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“Bevendo il tè con i morti”, di Livia Candiani,

edito da Viennepierre, sarà presentato mercoledì 12 marzo alle ore 18 presso la libreria Equilibri di via Rodolfo Farneti 11 (MM Lima), a Milano. Presentano Sebastiano Aglieco e Francesco Marotta, legge Livia Candiani.

*

Per noncuranza o per sfida
feriscono i viventi
nessuno porta alla mente
la delicata trama
che ci sospende all’attimo
nessuno s’inchina
al mortale universo
dell’altro.
 

*
La voce dei morti
è quell’aria
che intorno a loro
si fa pace, quelle pieghe
di ordinario silenzio
moltiplicato fino a zittirci,
in punta di silenzio
cammina chi resta e piega
vestiti e carte come
fossero sipari e sbircia
l’attimo abbagliante
la coda di scintille
che indossano i morti.

*

Che festa
sentire la giostra della morte
all’altezza del cuore
che festa
girarmi di scatto e vedere
che apposta ti fai
pianta e fringuello
invisibile disfi
la valle profonda
cucita alle mie spalle
e ti equilibri su passi
imprestati
dai chiodi nel legno
tutti così
voi morti
un accenno
di danza soffiata e poi
via rotolando in noi
dall’abisso di silenzio.

*

Mi accorgo quando
luminosa accendi
di luce tenera
le stanze
quando nevichi in estate
soffio d’alte vette, l’accordo
di affittarmi alla luce.
Sarà più facile morire adesso
attimo per attimo
fino alla luminosa soglia
che semina giardini
di casa intatta.

*

Mi manchi
mi manca il tuo profondo coltello
che mi scolpiva le ali
ali da nulla
fatte solo per parlare
e dai tribunali
di quotidiane chiacchiere
sfuggire
pesando
leggera
a terra.

*

Livia Candiani è nata nel 1952 a Milano, dove vive. Premio Montale 2001 per l’inedito. Sue poesie sono in: Antologia della poesia femminista italiana, Savelli 1978; Poesia degli anni settanta, Feltrinelli 1979; La pratica del desiderio, Sascia 1986; Sette poeti del premio Montale, Crocetti 2002. I suoi volumi sono: Fiabe vegetali, Aelia Laelia 1984; Una poesia, Il pulcino elefante 1996; Ritratto, Il pulcino elefante 1998; Sonatina per gatto, Il pulcino elefante 2004; il libro di fiabe Sogni del fiume, La biblioteca di Vivarium, 2001; Io con vestito leggero, Campanotto 2005; La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo, La biblioteca di Vivarium 2005; La porta, La biblioteca di Vivarium 2006.

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4 Commenti

  1. Triste e vitale, tanto da infondere voglia di vivere per poi morire meglio, con più consapevolezza. Piangere no, perchè c’è quel silenzio che lo fa per noi, poveri morti, rinchiusi chissà dove eppure così vicino a noi tanto da cucirci le ali sulla schiena quando forse non li sentiamo (in quel silenzio) per farci volare domani da loro…

  2. Grazie a Andrea di avere postato poesie di una poetessa da cui amo la sensibilità, la pioggia dolce dei versi. nell’introduzione di Io con vestito leggero, si leggeva ” Ma Chandra, dove hai messo “bevendo il tè con i morti”?
    Ora leggo i versi che mi vengono all’ incontro.
    Sento molto le ali da cui parla Paolo.

  3. Cari amici di Nazione Indiana, vorremmo darvi in esclusiva, domenica mattina, il discorso che Chandra terrà sabato sera a Solza (BG) sul tema “Cos’è poesia”. La poetessa è infatti fresca della vittoria alla seconda edizione del Premio Baghetta, che la celebrerà appunto sabato 15 marzo (durante la serata si inaugurerà pure la mostra d’arte παρα20 – immagini recenti, di Italo Bressan, Elisabetta Casella, Piermario Dorigatti, Luciano Ragozzino, Alberto Rebori, Luiso Sturla. Ci saranno letture di Roberto Amato, Dario Borso, Francesco Marotta, Giampiero Neri, Domenico Polerti, Alessandro Trasciatti. Infine un concerto di Gianni Mimmo ai sassofoni).

    Per il momento vi andrebbe di pubblicare il video (da youtube) riassuntivo della prima edizione del Premio Baghetta (con V. Ronchi, R. Amto, ecc)?

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Andrea Raos
andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010), lettere nere (milano, effigie, 2013), le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017) e o!h (pavia, blonk, 2020). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.
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