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Zonetty

gerhard-richter-frau-180×278.jpg

di Ruggero Solmi

XI.
Mistinguett fa fuori Ugo Tognazzi
e Josephine Bakèr stupra l’Adamo
lasciando sola sul selciato Eva a urlare “t’amo!”
e a violentare affranta tanti cazzi.
Razzi
d’amo
vai mò
nazi!
Mistinguett la Bakèr Udo Juergens Rod Steiger Mirna Loy
Nanni Loy Ubaldo Lay Yves Montand Claudia Cardinale
vacca che coi
ti

anali.

II.
James Cagney e Sigarettone Bogie sarebbero
stati nanetti e controfigure
di films sul Barnum avrebbero
partecipato con mille grazie fregature
in busta paga spessa un velino
se non avessero avuto successo
all’Hollywood come bisonti bianchi nel mirino
dei Warner Eldorado, e Zanùck poco fesso.

Dicono biografie biforcute che Humphrey stesse
su una soap box, quando c’era in su la Bacall very bionda
con il bacio che conforta; che sembrasse
quasi alto con la pupa, a erettura d’Henry Fonda:
mica come mica come mica come quel Cagnèy
come mica come mica come mica quel fetente
e quel Robinson Edward J., little Cesare rumeno.

XXI.
E questi non sono Alessandrini d’Egitto
ma Covi di Francesco il petrarchesco
come di William erano le stanzacce su di un desco
a malapena scritto.
Sono stati esempi, di nulla
le chiamerei le chiamerei vaccate
senza senso, solo un nulla.
Eccole qui
eccole qui
insensibili, ammaestrate.

III.
Occhi tuoi divampano
la seratina infossata,
frulla l’aria gialla d’aperitivo Carpano
è in moto una tumida atmosfera dalla shakerata
del tuo corpo, che un dì  ci gusterò calda l’oliva.

Siamo passati nel salotto, del sorbimento
delle bibite, della riflessione gustativa
sulla strategia; di pendolare movimento
espressa: esalata esaltata concessa
allo sfreno lì, in camera, io spero
presto; e già ti vedo e già la sconnessa
altalena di respiri si fa largo in un pensiero
sgolato in una tosse: perdura ora un bollore
in te intuìto rossore, e vergognato.

Ma ti rendi conto di quanti siano i postriboli qui a Milano? Si tratta di case private e anche di negozi, tu vai in una merceria, una modesta, onesta merceria, dove vendono dalle calze ricamate ai guanti per bambini, e nel retrobottega della merceria c’è un bel divano e vicino c’è un bel bagno, così un maturo signore entra, compra un bel pulloverino per il suo nipotino, poi passa nel retrobottega dove sul divano c’è una sedicente ventenne che prova una calda e improvvisa simpatia per lui.

Giorgio Scerbanenco – I milanesi ammazzano al sabato.

(Immagine: Gerhard Richter – Frau)

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61 Commenti

  1. LETTERA ALLA REDAZIONE

    Chiedo anzitutto scusa ai lettori di questo blog,ma non so altro modo per comunicare con la redazione di NI.
    Desidererei chiedere come mai il blog dedicato a Delfi di Sandro Dell’Orco non è più attivo. E tutto questo nel breve spazio di una ventina di minuti circa. Come mai NI non ha ritenuto opportuno comunicarlo ai lettori con un certo margine di tempo piuttosto che lasciarli meravigliati per la tempestività del fatto?
    Cordiali saluti
    jolanda catalano

  2. Cortese signora Catalano, abbiamo tenuto aperto il thread per molto tempo, contrariamente al solito, dato l’interesse dimostrato da molti commentatori. Quindi è stata fatta un’eccezione.

  3. ah, caro dottor krauspenhaar, mi consenta, come è buono lei quando parla dell’interesse dei commentatori… forse il suo amico, il dottor solmi, parlerebbe assai meglio parlare della fregola esibizionistica di un piccolissimo manipolo di profughi dall’intelligenza e dalla decenza annaspanti per mesi tra i marosi di citazioni e autocitazioni e citazioni di autocitazioni, frutto di un culturame sterile e senza futuro, di chiara matrice masturbatoria. vanamente contrastati, nel loro delirio, dal solitario e coraggioso re di numidia, al quale dovreste fare un monumento.

