A Silvio

di Sergio Soda Star

Vorrei urlare, tutto il Paese dovrebbe urlare.
Perché non bisogna essere osservatori politici
per vedere come siamo ridotti: l’Università è nel caos,
non abbiamo neanche la carta igienica nel bagno…
Sto qui e aspetto Prodi, non me ne vado.

(Lorenza, 26 anni, davanti alla sede dell’Unione
a Piazza Santi Apostoli, Roma 10 aprile 2006)

non tanto perché hai mostrato polso fermo quando
per esempio si è trattato dell’articolo diciotto infatti
purtroppo ti sei comportato come un politico francese
qualunque e addirittura alla fine hai fatto finta di niente

nemmeno perché ti sei occupato del fatto che in italia
la giustizia non esiste e in pratica quando cominci
un processo praticamente è meglio che pensi a qualcos’altro
perché il processo dura tipo quarantacinque anni

e nemmeno perché hai detto chiaramente la verità sul
meridione e che cioè al sud comanda la criminalità
organizzata e non si produce manco il cazzo
infatti non l’hai detto

ma perché facendoti odiare hai fatto venire allo scoperto
tutti quei sessantottini di merda che con le loro idee
di merda hanno distrutto il paese

con le loro idee raffazzonate e di quint’ordine la loro
cultura appresa nelle aule universitarie occupate da
loro stessi a botta di diciotto politici di don milani
e di russeau

con quelle facce di cazzo che mai avrebbero visto mezza
donna se non fossero diventati leader dell’idiozia
studentesca lavorando a quel ribaltamento della realtà
e del buon senso che vede il suo lascito maggiore
nella scuola

dove i ragazzi prendono per culo tutti e il preside
è dalla loro e il novantacinque percento degli insegnanti
dice che è il docente che deve trovare la strategia perché
dobbiamo accogliere e la scuola d’élite grazie a dio è finita
e non fa niente se per accoglierne uno ne roviniamo cento
l’importante è non discriminare

grazie a te queste merde umane sono uscite allo scoperto
e persino quell’essere immondo che è l’italiano medio
sta capendo che da una trentina d’anni c’è un leggerissimo
lavaggio del cervello di queste suddette merde

e forse tra un’altra trentina d’anni anche grazie a te
ce li leveremo dai coglioni anche se comunque a quell’epoca
dovrebbero essere già morti perché fumano molto soprattutto
dove non si può fumare perché sono liberi

perché amano l’africa perché ridono con certi programmi
che se non ci fosse stato il compromesso storico e la conseguente
lottizzazione mai sarebbero arrivati ad esistere e invece in
italia si fanno coi soldi pubblici come i film

e poi perché spero un giorno di conoscerti e di diventare tuo amico
così magari mi aiuti a e poi magari m’inviti in sardegna
ah e se magari mi dài anche il posto fisso a scuola

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41 Commenti

  1. A volte mi deprime non poter postare su Nazione Indiana… mi dico… questa è gente con un certo curriculum, scrittori veri e non esordienti probabilmente neanche troppo promettenti come me. Cosa mi sono messo in testa? Scrivere un post su Nazione Indiana, avere lo spazio per un mio racconto qui sarebbe fantastico… ma probabilmente non me lo merito non sono al loro livello.
    Poi arriva un post come questo: scritto male, francamente incomprensibile, del tutto indegno non tanto per i contenuti ma proprio per la forma… da blog di ragazzini.
    Mi dico: forse era meglio dare spazio a qualche signor nessuno come me che ha qualcosa da dire, che ha urgenza di dire qualcosa. Ma cos’è questo post?
    Vuole essere ironico? Non lo è!
    Vuole essere controcorrente? Non lo è.
    E’ totalmente inutile, abbassa il livello del blog.

    Un altro schiaffo in faccia a chi vive per scrivere e si conquista ogni singolo lettore con fatica giorno per giorno e, forse, meriterebbe più spazio di questi intellettualoidi controcorrente che giocano a fare i Pasolini vs Studenti senza averne l’acume, la cultura e la consapevolezza socio-culturale.

