Io, ci metterei la firma

To: Consiglio dei Ministri
No al DDL che trasforma la libera espressione della rete in testate giornalistiche. I siti e i blog sono libera espressione democratica non paragonabile alle testate giornalistiche registrate al Registro Operatori Comunicazione che devono osservare l’apposita legge sulla stampa. Ancora una volta si cerca di limitare le libertà degli Italiani procedendo sulla strada della censura. I reati di diffamazione sono tranquillamente perseguibili senza porre ostacoli alla libertà d’espressione.
Chiediamo al Consiglio dei Ministri di ritirare il DDL che imporrebbe l’iscrizione al ROC anche dei semplici blog.

Sincerely

la firma la metterei qui

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21 Commenti

  1. L’immonda pena che mi fa questa immonda nazione…. e sappiate, o sinistri, che l’idea nacque in seno al centrosinistra prodiano…. firmiamo ma soprattutto non lasciamo che questi geronti servi del Vaticano trasformino l’Italia addirittura in Burma…limitiamoci alla Cecoslovacchia sovietica….

  2. Spero serva a qualcosa. Dubito che il governo ascolti una petizione scritta in rete…

    Nacque in seno al centrosinistra perché tra quelli c’era chi voleva non essere bersaglio di critiche. Un Mastella o chi per altro…
    Del resto è colpa anche sua se ora ci troviamo in questa situazione.
    Spero che nei libri di Storia verrà ricordato come colui che regalò l’Italia al regime di Berlusconi…
    Ormai la deriva fascista in Italia ha raggiunto dimensioni spropositate…

    La critica non è più permessa…
    Che merda di Stato (inteso maggiormente come stato delle cose)…
    Chi governa naturalmente si può permettere di criticare a destra e a manca, farci fare figuracce, denigrare e insultare chi ha un occhio critico o chi si oppone…
    Passeranno presto a muovere anche le mani…
    Non che non l’abbiano già fatto!

  3. eh… lo dicevo io che ci saremmo arrivati pian pianino alla dittatura elettrica. ma che serve? io firmerò, speriamo bene. io sono credente, eppure sono sicuro che il vaticano ha un suo ruolo in questa svolta bigotta dell’italia. e il perbenismo destraiolo? ma che squallido dover rispolverare antichi luoghi comuni presessantottini. sapete? o qui si fa una rivoluzione italiana o si deve emigrare. in questo momenti vorrei essere uno scrittore ‘famoso’ , per poter essere ascoltato, che potermi incazzare, andare in tv (che guardo da 4 anni) e ‘parlar male’ di quella gremita fascia di italiani fasci che vorrebbero tappare la bocca e ‘tarpare’ le ali. per stare bene in italia, attualmente, bisognerebbe essere dei bigotti rincitrulliti e ammuffiti. un individuo con un minimo di intelligenza e capacità critica non può che soffrire e incazzarsi. n’è vero? e diciamolo pure che qui su NI il popolo rappresenta la minoranza intelligente e che la maggior parte degli italiani sono repressi e repressori. e bisognerebbe veramente guardare con sprezzo a ch abbassa la testa e sottomette la propria intelligenza alle gerarchie dello status quo. ma io che funzione ho? noi che funzione abbiamo? perché non scoppia una rivoluzione? perché non si agisce? forse sono il primo che al momento di scendere in piazza e lottare, mi tirerei indietro. ma io non conto nulla. mi dispiace per chi ha un famiglia e dei figli da sfamare e che non può permettersi il lusso di velleità anarchiche. deve subire, altrimenti pof! finisce in strada insieme a tanti altri disoccupati. ve lo giuro, solo per questo vorrei diventare uno scrittore famoso, per essere la catarsi di chi non ha voce. il mio migliore amico è un operaio che legge e che rosica. uno scrittattore
    contro l’imprendittatore vorrei essere. come gli attori dei film che sacrificano se stessi per l’umanità e com’è fuori moda questo eroismo robin huddiano, ma d’altronde è inevitabile: in un paese anacronistico come l’italia anche il modo con cui uno si ribella non può che essere passato e fuori moda. la modernità della rete vogliono che diventi un traslucido contentino, quell’oretta di libertà. è tutto così assurdo e reale. è tutto così nulla.

  4. Sono cosi stupida che ho firmato due volte. la prima volta era private, e non conoscevo il senso di private.
    Ora 14174 Je suis nulle en informatique!

  5. Scusate, forse mi son perso qualcosa, lungi da me difendere il consiglio dei ministri, ma l’articolo 8, comma 3 del DDL 1269 dice: “Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti quali siti personali o a uso collettivo che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”.
    Magari qualche distinzione andrebbe fatta

  6. che nervoso… ho firmato subito. E pensare che è proprio contro ‘sta censura maledetta e dittatoriale che un anno fa per reazione ho aperto il mio blog…

    (ehi Véronique, anch’io ho scritto “private” e così è uscito solo il mio nome senza il cognome…)

  7. insomma: si può capire se è sensato quello che dice MD? perché se così stanno le cose, è inutile firmare, no?

  8. aaa
    “Il testo è troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l’attività di molti siti e blog. Meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato»

    chi lo ha detto?
    effeffe

  9. io ancora non ho firmato, ho voluto prima cercare di capire chi sono i generosi che offrono gratuitamente a noi cittadini responsabili e partecipativi il luogo virtuale per esprimere la nostra libertà e permetterci di dormire sonni tranquilli.
    interessanti cose ho scoperto, ma per ragioni che tessono fili di discorsi diversi da quelli in discussione qui.
    tuttavia, prima di votare, mi chiedo (e indagherò ma magari qualcuno nella rete ne sa già qualcosa): che accade dei nostri voti dopo che li abbiamo espressi, chi i incarica di farli pervenire ai nostri luminosi e dorati governanti?
    caramente
    tina

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