  4. ah, caro dottor o.c., mi consenta, ma ritengo le sue preoccupazioni fuori luogo. veda, il dottor solmi sa il fatto suo: non per niente è stato ospite per mesi della clinica del dottor felix peyote. in qualità di stagista, s’intende…

  5. ma dei commenti inerenti al pezzo no? chissenefrega se le donne sono intelligenti (che poi è vero per il 10% della popolazione): basta con questi offtopics veramente irrispettosi, oserei dire villani.

    saluti,
    rs

  6. Abbiamo anche la suffraggetta de noantri adesso?
    Non ci si fa mancare nada de nada qui.
    Jolanda torni nel sottoscala del blog in cui imperversa in segreto da mesi.

    Solmi, non male… ma che sta dietro alle sue Liste non ce n’è… dia retta!

  7. X ruggero solmi
    se mi sono attardata sul suo blog,probabilmente avevo in mente anche qualche commento sul suo pezzo.
    Ma ormai non conta più.
    Cordiali saluti
    jolanda

  8. ah, caro dottor solmi, qui nessun dorme, tutti vorrebbero partecipare ai suoi quiz, ma sono, mi consenta, intimoriti, soprattutto dopo la sua ultima rivelazione sui modelli ‘poetici’ a cui si ispira: nel caso, cfr. l’opera omnia, in più volumi, di giuseppe colizzi, in particolare quello che è considerato il suo capolavoro ‘lirico’, antesignano della ‘restaurazione’ anti gruppo ’63 & friends, il mitico ‘dio perdona, io’, annata di grazia 1967, un attimo prima dello ‘scatafascio’. ricorda? ah, caro dottor solmi, che poesia, che versi ‘sonori’…

  9. ah, caro dottor solmi, non voleva essere uno sgarbo, ma l’emozione, nell’indicare il suo maestro, con annesso capolavoro incorporato, mi ha fatto vaporare un ‘no’. chiedo perdono al sommo e a lei, suo degno allievo…

    ‘dio perdona, io no’, nevvero…

  10. “Sono stati esempi, di nulla
    le chiamerei le chiamerei vaccate
    senza senso, solo un nulla.”

    No, Solmi non si deprezzi così, basta leggere la III per ricredersi, no?

    fem

  11. non mi sembra che ci sia da disprezzare nella scrittura di Roberto Solmi. Sia le Liste che questi Zonetty hanno una piacevole musicalità. Entrambe poi hanno una lucida ironia, molto metropolitana, che disegna la realtà privandola di ogni convenzione linguistica.
    Trovo estremamente originale l’uso che fa della metafora che mi sembra colta dalla lingua parlata più che dall’abusato (spesso) linguaggio poetico.
    I versi,in questo caso dei sonetti, acquistano così efficacia e soprattutto mordente, più evidente nei primi tre, e appena addolcito dalla situazione nel sonetto III.
    ecco sarei curiosa di leggere quelli che mancano.
    grazie
    lisa

  12. non mi sembra che ci sia da disprezzare nella scrittura di Roberto Solmi. Sia le Liste che questi Zonetty hanno una piacevole musicalità. Entrambe poi hanno una lucida ironia, molto metropolitana, che disegna la realtà privandola di ogni convenzione linguistica.
    Trovo estremamente originale l’uso che fa della metafora che mi sembra colta dalla lingua parlata più che dall’abusato (spesso) linguaggio poetico.
    I versi,in questo caso dei sonetti, acquistano così efficacia modernità e soprattutto mordente, più evidente nei primi tre, e appena addolcito dalla situazione nel sonetto III.
    ecco sarei curiosa di leggere quelli che mancano.
    grazie
    lisa

  13. ah, cara dottoressa l.s., che ruggero sia bravo, anzi, mi consenta, che sia un ‘genio’, è fuori di dubbio, ormai, basta guardare alla conversione a ‘u’ dell’esimio dottor di monaco per averne definita e definitiva contezza. un po’ più difficile, nevvèro, credere la stessa cosa del dottor alberto solmi, dàtosi caso che mai si ebbe occasione di contemplare i prodotti del suo ingegno, neh… almeno, non ancora.

