Bacheca di aprile 2007

aggiornamento: abbiamo di nuovo i feed completi (3/4/2007) (grazie a Frank Helmschrott, via Andrea Beggi)

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170 Commenti

  1. cara, signora; funambola:non” si? preoccupi”, amalia! è, qui* da^ me, le; sto. dando? ripetizioni: di! punteggiatura; da, circa’ una! settimana; in, cambio, lei? mi? aiuta! in, negozio: a; far, lievitare* e, a: infornare*** le’ baghette: appena: avremo! finito; gliela. mando:

  2. Vorrei rendere i visitatori di Ni partecipi della mia piccola felicità odierna: mi è arrivato per posta un esemplare intonso di Lezioni di tenebra di Helena Janeczek, che ho ordinato una settimana fa presso un libraio di Vigevano dopo aver letto in internet che disponeva della copia. Capite? Un esemplare di Lezioni di tenebra, il romanzo più introvabile della letteratura “indiana” contemporanea! Grazie, scusate.

  3. Stai attento, lettore! Perché se scopro dove abiti, farò di tutto per rubartelo.

    Sai, per caso, se il libraio di Vigevano ne ha qualche altra copia?

    p.s.

    Ma a Vigevano non c’erano solo calzolai e maestri? “Il libraio di Vigevano” sembra il titolo di un romanzo postumo di Mastronardi.

    p.s.

    Ma il Fiorello che ci annoia, che voi sappiate, è di Vigevano?

  4. fate con comodo
    però io sono per i punti, qualsiasi punto, in libertà, soprattutto quelli di sospensione,
    fanculo gli esclamativi e gli interrogativi.
    e fanculo la punteggiatura.
    cara amica come mi conforta saperti in buone mani!
    io poi sono un’amante del pane, integrale.
    fagli vedere come sai infornare amà, sei tutte noi.
    baci
    tua la funambola

  5. Fratelli carissimi, devo darvi purtroppo un triste annuncio. L’amatissimo padre Ermen&Gildo sono morti. Io sono qui a presentare le mie credenziali e a dirvi di stare tranquilli e di avere fiducia. Da oggi in poi sarò io a continuare la sua meritoria opera di evangelizzazione della riserva indiana. Fiat pacs, fratres.

  6. Caro Ugolino,

    non so se il mastronardesco libraio di Vigevano possieda altre copie, tuttavia… Narrano che la stessa autrice, in tempi non troppo remoti, si sia procurata presso codesto mercante alcune copie del proprio gioiello! Se questo è vero, si tratta senz’altro di un curioso stregone dei libri, sicché non mi resta che passarti il nome intero del suo altisonante laboratorio , al cui indirizzo e-mail risalirai facilmente con una veloce ricerca internautica – con i migliori auguri!

  7. Grazie, caro, a buon rendere.

    E pensare che qualche mese fa ho avuto quel libro nelle mie mani. Un prestito, andata e ritorno, di sola lettura. La tentazione di tenerlo è stata forte, ma anch’io, lo confesso, qualche volta ho paura. In quel caso, di essere “affettato” come un salame.

    Ti farò sapere.

  8. Due poeti italiani Cristina Babino e Alessandro Seri rappresenteranno l’Italia al 6° Meeting Internazionale di Poesia “Poetas” in programma dal 24 al 27 maggio prossimi a Coimbra, Portogallo.

  9. E chi sono Cristiana Babino e Alessandro Seri? I loro nomi li sento citati per la prima volta qui. Rappresenteranno l’Italia? Calma ragazzi! Siamo in Quaresima e quindi Carnevale è passato!!!

  10. hey! cappuccetto, non è che ti ritrovi per le mani ‘ma che bella giornata’ e ‘meno male che tutto va bene’ di ugolino?

    sai, sto preparando un trash party e mi serve la colonna sonora adatta. vanno bene anche solo i testi, nel caso qualcuno ce li avesse.

  11. caro amodìo, per tua norma e regola, io remixxo davvero, altroché se remixxxo!! e di certo non canzoni, te l’assicuro.

    e poi, dài, anche tu ti diverti un mondo, si vede dall’occhietto, se sei qui e non in parrocchia. che noia la sera lì, non trovi. cos’hai fatto, hai bigiato?

    in ogni caso, ‘sti dischi di ugolino ce li hai o no?

  12. Gentilissimi,

    nel mese di Marzo 2007, a Lecce, è stato presentato “Oppure mi sarei fatta altissima” di Alessandro Canzian, edito dalla nostra associazione “Terra d’Ulivi”.

    Trattasi del primo saggio sulla poetica di Claudia Ruggeri, presentato presso “Il Sedile” di Lecce da Michelangelo Zizzi, Carlo Alberto Augieri, Alessandro Canzian, Maria Teresa Del Zingaro, Mauro Marino, Maurizio Nocera.

    Letture a cura diRosanna Gesualdo.

    Il libro si trova presso le librerie del leccese oppure è richiedibile all’associazione alla mail:

    mare38@libero.it

    Distinti saluti

    Associazione Culturale “Terra d’Ulivi”

  13. Questo Giorgio de Costanzo è una sagoma.

    Anche Dante, la prima volta che è comparso ha trovato ha trovato un de Costanzo che gli ha detto:
    E chi sei, Dante? Ti sento citato per la prima volta qui. Rappresenterai l’Italia?

    I de Costanzo sono in ogni angolo, e apprezzano solo quello che conoscono loro. Si chiama ignoranza selettiva.

    Non lo conosco, non conta, diceva mia nonna.

  14. Ma che stranezza, ogni tanto entro in una NI contemporanea, ogni tanto in una NI passata, adesso smanetto e vedo se riesco a entrare in una NI futura.

  15. ‘Trattasi del primo saggio sulla poetica di Claudia Ruggeri, presentato presso “Il Sedile” di Lecce da Michelangelo Zizzi, Carlo Alberto Augieri, Alessandro Canzian, Maria Teresa Del Zingaro, Mauro Marino, Maurizio Nocera.’

    azz!!!!
    cosa non ci siamo persi!!!
    e come mai non è stata invitata a rappresentare l’itaglia al mìting internazionale dei ‘peotas’?

  16. “azz!!!!
    cosa non ci siamo persi!!!
    e come mai non è stata invitata a rappresentare l’itaglia al mìting internazionale dei ‘peotas’?”

    immagino tu non sappia chi è stata Claudia Ruggeri.

    saluti

    Nevermore

  17. prima no. ora che lo so, ritiro l’ironia fuori luogo e chiedo scusa.

    credevo si trattasse di una delle tante ‘celebrazioni’ che esaltano poeti che hanno scritto e pubblicato quattro cazzate in un blog.

    i’m sorry.

  18. a morgillo
    Carla Bariffi
    La Maschera nuda e L’estraneità radicale… O vai a puntate? Sarà una fiction!

  19. il prof. Sparzani mi ha insegnato l’arte di aspettare!
    adesso vado a leggere il tuo articolo
    magari capirò…
    sicuramente ti dirò.

    Buona serata

  20. Un’ iniziativa editoriale per la pubblicazione e la distribuzione in libreria di narrazioni liberamente ispirate.

    Scrittura, ispirazione e creatività:fino al 20 maggio 2007 tutti possono partecipare e scrivere per i nuovi libri in

    uscita la prossima estate:

    CONCEPTS Moda e Gusto!

    I nuovi volumi ospiteranno anche i racconti di F. Mazzucato (CONCEPTS – Gusto) e R. Montanari (CONCEPTS – Moda)!

    Nella convinzione che letteratura affermata e letteratura emergente si arricchiscano vicendevolmente, Raul Montanari e Francesca Mazzucato hanno accolto l’invito di ARPANet ad essere parte di CONCEPTS Moda e CONCEPTS Gusto con i propri racconti.

    Fino al 20 maggio 2007 tutti potranno candidare i propri testi chiusi nel cassetto!

    Le opere che supereranno la fase del televoto online verranno in seguito valutate e scelte dalla Redazione di ARPANet per la pubblicazione su carta e la distribuzione in libreria!

    I volumi CONCEPTS Moda e CONCEPTS Gusto verranno presentati al pubblico e alla stampa il 28 giugno 2007 alle ore 18.30 presso il Mondadori Multicenter di Milano.

