. a.a.a. aaaaaaaaaaaaaamaliadelannnaaaaaaaaaaaaa.
    sei l’unica “glande” donna che mi ha accolta senza diffidenza, qui.
    io te ne sono grata.
    e questa la dice lunga, ahimè!
    baci baci baci
    la fu

    p.s. hai sfanculato spera tuo?

  62. crazzie tante la miamica fumandola che mi volessi bene da vero e che anghe io cene vorei a sai di piu che la o colta senza differenza in cuesta bacchetta che tutti guanti f’anno soli, glintelettuali è che si cretessero ora mai tutti poete è finanzieri che scivono i l’oro raccondi è anghe la s’ignora cenere che fà i proglami che cia il nome di nicchia con ilsuo brog. che all’ora la scuso tando se lo dicessi che tutti si cretono come il signor casceco che nonlo s’anno che cuello e sicuramende straniero di milano che seno cui chi lo pubbricava seno nera straniero. è cosi tutti ci di sprezz’ano che anghe miomarito ne meno mi cuarda, pero non losa che io mi o trovata un fitanzado che si ciama cugliermo è fà il panozziere che ogni maddina miporta la bachetta fesca fesca e chemi a detto che poi la conzumiamo che cela da vero bella che lui lafa bene. a desso pero cio solo la casa piena di bachette e non sò per che cugliermo da cuarche ciorno mando sembre il figlio e non viene, piu lui è io cio mantato ance il mio buc a pena fatto che lavevo scitto io. s’offro s’offro tutta e a sai che cio bisogno morto anghe io.

  63. :))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))

    Amica mia cara che conforto saper che mi senti.
    Tra analfabeti ci si indende ed io analfabeta lo divenì…ii…enni…isi…etti, boh sailcazzzo!
    Tu ci nacquesti o ci diventasti?
    Senti un po’ a me il signor tash mi fa un po’ di soggezione ma confido nella sua pazienza.
    Io ho molto da imparare, anche se son molto “timida”, come dicon dalle mie parti a quelli che la scuola gli si fa fino a pagina quindici e lui si è fatto tutta la treccani e gli aggiornamenti.
    La signora cara polvere non mi ha mai intervistata, non saprei, però sento che anche lei è un po’ analfabeta e questo non può che rendermi allegra e “attenta”quando si “espande”.
    Per il resto il fornaio può essere un bel ripiego, quando manca il pane…
    Anche la maria non scherza nè, come ripiego intendo, mi intendi amaliuccia mia?
    amaliaaaaaaaaaaaaaaaaamia miaaaaaaa…… concedimi una palpatina affetuosa, oramai siamo intime no!
    Bacio
    la funambola

    carla, esponiti!:)

  64. Qualcuno degli amici di Nazione Indiana (Raos ed Inglese in particolare) saprebbe dirmi qualcosa di sostanzioso sul poeta trevigiano Ernesto Calzavara?
    Molte grazie.

  65. Ciao ancora una volta agli amici di Nazione Indiana. Vorrei invitarvi a leggere e pubblicizzare un romanzo di fantascienza che sto facendo circolare gratuitamente come ebook. Credo sia un buon lavoro, e spero che facendomi conoscere tramite Internet prima o poi troverò anche un editore “cartaceo”.

    Il romanzo s’intitola Mozart di Atlantide (qualcuno già lo conoscerà, perché lo scorso anno ho rilasciato con una stesura leggermente diversa) e lo trovate attraverso il mio blog che ho dedicato agli scrittori emergenti:

    http://simonenavarra.blogspot.com

    Grazie di nuovo a tutti, e a presto!

    Simone

  66. Beh non dovrei essere io a farlo, dovrebbe essere qualche indiano/a in home, ma visto che non lo fate voi ve lo segnalo io il match di oggi a roma fra carla benedetti e alfonso berardinelli…

    Roma, sabato 17 marzo, ore 18, palestra di pugilato L’AUDACE, in via Frangipane 39 (traversa di via del Colosseo), Alfonso Berardinelli parlerà del libro intervista di Mario Maccherini a Carla Benedetti (Coniglio editore).
    leggere su il primo amore
    http://www.ilprimoamore.com/testo_416.html