  14. roberto, roberto dottor solmi… che sbadataggine imperdonabile.

    però, che nobile e prolifica schiatta di poeti, quella dei solmi, nevvèro…

  15. gentilissimo c’era una volta ecc. mi spiace non sono dottoressa. ma sbadata sì.
    mi scuso per l’errore con ruggero solmi e con tutti per il doppio invio.
    forse ho fatto felice lei che ha avuto l’opportunità di ridere della mia sbadataggine.
    lisa

  16. hai finito di rompere le palle, c’era una volta ecc? sei un villanzone, un livoroso, un invidioso. ma vai a mangiare il sapone. scommetto che scrivi versi anche tu e che ti bardi da grande poeta col tuo condominio. e vieni qui a prendere per i fondelli me, che mi faccio il mazzo. vedi di andare, chiaro? hai sfondato.

  17. Ahia, c’è il Solmi in linea or ora… spero mi ignori come suole (nel senso del verbo e non delle scarpe)

    fem

  18. ah, caro dottor solmi, che piacere sentirla così, mi consenta, ‘nature’. cosa fa adesso? si adombra anche coi suoi estimatori? lo so bene, e me ne scuso, che non avrei dovuto rivelare i suoi ‘modelli’, ma, mi riconsenta, è stato lei, se non sbaglio, ad accennare a uno dei suoi maestri. ricorda? negando il ‘cristiano’ perdòno a coloro che non comprendono il suo genio, è come se avesse fatto il nome di colizzi, hill e spencer, ai quali lei, devotamente si ispira… cosa c’è di male? lo vede? ‘urticandosi’ così di botto, lei ha fatto scappare anche la dottoressa fem, la dottoressa l.s. (d.?) e tante possibili altre allieve adoranti, nevvèro… ergo, intus rede, Solmi. e, visto che c’è, perché non pubblica la famosa lista siglata col numero di file mi.fo.10.69. o, ancora meglio, la ‘famigerata’ ma.va.16.27.29.? io ho avuto modo di leggerle in anteprima (e sì, o eccelso, anche nel suo entourage allignano le betulle, nevvèro) e devo proprio dirlo, anche se le rubo la sopresa, che il ‘sublime’ lì si tocca con mano. perché propinarci, adunque, cotesti esercizietti, e negarci la gioia di immergerci, fino a dissetarci, nel magico mondo del 69.? non per forza 10., neh, basta anche uno solo, nevvèro, anche poche ‘sorsate’ al dia…

    anch’io scrivevo versi fin dalla più giovine etade, o maestro, ma dopo aver letto, soprattutto il 16., ho dato tutto alle fiamme, pentendomi del mio ardire: mi sia testimone sant’ubaldo da lay e san paolo da villaggio e i ‘quattro dell’avemaria’. per il condomino, invece, me misero!, non posso proprio accontentarla, visto che vivo in una splendida villa in campagna, da solo, e gli unici esseri ‘umani’ che abbiano mai ascoltato i miei versi sono i miei cani…

    suvvia, vate, mi consenta, si plachi, anche perché è in arrivo la notizia che la consacrerà definitivamente: so, da fonti ben informate, che, tempo qualche giorno, il dottor di monaco pubblicherà in anteprima su vibrisse bollettino un anticipo della recensione che sta alacremente scrivendo sui suoi ormai mitici ‘zonetty’. mitici come solo ‘arrivano joe e margherito’ o l’introvabile ‘la collina degli stivali’ del suo inarrivabile maestro.

    si stia bene, nevvèro. o, se proprio non ci riesce, si stia e basta. che va alla grande anche così…

  19. ah, cara dottoressa l.s., che imperdonabile dimenticanza, ma sa, nevvèro, ormai la vista quasi m’abbandona et talpa mi ritrovo, ecco neh…

    mi consenta, o egregia, mai oserei ridere di uno scambio di persona, soprattutto quando, come nel suo caso, l’atto è certificato in duplice copia. si stia bene, carissima, e, mi riconsenta, cerchi di seguire passo passo i giambi e i diti-rambi di colui che, ormai, è nostra sicura luce e guida…