    I racconti singoli più avvincenti contenuti nei due volumi diventeranno poi

    miniCONCEPTS // le dimensioni alternative dell’ispirazione.

    Info, iscrizioni e testi da televotare su: http://www.conceptsbooks.it

    Commenti sul blog di CONCEPTS: http://www.conceptsbooks.splinder.com

    La collana CONCEPTS esplicita come il processo creativo sia influenzato dalle esperienze di un individuo: a contribuire alla stesura di un testo è l’insieme di suggestioni, emozioni e stimoli provenienti dall’esterno e successivamente interiorizzati.

  21. vi meritate carlabarifi, mi meritate lambertuci, bvi meritate alberto fortis, vi meritate, vi meritate comunismo, vi meritate tastego, vi meritate choukhadarian, vi meritate krauspenhar, vi meritate alcor, vi meritate gigimarzulo, vi meritate hastalavistavistochesta, vi meritate cartotenuto, vi meritate cartotenoide, vi meritate cap.capelo, vi meritate barbara, vi meritate dalida, vi meritate ianozi nudo, vi meritate sparzani col ucelo di fuori.

  22. piccolo pensiero della sera…

    io penso che la coerenza nelle cose sia importante
    per chi ha sani principi!

    au revoire.

  23. io te fale amole lungo, io te dieci dola amole lungo, tu dale me dieci dola io fale te amole lungo.

  24. Buona Pasqua a tutti gli indiani !!!
    Fate i bravi e non mangiate troppa cioccolata al latte…altrimenti diventate edulcorati come Carla Bariffi !!!

  25. ma Morgillo, che fine ha fatto?
    sembrava così un bravo ragazzo!!!
    se lo sono cuccato gli indiani?

  26. @effeffe,
    qui c’è bisogno di un’altra poesia
    e di un bel mammuth
    per la gioia dei nostri – miei – occhi
    e del cuore!
    confido in te…

    Bacioni!

  27. DISCESA ALL’INFERNO DI CRONISTA PADANO
    reading musicale tratto dal mio ultimo romanzo

    con Davide Scheriani & The Healers Blues Band

    10 aprile ore 21.30

    Caffè Teatro di Verghera di Samarate (Va)

    Ingresso Libero

  28. partecipate numerosi che c’è il mio amico BINAGHI (NON BIRAGHI, cara gEorgia che ci fai una capa così con la tua E del kaiser; oh, gEorgia, mica è un grana padano el me amis, te capì tuscanina?)

  29. caro :-) scambiare una n per una r non è così grave come scambiare una i con una e, almeno non in un mezzo E-lettronico, la facevo più intelligente mio caro E-moticon del K …. franz
    georgia

  30. Il 14 aprile sabato ore 12
    alla LIBRERIA DEL GIALLO di Milano, via Peschiera 1
    il mitico jean blondel (Gianni Biondillo)
    presenterà il mio romanzo:
    I 3 GIORNI ALL’INFERNO DI ENRICO BONETTI, CRONISTA PADANO

  31. Saviano rispetta i veterani. Nel suo stile sanguigno, aspro e sensibile, prosegue l’indagine pasoliniana della società italiana. Stavolta tocca ai militari, perché il soldato tricolore fa notizia quando spara o viene “spanzato”, ma nessun reality dedicato alla sua vita privata, non fa audience il suo mondo quotidiano di fante intruppato, la gavetta, la piastrina e la pistola nella fondina.

    “Il contrario della morte” è un’epica fragile e senza eroismi. La storia dei figli di un popolo, quello meridionale, che non combatte per i soldi, non si esalta per la Patria e non si è mai bevuto la favola della democrazia esportata. Più modestamente lo fa per guadagnarsi il rispetto della gente, dei paesani e dei paesini spopolati da dove vengono questi soldati. Rispetto conquistato da chi lavora, s’impegna e si affatica per sfuggire a un destino fotocopiato che vorrebbe tenermi inchiodato al tedio bestiale del disoccupato.

    Il mestiere delle armi non è riducibile a un offensivo mercenariato, ma sembra quasi un ideale democratico: la leva tanto attesa, il matrimonio e le bomboniere prenotate, e poi il ritorno a casa, magari in una bara, brutto trip venduto a scatola chiusa. Ci vuole coraggio a dirlo, ancora di più a farlo, ma è andata così. Senza ottimismo. Un sogno rimasto intatto dopo aver bruciato.

    E’ un meridionalismo forte in un nazionalismo debole, quello di Saviano. C’è un pizzico di fatalismo cupo, di pessimismo esagerato in questa rappresentazione del Sud attaccato al suo ancestrale passato di emigrazioni e leve forzate. E sarà pure eccessivo scrivere che la provincia italiana dimenticata è stata falcidiata dalla guerra. Non è vero che il destino dei meridionali è ancora e sempre quello, il mestiere dello Stato, impiegato, carabiniere o disoccupato.

    Eppure non è così garibaldina questa strage silenziosa di giovani con le gambe spezzate: tardano ad arrivare i Puma e i Lince con la carrozzeria blindata, e si finisce così, con lo stomaco sparpagliato su una mina talebana radiocomandata. Giovani lutti sul campo, per un ponteggio pericolante di un cantiere milanese o sulle strade violente dello spaccio napoletano.

    Sarà un cliché holliwoodiano anche la maschera del reduce incattivito dalla Bosnia, che a casa si sente peggio di quando è partito. Insulta i suoi compagni perché ha visto cose che noi italiani stesi sul divano di casa non potremmo, né vogliamo immaginare. L’inferno dei cecchini e un Paese accartocciato. Ma il reduce non sembra un personaggio dei fumetti, non è un film quello di Saviano, ma il nostro tempo barbaro e vile come l’uranio impoverito.

    Tragico come gli occhi di Maria, promessa sposa bambina già vedova. Era rimasta ad aspettare e quando l’ha saputo è impazzita di dolore. Per lo sdegno che prova ora vorrebbe calarsi un cappuccio in testa, come quelli delle donne afgane, essere dimenticata, lasciata in pace.

    Il contrario della morte è l’amore, e sembra di leggere le “Confessioni di un italiano”. Scrive Ferroni di Nievo: “Maturità virile, vigore fisico e intellettuale”. Comportamento civile, quello di Saviano. Solidarietà per le donne dei veterani.

  32. @ The O.C.
    Bel commento, vale un post.
    La letteratura ha pochi, sapidi compiti.
    Primo: smascherare la menzogna del potere, specialmente quello che si annida nell’ordine presunto del discorso.
    Saviano “corto” l’ho qui accanto alla tastiera. Oggi lo leggo.

  33. Ho chiesto a Gianni e Franz di avanzare la mia candidatura a collaboratore di Nazione Indiana. Dalle loro risposte, evinco che alcuni dei redattori sono contrari. So che non posso pretenderlo, ma vista la mia presenza continua ed attiva sul blog da sei mesi, credo di poter chiedere a chi ne ha le ragioni di questo rifiuto.

  34. Valter, non si fa così. Si telefona e si chiede di persona. Questa cosa sa un po’ di ricatto e non mi piace. Nessuno e tenuto a dire nulla a casa propria, chiederlo pubblicamente sa di gogna mediatica. Dire, o non dire, chi e perché, sarebbe in ogni caso un errore.

  35. In realtà avevo chiesto a te e Franz, ne avevamo parlato. In effetti ho scritto qui perchè non avevo visto che c’è una Mail collettiva.
    Scusate.

  36. No, Valter, noi due ne abbiamo solo accennato all’argomento. Non parlato. Se ne avessimo parlato non avresti scritto quel commento.

  37. Kavolo binaghi … da te non me lo sarei mai aspettato.
    Io non so come funzioni NI e neppure mi interessa, ma seguendola ormai da anni non mi sembrava che funzionasse a punteggi come nelle graduatorie scolastiche ;-).
    Beh ora non faccio il nome altrimenti scompare per incanto il commento ma, qualcuno qui, ha tentato anche ricatti e querele per collaborare a NI :-))). ha ha ha ha ha ha ha …. Certo che la rete è spassosa a volte:-).
    Ragazzi un consiglio aggratis di primo mattino … della serie di quelli che non sono profeti in patria … uno se si sente incompreso può sempre provare con nacion apache :-)
    geo
    P.S.
    Tanti tanti auguri all’arietina Laura Biondillo

  38. @geo
    cosa non ti saresti aspettata?
    la richiesta di entrare a far parte dei collaboratori di NI?