    Pessimo.

  2. Non posso che darti ragione Cristò…
    stiamo assistendo ad un …come dire…?
    speriamo in tempi migliori!

  3. sergio non li ascoltare, tu per me sei un mito: ti seguo con affetto dai tempi del cane ettore… “per la TIM devo solo parlare stu napoletano e mmerda – stasera la luna – e poi avere a che fare cu chilli strunz di MTV. Stasera, però, niente luna e basta a parla’. Torno al canile: io voglio chiava”. sei il salvatore di giacomo del terzo millennio, e anche questa “a Silvio” è molto bella, bellissimi i due versi “dovrebbero essere già morti perché fumano molto soprattutto / dove non si può fumare perché sono liberi”

  4. concordo con peppefiore, per me sergio è un poeta molto bravo. (l’autografo per te a raffaele morelli poi non l’ho chiesto, mi sono genata).

    ciao!

    franci

  5. Che senso ha definirsi *esordienti probabilmente neanche troppo promettenti come me* per poi esigere il posto di quello “che ha qualcosa da dire”? Questo spintonare assillante, questo sì è comportamento da “ragazzini”.

  6. Non capisco tutto questo astio nei confronti del mio commento. Ho solo espresso un’opinione. Trovo che il post non sia a livello di Nazione Indiana e, se proprio lo devo dire, non vedo come si possa definire poesia questa cosa in versi che non posso chiamare poesia visto che non c’è neanche l’ombra di una metafora.

    aditus ho letto le tue poesie sul tuo blog e mi sono piaciute. Lo spintonare assillante non lo vedo ho solo espresso un parere… se vuoi che te lo spieghi in parole povere il mio parere è questo: “Penso che ‘A Silvio’ sia una pessima scrittura in versi e che non sia degna di essere postata su questo blog. I miei racconti sono molto meglio, eppure non sono su questo blog. I racconti e le poesi di tanti scrittori emergenti sono decisamente meglio eppure non trovano spazio nemmeno qui. Per il resto adoro NI… non sarà questa caduta di stile ad allontanarmi”

    Per Jacopo Galimberti se vuoi leggere qualcosa di mio basta cliccare sul mio nome.

    Scusate se ho osato criticare ma sinceramente non ce l’ho fatta.
    Beninteso, non parlo di contenuti ma di forma. Ognuno è libero di dire quello che vuole e come vuole, per carità, però in questo scritto in versi (ossia con ‘a capo’ messi a casaccio) non trovo tracce di letteratura.

  7. in risposta a cristò (e sperando che SSS non si offenda) mi permetto di postare un estratto sodastariano che trovai tempo fa in rete:

    “Vorrei essere una volta
    fulminato di cocaina
    e andare
    di sabato sera al Camino Real
    quando Gianluca Manzieri fa l’animazione
    […]
    Vorrei essere un candidato alla provincia
    per fare un discorso in privato
    dove si spiega che in certe realtà
    bisogna scendere a patti con la criminalità
    anche perché le cose
    non cambiano da un giorno all’altro
    […]
    oppure manifestare con i disoccupati
    abbuffandomi di cocaina
    sul Liberty
    ricattando le istituzioni
    che comunque capiscono il mio disagio
    da cui poi si sviluppa la camorra”

    c’è più napoli in questi diciassette versi che in tutta Gomorra.

  8. Mi pare che sia un confronto quantomeno azzardato… Gomorra è una cosa un po’ diversa mi pare, un’analisi documentata, non una denuncia generica… e comunque io parlavo di forma e non di contenuto.

  9. Mi capita di notare sempre più spesso che i poeti si sollazzano tra di loro…dicono bene gli uni degli altri, hanno atteggiamenti da riserva indiana. ebbene alcuni poeti anzi tutti i poeti contemporanei mi fanno schifo.. per un solo motivo che io sono il solo il più grande l’unico. del resto lo stesso nanni sanguineti da vecchio democratico un giorno ha detto non c’è un solo poeta che non si senta unico…ed io lo sono allafaccia della crainza .. e della democrazia demagogica…sono il solo che posta se stesso nei commenti a fondo pagina…..
    (sergio poi del resto ne parliamo in privato.) un bacio V.M.F.

  10. Premesso che i poeti a me stanno sula cazzo per principio, e trovo che quello che scrive lo Sbroda Star di cui sopra NON POSSA essere considerato poesia, dirò che non è la forma che fa schifo, ma proprio i contenuti. Sergiuccio, ma perché affaticarti in questi inutili esercizi letterari quando non sai di cosa parli? Io in questo post leggo solo un mucchio di considerazioni qualunquiste, accuse vaghe e argomenti sbagliati. Come ce li hai infilati i sessantottini quando si parlava di Silvio? Come fai a parlare di scuola se le tue conoscenze in merito si fermano ai titoli del Corriere “Ragazzo disabile viene picchiato e filmato col telefonino”?

    Non sono Cristò e non andrò bullandomi del fatto di saper scrivere di meglio, ma non posso starmene zitto quando c’è gente come te che con grandi pretese da intellettuale vuole dire la sua su argomenti a lui ignoti.
    Ciao.

  11. sergio la conosce bene la scuola per chè fdfa quanto ne so se anche diplomato . ha fatto la terza media.

  12. Grazie Cristo’, ma la domanda rimane valida rispetto a Nazione Indiana. Io conosco personalemente varie persone tra quelle che postano (c’é un nome apposito, scusami la rozzezza), per me postare é stato relativamente facile. Mi domando pero’ come fanno quelli che hanno voglia di postare senza avere “conoscenze”.

    Recentemente ho cercato di contattare un blog ( ben meno prestigioso e visitato di NI) dove avrei voluto postare degli scritti. Seguire la via ufficiale, contattando il gestore del blog, non ha sortito alcun effetto. Nel tuo post mi pareva di intravedere questa problematica.

  13. Esattamente Jacopo. Anche se devo dire che la redazione di NI è sempre disponibile e pronta. Capisco che i tempi per queste cose siano lunghi… è giusto così.

    Il mio discorso è più generale. Non è per niente facile farsi apprezzare come scrittore. Non penso di essere il migliore al mondo (e ci mancherebbe) ma sono sicuro di scrivere a livello professionale e di scrivere cose interessanti. Trovare spazi in cui farsi conoscere è veramente difficile e, a volte, mi innervosisco troppo. Spero sia comprensibile.

  14. tra l’altro ciò che consente a sergiosoda star di scrivere in versi in quel modo è stata anche e soprattutto la cultura letteraria del ’68…

  15. Questo a me sembra un bel testo, prosa o poesia importa poco. Un elogio/invettiva ambiguo al punto giusto e anche una chiosa piuttosto efficace al neostatalismo berlusconiano ultimamente molto in voga. Soda Star per tutti! (Occhio però che tende a rovesciarsi)

  16. a tutti quelli che non capiscono la straordinaria retorica del massimalismo fine a se stesso, dell’invettiva gratuita, del verseggiare per luoghi comuni di soda star (che sono forse le uniche armi che ci sono rimaste contro il brutale azzeramento dell’intelligenza che serpeggia ovunque, anche nei miserabili recinti ufficialmente deputati all’intelligenza), consiglio di farsi meno seghe sui siti letterari e di ascoltare più gianfranco marziano