  67. Dopo un mese], mi anno mantato di quardia fissa per 20 ciorne al carcere delle Morate, che questo carcero si trova in mienzo alla citta e la consegna di questo carcero era che tutte i passa[nti] di quella strada dove io face[va] a la quardia era che non zi dovevino fermare, che c[‘]erino li fenestre e li carciriate quardavino, e i passante non li dovevino quardare. Quinte, tutte dovevino camminare senza quardare ai carcerate, perche tutte queste detenute di questo carcero erino detenute politece e tutte quelle che passavino dovevino passare senza fermarese, perche la leggie – che erimo i soldate – teniemmo paura che scrivessero queche beglieto e poteva socedere una revolozione. (…)
    Quinte, recordo che era aprele del 1920. Ferenze era tutta la cita socialista e comunista. Solo li ricche non erino socialiste, e quelle che non avevino fatto la querra. Ma poi tutte erino revolozienarie, perche la Russia aveva fatto la revolozione doppo la querra e l[‘]Italia la voleva fare magare. Quinte, Firenze di mese e mese si aspetava che nel munecipio si ci doveva mettere la bantie[ra] rossa.
    Io certo, [a] fare per 20 ciorne la quardia alle borchese che erino vicino dove faceva la quardia io, che erino tutte socialiste, femmene e uomine, mi ci aveva fatto amico, perche era piu socialista di loro. Perche io e mio padre e mio nonno erimo di razza e di natura con il cuore di socialista, e quinte io a forma di soldato mi piacevino che avessero acopato il munecipio e io mi ci avesse trovato ap[p]res[s]o. (…)
    Io aveva 21 anno, piu meglio di me per scherzare con le segnorine del popolo basso, che erino socialiste, c[‘]era magare io.
    Poi, per mantenire l[‘]ordene publico invece di Cu[e]stura avevino fatto il colpo della Reggia quardia che l[‘]aveva fatto il Coverno propia per potere permare i sociale-comuniste. E li borchese, a queste, quanto passavino della strada, li babiavino a questa Reggia quardia, per[che] era contraria a queste che [da] un ciorno all[‘]altro dovevino ocupare il monicipio.
    E quinte, quanto queste borchese vedevino passare li soldate della Reggia quardia, si metevino a ridere e io, a forma di soldato che li doveva re[m]proverare, invece mi ci miteva a ridere, perche li piu assaie erino donne che erino acanite e vere socialiste, [più] delle uomine, e amme mi piacevino sempre queste scenate e queste resate che ci facevino a queste Reggia quardia. (…)
    Loro erino una camurria, sempre cantanno “Bantiera Rossa”. Io era soldato e mi diverteva a mettere fuoco dicento: – Quanto mi piace il socialista…
    Poi che era tempo di prima vera, che tutte stavimo sedute fuore, e io era felice, sempre parlanno con donne e con signorine. Perche io era caruso e quanto uno e caruso, tutte ci danno compedenza, pero sempre quelle del popolino. (…)

    Manefestazione di revolozione ci n[‘]erino tutte i ciorne. (…) Tutti i soldate erimo tutte li notte di pechetto armato, spaci[a]rmente noi ciovene il fucile non lo lasciammo maie.
    Poi, facemmo sempre servizio nel centro della cit[t]a, sempre a Palazzo Vechio, sempre a Piazza Signoria, sempre il fucile carreco come tiempo di querra, perche li comuniste volevino acupare il palazzo, che li c[‘]erino tutte l[‘]oficie del Coverno. Perche li Quardie rosse erino piu forte della Reggia Quardia, e queste Cuardie rosse erino quidate dello onorevole Ciacomo Mattiotte che in tutta la Romagna aveva stato capace di ocupare piu di 60 comune che ci aveva fatto mettere la bantiera rossa. (…)
    Poie, recordo che tutte li ciornale portavino che in uno paese della Romagna c[‘]era stato il ciovene ciornaliste Benito Mossoline che antava ciranto, che nei comune invece ci voleva fare mettere la bantiera nera fascista; quinte antava ciranto con i ciovene fasciste e di dove passavino bruciavino tutto e facevino propaganta contra a Matiotte. Quinte, la revolozione era vicino.
    Poi, una notte amMosolina l[‘]avevino filiato dove era e cia li stavino prentento per ammazarlo ma non l[‘]anno potuto prentere, perche grazie al capo stanzione di quello paese, a un certo Farenaccie che l[‘]a nascosto dentra il bagagliaio e non l[‘]anno potuto prentere li sociale-comuneste. (…)
    E poi, Mussoline, quanto fece la revolozione e devento capo del coverno, per recompenzo l[‘]a fatto menistro a questo capo stanzione che ci a salvato la vita.
    E cosi, Ferenze, di uno al[‘]altro, si poteva trovare tutto con li bantie[re] rosse ed eremo pericolose lo stesso come quanto doveva scopiare una querra. E cosi, noi soldate stiammo dentra il Palazzo Vechio che dovemmo defentere questo palazzo che se venevino li comuniste a metterece la bantiera rossa ci dobiammo sparare e se venevino li ciovene fasciste a meterece la bantiera nera fascista ci dobiammo sparare pure. Quinte erimo imienzo 2 revolozione. (…)
    Ma a Ferenze questo non poteva venire maie di acupare il municipio, perche compure che tutta la popolazione era socialista, e magare soldate ci n[‘]erimo tante socialista, comincianto di me e che era capace di antare in favore ai demostrante, ma non si poteva fare niente, perche forza publica ci n[‘]era assai assaie, perche nelle crante oficie e speciarmente nel palazzo del Coverno c[‘]erino migliaia e migliaia di Quard[i]e reggie con mitragliatrice messe piazate nelle barcone e pontate contra i demostrante. (…)

    Tutte li famiglie recona di Ferenze con questo movemento revolozionario che c[‘]era, tenevino paura che di ummomento all[‘]altro entravino queste Quardie rosse nelle suoi palazze per devastare tutto e robarece tutto. Per paura antavino alla caserma SanCiorcie e pr[e]cavino al colonello per darece 4 o 5 soldate bene armate e macare una mitragliatrice per defesa del palazzo. Il colonello ci le dava, pero a pagamento, e poi a queste 5 soldate ci doveva[no] dare ammanciare e tutto quello che ci atocava a uno soldato. Quinte uno di queste, per fortuna, era io.
    E cosi, in quello palazzo, abiammo trovato il paradiso, che facento servizio in quella famiglia si manciava a tavola, si beveva bene, si fomavino sicarette di lusso, se dormeva bene. Bastava uno con quella mitragliatrice bene piazata alla parte dentra nascosta del portone del palazzo. E abiammo fatto 40 ciorne di buona e felicissema vita. Poi c[‘]era la cammiriera che aveva 8 anne piu di me, che se avesse stato di 21 anne, quanto ni aveva io, di quanto era amorosa e bella, mi l[‘]avesse sposato. (…)