  39. ma no, quello lo fanno quasi tutti, anche dopo due giorni che parlottano in NI o altrove :-))))))))
    Non mi aspettavo che nel tuo curriculum mettessi come titolo di merito la tua “presenza continua ed attiva sul blog da sei mesi”, ha ha ha ha ha … sembrava una pretesa da pubblico impiego in base al punteggio di anzianetà;-).
    Scusami l’ironia ma …kavolo mi è proprio scappata.
    Mi scappa sempre da ridere quando uno pensa che l’anzianità e il presenzialismo diano diritto a qualcosa è un po’ come i quadri venduti a metroquadro o il valore di un romanziere in base al peso e al numero di pagine del libro …. oppure quando un blogger d’annata dice con fare burbanzoso e solenne: … Noi che abbiamo fatto la rete, beh a me scappa sempre da ridere e poi io sono contro ‘sti parametri burocratici;-), ma dimentica quello che ho detto e va’ avanti con la tua battaglia in carta e-bollata :-))) però ha ragione gianni, se procedevi in privato era meglio anche se meno divertente
    geo

  40. Valter, scrivi: “La differenza tra accennare e parlare mi sfugge”
    Dunque:
    PARLARE:
    1 articolare i suoni del linguaggio, pronunciare parole
    2 comunicare per mezzo del linguaggio, esprimere i propri pensieri e sentimenti attraverso le parole.
    3 pronunciarsi su un argomento, dire la propria opinione
    4 ass., conversare, discorrere; chiacchierare
    5 dialogare, discutere fra più persone di un determinato argomento
    6 tenere una lezione, pronunciare un discorso, spec. formalmente strutturato, rivolgendosi a un uditorio
    7 estens., di scritto, trattare di un determinato argomento

    ACCENNARE:
    1 fare cenno, indicare, spec. con la mano, con il capo
    2 compiere l’atto di voler fare qcs.: a. un sorriso
    3 abbozzare, delineare
    4 fare presagire, dare indizio
    5 parlare di sfuggita, alludere: a. rapidamente, sommariamente qcs., a. qcs. a qcn., a. a un problema

    Capita la differenza?

  41. @geo
    Hai proprio capito male. Nessun titolo di merito: semplicemente il diritto a una risposta.

    @Gianni
    Parlato, parlato, al telefono e de visu, con te e Franz. Stessa risposta: non è facile, non c’è accordo tra tutti i redattori. Da qui: richiesta di spiegazioni.
    Capisco che posso sembrare frettoloso, ma mi sento vecchio e con poco tempo. Inoltre, preferisco sapere cosa si pensa di me nei posti che frequento.

  42. @binaghi
    mille grazie ma sono così divertenti questi commenti!
    In fondo non è questa l’anima di un blog?

    Saluti

  43. Di Franz non so perché non c’ero, ma noi (c’ero, me lo ricordo) se ne accennò. Se vuoi invece parlarne basta uno squillo.

  44. beh ricordo che anche mario-treno si domandava: Ma come kavolo si fa per diventare kollaboratori di nazione indiana? anche lui, non so se per scherzo o per davvero, l’aveva messa sull’eta e sul poco tempo rimastogli … come se si aprisse la gara alle iscrizioni per la casa di riposo :-))))).
    però per NI è gratificante … perchè tutti voglio andare in NI … negli altri lit-blog collettivi mica c’è ‘sta fila … anzi.
    Va beh che vi devo dì? a me diverte questo casus-belli con valter che alle porte della fortezza (che sarebbe la bakeca) dice:
    – Ho diritto ad una risposta …
    e di sopra dai torrioni che gli accennano o sussurrano o urlano (da qui non si capisce bene)
    – L’accampamento di NI non è e-spugnabile …
    Io parteggio sempre per le cittadelle assediate e sono sempre contro, dai tempi di omero, gli assedianti.
    Intanto valter-ulysse si da da fare per vedere se trova un cavallo … meglio se figlio di troia … per inserirsi dentro la cittadella … beh io un’ideuzza ce l’avrei, ma non posso fare nomi perchè altrimenti il mio e-piccione non passa e viene mirato con precisione … insomma l’ideuzza sarebbe … a-marcord uno che ce l’ha fatta … insomma

    uno su mille ce la fa,
    ma quanto è dura la salita,
    in gioco c’è l’e-vita.

    Uno su mille ce la fa …però sempre a commenti chiusi .. prendere o lasciare oppure raddoppiare:-).
    Beh grazie a valter e a NI , incominciavo ad e-annoiarmi e invece ‘sta e-po’ po’-pea dal buco della serratura mi incomincia a piacere … chiedo scusa agli idiani se mi sono intromessa, ma l’e-sangue-bit non è acqua…
    però non è carino ora che osservavamo dalla fessura della porta che gianni ci chiuda la porta sul naso e si trasferisca al telefono … va beh tanto lo si sa che le cose più divertenti succedono sempre dietro le quinte.
    geo

  45. a parte gli scherzi…
    vorrei prendere qualche lezione di Filosofia……
    da chi la conosce bene, però…..

  46. Novella 2000? non scherzare dai … una sera ho sentito parlare il direttore di novella, Luciano Regolo, insieme ad altri che si reputavano (ed erano ritenuti) seri … e kavolo è stato una rivelazione … e lo dico senza alcuna ironia, anzi secondo me è l’unico direttore di giornali italiani S.E.R.I.O. In questo mondo capovolto caro il mio valter non tutto è come appare … e i luoghi comuni si sono arrovesciati come un kalzino … Se fossi sicura che mi pubblicano un racconto, o altro, su Novella 2000 puoi essere certo che mi metterei pure io a scrivere … ecco che mi hai fatto confessare il mio sogno segreto: … scrivere su Novella 2000 o qualcosa di simile :-).
    … ahhhh scrivere per Novella … forse anch’io sarei pronta all’assedio … ah dimenticavo che Rigolo è stato pure minacciato di morte per una sua inchiesta .. e mica erano le conquiste di briatore e di lele mora, o le foto notturne dei politici … era una ricerca sullo scandalo dei titoli di cavaliere che qualcuno, in casa savoia, cercava di restaurare tramite il berlusca … mica solo pizza e fiche, anche se lo sembra ;-).
    però se invece era una battuta con cui intendevi alludere alle intercettazioni telefoniche … beh allora, per essere informati veramente, meglio leggere altri giornali che novella;-).
    Ah, a proposito lo sapete che renato farina è stato radiato dall’ordine dei giornalisti (non solo sospeso come era accaduto inizialmente ma proprio radiato) prima direttore della padania poi vicedirettore di libero, sempre invitato a tutte le trasmissioni che si ritengono serie e tutti a dire che era un bravo giornalista e che scriveva bene (ah ah ah ah)… e invece che gionalista era un agente dei servizi segreti con un nome romantico e aulico … ha detto piagnucolando, con gli occhi spiritati da fanatico che si era sacrificato per salvare il mondo dai tagliagole islamisti … dimmi te.
    Certo che il nostro è uno strano paese, lascia perdere le battute amico mio è sempre più consigliabile leggersi Novella 2000 senza remore e non solo al cesso di nascosto :-)
    geo

  47. di solito è meglio?
    io non lo so perchè ci vengo raramente di solito non c’è quasi mai nulla di interessante …
    rosalina, rosalina, ma in bacheca ci vanno solo gli interessati alla discussione che vi si svolge nel momento, quindi ora … io e …te ;-)

  48. Ho chiarito la cosa al telefono con Biondillo, che mi ha spiegato consuetudini e struttura del collettivo di NI. Ignorando ciò, ho goffamente presentato un’offerta di collaborazione che in questi termini non ha senso.
    La ritiro, scusandomi se il mio linguaggio è parso ad alcuni vagamente intimidatorio.

  49. Rosalina

    Rosalina, Rosalina
    tutto il giorno in bicicletta
    fino a sera, sera
    chissa’ i polpacci, poveretta
    fino a sera, sera
    chissa’ che piedi gonfi avrai.