  17. Sergio è un poeta, punto. Non c’è una parola, che da anni scriva Sergio, che sia stata tolta a vanvera o vanamente dall’urna del vocabolario o dal centro commerciale dell’attualità.
    Ma d’altronde c’è chi crede che la poesia debba essere Roipnol e debba farci addormentare in piedi per poter essere definita tale, oppure banderuola retorica e impegnata e perciò per forza “de sinistra” e debba farci alzare ché si sta alzando la canzone popolare per poter essere definita tale, oppure seghetta del proprio eghetto (del tipo “da piccolo mio nonno mi menava / mia madre, anaffettiva, mi lasciava / da solo il pomeriggio e l’Enrica / con il latino mi spiegò la fica”) e che ciò basti a fare di un lamentino La Poesia, oppure puro cazzeggio taglia-copia-incolla-mischia-posta/pubblica dopo un miliardo d’anni luce dal grande e unico poeta di quegli anni, ovvero Nanni Balestrini, oppure, passando al discorso detto “tema”, che la sinistra sia come Dio, non si possa bestemmiare mai.
    La polemica sull”e che ci vuole a scrivere così, io pure” mi ricorda certi quando vanno alle mostre d’arte contemporanea e sostengono che anche loro saprebbero realizzare quei quattro mocci, quei quattro zeppi, quella sarebbe l’arte? E la questione dell’ipotizzata assenza di democraticità dei blog: patetismo puro, e mi si comprenda, più che consentire o perdonare.
    Sul fatto che poi si possa scrivere fuor di metrica (peraltro Sergio gioca con la metrica, che è ben diverso dal non sapere proprio cosa sia, com’è per molti giovani “poeti” contemporanei) e che per questa ragione si debba ringraziare il ’68, be’, siamo proprio al dadaismo: il verso libero fu teorizzato da Gian Pietro Lucini all’incirca cento anni fa…
    Siamo ridotti male qui in Italia, e il problema più grande per la poesia è che il pubblico della poesia oggi è questo retore-censore-predicatore multiforme, e poesie come quelle di Sergio, che apprezzerebbero Sanguineti come mia nonna analfabeta come una lettrice media di Federico Moccia, purtroppo non arrivano dove potrebbero eccome, eccome arrivare. Ma tu Se’ scrivi sempre.
    Dimenticavo: sulla napoletanità reale che sgorga dai sempre dicenti, mi si passi il participio presente, versi di Sergio, ed in particolar modo dai versi di quell’invettiva riportata da Peppe Fiore, non è che sono d’accordo: di più. E sull’effetto demistificante per certa sinistra e per certo politichismo rappresentato da Silvio Berlusconi che s’inventa “politico” rivelando quanta fiction e pura manipolazione comunicativa ci sia, oggi sempre di più, dietro il “messaggio” politico tout court, quasi in assoluto, Sergio afferma una grande verità, ma quando i dogmi (“la sinistra curturale rivoluzionaria freak che c’hai uno spino?”) sono intoccabili, si sa, chi osa va condannato…

  18. Direttamente a Cristò vorrei dire questo: estratti delle tue cose mettili nei commenti, magari anche di questo post. Tra i lettori di NI c’è gente non scema che riconosce la monnezza quando viene postata in un post, che sia frutto di penna di un redattore o meno di NI, così come riconosce la non monnezza quando uno, di suo, prende e la diffonde come può. Accapigliarti contro SSS non ha senso: SSS non ha mai pubblicato un libro eppure molti ne conoscono i versi da ben prima che fossero ospitati su NI. Questo indica qualcosa.

  19. Infine ad “a” consiglierei di chiedere a Sergio, magari, cosa sa della scuola invece di supporre e dichiarare come fosse vero e lui lo sappia con certezza che le sue “conoscenze in merito si fermano ai titoli del Corriere “Ragazzo disabile viene picchiato e filmato col telefonino”… Quanto trovo veramente assurdo è che la possibilità che tu neghi a Sergio, eventualmente, ovvero quella di fare di un’idea tesi ed espressione, tu la usi. Non sei dissimile da molti, sulle colonne di questi commenti. Nemmeno da Berlusconi, pensandoci bene, quando sosteneva che i comunisti fossero quelli che mangiavano i bambini, punto…