    Poi, ci anno mantato a un altre 4 soldate e mi a parso molto brutto allasciare quello bello servizio e quella bella cammeriera. (…) E ci anno fatto antrare in caserma e doppo tanto servizio che avemmo fatto m[‘]amme e li 2 soldate e il caporale ci anno dato per recompenzo 24 ore di permesso. E quente, doppo che unsciemmo alla matina con quello permesso, potiemmo rientra[re] alla sera alle ore 24 e magare all[‘]una, quinte per me fu una rechezza, perche questo permesso lo avevino fatto cominciare dalla mezzanotte e finire alla menzanotte e ci avevino dato magare per piremio un berglietto franco per il teatro, magare. E recordo che il teatro era il Teatro La Percola che era lo piu meglio teatro di Ferenze che [eravamo] io e quelle 2 soldate ed il caporale. E io disse: – Che bella sodisfacione antare nel piu bello teatro di Feren[z]e -.
    E poi, alle ore 12, si fenio lo spetacolo e unsc[i]ammo per riantrare in caserma e antare a dormire e poi che il permesso che si aveva fenito. Cosi, strada facento, c[‘]erino una ventina di ciovenotte che cantavino e facevino bordello che erino tutte comuniste e cantavino “Bantiera rossa” e io per c[o]mpenazione mi ce sono trovato nel mezzo e magare li altre 3 soldate e ni ci abiammo trovato nel menzo e cantammo, magare per comincianto da me.
    Mi piaceva di ca[n]tare “Bantiere rossa” . E cosi, cantammo e caminammo. Io mi o trovato che camminva di un lato della banchina dove c[‘]erino tante sedute fuore che ci piaceva il fresco, perche era il mese di aqusto. Tutte erino con li ciacchie levate, che sentevino caldo. Cosi, io cantava, e mi o visto achiappare per tutte 2 li braccie decendomi: – Ora ti faccio antare in calere -, mentre li altre che cantavino e camminavino, come anno visto che amme mi anno afferrato emmianno [portato] in una casa vicino, tutte si ni anno scapato, perche anno auto paura che amme mi avevino preso quelche capitano della Cu[e]stura. (…) E io ci [ho] detto: – Che cosa vi o fatto che state facento[mi] tanto male [al]li braccia? – . E uno di quelle 2 mi a detto: – Male le brace niente fosse, e che deve antare in calera, perche seie tu da suldato revolozionerio, vercogna, che soldato italiano!
    Cosi, mi anno portato nell[‘]altra stanza piu dentra. Cosi, vado per quartare a uno di queste che mi aveva afferato: era il tenente colonello di cavallaria e il suo aten[d]ente. Forse [mi hanno preso] perche era soldato.

    E cosi, mi a detto: – Ora chi mi dice chi sono li tuoi compagni che cantavino “Bantiera rossa” o che altremente ti arrancie, che prima ti faccio menntere [in galera] del tuo comantante, e poi, tutte queste soldate che siate comuniste, io vi faro spedire per la Cerenaica, che li, avete d[a] fare con i rebelle nechire. (…)
    Cosi, mi a tenuto una ora e mi a detto: – Domane ti la vede con il tuo colonello. Se ti vuole perdonare, ti perdona. Io devo fare il mio raporto che tu cantavi. Lo devo fare -. E mi ammantato fuore a pedate nel culo. (…)

    Il colonello Valentino volle sapere tutto il fatto socesso e non mi ammantato neanche imprecione, ma poi doppo 8 ciorne mi ammantato a chiamare e mi a detto: – Tu sei un vechio mio soldato, e seie stato sempre furbacione e per questa volta saraie perdonato, ma quarda che ti conoscio da 3 anne e non voglio che vaie a fenire in calera, perche tu cantavito de securo “Bantiera rossa”, perche il colonello di cavalleria non ene uno buciardo -. (…) [Poi] mi a batuto la spalla e mi a detto: – Coraggio Rabito, che la chilassa del 1899 quanto piu presto la concedeno -. E io a questo colonello Valentine, che a detto questa parola, mi pare che l[‘]avesse detto un santo, tanto era stuffo di fare il soldato, che aveva piu di 4 anne e mezzo che faceva il soldato e aveva fatto tanto servizio che non aveva fatto nesuna congesione, non mi aveva imparato nessuno mistiere. (…)

    Io aveva una abitutene in tutte li forrarieie di fareme chiamare non con il nome di Rabito, che era il cognome propia, ma mi faceva chiamare Arrabito. E il motivo era questo: che quanto in compagnia devedevino manciare opure davino la cinquina prentevino sempre comencianto della “a” e io che era della “erre”, sempre prenteva all[‘]ultimo. Tanto fece che mi o fatto chiamare Arrabito e mi chiamavino tutte quase Arrabito Vincenzo, tanto che nella midaglia c[‘]ene il mio nome e cognome Arrabito Vincenzo. E, quanto devedevino sigarette e cenquina e tante altre cose, io, che era della prima lettera, sempre prenteva dai prime. Ma questa volta mi o trovato frecato…
    E quinte, venne un ordene che nella citta di Ancona a scoppiato una revolta. (…) Ci fu una vera revolozione perche si anno messo di acordio i soldate con li borchese. Ed ec[c]o come forino i fatte: che [ad] Ancona c[‘]era uno reggemento di bersegliere, quase tutte del 99 della stessa mia eta e tutte che avevino fatto la querra e avevino fatto 4 anne di soldato e certo che aspetavino il congedo e invece del concedo li stavino imparcanto per antare a fare il soldato in Arbenia. E queste brave e malantrine soldate bersegliere non ci volevino antare, poi che sapevino che la nave era pronto nel porto di Ancona. (…) Alla sera come se ne suno antate alla libra uscita si anno portato fuore tutte i vestite di bersagliere impiu che avevino, perche d[‘]ogni soldato bersagliere avevano 2 vestite. Quinte, e cosi, antavino dalle borche[se] revolozinarie e ci davino uno vestito per vestirese persagliere e li soldate se vestevino di borche[se] e li borchese deventavino bersagliere. E cosi, quanto revavo l[‘]orario della retrada, invece di entrare i vero bersagliere, rientravino li farse bersagliere borchese. E cosi, quella sera, la caserma si arreimpito piena di revolozinarie. (…)
    Cosi, queste revolozinarie, per il primo anno preso al tenente e il sercente e tutte li soldate che facevino li sentenelle, ci anno tapato la bocca, li anno portato imprecione e anno fatto uscire a tutte li pricioniere. E cosi, la quardia la facevino li borchese che erino i finte bersegliere, mentre i vero bersagliere erino fuore con la sua donna. E cosi, nella caserma tutte li demostrante si anno armato come meglio potevino: perche nella caserma arme ce n[‘]erino tante, e assaie mitraglie, magare c[‘]erino tanta monezione della querra e poi che c[‘]erino tutte li arme che si dovevino portare in Arbania. E queste arme l[‘]anno portato fuore. (…)
    E cosi, Ancona si a trovato tutta ammano dei sociale-comuniste, che il Coverno italiano non era piu padrone della cit[t]a di Ancona. Magare tutte li nave che c[‘]erino nel porto erino tutte con li bantiere rosse. Il municipio era tutto rosso. Certo che tutte queste finte bersagliere erino tutte echise so[l]data che avevino fatto la querra e sapevino bene sparare. E quinte, soldate e borchese erino tutte uno.
    E cosi l[‘]ordene che venne, non a Fernze solo, ma venne per tutte li cit[t]a vicino Ancona, per antarece soldate a compattere in questa citta di Ancona.
    E quinte, queste soldate che ci dovevino antare li prentevino della prima lettera [dell’ordine alfabetico] e fenevino nella lettra della “emme”. Quinte io, per mia mala sfortuna, mi anno chiamato il primo, perche mi sono fatto mettere il primo!
    Ed era per questo che la mia brutta vita era sempre arrabiata, perche sempre penzava di fareme bello e invece mi faceva tanto male, perche era nato per bistimiare sempre. (…)

  68. C’è un nuovo blog in cui si sta iniziando a discutere di editoria (in questi giorni di quella a pagamento); per chi fosse incuriosito eccolo: apelodacqua.blog.kataweb.it.
    Grazie a tutti
    Roc

  69. Lunedì 19 marzo 2007 – ore 18.00
    Libreria Mondadori
    Sestiere di San Marco – VENEZIA

    Presentazione del nuovo libro di poesia di
    Stefano Guglielmin
    “La distanza immedicata”

    Ne parlano con l’autore Mario Geymonat e Anna Lombardo.
    L’autore leggerà alcune poesie accompagnato dalla chitarra di Ulisse Fiolo del nucleo-resistenza-poesia LaDuraMadre.

    In questo libro il poeta vicentino Stefano Guglielmin mette in scena lo scorrere di 7 fiumi, ciascuno dotato di inaspettate anse/ansie dove guerra e iracondia configgono col desiderio d’altezza, per giungere alla riva dei nomi là dove poesia e corrente si placano fra le braccia della saggezza, offrendo un’occasione per pensare a ciò che siamo e a quanto ancora ci occorra per essere davvero noi stessi, interrogandosi sul destino della poesia oggi.

    Ingresso libero

    Info:
    Libreria Mondadori – Venezia
    Telefono: 041.5222193
    E-mail: info@libreriamondadorivenezia.it

    _____________________________________________________________

    Martedì 20 marzo 2007 – ore 21.00
    Teatro Bissuola
    c/o Parco Bissuola – Mestre (VE)

    Lettura e presentazione del volume collettivo
    tratto dal percorso pratico di scrittura poetica
    “La scrittura esiliata”
    a cura di Anna Lombardo e Lucia Guidorizzi

    edito dalla municipalità di Marghera-Venezia nel 2006.

    Musiche originali eseguite alla chitarra da
    Ulisse Fiolo
    del nucleo-resistenza-poesia LaDuraMadre

    Partecipano: Elena Avanzi, Elisabetta Giacomello, Silvia Zoico,
    Andreina Corso, Ulisse Fiolo, Antonella Barina, Cristina Morgano,
    Alessandro Todaro, Annalisa Turchetto, Silvia Zanna,
    Anna Lombardo e Lucia Guidorizzi

    Ingresso libero

    Infoweb: http://laduramadre.blogspot.com
    Infomail: laduramadre@gmail.com
    Infotel: 320.9017910

  70. PRIMAVERA SUL PIAVE

    1^ FESTA DELLA CULTURA NATURALISTICA

    Romanziol 31 marzo – 01 aprile 2007

    Il Centro Didattico Naturalistico Il Pendolino e l’Associazione Naturalistica Sandonatese, in collaborazione con il Comune di Noventa di Piave, organizzano:

    PRIMAVERA SUL PIAVE

    Prima Festa della Cultura Naturalistica.

    La manifestazione si sviluppa attraverso una serie di eventi con finalità di sensibilizzazione e divulgazione, nei due giorni di sabato 31 marzo e domenica 01 aprile.

    Questi stessi sono rivolti a tutti i cittadini, adulti o ragazzi, interessati alle scienze naturali e alla conoscenza del territorio di pianura del Veneto.

    In particolare, essa alterna momenti di sensibilizzazione estetico-artistica, come la mostra fotografica sugli alberi della stessa pianura, a momenti di apprendimento e scoperta come la passeggiata botanica sull’argine del Piave o il laboratorio sulle piante officinali.

    Le manifestazioni saranno quindi affiancate da una mostra-mercato della pubblicazione naturalistica, di tipo divulgativo, didattico e letterario.

    La conferenza con proiezione di diapositive sul tema delle Stagioni della pianura prevista per sabato 31 marzo, si svolgerà presso la sala consigliare del Municipio di Noventa di Piave.

  71. Libreria Archivi del ‘900
    Via Montevideo 9 – Milano
    Associazione Culturale Milanocosa

    invita a
    Carte di viaggio
    Manifestazione in due sessioni – dal 23 al 30 marzo 2007 –
    di
    poesia musica e pittura
    per la Giornata Mondiale della Poesia

    Manifestazione promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCOnell’ambito della Giornata Mondiale della Poesia 2006

    COMMISSIONE NAZIONALE ITALIANA
    Nell’ambito della Giornata Mondiale della Poesia, proclamata dall’UNESCO, e dedicata quest’anno al tema del Viaggio, l’incontro fra versi poetici, suoni e opere pittoriche vuole valorizzare lo scambio di culture e i valori universali della poesia. Il viaggio diventa quindi incontro tra esperienze diverse, ricerca interiore, conoscenza e rappresentazione di sé e del mondo.
    E le carte di viaggio, come materiali, itinerari, segni e testimonianze del percorso – poetico, musicale e visivo – si svolgeranno tra due momenti, luoghi e sessioni

    a cura di Fabrizio Bianchi, Luigi Cannillo e Laura Cantelmo
    Sessione di Poesia e Musica

    Milano 23 Marzo 2007 – ore 17,30-20,30
    Sala Teatro della Libreria Archivi del ‘900

    Con letture poetiche
    e musica celtica dell’Ensemble di Michele Sangineto(arpa, salterio a altri strumenti)

    Partecipano i Poeti:
    Maria Carla Baroni, Fabrizio Bianchi, Rinaldo Caddeo, Astrit Cana, Luigi Cannillo, Gregorio Carbonero, Adele Desideri, Giancarlo Fascendini, Ivan Fedeli, Beno Fignon Gabriella Galzio, Gabriella Girelli, Francesco Mandrino, Çlirim Muça, Guido Oldani, Luigi Olivetti, Alfredo Panetta, Enrico Pudilli, Maria Pia Quintavalla, Ottavio Rossani, Marco Saya, Tiziano Salari, Adam Vaccaro

    Sessione di Poesia e Arti visive

    Con Mostra d’arte a cura di Donatella Bianchi

    Sabato 17 – Sabato 31 Marzo, ore 18 – Esposizione di testi poetici ed opere presso la Trattoria da Orazio – S. Donato Milanese

    Venerdì 30 Marzo, dalle ore 20 – Serata conviviale a conclusione della mostra alla Trattoria da Orazio: un viaggio attraverso i colori, i sapori dello chef Lorenzo Ferrara e letture poetiche

    Partecipano gli Artisti:

    Donatella Bianchi, Pierluigi Boschetti, Mariapia Carrozzo, Paolo Corti, Daniela Dente, Sonia Dolio, Fausta Dossi, Ilaria Miorin, Giuseppe Orsenigo, Nicola Paredi, Stefania Scarnati, Elisabetta Sperandio, Elena Vistoli

    Info: Milanocosa, http://www.milanocosa.itinfo@milanocosa.it – T. 02 4459577 – 348 2642383

  72. è un pò grossa da dedurre, non credi?
    Bacioni e Buona notte
    io vado a letto presto!
    :-))

  73. JAN!!!! JAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!! perchè diavolo hai troncato i feed?!! E’ una pratica barbara figlia di un’idea barbara dei feed rss! rivoglio il feed intero!

  74. Boe: i feed tronchi sono un inconveniente tecnico dovuto all’aggiornamento a wordpress 2.1 che non va d’accordo con le nostre anteprime. Finché non trovo del tempo per mettere mano a wordpress e spiegare agli indiani come cambiare le loro abitudini, tocca sorbirsi i feed tronchi.
    Grazie per leggerci i feed: a proposito che cosa usi?

  75. Ah, ok: grazie Jan, anche per la pacata risposta al mio sfogo un po’ scomposto (ma i feed tronchi mi stanno proprio qui… anzi già che ci sei potresti parlarne con quelli di carmilla? ;-) )
    Prima usavo Bloglines ma adesso – già da un po’ – sono passato a Google Reader che, nella nuova versione, è veramente ricco di feature e molto usabile (peccato sia un pelo lento negli aggiornamenti di pagina e manchi di alcune cose, tipo la ricerca nei feed: una mancanza inspiegabile da parte del motore di ricerca per eccellenza).
    A proposito della gestione dei feed: hai provato a passare a feedburner? aiuterebbe?