    Rosalina, Rosalina
    a me piaci grassottina
    ma quando e’ sera, sera
    ti sento masticare
    quando e’ sera, sera
    t’ammazzi con i bignè.

    Amore mio ti voglio bene come sei
    sei eccitante al punto che ti sposerei
    novanta chili di libidine e bonta’
    e poi vedrai, un po’ di moto ti aiutera’.

    Rosalina, Rosalina
    tutto il giorno in bicicletta
    fino a sera, sera
    chissa’ i polpacci, poveretta
    fino a sera, sera
    chissa’ che piedi gonfi avrai.

    Mia madre dice che col tempo dimagrirai
    ma non importa amore non cambiare mai
    hai fatto caso, che le megre sono tristi
    invece tu hai sempre volgia di cantare.

    Rosalina, Rosalina
    la mia bella farfallina
    che pedala e canta
    canta finche’ muore il sole
    e quando e’ sera, sera
    ti sento masticare
    e quando e’ sera, sera
    t’ammazzi con i bignè. Ole’

  50. beh peccato binaghi, vedo che il tuo era solo un equivoco …
    e io che mi pensavo che volevi infiltrarti a forza in NI ;-).
    Va beh peccato … qui le uniche storie divertenti te le scippano di sotto il culo sempre sul più bello, secondo me è una forma di crudeltà da scrittori, di sadismo da editor crudeli, che non vogliono che storie vere e avvincenti, personaggi credibili prendano vita e facciano concorrenza alle loro;-)

  51. Come puoi pensare che uno voglia “infiltrarsi a forza” in un posto che ama?
    Sarebbe come distruggerlo.

  52. Va beh valter è finita … però …il nostro io che gira in rete a volte ci prende la mano e diventa *personaggio*.
    Al tuo io, ai miei occhi, era successo proprio questo.
    Io vi vedo un po’ tutti come personaggi che recitano una loro parte con copione, le donne un po’ meno, sono più se stesse, ma voi e-maschietti siete dei veri caratteristi della rete … ognuno ha un suo ruolo e lo recitate quasi con monotonia con un numero fisso di battute.
    Io sinceramente non so come funzioni veramente NI … ma era divertente che tu arrivavi in bacheca e dicevi “ho avanzato la mia candidatura a NI” e aggiungevi “vista la mia presenza continua ed attiva sul blog”.
    Sembrava una cosa veramente pomposa … anche perchè non sei il primo che AVANZA la sua candidatura, anche se ognuno lo fa a suo modo …
    Sarà perchè in fondo, anche se amo la rete, non sono ancora mai riuscita a prenderla veramente sul serio, anzi … sarà per questo mio vedervi sempre come degli attori, ma il tuo linguaggio mi ha fatto ridere e ha scatenato in me associazioni varie e giulive.
    Ciao e grazie della mini storia che ci hai proiettato in bacheca:-) e scusami per la mia impertinenza
    geo

  53. Rosalina
    (revisited by Roberto Uomodacamera – like Highway 61)

    Rosalina, Rosalina
    tutto il giorno in bicicletta
    fino a sera, sera
    chissa’ i polpacci, poveretta
    fino a sera, sera
    chissa’ che piedi gonfi avrai.

    Rosalina, Rosalina
    a me piaci magrolina
    ma quando e’ sera, sera
    ti vedo digiunare
    quando e’ sera, sera
    non mangi neanche un bignè.

    Amore mio ti voglio bene come sei
    sei eccitante al punto che ti sposerei
    cinquanta chili di libidine e bonta’
    e poi vedrai, un po’ di dolce ti aiutera’.

    Rosalina, Rosalina
    tutto il giorno in bicicletta
    fino a sera, sera
    chissa’ i polpacci, poveretta
    fino a sera, sera
    chissa’ che piedi gonfi avrai.

    Mia madre dice che col tempo ingrasserai
    ma non importa amore non cambiare mai
    hai fatto caso, che le grasse sono tristi
    invece tu hai sempre volgia di cantare.

    Rosalina, Rosalina
    la mia bella farfallina
    che pedala e canta
    canta finche’ muore il sole
    e quando e’ sera, sera
    ti vedo digiunare
    e quando e’ sera, sera
    non mangi neanche un bignè. Olè.

  54. I could escape this feeling
    with my China girl
    I feel a wreck
    without my little China girl
    I hear her heart beating
    loud as thunder
    Saw they stars crashing

    I’m a mess
    without my little China girl
    Wake up mornings where’s my little China girl
    I hear her heart’s beating
    loud as thunder
    Saw they stars crashing down

    I feel a-tragic
    like I’m Marlon Brando
    When I look at my china girl
    I could pretend that nothing really meant too much
    When I look at my China girl

    I stumble into town just like a sacred cow
    Visions of swasticas in my head
    Plans for everyone
    It’s in the white of my eyes

    My little China girl
    You shouldn’t mess with me
    I’ll ruin everything you are
    I’ll give you television
    I’ll give you eyes of blue
    I’ll give you man who wants to rule the world

    And when I get excited
    My little China girl says
    Oh baby just you shut your mouth
    She says … sh-sh-shhh

  55. Lady Lazarus

    Vedendo Lady Lazarus nel bosco passeggiare
    Ho pensato subito all’amore

    Per me lei lascerebbe il suo castello tutto d’oro
    Nel petto di un ragazzo c’è più cuore

    Lei è rimasta negli occhi miei
    e la notte mi fa morire
    Lei appartiene ed un altro ormai
    e la notte mi fa morire

    Lady Lazarus tu sei
    l’acqua chiara che
    disseta più che mai

    Forse amarti non dovrei
    ma il mio cuore sai
    non vive senza te

    Lady Lazarus tu sei
    l’acqua chiara che
    disseta più che mai

    Forse amarti non dovrei
    ma il mio cuore sai
    non vive senza te

  56. Gli eventi di Milano me l’hanno riportata in mente e comunque hai ragione, mai dare per scontato che tutti sappiano: autore Iggy Pop oppure cover di Davi Bowie.

  57. O.C non capisco perchè lei mi dia del Lei, ma mi adeguo … cosa sarebbe l’ODG?
    l’ordine del giorno?
    l’ordine dei giornalisti?
    Oh Ddio Gesù?

  58. avrei una richiesta:
    mi piacerebbe tanto poter leggere la traduzione di:
    “Killing me soffley with his blues….”

    grazie

  59. ma dove avrei difeso l’ODG?
    :-) …. forse ho capito, ma credo che lei sia un po’ con-fuso da troppa presenza continua ed attiva :
    Il presenzialismo, aggratis o a pagamento, non dovrebbe, di per se, dar diritto a nulla ;-)
    geo

  60. Primizia!
    Primizia di mezza Primavera!!
    su http://www.aditus.splinder.com La traduzione della prefazione di Giorgio Agamben alle poesie tradotte in francese di Patrizia Cavalli (G. Agamben Préface à P. Cavalli, “Mes poèmes ne changeront pas le monde”, Des femmes, Paris 2007).

  61. Primizia!
    Primizia di mezza Primavera!!
    su http://www.aditus.splinder.com La traduzione (by Mr. Baghètta) della prefazione di Giorgio Agamben alle poesie tradotte in francese di Patrizia Cavalli (G. Agamben Préface à P. Cavalli, “Mes poèmes ne changeront pas le monde”, Des femmes, Paris 2007).

  62. “Ah, a proposito lo sapete che renato farina è stato radiato dall’ordine dei giornalisti”. Difendevi il radiato o il radiatore?

  63. The O.C.

    “I figli degli uomini” di P.D. James (Oscar Mondadori 1993) non colpisce tanto per il tema del romanzo – un mondo destinato all’estinzione entro la prima metà del XXI secolo –, ma per lo sfondo, l’ambientazione, i caratteri della società in cui avviene il disastro, così simili alla nostra.

    E’ improbabile che un virus peggiore dell’Aids condanni alla sterilità i maschi adulti del pianeta Terra. Se mai dovrebbe accadere il contrario: una scissione provocata dalle disparità demografiche, tra la popolazione del Nord Africa che a breve avrà un’età media inferiore ai 29 anni, e l’Europa, dove il 50% degli abitanti avranno più di 49 anni.