  20. A Sergio Soda Star

    non proprio perché le cose che
    scrivi non abbiano senso e la poesia è
    fatta per non essere capita e sono solo belle
    parole che si scrivono nei baci perugina

    nemmeno perché le parole sono
    un arma e nelle mani sbagliate le armi sono
    pericolose e le mani sono quasi sempre
    sbagliate e si fa presto a dire arte

    neanche perché a me sembri inevitabilente
    un euroscettico che sputa nel piatto dove mangia
    e mangiando si lamenta di quanto sia
    aumentato il costo della vita

    ma perché le scritte sui muri sporcano
    il quartiere e i ragazzi che le fanno io li metterei
    in galera tanto diventano delinquenti
    e infatti stanno fuori

    gridano troppo quando giocano
    al pallone e danno fastidio alla gente che
    deve lavorare e io se ero
    il padre gli facevo il culo a tarallo

    che poi il governo dovrebbe dare un lavoro a
    questi giovani che se no vanno a finire a fare
    i topini sulle motociclette e con tutti questi
    negri e rumeni in giro te li fanno trovare
    ammazzati

    e poi l’altra sera alla televisione ho visto
    Benigni che diceva Dante che bravo
    poeta che è Benigni in televisione
    ci dovrebbe essere più cultura

    non questi culi all’aria che non fanno
    bene alla donna in generale infatti
    quei programmi non li guardo mai
    preferisco leggermi un bel libro

  21. Scusate ma torno solo ora da un impegno fuori Milano.
    A Cristò voglio dire che il tuo primo commento, per assurdo sembra proprio il correlativo in prosa della poesia. (ma qui non ho tempo per specificare).
    Tu hai tutto il diritto di criticare, è il tuo gusto, e io ora non ho voglia di replicare su ciò (Gemma e peppefiore, hanno detto quello che bisognava dire) .
    MA:
    non sopporto il lamentismo. Chi ha mai detto, come tu affermi, che tu non puoi postare su NI? Qui su NI pubblichiamo tutti, “grandi” o “sconosciuti” che siano, editi o inediti. L’unico distinguo è il gusto personale , e l’universo estetico, del singolo redattore.
    Presupporre chissà quali dietrologie per essere pubblicati su NI è fuori da ogni dato di realtà. Il post da me pubblicato prima di questo è di un ragazzo di 24 anni (che non conosceva nessuno di noi) che scrisse alla nostra casella di posta mandando un suo pezzo, pochi mesi fa. Noi riceviano quotidianamente materiale inedito. Spesso lo cestiniamo e spesso lo pubblichiamo, dipende solo da quella che per noi (a nostro insindacabile giudizio) ha una qualità.
    Certo, riceviamo molta roba e ci tocca distribuircela, e una cosa che non piace a uno può piacere ad un altro. Spesso occorre aspettare mesi, ma alla fine leggiamo tutto. E lo facciamo gratis, perché crediamo a quello che facciamo.
    Non c’è inciucio, non c’è mafietta o camarilla. E sopratutto non c’è alcun principio d’autorità che ci fa scegliere chi pubblicare o meno.
    Niente lagne, insomma.

  22. Non ho mai mosso queste accuse ad NI… anzi se leggi bene i miei commenti per NI ci sono solo parole di elogio… il mio discorso è più generale come ha colto Jacopo Galimberti.
    Ho avuto modo di scambiare delle e-mail con qualcuno della redazione e ho trovato grande disponibilità. Questo l’ho già scritto.
    Non è assolutamente un discorso legato a questo blog che è davvero un’isola felice.

    Lo credo veramente e scusate se mi sono espresso male.

  23. conosco da sempre i problemi di napoli
    anche se li osservo dalla collina di posillipo
    a me sergio sembra un collega dallo sguardo acuminato.
    non capisco molto di poesia
    ma i miei articoli sono spesso di alta letteratura
    mi piace il fuori dentro della pupilla
    come se fosse un tassello in meno nei rebus di battezzaghi,
    il nero della cronaca fa luce sulla mia vita…..
    tu mi piaci wuglione telematico delle comunità globale,
    del bipolarismo alla tedesca e alla capa fresca,
    non fai prendere collera a nessuno
    sei meglio di carmen catalano
    quando lo prende
    alto il tono del suo hit uocchie e capille
    sei più figo di filippo quando finisce in mare
    e le sirene lo chiamano da lontano
    le sirene dell’infomazione non ti ammaliano
    poeta solitario
    Michele Saviani
    e solo

  24. Alla domanda di Jacopo Galimeberti (“Mi domando pero’ come fanno quelli che hanno voglia di postare senza avere “conoscenze”.”) mi pare di avere ampiamente risposto.

  25. Dal testo di Sergio, che saluto con affetto, e dai precedenti post deduco che il Sessantotto non è servito a niente e neanche il Sessantanove…per citare Remo Remotti.

  26. “non tanto perché hai mostrato polso fermo quando, per esempio, si è trattato dell’articolo diciotto: infatti, purtroppo, ti sei comportato come un politico francese qualunque e addirittura alla fine hai fatto finta di niente.

    nemmeno perché ti sei occupato del fatto che in italia la giustizia non esiste e in pratica, quando cominci un processo, praticamente è meglio che pensi a qualcos’altro, perché il processo dura tipo quarantacinque anni.

    e nemmeno perché hai detto chiaramente la verità sul meridione, e che cioè al sud comanda la criminalità organizzata e non si produce manco il cazzo: infatti, non l’hai detto.

    ma perché, facendoti odiare, hai fatto venire allo scoperto tutti quei sessantottini di merda che con le loro idee di merda hanno distrutto il paese.

    con le loro idee raffazzonate e di quint’ordine, la loro cultura appresa nelle aule universitarie occupate da loro stessi, a botta di diciotto politici, di don milani e di russeau.

    con quelle facce di cazzo che mai avrebbero visto mezza donna, se non fossero diventati leader dell’idiozia studentesca, lavorando a quel ribaltamento della realtà e del buon senso che vede il suo lascito maggiore nella scuola.

    dove i ragazzi prendono per culo tutti e il preside è dalla loro e il novantacinque percento degli insegnanti dice che è il docente che deve trovare la strategia, perché dobbiamo accogliere e la scuola d’élite grazie a dio è finita, e non fa niente se per accoglierne uno ne roviniamo cento, l’importante è non discriminare.

    grazie a te queste merde umane sono uscite allo scoperto, e persino quell’essere immondo che è l’italiano medio sta capendo che da una trentina d’anni c’è un leggerissimo lavaggio del cervello di queste suddette merde.

    e forse tra un’altra trentina d’anni, anche grazie a te, ce li leveremo dai coglioni, anche se comunque a quell’epoca dovrebbero essere già morti, perché fumano molto, soprattutto dove non si può fumare, perché sono liberi.

    perché amano l’africa, perché ridono con certi programmi, che se non ci fosse stato il compromesso storico e la conseguente lottizzazione mai sarebbero arrivati ad esistere, e invece in italia si fanno coi soldi pubblici, come i film.

    e poi, perché spero un giorno di conoscerti e di diventare tuo amico, così magari mi aiuti a, e poi magari m’inviti in sardegna. ah… e se magari mi dài anche il posto fisso a scuola.”

    ………

    Non mi sogno minimamente di mettere in dubbio che lo Star, così come affermano frotte di suoi fans, ammiratori e ammiratrici, sia un genio, né che, da qualche parte, abbia scritto degli autentici capolavori.

    Ciò non toglie che questo testi-colo sia una boiata pazzesca, un pezzullo più deprimente che comico e, nello stesso tempo, più ridicolo che fintamente polically uncorrect: una pugnetta col preservativo, che simula vanamente una scopata.

    Alla prossima. Ma, mi raccomando: postate qualcosa di più… “geniale”.

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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