  76. IL CIELO DALLA FINESTRA

    Figlia
    un mondo di ricordi e una sigaretta
    mi separano dalla tua presenza,
    ti scrivo orfano del tramonto
    insensibile al sospiro del mattino.

    Figlia
    se potessi vederti da lontano
    pur nel riflesso del tuo disprezzo
    merito di ricordare l’uomo che ero
    merito di scontare la dignità persa,
    ma vorrei rivederti per un secondo
    e poi mai più ci sarò, mai più ci sarò.

    Uomo
    le tue lettere come possono pretendere un incontro?
    Le tue parole come possono ritrovarmi?
    Un insulto sono per il mio cuore
    una sfida già persa sono per il mio legittimo odio.

    Uomo
    un tempo mi hai vista, quando dovevi proteggermi
    dagli incubi notturni, dagli orchi delle fiabe
    ma non capivi
    che eri tu il mio mostro.
    I miei occhi ingannati e indifesi da tanti perché
    si nascosero tra le tue giganti mani
    che violarono il sorriso dei miei anni.

    Figlia
    vorrei rivederti per un secondo
    e poi mai più ci sarò, mai più ci sarò.

    Uomo
    Le tue preghiere sono vane
    il mio presente vuole dimenticarti
    il mio futuro non è prigioniero degli sbagli del passato.

    Figlia
    le sbarre sono invisibili
    nulla è la solitudine
    di fronte all’inferno più terribile di un uomo,
    l’inferno di un mancato padre.

    Figlia
    vivi, vivi lontana da me
    ma ti supplico, non costruirti anche te
    una finestra per vedere il cielo.

    Segnalazione speciale della Giuria. Premio “Alba Beccaria”, Roddi Luglio 2006.

    Marco Patruno

  77. Esiste qualcosa di scritto su Nazione Indiana che non sia ottimo, bello, interessante e da leggere subito per Carla Bariffi?
    Il buonismo parossistico non fa bene a nessuno, credo…

    In grande amicizia.

  78. alcor, sei proprio la mia stella!
    stavo pensando a Gianni
    chissà se troverà bel tempo….

  79. Vorrei segnalare che i commenti hanno qualcosa, il numero è sempre ugale, ma dentro aumentano.
    Non so se è il mio firefox, visto che tra l’altro ha cambiato colore, in questo caso mi scuso,

  80. Uhm, se ti interessa davvero seguire i commenti il metodo migliore sono i loro feed, lì dove cè scritto

    “You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.”

    Quell’RSS 2.0 ti porta a https://www.nazioneindiana.com/2007/03/01/bacheca-di-marzo-2007/feed/
    e in genere aggiungendo feed all’url di un pezzo trovi il suo feed dei commenti.

    Per i grandi comemntatori c’è l’ottimo servizio di co.mments.com che ti lascio scoprire da solo.

  81. @ jan

    perché, ho dato l’impressione di non volerli seguire? Tu vuoi che abbandoniamo il nostro analfabetismo, lo so, ci proverò.

  82. Poesia per alcor

    Intesso la trama di un fiore
    da questo notturno
    caotico giorno
    il sonno è condurti per mano
    nel buio che sa la tua luce.

  83. Art Kitchen
    presenta

    @ PAC – via Palestro 14
    Giovedì 29 marzo 2007 – h. 18.30
    ingresso gratuito

    “Immensa Mexico”
    (VI replica: la parola cammina domandando)
    reading poetico visuale a cura di ivan (Milano)
    http://www.i-v-a-n.net

    “Il muro: un reading videomusicale”
    commento musicale di Michele Branzoli (flauto traverso) & Luca Pissavini (contrabbasso),
    materiale video di Davide Bonaldo,
    leggono Maria Parigi e Henry Butchard,
    a cura del gruppoH5N1 (Pavia)
    http://www.gruppoh5n1.splinder.com

    “Nuovi modi di proporre la poesia”
    videopoesie, performance e azioni di strada,
    videoproiezioni a cura del collettivo Opiemme (Torino)
    http://www.opiemme.com & http://www.myspace.com/opiemme

    Art Kitchen presenta, tra gli eventi collaterali alla mostra “Sweet Art Street Art”, i protagonisti e le avanguardie di quei “nuovi modi di proporre la poesia” che vanno dall’assalto poetico di ivan, alle performance ed azioni di strada del collettivo Opiemme di Torino, alla poesia d’amuro del gruppoH5N1 da Pavia.
    Art Kitchen porta in città un momento di confronto su un fenomeno oggi assai diffuso in Italia: la cosiddetta ‘poesia di strada’. È un’esperienza con profonde radici nell’arte pubblica e nella street art: parole e segni che vanno incontro ai lettori nelle strade, per farsi leggere, per cercare occhi che li leggano. La poesia di strada diviene il mezzo per liberare la poesia dai libri e dai contesti istituzionali e diffonderla a un pubblico sempre più allargato, come richiesto dalla Conferenza Generale dell’UNESCO che dal 1999 ha proclamato la Giornata Mondiale della Poesia.
    Giovedì 29 saranno presentati alcuni dei lavori più significativi ed emozionanti di questi poeti/artisti che sanno proporre, oltre che arte pubblica, contesti e modi sperimentali per la diffusione della poesia e del suo sentimento. Il tutto nel contesto unico del Pac di Milano, unica performance tra le molte in programma a svolgersi tra le sale del museo, di una mostra evento, che in poco più di dieci giorni ha raccolto oltre 15.000 presenze e il favore di cittadini ed istituzioni.
    —————————

    http://www.artkitchen.it

  84. Jaaaannnnn, dove sei?
    Mi sono scritta ai commenti, mi è arrivata una lettera, tutta scritta in un incomprensibile inglese internetiano, e mo?
    Non c’è una versione italiana delle stesse cose?
    Non ci capisco un tubo, neppure con il vocabolario, perciò stanti le cose come stanno, mi sono iscritta e non è cambiato niente.