    Eppure l’Inghilterra del 2021 immaginata da James è un residuo di Occidente dietro l’angolo. I demografi prevedono che entro il 2010 il 50% della popolazione mondiale vivrà in aree urbanizzate e – nella versione di James – saranno questi gli ultimi avamposti della civiltà umana prima della sua definitiva scomparsa.

    Un Paese che per difendersi dalla dissoluzione opta per la dittatura: l’umanitarismo diabolico del Primo Consigliere Xan che assicura ai british gli unici valori che abbiano ancora senso in questa (debole) lotta per la sopravvivenza: Sicurezza, Comfort, Piacere. I diritti dei senza figli.

    Gli immigrati taglieranno il prato di casa quando invecchieremo ma sono “Ospiti temporanei” e il loro numero deve essere rigidamente controllato. Entrano solo a contratto e quando i termini scadono se ne vanno a casa. Non hanno il diritto di portarsi dietro la famiglia e figuriamoci possedere un’abitazione.

    James evoca le paure più nascoste dell’Accademia di Difesa britannica che, proprio quest’anno, ha pubblicato un report dove si parla di “nuove ondate di emigranti-invasori”. Nomadi e disperati che in futuro “potrebbero essere utilizzati esattamente nello stesso modo in cui l’Impero Romano impiegò i Barbari come federati per proteggere le proprie frontiere”. Senza dimenticare che fu uno di quei Barbari arrivati dal Nord-Africa, Genserico, a saccheggiare Roma.

    Frontiere chiuse all’esterno e massima dominazione soft all’interno. Tutto il benessere per coloro che restano nella Fortezza, compresa l’opportunità di morire senza soffrire, di suicidarsi in gruppo per addolcire la tristezza di farlo da soli.

    I “Trapassi” vengono organizzati e promossi dal Consiglio d’Inghilterra. Si raccoglie un numero sufficiente di vecchi stanchi di tirare avanti, i Granatieri di Xan scortano il gruppo sul molo e i ‘fortunati’ possono imbarcarsi sul battello che li abbandonerà al largo. La cittadinanza passiva accetta la Morte di Stato.

    Lo stesso Stato che garantisce il Piacere formato virtuale e i pornoshop di quartiere. Come scriveva Benjamin: “un monopolio di stato per tutta la pornografia, la socializzazione di questa importante forza energetica”. Prima il piacere e poi il dovere: analisi sullo sperma e visite ginecologiche obbligatorie per tutti.

    Il potere cieco e senza ideologia della tecnoscienza si prenderà cura fino all’ultimo di questo mondo vuoto e annoiato. Uno spreco repressivo senza pari per un Paese a risorse zero, denatalizzato. L’insensatezza, la goduria e la penuria prossima ventura. I licheni stanno crescendo tra i muri delle case abbandonate.

  64. stasera vado al cinema!
    Saturno contro!
    mi hanno detto che c’è una scena memorabile…..
    Slurp!

  65. Bisognerebbe mettere su una scuola d’Ironia, ragazzi!
    di quella affilata!
    ci sono di quelle lacune in campo!

  66. @The O.C.
    Se non lo conosci già, questo romanzo t’interessa di sicuro.
    Ha una geopolitica e una distopia biologica molto simile.
    Raccontato dal punto di vista di una “fattrici”.

    Margaret Atwood – il racconto dell’ancella (ponte alle Grazie)
    Non a caso, autrice una donna.

  67. 1) Sei disposto a scimmiottare i libri di Moccia, Brown e Melissa P. pur di avere un contratto editoriale?

    2) Sei disposto a sborsare 2000 euro di contributo-spese ad una casa editrice per vedere il tuo nome stampato su un libro?

    3) Saresti in grado di piegarti alle esigenze di mercato, e a scrivere qualcosa che non senti tuo?

    4) Sei uno di quelli scrittori che se ne frega dell’etica?

    5) Il libro è per te un semplice oggetto?

    6) Riusciresti a sopravvivere senza stringere una penna fra le mani per oltre un mese?

    7) Ti interessa la piccola editoria di qualità?

    8) Aiuti concretamente la piccola editoria?

    9) Sei disposto a crescere insieme a chi, come te, ha ancora molto da imparare?

    10) Disprezzi quelle case editrici che rispondono (quando rispondono) ad una mail dopo due mesi, e che ti trattano, in quanto scrittore esordiente, come l’ultimo degli sfigati?

    11) Vorresti vedere gli pseudo-libri scritti dai divi della tivù marcire nelle librerie che, fingendo di occuparsi di cultura, accettano di vendere soltanto boiate colossali?

    12) Saresti felice se in Italia venissero pubblicati più autori italiani, senza il bisogno di importare schifezze dall’estero? E saresti felice se quegli autori fossero davvero validi, e arrivati all’agognata pubblicazione senza pagare un centesimo di contributo e senza raccomandazioni di ogni tipo?

    Bene, se alle prime sei domande hai risposto NO, e alle altre invece SI, e credi di aver scritto un romanzo o dei racconti (niente poesie per il momento) validi, sei pregato di contattarci (info@casadeisognatori.com) e di chiederci cosa occorre fare per sottoporre alla nostra attenzione i tuoi lavori.

    Indirizzi utili:

    http://www.casadeisognatori.com/ (sito ufficiale della casa editrice I sognatori)

    http://casadeisognatori.splinder.com/ (blog de I sognatori)

  68. GIOVEDI 26 aprile alle ore 18,00
    Libreria Feltrinelli di Napoli, via S. Tommaso D’Aquino, 70/76 (Via Roma)
    presentazione del libro di Emilia Santoro
    “LA SPARIZIONE”
    editore Manni
    Interverranno: Silvio Perrella e Mariano Baino. Coordinerà Nando Vitali.
    Letture di Cristina Donadio, musiche di Enzo Nini.

  69. Menù della sera:

    Trenette al pesto
    Gattò di patate al forno
    Mela grattuggiata
    Profiteroles

    :-))

  70. rispondo a O.C. al suo commento QUI

    ah sì, ok …. godevo che farina fosse stato radiato … beh non sono del tutto a favore dell’ODG (più che altro me ne frega un tubazzo) però devi ammettere che anche un orologio rotto due volte al giorno dice l’ora giusta ;-).
    Ho sempre pensato che farina fosse prima di tutto al servizio dei servizi (e scusa il gioco di parole) e neppure troppo limpidi, e le cose che scriveva per me erano veramente incredibili nella loro falsità verace. Se l’ODG in un caso del genere può intervenire, bene venga … un giornalista agente segreto spione è cosa nefasta in una democrazia e soprattutto avvelenante dell’informazione (sempre che libero si possa definire *informazione*.
    Poi di che ti lamenti farina continua a scrivere su libero… anzi feltri probabilmente gli ha pure aumentato lo stipendio.
    Beh per lo meno però lo si vede meno in tv. Era una cosa disgustosa vederlo scatenarsi nella creazione della sua guerra di in-civiltà … certo ubbidiva ad ordini ma poi, come se non bastasse, ci metteva anche del suo.
    In fondo non difendo neppure tanto la polizia eppure quando hanno arrestato riina e poi provenzano non posso negare di esserne stata molto felice :-).
    Ad ogni modo hai fatto bene a farmelo notare caso mai ci fosse un referendum contro l’ODG forse mi ricorderò di quel giorno in cui segnò l’ora giusta :-).
    geo

  71. Gentile Georgia,

    grazie per la tua attenzione.

    Leggo: “Un giornalista agente segreto spione è cosa nefasta in una democrazia”.

    Certo, nel mondo dei casti e puri funziona così. Ma nel mondo reale le cose vanno diversamente. Farina è quello che è, lo sappiamo bene. Non mi sembra il caso di esaltarlo così tanto. E’ uno del Trust, punto e basta. Una figura non di primo piano, visto con quanta facilità l’hanno scaricato.

    Ma la storia del giornalismo e della letteratura è fatta di scrittori e spioni. Che spesso si sono battuti per la democrazia. Anche in modo non democratico. Si vedano Rimbaud ad Aden, Kipling nel Grande Gioco, o meglio ancora l’esperto in controspionaggio Edgar Allan Poe.

    Per chi fosse interessato all’argomento, Allen Salisbury, “The Lost Soul of America”, The Campaigner, Vol. 14, n. 3, giugno1981. Da appronfondire soprattutto il capitolo intitolato “Edgar Allan Poe and The Whig CIA”.

    Nonostante tutto, il buon Renato qualcosa di interessante l’ha scritta, proprio su Libero e sul Giornale. Per esempio a proposito delle ricadute antisemite del Nigergate, un argomento che a suo tempo proposi anche a NI (senza successo).

    Anche l’Ordine lo conosciamo bene: uno scatolone corporativo come tanti. Quei bomboloni che fanno impazzire di gioia la destra e la sinistra conservatrice. Irriformabili e, mi sa, difficilmente referendabili.

    Felice di proseguire la conversazione,

    Cordialità

  72. IL BECCOGIALLO E I FUMETTISTI
    ALTROCHE’ MANGA…

    Rimandare di continuo l’appuntamento non serve; prima o poi dovrai fare i conti con loro, i tuoi capelli lunghi, gli shampoo, i balsamo, le creme ultima generazione e loro, gli specialisti dell’immagine, artefici di un meraviglioso ordine nella devastazione anarchica assolutamente personale da te creata: i parrucchieri.
    I negozi dei parrucchieri sono i veri centri sociali in cui si incontrano le parole di più generazioni, in cui aleggiano i ricordi delle vecchie signore assieme ai sogni ribelli delle adolescenti, sono i veri salotti culturali in cui le morbide recensioni delle madri, si intersecano con le aspre sentenze di giovani figlie.
    Tanto importante come luogo d’incontro, che il regista Alessandro Rossetto si è sentito in dovere di produrre un film documentario intitolato “La Chiusura” (2001 prod. Fandango-ZDF-ARTE, Tele+, TV2 e Millenium prod. Helsinki).
    Per le clienti della parrucchiera Flavia, la naturalizzazione con la telecamera avviene gradualmente, dopo la convivenza con l’occhio della telecamera durata mesi e mesi, così come la migliore scuola francese del cinema documentaristico ha insegnato al nostro Alessandro Rossetto.
    Il frutto di tale lavoro, ne esce maturo e mi regala immagini di un ambiente che conosco bene ma che avevo da sempre sottovalutato.

    Forse, proprio grazie a questo film, affronto il mio appuntamento dal parrucchiere con uno spirito diverso: non è più una perdita di tempo, ma una fruttuosa possibilità di incontro/scambio.
    Ed è proprio qua, sul comò laccato posto nell’atrio del negozio “Da Corrado”, l’inizio di una storia invitante. Non copertine farcite di facce costruite, non carta lucida straricca di immagini, bensì pagine gommate, eleganti, di ottima fattura. Foggia di classe. Delicate edizioni. Libri? Forse…
    Sfioro la texture morbida al tatto, quasi ho paura a violare le copertine complete di risvolto che propongono una veste grafica così lieve. Decido per quella azzurro polvere: BRANCACCIO. Alleggerisce l’impegno promesso dal sottotitolo –storie di mafia quotidiana – il disegno quasi infantile: è UN FUMETTO.
    Ma non è facile scegliere fra quelli in mostra sulla consolle di un semplice negozio di parrucchiere; c’è l’invitante tinta sabbia del deserto con il volto di Pasolini che addolcisce la parola OMICIDIO; c’è la linea rigorosa e dritta, rossa su bianco e nero, che annuncia la storia di Martin Luther King; c’è il verde scintillante con il simbolo a tringolo del pericolo radioattivo che ci invita a Chernobyl… fumetti, sì, un mondo di fumetti sapientemente disegnati ci portano alla luce le vicende scabrose, che tutti noi vorremmo conoscere.
    Il frutto invitante e succoso viene proposto da “ il becco giallo edizioni” della provincia di Treviso, ma è l’insieme collaborativo fra editori giovanissimi, disegnatori, testimoni semplici e d’eccellenza…
    Questi piccoli gioielli verranno esposti a Napoli, Castel Sant’Elmo tra il 27-28-29 aprile 2007 durante il “Salone Internazionale del Fumetto e dell’animazione”.

    Ma per farveli conoscere, li contatto direttamente, ricordandovi il sito http://www.beccogiallo.it

    Federico mi da’ appuntamento all’interno di Palazzo Foscolo, a Oderzo (TV), dove si sta svolgendo “Oderzo Inquieta”, rassegna in cui sono coinvolti “inquieti illustratori e fumettisti”.
    L’aria dark del palazzo barocco, ci accoglie prima dell’incontro con Erika De Pieri (fumettista de il beccogiallo) Stefano Obino (La voce del padrone, Obinocomix) e Karen Lafata, illustratrice. Giovani autori in grado di compiere miracoli artistici insufflando la vita a disegni apparentemente semplici.
    Due poltrone barocche sono collocate a ridosso di una balaustra. A sua volta la balaustra è collocata tra due scale maestose di marmo bianco. Ci sembra il luogo adatto per fare due chiacchiere, isolandoci. Queste due scale separano due grandi piani imbrattati e resi vivi dalla carta animata, disegnata, pitturata dai fumettisti ed illustratori, che qua hanno appeso i loro lavori. Alcuni disegni sono stati catturati e rinchiusi in teche di vetro, ma sono così comunicativi, così vivi con quegli occhi, quelle mani, quelle rotule e tibie, da suscitare sensazioni di dinamicità. Da un momento all’altro, le cose sapientemente dipinte che mi circondano, si animeranno, ne sono certa.

    Mentre questo mondo di carta sonnecchia aspettando il momento giusto per balzare fuori, io e Federico iniziamo a parlare della loro impresa editoriale di qualità. Ecco le domande che ho posto:

    “ chi siete voi del Becco Giallo?”

    “il progetto editoriale nasce sostanzialmente da tre persone, le cui esperienze erano diverse da quelle di disegnatore, fumettista o sceneggiatore. Io sono una di quelle tre…
    il nome, il nome “Beccogiallo” ci sembrava il più adatto: era una rivista satirica, molto coraggiosa, degli anni venti .. “

    “ho letto favorevoli critiche sul vostro lavoro inserite in quotidiani nazionali: come vi collocate nel mercato editoriale? Avete un’idea sui vostri lettori, quanti ne siano e che tipo di utenza avete?”

    “ in realtà il pubblico che ci legge è ben diverso da quello costituito prevalentemente da una fascia giovanile, quella di lettori in erba, classica, dedita ai fumetti. Le tematiche affrontate, la voglia di raccontare la realtà che ci circonda, le questioni sociali che ci toccano da vicino, affrontate da sceneggiatori e disegnatori nonché dal nostro staff editoriale, ci consente di presentarci ad un pubblico sostanzialmente adulto, sensibile anche ai contenuti oltrechè alla foggia artistica di un certo … pregio, o meglio, frutto di un certo lavoro. Ecco perché la nostra aspirazione è proprio quella di collocare le nostre pubblicazioni in un reparto ben specifico delle librerie, ovvero quello dedicato alla saggistica”.

    “mi è piaciuta molto l’idea di offrire spazio a temi legati ad un territorio specifico che invece diventano comprensibili ed avvertiti come temi “nazionali”. La sezione “quartieri” per esempio. Far conoscere Brancaccio, il quartiere di Palermo, con le sue tipicità, significa difendere le caratteristiche legate ai luoghi, in contrasto con una globalizzazione che ci vuole usufruttori degli stessi servizi e degli stessi oggetti in ogni parte della terra, ma al contempo significa rendere tutti consapevoli che la mafia ci riguarda. Avete altri progetti simili in cantiere?”
    “in questo caso specifico, quello da te nominato, abbiamo potuto usufruire dell’esperienza diretta, della conoscenza dei luoghi, teatro della storia di Brancaccio, proprio perché l’autore è del luogo. Un vantaggio che ci ha permesso di portare alla luce la realtà quotidiana, i particolari che costituiscono la vita di tutti i giorni. La narrazione fumettistica è arricchita inoltre da vere e proprie testimonianze scritte e raccolte nel volume. Fra l’altro, non ti nascondo che proprio quest’opera è segnalata per concorrere al Premio Attilio Micheluzzi, a Comicon. Altri progetti simili in cantiere? Certo…il lavoro su Porto Marghera: un fatto che geograficamente ci riguarda da vicino, allo stesso tempo, un fatto che deve riguardare tutti. Una realtà alla quale non ci possiamo sottrarre.

    “anche i capitoli della storia contemporanea passano fra i tratti di matita e di pennello dei vostri fumettisti: Moro, per esempio, o Martin Luther King; il rapporto tra realtà e fantasia in questo caso qual è? Pensate che manchi qualche tassello nella Storia? O che sia più semplice apprenderlo sottoforma di fumetto?

    “Beh, la nostra esigenza di raccontare fatti concreti, collocati in qualche modo nella Storia, lancia un particolare occhio di riguardo ad alcune vicende, in qualche modo che abbiano segnato un evento, un cambiamento, un condizionamento sociale. Qui ovviamente ci si basa su una tecnica diversa per approdare ai lavori M.L.King. Si tratta di un paziente lavoro di ricerca : materiale. Documenti .notizie. si concretizza in una sostanziale narrazione di quanto raccolto. Come avrai visto, in Pasolini, o M.L.King. sono riportati i discorsi ed i fatti senza trarre conclusioni o tesi che possano indirizzare verso una ipotesi piuttosto di un’altra. Rimane ovviamente un unico compito che non possiamo assolvere e quindi la Storia con S maiuscola: come siano andati veramente i fatti, le conclusioni da trarre…
    “in questo caso qual è il rapporto tra fantasia e realtà?”
    prendiamo spunto dal caso Moro; preferiamo far parlare chi la vicenda del terrorismo l’ha vissuta, la vive in qualche modo in prima persona. Ne va da sé quale sia lo spunto per i nostri fumetti realistici: preferiamo parlare attraverso chi ha raccolto i segni di quel particolare momento storico. Qual è il tassello che manca? Ovviamente come sono andati veramente i fatti storici di quella particolare vicenda…”

    “qual è il fumetto al quale siete più affezionati e perché?”
    mi fai una domanda difficile… ovviamente tutti! Seguirli dal momento dell’ideazione fino all’approdo in libreria o alla consegna al pubblico, ti porta a “viverli” tutti con particolare attenzione.Ma, se proprio devo identificarne uno, allora direi la pubblicazione su Chernobyl, anch’esso segnalato al Comicon. Siamo particolarmente orgogliosi di aver fatto emergere Paolo Parisi, di avergli portato insomma, una meritata conoscenza guidandolo ad esprimersi attraverso il fumetto. Anche il delitto Pasolini: in questo caso l’inaspettato successo del disegnatore, fra l’altro esordiente e quasi conterraneo, ci ha resi particolarmente orgogliosi; credo che sia questo lo spirito dell’editore: portare a conoscenza, far rendere merito agli autori.

    “infine, il vostro sogno nel cassetto e le vostre aspettative per il futuro?”

    Beh, l’avrai capito… la nostra aspirazione è quella di legittimare il mezzo del fumetto, al pari del cinema, della letteratura, della pittura. Il fumetto è assolutamente in grado di emozionare oltrechè raccontare; un fumetto realistico d’autore, con qualità, arte, contenuto, da collocare quindi in un meritato spazio di tutto rispetto, non in una nicchia piuttosto striminzita nell’ambito esclusivo del classico fumetto…

    “appuntamento quindi a Castel Sant’Elmo e che la voglia di raccontare sia sempre con voi!”

    Erika De Pieri è una ragazza trevigiana carinissima. A prima vista sprigiona simpatia e grande solarità e c’è un incredibile contrasto tra la sua giovinezza e la maestria dei suoi disegni esperti.
    La inchiodo con la telecamera, per farle alcune domande sbrigative, lei, dopo, presenterà due libri di cui è autrice: “la saponificatrice” storia noir della Cianciulli di Correggio che aveva trasformato le sue vittime in saponette e quello in preparazione anticipandone alcuni disegni, sul mostro di Firenze.
    “ciao a tutti, sono Erika De Pieri, ho disegnato e ideato “La saponificatrice” e ora mi sto dedicando a disegnare “Il mostro di Firenze”.

    “da quanto è che sei così brava?”
    diciamo che dal 2005 sono fumettista a tutti gli effetti, con il Beccogiallo. Però già da qualche anno prima disegnavo… sono anche illustratrice.. sai, da quando sono uscita dalla scuola del fumetto…”
    “ah, esiste una scuola del fumetto?”
    sì, ho frequentato per tre anni la scuola per fumettisti a Milano.
    “come ti sei accorta della tua passione?”
    diciamo che non ha niente a che fare con le tematiche affrontate per il Beccogiallo! Da piccola sognavo di diventare come Walt Disney! Ho coltivato da sempre questa passione, disegnando disegnando e creando, finchè poi da grande mi sono ritrovata ne l fumetto realistico… ed eccomi qua!”
    “hai avuto soltanto riscontri positivi sulla tua creatura La Saponificatrice o anche qualche critica?”
    sì, a ben pensarci, soltanto cose positive… tranne una volta in cui qualcuno mi ha scritto: “complimenti alla visionaria Erika De Pieri”; ciò è dovuto ai disegni inquietanti contenuti nel libro; ho dovuto rendere realistica la vicenda, attraverso l’evocazione di qualche mostro reso ancora più inquietante dal tratto dell’acquerello e dall’uso di certi colori.. per esempio proprio nella copertina c’è un particolare di un feto, simbolo del rapporto vissuto dalla Cianciulli nei confronti della maternità. Ma non vorrei che la gente pensasse e mi identificasse come una persona visionaria! Non sono assolutamente così. Per il mostro di Firenze ho cercato di soffermarmi sull’ emozione da trasmettere su particolari soggetti, per esempio la cascina, simbolo dell’agriturismo lieto e tranquillo delle campagne toscane: ecco, qui ho cercato di renderlo nella dimensione della vicenda di Pacciani e dei compagni di merende… la sensazione opposta, da far percepire al lettore.”
    Saluto Erika ma è davvero difficile distaccare gli occhi dai suoi lavori: vorrei che li vedeste da vicino.

    La sua preparazione e la qualità del lavoro mi lasciano senza fiato. Come far arrivare messaggi importanti toccando tutti i sensi, con il fumetto.

    Stefano Obino, uno dei curatori della mostra – evento “Oderzo inquieta” mi spiega cosa significa essere fumettista oggi, in Italia.
    Lui è un fumettista. Arrabbiato. E sapete perché?
    Perché il mestiere di fumettista non esiste in Italia. Al contrario invece, ci sono moltissimi lettori di fumetti. Il mercato mediatico ha spinto in maniera massiccia il fumetto giapponese. Chiunque sa di Goldrake, padre della diffusione/invasione dei disegni giapponesi di poco pregio e basso costo, ma soprattutto con scarso significato culturale.
    La lunga storia che ha visto nascere l’identità del fumettista in Italia, già da metà dell’800 è disseminata da grandi artisti che hanno più o meno vissuto nell’anonimato o hanno dovuto ricorrere all’affiancamento di altri lavori. Rimango stupita quando mi dice che il fumettista di Ken Parker è italiano ed è disoccupato nonostante la bravura.
    Vestito di nero, i capelli lunghi raccolti, più anelli all’orecchio, il viso di Stefano non vuole solo “inquietare” ma far conoscere una realtà dimenticata. Il destino comune di chi, nel paese “dell’arte”, non può far dell’arte un mestiere per poter campare degnamente.
    Tanto per parlare chiaro, mentre una volta l’arte si imparava presso le botteghe, dove l’apprenditsta affiancava il maestro imparando il mestiere affinando le proprie tecniche comunque retribuito e riconosciuto come “lavoratore”, le cose ora sono ben diverse.
    Chi vuole imparare non deve far altro che iscriversi a costosi corsi (1.200 euro di 3 mesi) e, se ti va bene, dopo 3 anni e 15.000 euro, sei fumettista e puoi lavorare… per passione, sperando di poter affiancare qualche altro lavoro grafico nel campo della pubblicità o della comunicazione.
    Mi viene in mente di fargli un’unica domanda osservando il suo accento non propriamente veneto: “di dove sei?”
    “sono sardo” – “e cosa ci fai qua nel Veneto?” chiedo io immaginando la risposta…
    “La Sardegna curiosamente è una terra in cui ci sono molti bravi fumettisti ed illustratori, ma …. Non c’è da pubblicare, non c’è mercato editoriale. Nel Veneto invece… guarda la meravigliosa realtà del Beccogiallo…

    Francesca Cenerelli

  73. @ EFFEFFE

    Caro signor direttore artistico,

    allora, questo “SUD” n. 8 lo facciamo girare o no? E magari una copiettina a chi ci ha scritto dentro gliela mandiamo o no?