  20. ah, caro dottor massey, mi consenta, cerchi di tenere a freno l’entusiasmo, corre il rischio che la sua gioia incontenibile nei confronti di questi ‘zonetty party’ dell’altissimo venga scambiata per quello che non è, a dire, per una sorta di epidermico, oltraggioso rifiuto di questa ‘manna’ in forma di scrittura. dio non voglia, e, mi consenta pure lui, ce ne scampi e liberi. noi, sotto lo sguardo comprensivo e clemente del dottor litbrother, aspettiamo fiduciosi la ‘lista’ che spazzerà via decenni e decenni di falsa arte e di ancor più falsa e deprimente scrittura, la famigerata ‘mi.fo.10.69.’, che metterà, finalmente, deo gratias, tutte le cose della letteratura al loro posto. intanto, mi riconsenta, faccia come me, inganni l’attesa con dosi massicce e incontrollate delle opere del di lui maestro e donno: io, non glielo nego, anzi lo affermo e ribadisco, sono da ore letteralmente incollato tra le pagine di ‘… più forte ragazzi’, anno domini 1972, l’opera che cancellò avanguardia e metavanguardia in un colpo solo, e, soprattutto, ‘switch’ del 1978, con il prezioso e impareggiabile commento critico-fiologico di gerry sundquist, annata very doc 1978, il capolavoro che polverizzò, fino a disperderne ai venti anche il ricordo, la futile e vanigloriosa transavanguardia, nevvèro neh…

  21. ah, caro dottor krauspenhaar, lei ha proprio ragione, e non sto affatto scherzando. ma, mi consenta, mi preme farle notare che, forse, nevvèro, nella vita ci sono cose molto più ‘gravi’, gravi davvero, altro che queste sciocchezzuole, neh. il suo commento, probabilmente, mi riconsenta, andava formulato così: ‘che palle che sei. non fai ridere.’ punto.

    comunque, stia tranquillo, tolgo immantinente il disturbo. mi saluti il suo amico solmi: nonostante ‘se stesso’, e a sua stessa insaputa, un suo stile, condito da una buona dose di genialità ce l’ha… ma, purtroppo, e me ne dispiaccio, né lei, né lui, saprete mai in quale recondita piega di quello che scrive essa alligni o sia rintracciabile. tempus senescit, herr franz.

    si stia bene, egregio.

  22. “….la sconnessa altalena dei respiri…”
    Egregio Solmi ,per quanto mi riguarda,ho trovato quest’ultima quartina Superba;non saprei trovare un altro termine che coniughi i versi,il significato ,il ritmo e persino gli odori-sapori che la trasfigurano.
    Cordiali saluti
    jolanda

  23. Stefano Satta Flores, Enrico Maria Salerno, Giovanni Maria Bellu, Alberto Moravia Morante, Carmen Llera Moravia, Dacia Maraini (non, oppure sì) Moravia, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Brandolino Brandolini D’Adda, Maria Luisa Spaziani, Gaspare Barbiellini Amidei, K. S. Karol, Albero Mario Moriconi, Arrigo Lora-Totino, Ettore Bonessio Di Terzet, Carlo Marcello Conti, Jean Pierre Faye, Jacquelin Risset, Jacqueline Bisset, Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, Marie-Louise Lentengre, Guido Davico Bonino, Lucio Dalla Chiesa, Rita Dalla Chiesa, Nando Dalla Chiesa, Georges Perec, Georges Bataille, Georges Moustaki, Nana Moskouri, Fatos Nano, Fatebenefratelli, Nino Benvenuti, Giorgio Almirante, Giorgio Amendola, Giorgio Napolitano, Giorgio Conte, Giorgio Bàrberi Squarotti, Nilla Pizzi, Achille Togliani, Gemelli Ruggeri, Sorelle Bandiera, Fratelli Bandiera, Renato Zero, Valentino Zeichen, Alberto Arbasino, Antonin Artaud, Alì, Ben Bella, Cosimo, Donato, Eugenio Montale Spaziani, Federico, Goffredo Parise, Goffredo Fofi, Alessandro Fo, Dario Fo, Jacopo Fo, Franca Rame Fo, Alessandra (i Pooh), Vibration, Vibrateur…

  24. So benissimo chi sei. Uno che sputa nel piatto nel quale ha mangiato abbondantemente, tanto per cominciare. Uno pieno di livore, finto democratico, paravento di professione. Stammi alla larga, è meglio.

  25. mi sembra che abbia il ritmo e l’andamento della masturbazione, con l’eiaculazione finale in scerbanenco. però è un’impressione, non vorrei che l’autore si offendesse, la volontà di scrivere qualcosa di originale e sorprendente c’è senz’altro.

    mi sfugge la ragione di quell’elenco di nomi che fa kaspar hauser, forse ho saltato qualche passaggio. di grazia, che cosa li accomuna? vedere insieme almirante e artaud un po’ m’inquieta. meglio risset-bisset.

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