    Grazie, caro mago del web, per tutto ciò che saprà e vorrà fare per venirmi in aiuto.

  85. mi associo alla dottoressa alcor. io l’inglese l’ho capito, mi mancano proprio i concetti di riferimento. qualora il sistema funzionasse (e non mi funziona) in che modo verrei a sapere qualcosa sui nuovi commenti? per mail? e su che indirizzo? a me non è arrivata nessuna mail, nè nessuno me l’ha chiesta. e internet explorer va bene? ho scaricato anche firefox, ma non succede niente. anzi, direi che se il signor jan mi autorizza a sbarazzarmi di firefox, nel fare un passo indietro, già mi sembrerebbe di aver fatto un passo avanti…

  86. LA ZANZARA SUL LIBRO.

    Giuseppe Furno – Cronache di un disinfestatore – ATìEditore

    Dalla penna di uno degli autori del “Don Matteo” televisivo, una saga famigliare che analizzando chimicamente i comportamenti umani offre una visione del mondo forse più cinica, ma senz’altro più vera.

    Il libro.

    E’ questa la vicenda del disinfestatore Omero Cagidiaco, chimico ed entomologo per cultura, egotista per natura, che, accompagnando la salma del padre al paesello natìo, scopre di non poter controllare il mondo e finisce per dormirci su.
    La vicenda, pur dipanandosi nel breve arco di due giorni, è l’epilogo di cinquant’anni d’errori commessi da Omero nella convinzione che il libero arbitrio sia una gran balla filosofica e che i comportamenti umani seguano le leggi immutabili dei processi biochimici del cervello.
    Con questa convinzione, Omero, stratega sublime, cavaliere solitario e picaresco, combatte contro tutti e contro tutto, per proteggere se stesso e le sue cose dall’invidia e dalla cattiveria del prossimo.

    L’Autore.

    Giuseppe Furno è nato a Roma nel 1953. Laureato in Lettere, lavora come sceneggiatore. Ha scritto, per la radio e la televisione, numerosi programmi e sceneggiature, fra cui Viaggio attraverso la musica zingara (Radio3); Mio padre è innocente (Rai1); Tutti i sogni del mondo (Rai2); Don Matteo (Rai1). Per il cinema ha scritto La vita, per un’altra volta, regia D.Astuti, menzione speciale Premio Solinas per la sceneggiatura. Ha collaborato con il Manifesto, il Messaggero, l’Europeo e la rivista di cinema Movie. Ha pubblicato, per la casa editrice Iter-Lozzi, tre guide di viaggi a bassa velocità.

  87. Milano kills bohème
    live @
    Le Trottoir – Piazza XXIV Maggio 1 – Milano
    29-3-2007 – h21 – ingresso libero

    Milano kills bohème è uno spettacolo per parole e musica. Le parole raccontano una Milano che uccide spesso e volentieri, a volte con violenza, altre con ironia, altre ancora con glamour.
    Le parole sono quelle, diversissime tra loro, di scrittori emergenti, lette, interpretate, raccontate o gridate.
    Le parole si uniscono alla musica, ma non come in un reading con accompagnamento musicale. Le parole e la musica si scontrano e diventano una cosa sola.
    Scenario dello spettacolo sono i luoghi della bohème milanese, locali, pub, discoteche: sfaccettature di una Milano da bere uccisa già molto tempo fa.

    Un tentativo di contaminazione tra letteratura e musica dal vivo, nata dalla sinergia tra due giovani scrittori e due musicisti (già KnK Project).

    I Milano kills bohème sono:
    Andrea Scarabelli – testi e letture
    Gabriele Gambini – testi e letture
    Kupo – musica e voce
    Kiara – musica e voce

    Appuntamento a Le Trottoir giovedì 29 marzo alle ore 21, al piano superiore.
    Ospiti speciali della serata saranno la scrittrice Angela Buccella e il poeta Stefano Pini, che si esibiranno in performance e letture, oltre che lo scrittore Andrea G. Pinketts, “nume tutelare” della serata, oltre che di Le Trottoir, con i suoi imprevedibili interventi.

  88. Signor Jan,
    ritiro la mia richiesta di chiarimenti. Ho scartabellato un po’, e ho capito che al momento sono in-chiaribile e in-aiutabile. Più in la, magari, quando arriverò ad avere qualche idea confusa. grazie cmq.

  89. @ Alcor: Se il buonismo di Carla Bariffi è paradossale e non parossistico, allora veramente come ha detto Iannozzi siamo dei necrofili a cui non resta che aspettare la morte della morte…

  90. Parabola:
    sei proprio una sfigata
    perchè non capisci un cazzo!

    aspettala tu la morte.
    io ho la vite che germoglia
    sul balcone
    a tanto ottimismo da regalare.
    Punto!

