Articolo precedente
Articolo successivo

IL CULTO DEI FETICCI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA (1)

di Michele Zaffarano

potrei mettermi a bloccarlo e provare a irrigidirmi ancora di più mentre lei si è abbassata sul seno di sinistra e sto andando e ho ansimato un controllo che assume la direzione un istinto primitivo strappandole le calze bagnato e caldo lasciandolo sperimentare in profondità tuttavia dovrebbero essere lucide e bagnate come le gocce che scendono bianche con amore potrei trattenere la mia lancia cominciare a arcuarla gli spasmi il mio corpo come sopraggiunto sollevato da me ha tirato indietro e senza parole un movimento e via si è inginocchiata ha cominciato a sciogliere i pattini tenendo la sua mano sul posto mentre lavorava di più sulla bocca calda ha osservato e formulato un’osservazione circa il suo essere un’idea una piega l’ha colpita una regolazione un’alimentazione del pensiero degli umori mmmmm stava succhiando troppo in bocca carezzando leggermente la testa

la vigilanza come prova di grandi e piacevoli ho mormorato qualcosa scorre vellutata l’ha indotto a gemere morbidamente e potrei trattenere il suo alito caldo contro la mia pelle allora mi ha ordinato di sì scorrono dalla sua molto bagnata mangia la mia passera ha detto slaccia i pantaloni alla fine del corridoio all’entrata la sua bocca aperta potrei veramente contare le gocce che ci gocciolano sopra mantenuto assente da questo biondo carnale fino a che non cominciasse a comportarsi tremando ancora e gemendo ma ho chiesto più veloce le ho detto di andare più veloce ha usato la sciarpa per bendarmi e mi ha portato in camera da letto al buio a parte un arco rosso legato intorno al suo collo il mio alito caldo solleticante ha sorriso di quel suo senso speciale l’ho afferrata l’ho baciata da dietro in effetti mi ha spinto stretta la faccia contro impregnandola rivelando le sue forme sottili la pelle pallida alla tremula luce delle candele è ancora duro unngh mentre le ha separate respirando pesantemente e geme i suoi capelli marrone chiaro che sembrano emettere luce come la luce della candela prova a tessere il senso relativo attraverso cui si è alzata in piedi vicino mi ha tolto la cintura dai pantaloni i suoi sforzi che agitano i punti d’appoggio ora li sta guardando l’espressione era di concentrazione non raggiungerlo per lei scorrendo da sopra a sotto i piedi i pantaloncini il boxer togliendo giocandoci si è staccata dal suo amico bruno la do tutta ha continuato a succhiare parecchie volte l’ha estratto che ancora succhiava riempia la bocca del suo fiotto caldo con una crema spessa mentre mi mostra la mano spingendola verso l’alto e via da me la pelle liscia la destra vellutata nella parte posteriore della sua gola carezzava la punta allora mentre guardavo la saliva gocciolata sui seni allora era eretta allora tirerebbe su rapidamente e ripete i suoi colpi veloci fortunatamente l’innamorato ha gemuto ancora mi piace vederli nudi le mani che li raggiungono al buio per il pizzicare ho detto sì sono sprofondato sul punto d’appoggio e ho guardato mentre entrambi si sono leccati di fuori e ho cominciato a toccare anch’io ad accarezzare lo ha guardato con lascivia primordiale e carnale ho continuato spero di trasmetterla sopra il bordo con gli occhi ancora riempiti di lascivia ha tirato via la bocca le labbra si sono chiuse intorno all’estremità che mi prenda pure in giro ma l’ho tirato dietro e via dalla sua bocca come loro sono bagnato e corneo baciando tenero le labbra i suoi seni ora un movimento improvviso era distendere lecca la punta ci siamo baciati appassionatamente per parecchi momenti lunghi poi s’è infilato fra le labbra umide si è appoggiata indietro contro la parete s’è strappata il reggiseno le sono sprofondato a fondo l’ho osservata giù accanto ai miei piedi si distende ha lasciato andare il significato che era incline agli scoppi sporca molto erotica a volte perfetta nel dialogo per tutta la notte rendendolo nudo e cieco nel buio fragrante i piedi si sono improvvisamente stretti attorno alla testa quando i suoi fianchi hanno perso il punto d’appoggio i miei pantaloni sono stati strappati via dai fianchi e potrei trattenere i suoi capelli contro le mie cosce nude mentre ha alzato un piede nessuno potrebbe dubitare che stava simulando allora si è messa sotto di me frignando e gemendo per via di un’altra inondazione le sue caviglie sopra la metà della parte posteriore mentre la carne accarezzata calda e umida in bocca ci siamo martellati il suo seno nudo che tocca il mio braccio si bagna la faccia ha bisbigliato ho raggiunto giù e ho puntato il cespuglio perché lo stava già facendo e si è appoggiata sopra e l’ha succhiato che turbina mi ha tolto la camicia i suoi seni che scintillano umidi nella luce fioca baciandola leggermente parecchie volte in posti diversi mi sono mosso verso il fondo e lei mi ha respinto contro i cuscini con le mani sono sooo bagnato l’ho tirata a me e ho baciato lunga e umida facendo una pausa per guardare la sua forma nuda nuda strombando i miei piedi più larghi dei suoi per ottenere una certa potenza una leva come guidata in profondità dalla sua cervice ha tenuto sopra voglio guardarla scopare che si veda scopata che li abbiamo avvicinati le cosce bagnate dal leccare convulso dicendomi di rimanere ancora mentre la sua voce sgocciola con lascivia lucidandolo avanti e indietro fino a che non mi si spenderà le sue labbra toccano leggermente le sue guance increspate dopo che ciascuna a spingere tagliuzzando il tessuto slittata fuori ha camminato intorno a me assaggiando i resti salati del mio venuto sul suo vestito schioccato avanti e indietro il suo vestito sopra la cresta muscolare trasmettendo brividi attraverso di me smettendo di offrire la coscia che una compressione delicata mi ha lasciato vedere che stava godendosi la sua esposizione da quella notte in poi voglio guardarlo bagnato lucidare le tette dappertutto nudo è successo di venerdì e abbiamo fatto le prenotazioni l’ha succhiato in bocca l’ha fatto slittare immergendo incitandola a trattenere ogni fibra a muoversi contro la mia pelle tirando stretta intorno facendo un suono un lungo sibilo mentre fa scorrere allora contro il tessuto guardandoli mentre lui la segue da dietro ho guardato in su in lei le labbra strette forte contro di me tanto per ringraziarla quando dice che era proprio quello che voleva e ha saputo di essere che non era in lei ho visto quanto umido stava ottenendo mentre li ho sentiti entrambi ingoiare una bella sorpresina per te guardandomi dritta negli occhi alzando il cuscino e portando un piede sopra il mio corpo solleticando i capelli intorno la mia diteggiatura l’ha resa ingorda e ha voluto succhiare lei stessa mettilo a nudo prendendolo in profondità in gola la diffusione dei nostri piedi ponendosi sul lato vicino a me sedendosi quasi verticalmente contro parecchi cuscini mentre mi cavalca lo stomaco manterrei felicemente quello che si è bagnato il salto di tutta la notte lungamente ooooh che è ooooh caldo canticchiandole sommessamente ha tirato fuori una sciarpa dalla tasca le mie mani l’hanno raggiunta fuori l’ho tirata verso di me e l’ho baciata anche la sua saliva fa rumori umidi mentre ha cambiato il senso di rotazione la direzione ho risposto di funzionare come nostro si consegna e porta il desiderio a ebollizione nudi lo mostrerò nudo girato intorno appena prima del cespuglio biondo coperto come guidato verso la sede naturale abbiamo i suoi capelli biondi e la pelle giusta che si contrappone al tono più scuro della sua pelle come l’anno in cui mi sono sposato tenendomi sopra le cosce quando ha provato ad abbassarsi contro gli sbalzi scorrendo dall’estremità apro la bocca me sorridente disegnandomi lentamente la parte interna profonda provando a seppellirlo più profondamente il fuoco senza fiamma li vuole questa volta anche se sono tornato a casa una notte e dopo baciando foggiandole a coppa bagnata l’ho fatta sedere vicino e disposto la sua mano intorno portandola a incresparsi ogni volta i brividi buona notte e buoni sogni bagnati le ho detto che stesse a farli voglio farlo da dietro mentre mangi posso vedere si possono osservare i suoi seni lucidare lo stomaco con i seni riempiti ci siamo afferrati baciati appassionati oooh ora ho gridato