  74. Scusate, ma perchè quest’anno non c’è stato la solita manifestazione al Pini di appunti partigiani che mi piaceva tanto?

    @ Gabriella: volevo dirti che io ho fatto quello che mi hai detto di fare e che adesso tocca te terminare quello che hai cominciato e che hai interrotto per colpa delle varie distrazioni zoppicanti.

  75. UGO GREGORETTI PRESENTA “CRONACHE DI UN DISINFESTATORE”

    Roma Lunedì 7 maggio 2007 ore 18

    Libreria Arion Montecitorio
    Piazza Montecitorio 59 – Roma

    Presentazione di Cronache di un disinfestatore di Giuseppe Furno

    Intervengono:
    UGO GREGORETTI

    al Pianoforte:
    PAOLO SAGINARIO
    voce Narrante:
    PINO BERENGO GARDIN

  76. Io sono una ringhiera vicino al torrente: si aggrappi chi può! Ma io non sono la vostra stampella. –

  77. non so a chi chiederlo, lo chiedo qui
    vorrei poter leggere una poesia
    una semplice, misera poesia….
    grazie!

  78. @ Gabriella e Magda

    (in ordine alfabetico) che non incrociavo da tempo:

    un raffreddato starnuto, volevo dire saluto, dal pollinoso Trentino-Alto Adige!

    Stef

  79. A Carla Bariffi, dal tuo Ric

    Poesia

    Poesia poesia
    sembra che non ci sia
    poi ritorni per caso
    a quand’eri bambina
    e tu
    tu correvi cantando
    sorridevi per niente
    e potevi volare
    e tutto questo era
    poesia.

    Poesia poesia
    sembra che non ci sia
    poi ti prende la mano
    e ti porta lontano
    con lui
    e non sei più bambina
    non sorridi per niente
    scopri di essere donna
    e tutto questo è
    poesia.

    Poesia poesia
    sembra che non ci sia
    poi ti svegli una notte
    e vorresti parlare
    con lui.
    Ti dovresti spiegare
    e non sai cosa dire
    che è finito l’amore
    ma in fondo anche questo
    è poesia.

  80. mi hanno messo sull’eco di bergamo di oggi domenica 29 aprile…tattatero tattatero….. cercatemi nella pagina dei vivi e sopratutti degli allorati. la magda al cortoccio con alloro e polenta!!!!
    gabri sbrigati!

  81. la scuso tando s’ignora madga che mi per metterei, ma anghio volessi dille tandi aucuri, aucuri ha sai ha sai, è che mi piacesse che lei vorrebbe è sere lamia mica del cuoro. la scuso angora è rincrazzio tutti guanti che le volessero bene che selo merita da vero.

  82. p.s….
    Qualcuno mi ha chiamata?
    meno male che aprile sta finendo,
    una bacheca così pallosa non l’ho mai vista!

    Bon soire

  83. perché non hai ancora visto la bacheca di maggio. la stiamo montando proprio in questi giorni ed è quasi pronta, mancano solo alcuni commenti per la seconda decade del mese, ma dovrebbero arrivare entro stasera, almeno così ci hanno assicurato i postanti. andrà tutto in differita, ma non se ne accorgerà nessuno. i tuoi commenti di maggio sono già arrivati, in anticipo come al solito. grazie della collaborazione.

  84. Carla Bariffi. Nessuno ti conosce. Devi andare in quel posto. Capisci? Una questione fisiologica. Questione di estromissione. Non si sa mai che si recuperi dello spazio da colmare. Ma se non è non ha da starci. Meglio che ci rinunci. Puoi svuotarti finché vuoi, puoi provarci, potrebbe durare anche una vita intiera.Chissà.

  85. “Puoi svuotarti finché vuoi, puoi provarci, potrebbe durare anche una vita intiera.”

    beh, per la verità, questo succede anche a causa del “cielo che mangiamo”.

    da bravi, ragazzi, fate un’alimentazione più sana…

  86. Lacroli, quella “vita intiera” mi fa impazzire. “intiera” mi sconvolge, non riesco più nemmeno a mettermi in pentola…

  87. Non so ancora cosa stavo aspettando
    E il mio tempo passava irruente
    Un milione di vicoli ciechi
    Ogni volta che pensavo di avercela fatta
    Sembrava che il sapore
    non fosse così dolce
    mi sono voltato per guardarmi
    ma non ho colto il minimo accenno
    di come gli altri vedono uno che finge
    sono troppo veloce per quella prova

    M-m-m-m-mutamenti 1
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-mutamenti
    Non voglio essere più ricco
    M-m-m-m-mutamenti
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-mutamenti
    Devo solo cambiare identità
    Il tempo può cambiarmi
    Ma io non posso inseguire il tempo.

    Guardo i vortici che cambiano forma
    Senza lasciare mai la corrente
    Di calda precarietà e
    Così i giorni scorrono attraverso i miei occhi
    Ma sembrano sempre uguali
    E questi bambini su cui sputi
    Mentre cercano di cambiare il loro mondo
    Sono immuni ai tuoi consigli
    Sanno bene quello
    a cui andranno incontro

    M-m-m-m-mutamenti
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-mutamenti
    Non dire loro di crescere e di piantarla
    M-m-m-m-mutamenti
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-m-m-mutamenti
    Dov’è la tua vergogna
    Ci hai lasciati dentro fino al collo
    Il tempo mi può cambiare
    Ma tu non puoi inseguire il tempo.

    Strano fascino che mi affascina
    I mutamenti seguono
    il mio ritmo

    M-m-m-m-mutamenti
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-mutamenti
    Guardate fuori voi che ballate il Rock’n’Roll
    M-m-m-m-mutamenti
    (Girati e affronta lo straniero)
    M-m-mutamenti
    Molto presto sarai
    un po’ più vecchio
    Il tempo può cambiarmi
    Ma non riesco a inseguire il tempo
    Ho detto che il tempo può cambiarmi
    Ma non riesco a inseguire il tempo

  88. Ieri le ceneri di James Doohan, ‘Scotty’, sono state spedite nello spazio. Buon viaggio ingegnere.

  89. la dedico a chi è come me….

    È già tardi, è l’alba lo so,
    anch’io apro gli occhi e ci sei, plano
    so che ti piace far piano
    annuso un poco il tuo odore, sai di pane
    è domenica e ho fame, prendo il casco
    e parto sicuro
    io pilota e tu lassù
    una stella
    la giusta rotta
    unico spazio libero
    nel mio radar psichico
    verso di te io punterò
    aspettami
    un kamikaze come me
    non torna indietro.

    Merda di un lunedì,
    fuori di te c’è solo il vuoto, perso…
    rimani tu, l’unica tu
    a riparare il motore
    ridargli colore, anche se stanco
    può tornare in alto, acceso
    ma se ti spegni anche tu
    perdo quota,
    l’aereo trema
    e se il contatto non c’è
    e non funziona la cloche
    contro di te mi schianterò, mayday
    io proprio non ci sto
    di tornare al buio no
    ritrovarmi al lunedì tra paure e debiti
    o atterrare un po’ più in là, mayday

    unico spazio libero
    nel mio radar psichico
    verso te io punterò
    aspettami
    un kamikaze come me
    e se il contatto non c’è
    e non funziona la cloche
    contro di te mi schianterò, mayday
    io proprio non ci sto
    di tornare al buio no

  90. bella quella delle parole….
    Lacroli e Amalia….sapete che non mi hanno neanche fatto discutere come si doveva? e io adesso a chi racconto un anno di ricerche su bento, inb rushd, e jordano?

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