  91. beh carla, lascia perdere…
    uno che ha come punto di riferimento filosofico (sic!) iannozzi, si commenta da solo. più che chiamarsi ‘parabola’, dovrebbe adottare un’altra identità, più confacente al livello intellettuale che la sua opzione manifesta. io gliene potrei suggerire una, a iniziare dal nome…

  92. No, ragazzi, non ho risolto niente, stante quello che vedo il numero di commenti è sempre fermo a una settimana fa, se però apro un paio di post vedo però che sono cresciuti, ma non mi arriva nessuno squillo di campanello.
    Devo dire che da oggi si sono fermati anche i commenti che prima crescevano e non vedo nessun post nuovo a parte l’annuncio per lunedì 26.
    Che dire?
    O che nessuno ha niente da dire da fuori e nessun altro da postare da dentro o che io non più accesso alla vita.
    Amen

  93. Madame Alcor, per la grande stima che mi sto facendo di lei, sentirle poi dire che non ha più accesso alla vita perchè non le crescono i commenti, m’inquieta, glielo confesso. ihihih…
    non che abbia capito di cosa parla, sia chiaro…

  94. Bene, l’unica cosa che vedo è un post del 22 marzo che annuncia un incontro per il 26. Dopo per me non è stato postato più niente. Ma so da vibrisse, e in quell’unico post entro, che Raimo ha postato qualcosa due giorni fa. Lì potrei entrare, ma mi sento stretta.
    Mi resterebbe la bacheca, è vero, ma inzomma, una bacheca è una bacheca, ha senso se c’è dell’altra carne al fuoco.
    Addio NI, è stato bello.

  95. Certo Biondillo (vedo con mortificazione che hai di me un’idea di tontaggine estrema) e vedo i soliti post che vedo da dieci giorni e nei quali ho anche ampiamente commentato.

  96. ma dov’è finita amalia?
    mi faccio un’amica e subito scompare.
    amalia, sono preoccupata.
    hai cambiato fornaio o hai infornato spera tuo bello?
    baci
    la fu

  97. Ecco, riesco a entrare dall’indice Articoli recenti, ma è una selezione, e non è detto che io sceglierei quelli scelti da chi la redige.
    Odio dipendere.

  98. Antonio Moresco ha scritto una lettera aperta a Benedetto XVI.

    Si accettano scommesse sul prossimo destinatario:-)

  99. E’ successo quando ho cercato di iscrivermi ai feeds e ho cliccato compulsivamente su comments. qualcosa. Metto tutti sull’avviso, non fate come me, se non sapete fare le cose, accettate i vostri limiti e basta, io ho invece questa luciferina convinzione che ce la farò, e dio mi punisce.

  100. lirica

    No, ragazzi, non ho risolto niente,
    ho cliccato compulsivamente
    No, ragazzi, non ho risolto niente,
    stante quello
    Certo Biondillo
    (vedo con mortificazione
    che hai di me un’idea
    di tontaggine estrema)
    e vedo i soliti post che vedo
    da dieci giorni
    e nei quali ho anche ampiamente
    commentato
    cliccato
    c o m p u l s i v a m e n t e .

    […] il numero di commenti
    è sempre fermo a una settimana fa

    “E’ un vero mistero!”
    “la pensiamo sempre più uguale….”

    Virtual life, intendo, quel surrogato da schermo
    che tanto ingegno succhia
    alle nostre vite, temo.

    “E’ un vero mistero!”
    “la pensiamo sempre più uguale….”

    Ecco,
    riesco a entrare dall’indice Articoli recenti,
    ma è una selezione, e non è detto
    che io sceglierei quelli scelti da chi la redige.
    Odio dipendere

    “E’ un vero mistero!”
    “la pensiamo sempre più uguale….”

    e in quell’unico post entro
    Lì potrei entrare, ma mi sento stretta

    “E’ un vero mistero!”
    […]
    carla!
    “la pensiamo sempre più uguale….”

    Mi resterebbe la bacheca, è vero, ma inzomma, una bacheca è una bacheca, ha senso se c’è dell’altra carne al fuoco.

    Che dire?

    O che nessuno ha niente da dire
    da fuori
    e nessun altro da postare
    da dentro
    o che io non più accesso alla vita.
    Addio NI, è stato bello.
    Amen


    un saluto
    paola

  101. DISCESA ALL’INFERNO DI CRONISTA PADANO
    è un reading musicale tratto dal mio ultimo romanzo,
    con l’attore Davide Scheriani e la Healers Blues Band

    31 marzo Parabiago Auditorium Biblioteca Comunale ore 21.30

    Ingresso libero

  102. @ Carla Bariffi da vera signora il tuo commento !!! Finalmente il buonismo di facciata lascia spazio alla genuina verità…
    E’ di gran lunga più apprezzabile questo.

  103. @Alcor
    bene.
    un po’ ti è piaciuto l’omaggio perchè hai optato per l’emoticon che raramente usi. o forse che in castigo in bacheca si è più sciolti dato il fuoco sotto altra carne?
    :-) toh
    un caro saluto
    paola

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Vent’anni di Nazione Indiana. Si comincia a Parigi

I festeggiamenti iniziano il 23 e 24 marzo 2023 con una due-giorni tra Maison de la Poésie, Université Paris Nanterre e Librairie Tour de Babel. Ecco i dettagli del programma

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