(continua)

da
Michele Zaffarano, Il culto dei feticci nell’Italia contemporanea, La Camera Verde, 2007 (www.lacameraverde.com).

Print Friendly, PDF & Email

3 Commenti

  1. Vuoi tu
    che io sia per te
    un drago?

    Apri le tue benedette cosce
    mostrami implacabile
    le labbra mostruose
    del tuo sesso bavoso

    accenna spudoratamente
    a un falso d’autore
    : che il tuo cazzetto sia potente
    almeno quanto il mio

    ( !cazzo! )

    Non avresti un drago
    ma un dragoncino
    : un dragoletto

    Una specie di Rospo
    ( un succiacapre
    col tuo mosto
    nel becco pieno )
    sepolto e umido
    nel tuo calore

    e le narici che sputano Sole

    G.C.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Da “Elogio della passione”

di Carlotta Clerici
Avanzavo tranquilla nell’acqua nera e spessa che ogni mio movimento trasformava in schiuma iridescente sotto i raggi della luna piena. Dieci, quindici minuti, mezz’ora… Le forze scemavano, ma ero fiduciosa, sapevo di poterne ancora attingere dentro di me.

Kwibuka. Ricordare il genocidio dei Tutsi.

di Andrea Inglese
Ieri, 7 aprile, si è tenuta a Kigali la trentesima commemorazione dell’ultimo genocidio del XX secolo, quello perpetrato tra il 7 aprile e il 4 giugno del 1994 da parte del governo di estremisti Hutu contro la popolazione Tutsi e gli oppositori politici Hutu.

Sulla singolarità. Da “La grammatica della letteratura”

di Florent Coste
Traduzione di Michele Zaffarano. I poeti, così drasticamente minoritari, così lontani e così persi nelle periferie di questo mondo, come si collocano, i poeti? Contribuiscono con forza raddoppiata al regime della singolarità o, al contrario, operano una sottrazione basata sulla riflessione e resistono?

Benway Series

Risposte di Mariangela Guatteri e Giulio Marzaioli
... ci concedemmo la possibilità di cercare altre scritture c.d. “di ricerca” consimili, soprattutto al di là della lingua italiana, e di pubblicarle in Italia in un contesto che non era così ricettivo rispetto a tali opere.

Da “I quindici”

di Chiara Serani
Allora le Barbie cominciarono a lacrimare sangue rosso pomodoro (Pantone Red HTK 57, It's Heinz!) come una Madonnina qualsiasi.

Collana Adamàs, La vita felice editore

Risposte di Vincenzo Frungillo
Continua la nostra inchiesta sull'editoria indipendente di poesia. Si parla della collana Adamàs.
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: