Nabruka. Un omicidio.

Ieri nel CIE (ex CPT) di Ponte Galeria a Roma è morta Nabruka Mimuni. Aveva 44 anni. Sarebbe stata espulsa in mattinata, e le sue compagne l’hanno trovata impiccata in bagno. Nabruka era in Italia da più di vent’anni, lavorava per una cooperativa, e lascia un marito e un figlio. Era stata catturata due settimane fa dalla polizia mentre era in coda in Questura per rinnovare il permesso di soggiorno.

Sentite la diretta radiofonica di Radio Blackout, la radio animata dai tanto temibili anarchici torinesi – che però, rara avis, non smettono un istante di seguire queste vicende. E’ un’amica di Nabruka a parlare. Basta sentire il suo accento romano-tunisino per capire tutto. Ascoltate fino in fondo. Lei, il suo racconto, il suo dolore. Non servirà a nulla, se già non siete disposti alla pietas (se siete insomma parte integrale di questa Italia). Nel caso contrario, forse servirà ad aumentare di qualche granello il mucchietto di sabbia che dovrebbe sabotare gli ingranaggi.

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57 Commenti

  1. Non basta la pietas. Bisogna aggiungerci l’indignatio, che per Giovenale facit versus, ma fa anche il cittadino pensante.

  2. Non basta più nemmeno l’indignazione.

    Senza una forza politica che sia capace di tradurre l’indignazione individuale in coraggiose iniziative collettive che li contrastino, i nuovi barbari – fascio.leghisti in combutta con i cattolici più retrivi- saranno sempre più liberi di scorazzare nelle sedi legislative, aggiungendo, a tutte le altre vittime degli interessi economici più svariati, le vittime della prepotenza e della malintesa tranquillità degli ignoranti.

  3. Si, sono al potere dei selvaggi arroganti.. il problema e’ che l’Ilalia ci si riconosce.. e’ questa la cosa piu’ termenda, e io sono stufo di prendere tutti quelli che incontro per il bavero..per spingerli a ragionare.. sono troppi e sono stupidi

  4. Sì, la pietas è necessaria ma non sufficiente. Non basta. Il punto è che oggi non c’è neppur traccia di quella.

  5. il fatto vero è che oggi, con la “morte delle ideologie” ci è tolta ogni possibiltà di fare “asserzioni garantite” sulle responsabiltà oggettive

    ormai non la leggo più di tanto, ma oggi mi è capitata tra le mani “Repubblica”. La notizia sulla morte di Nabruka era relegata in secondo piano all’interno di una pagina che parlava del “trionfo” di Maroni nel “respingimento” di “centinaia di clandestini”, riaccompagnati dalla “nostra” Marina in Libia verso un destino che difficilmente non potrà essere che di morte

    in più insistendo, per ben due volte, a “oggettivare” il caso – come solo il “buon” giornalismo fare – a darci la notizia che Nabruka era stata arrestata per “detenzione e spaccio”

    nello stesso giornale, cinque o sei “tuttapagina” di seguito di un’unica pubblicità, di macchine, mi pare

    e poi, a parte un bell’articolo sul santo in discesa per pedofilia, altri articoli benignamente compartecipi delle imprese del nuovo santo in ascesa – “pullovermen” lo chiamano nella city –

    che cazzo volete che interessi a tutti questi di una negra che si è ammazzata?

    noi potremmo anche indignarci, ma se questa indignazione non trova modo di diventare qualcosa che incuta paura, terrore, a “lor signori” – in pullover o nudi – questi non faranno mai quello che è in loro potere fare per allievare le sofferenze dei dannati, degli ultimi

  6. Le parole non bastano, a descrivere quanto miseria è insita nell’animo umano e quanto poco rimanga della nostra umanità. Dove le anime si vendono per poco, e a prendere un tram saranno solo pochi privilegiati. Il nulla avanza ogni giorno e miete chiunque si trovi sulla sua strada.

  7. “Quasi tutti i Paesi europei hanno un partito xenofobo: è un fenomeno fisiologico in epoca di grandi migrazioni. Noi siamo il solo Paese in cui quel partito fa parte del governo. I Borghezio, in Europa, sono un problema delle questure. Da noi sono al potere. […] rispetto a molti altri Paesi d’Europa abbiamo una scadentissima cultura antirazzista, una debole percezione dell’intolleranza, una sorta di disinvoltura civile che ci aiuta molto a far passare in second’ordine, o a tacere del tutto, situazioni che cento chilometri più a Nord di noi, o più a Ovest, scatenerebbero un pandemonio”.

    Michele Serra

  8. soldato, sono d’accordo e continuo a chiedermi:
    ma noi che cazzo possiamo fare oltre schiumare di rabbia per queste barbarie?
    continuo a chiedermelo e non trovo risposta
    fino a qualche anno fa mi illudevo che votare prima o poi potesse cambiare qualcosa, poi è andata come è andata….
    colori sbiaditi per non sbagliarsi, un grande grigio pirla.

  9. A fronte di questi e altri fatti, mi si pone drammatico il problema del voto.
    Avevo deciso di non votare più, a nessun costo per qualsivoglia partito di sinistra, o di così detto centro-sinistra, per l’impossibilità di riconoscermi anche in un’infinitesima parte della loro politica.
    Pensavo, e lo penso ancora, che quando la realtà dei partiti che si contendono il potere diventa così distante dalla tua storia e dalle tue percezioni, allora è venuto il momento di lasciar perdere e non votare più.
    D’altra parte sento l’esigenza di oppormi a questa merda di governo, al pupazzo tronfio, volgare e bugiardo che comanda sempre di più nel mio paese senza che nessuno abbia più la voglia e il coraggio di contrastarlo decisamente.
    E però mi rifiuto di cedere alla costrizione di un voto che, espresso contro un centro destra razzista & fascista, rafforzi un’opposizione politicamente ridicola e sostanzialmente complice, oppure mandi al parlamento europeo un altrettanto ridicolo e furbastro «comunista».
    Intanto, assieme all’orrore per il dilagare di questa fetida destra, crescono i miei dubbi e la mia disperazione di elettore che vorrebbe almeno usare il proprio voto.
    Possiamo discuterne qui?

  10. Bisogna molto coraggio per lasciare il paese di nascita, molto dolore.
    Un primo viaggio per trovare un luogo da vivere, in una lingua nuova,sconcertante,
    fare una vita altra, avere figli in paese di accoglienza, avere un’identità in bilico, nascondersi, cancellare l’identità di nascita, lavorare senza potere essere riconsciuta, lavorare duro, pensare una giornata dopo l’altra,
    e un giorno, essere
    cacciata, espulsa, espulsa di sé stesso, strappata alla piccola bolla d’aria, avere il vertigine, avere paura, non avere soluzione di vita, avere il corpo tagliato in due, non avere terra di rifugio, esser sola con la paura nella mente, prendre una corda, uno straccio, avere il coraggio o prendre la fuga per sempre, correre verso la morte, perché non c’è niente che paura,
    penso all’immensa solitudine di Nabruka nella stanza di bagno,
    e vorrei coprirse la sua testa con i miei mani, inventare bugia perché non sia sola e disperata, aprire un asilio.

    In Francia, anche ci sono triste storie di espulsione.

  11. Tashtego, avevo letto quel tuo pezzo, e infatti mi dicevo “farò come lui”, ossia non andrò più a votare. Ora, di nuovo, penso come te: non so che fare. Sinceramente.

    D’altra parte penso: va bene, lo sdegno. Va bene, facciamo schifo. Ma dopo questo (piagnucolio continuo, polemico, incessante), possiamo andare oltre?

    E chi ci deve andare, oltre, soprattutto?

    Io sono a battagliare con le cinque (5) euro all’ora, quando ci sono, per tre mesi o cinque. Da anni.

    C’è gente che s’impicca anche fra gli italiani. Perché non ha lavoro, vorrei aggiungere.
    Quella povera donna, chissà quali traumi aveva avuto, nella sua vita, per uccidersi così, presa da panico di tornare indietro: alle cose orrende che doveva avere vissuto. Non bisogna farsi prendere dall’emotività: questo solo ho imparato. E noi siamo il paese dell’emotività. Difficilmente andiamo oltre questo. L’emotività fa comodo…

    Mah. Chissà icche gli avrò scritto… Gli ho la pressione sotto i piedi, son più intronata d’i’ solito.

  12. stiamo veramente diventando troppo stronzi.Lasciare che a una compagnia della forca di primati non evoluti stabilmente ai posti di comando si contrapponga un opposizione addomesticata e un sindacato che fa il verso a quelli a cui dovrebbe trarre ispirazione ci rende complici

  13. @Satana. Ma che discorso è il tuo? Non è per te semplice capire che un suicidio è ≠ da un omicidio? Che a sua volta un suicidio indotto dallo Stato è ≠ da un omicidio prodotto da un singolo, a precindere dalla gratuità o dalla disperazione del gesto? Che c’entrano gli immigrati che massacrano gli italiani?
    Qui non si tratta tanto di indignarsi, quanto di riflettere sul “perché” di quel suicidio, su come questo Stato incancrenito renda difficili certe esistenze già al limite della sopportazione.

  14. disgustoso!
    il commento di Satana è di un qualunquismo disgustoso ed è il frutto della massificazione delle notizie e della campagna xenofobica operata e servita in pasto al popolino addormentato di questa provinciale italietta che niente ha appreso dalla sua storia.
    (del resto non la si studia più o la si cambia … e che vogliamo!?!)

  15. Certo Natalia Castaldi, studiare la storia è vietato per legge (ricordi la legge Mastella?). Nel mio blog c’è un collegamento al sito di un’associazione francese che si batte per la libertà di ricerca storica, io ho firmato il loro appello. Quanti di voi l’hanno fatto ?

  16. non l’ho fatto, ma se invece di fare qualunquismo dinanzi ad una morte avesse postato il suddetto invito … forse invece di indignarmi sarei andata a firmare…. le pare?

  17. Ecco, sì – ci mancava quello che ha il blog benedetto da Wotan e chiama alla resistenza etnica e inneggia all’antigudaismo. Mi chiedo quanto debba star male certa gente. Ma è bene che vengano, in fondo.

  18. In effetti non si sta granchè bene a questo mondo. In gioventù mi sono preso la responsabilità di assumere posizione sulle follie che avevo sotto gli occhi, ma adesso ne ho davvero abbastanza e vi assicuro che adesso prendo la vita molto alla leggera…

    PS
    comunque il mio blog è benedetto anche da Venere, la buona dea dell’amore !

  19. Forse sono un cialtrone, ma non è con le vostre idee che si mette a rischio il sistema. Ragionando come voi il sistema prospera, si riproduce come una metastasi. Ma forse è vero il commento di lucifero: io sto molto male, mentre voi in questa società siete a vostro agio. Riflettete su questo: i nostri politici che fanno leggi contro il razzismo hanno stipendi da oltre 15.000 euro al mese, i direttori dei giornali che inneggiano alla società multirazziale hanno dichiarazioni dei redditi da 300.000 euro all’anno !

    Meditate gente, meditate…

  20. Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

    “Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
    Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
    Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
    Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
    Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
    Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
    Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
    Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
    Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
    Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
    I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”

    La relazione così prosegue:

    “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
    Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
    Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.

    Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
    La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

  21. Ma la funzione principe di Satana è quella di tormentare sadicamente Giobbe.

    Ed è sicuramente un cialtrone, senza alcun dubbio.

    Anche se cialtrone non è proprio la parola giusta.

    Ci vuole un intero vocabolario per definire la mostruosità di un intelletto, capace di organizzare un blog dai contenuti così osceni, come quello di un certo signor Michele Fabbri.

  22. Allora non avete capito quello che volevo dire: se adeguatamente pagato posso sfoggiare un blog dai contenuti “edificanti”.

    Ormai la prostituzione è elevata a sistema…

  23. Ragazzi, ma non state lì a perdere tempo a rispondere alle provocazioni di un fascista ignorante, che gli si dà solo soddisfazione e non serve a niente. Aria, Michele Fabbri, Papè Satàn Papè Satàn Aleppe! Fila, striscia via, che non hai corpo, sei come una coca cola sgasata.
    Riguardo alla questione “voto”: anch’io sottoscrivo Tashtego. Solo che: non ho capito come mai a qualcuno sembri una cosa così povera e limitata il “voto contro”. Cioè, ho spesso sentito dire: “Ma non si può votare sempre e solo contro, in funzione antiberlusconiana; la sinistra fa pena, e io questa volta a votare non ci vado”. Ma perché – proprio ammettendo che questa sinistra è del tutto spompata – non si deve più andare a votare sulla base dell’unico valore che a questo punto può avere il voto, cioè contro questo governo? Personalmente, andrò a votare il loffio PD, senza nessun entusiasmo, ma CONTRO QUESTO BERLUSCONISMO LEGHISMO agghiacciante, contenta non di dare il voto ai loffi, ma di appoggiare lo schieramento opposto a quelle carogne, nella lontana speranza di farli cadere, e poi si vedrà. Anche questa è resistenza.

  24. Satana,tutto molto bello.Ma sei entrato decisamente in contromano con un commento che ti fa guadagnare di diritto l’invitoalla settimana dell’orgoglio ustascià(e a buona domenica nella veste di opinionista)

  25. in fondo anche io sottoscrivo tash e lambertibocconi, perchè ciancio tanto ma poi alla fine, in tempo limite, afferro la scheda elettorale con rabbia, inforco la vecchia vespa grattando le marce per i nervi, e vado, turandomi il naso fino a farmelo sanguinare, per non sentire la puzza di cilicio ed opus dei che emana la regina dell’intolleranza e dell’omofobia, e da oggi perfino la puzza di fassino, che non avava di meglio da fare che continuare ad imitare il peggio di quello che dovrebbe arginare.
    schifè!

  26. “Libero e fiammeggiante è solo il pensiero!”

    Me lo bisbiglia Giordano Bruno da un angolo nascosto della mia libreria: non si arresta per le minacce, non brucia e non si consuma tra le fiamme d’un rogo.

    Me lo conferma Antonio Gramsci che rispose, a chi gli garantiva la scarcerazione sol che avesse scritto una lettera al capo del fascismo: “Ma io non ho nessuna intenzione di suicidarmi!”

    E.R. 1948

  27. “Recitando un rosario di ambizioni meschine, millenarie paure, inesauribili astuzie;
    coltivando tranquilla l’ orribile varietà delle proprie superbie,
    la maggioranza sta”


  28. Arrivanu i luntanu barchi chini i clandestini
    omini niri e lordi comu i nostri patri
    ni strincemu supra a na banchina
    n’mezzo u fetu i piscu
    e duluri:

    C’a nun è nu giardinu
    ’stu triangulu di suli!

    ***


    Arrivano da lontano
    barche piene di clandestini
    uomini neri e sporchi come i nostri padri
    Ci stringiamo su questa banchina
    nel puzzo di piscio
    e dolore:

    ché non è un giardino
    questo triangolo di sole!

  29. Credo che Satana voleva fare l’avvocato del diavolo ( ignoro se l’espressione anda bene: faire l’avocat du diable).
    Non posso pensare che è la sua opinione, anche se non conosco Satana.
    Solo rimpiango che su un fatto ( il suicidio), qualcuno puo divertirsi a lanciare una pietra nell’acqua per vedere l’effetto prodotto.
    Chi non sente il grido di quello che si strappa la vita, ha perso l’umanità.
    Chi non puo mettersi nella mente di quello è cacciato da un paese, non conosce il suo propio luogo di nascita, perché non sente la mancanzza
    della sua identità, non la pensa.

  30. c’è gente perbene che muore in questo stato di buffoni fagocitatori di soldi e potere e c’è uno stupido che fa del qualunquismo sulla morte sul dolore tirando in ballo le stesse storie se questo se quello
    e gli italiani che ammazzano una bambina?
    e i ladri? della nostra vita?
    e gli assassini di questo stato pseudooccidentale forse solo per definizione geografica?
    ma c’è anna
    natalia
    giovanni
    stalker
    e tanti altri
    gente che usa il cuore insieme al cervello
    e sono la luce di questo buio buissimo dentro il quale siamo precipitati tutti
    per fortuna
    grazie
    c.

  31. @natàlia,
    ‘nta ‘stu triangulu di sulii
    non ci sono nata ma ho scelto di viverci
    ti ringrazio per quello che hai scritto

    profuno di zagare e gelsomi e fetore di mafia, ingoranza e miseria, voti comprati per un pacco di pasta che paghi cento volte tanto.
    terra arsa e piena d’acqua che non arriva mai a destinazione.
    vite comprate e buttate ai pesci nel canale.

    @satana, contro i troll meglio dei preti è l’indifferenza, spero di ricordarmelo in futuro.

  32. Quarantena

    Ovunque tu sia,dimenticavo
    Che non sei stato un rifugio solo di molecole
    Come se aria non fosse più aria
    Una Buonanotte anche senza luna
    Emorragia dell’algebra
    Per muoversi da un mare
    Guardando l’ammasso aperto delle pleiadi

    Come un numero felice
    Calcolavi i tuoi sogni per un transito delle maree
    O le previsioni sulle nevicate
    Venti forti e tesi prima delle stelle da seguire
    Speravi di nascere due volte
    Per genesi o per esodo
    Per armonia delle combinazioni
    Per scartamento della cattiveria

    Vieni incontro a ciò che arde
    Non sai dove sei
    E l’orologio sembra battere lontano
    Come i riflettori sulla costa
    Scoloriscono i sogni man mano che ti avvicini
    E i boschi bruciano in un esile lamento
    Come in un girone dell’inferno

    Qui sei sulla terra
    Ma non è ferma
    È soltanto più dura della tosse o della cartilagine
    Un po’ come vivere nelle case dei morti
    O soffocare per la solitudine per un ‘opinione
    E tu come pietra su pietra continui a cadere
    Non risplendi nel buio
    Sei in un campo di nebbia e di sangue
    Hai il volto spento dai ricordi
    Le mani rosicchiate
    Ma scivoli fuori
    Ostinato come un fiume che continua a correre
    Per trovare un altro mare
    Il silenzio che ti spiega lo stato delle cose
    Una livida alba
    Un pezzo di pane a colazione
    Il lascito di una vecchia porzione
    E un caffè amaro come la negazione
    Dimenticavo, che spesso i crimini avvengono alla luce del sole
    Insopportabili
    come la pioggia
    come le differenze
    c.v.

  33. @Stalker
    io sono scappata per anni da questo triangolo di sole, ci sono tornata perchè il sale si mischia la sangue e ti scorre nelle vene.
    ho sognato un domani brillante, lavoro sfruttata in un call center.
    non esiste sindacato, qui chiude tutto, azienda dopo azienda.
    e c’è chi fa la riunione del personale messo in regola con contratti a progetto e sfruttato fino al midollo osseo, sventolando un foglio con su la lista della miseria, i nomi delle ditte che hanno chiuso… ed in faccia ti dice: “non ti devi lamentare ma giurare fedeltà al tuo lavoro” che 600 euro al mese te li devi fare bastare.
    questa è Messina
    sono tornata con la voglia di lottare, volevo cambiare le cose
    ma quando parlo mi sento una mosca bianca, mi dicono che sono anarchica, comunista, idealista ma che con gli ideali non si tira la baracca.

    poi arriva uno e ti parla degli extracomunitari come dell’uomo nero che viene a rubarti il pane…. vergogna!
    il pane ce lo rubano i baroni vecchi e nuovi
    quelli ripuliti a festa che sfoggiano sorrisi patinati
    e ti inculano ridendo.

    facciamo schifo.

  34. “poi arriva uno e ti parla degli extracomunitari come dell’uomo nero che viene a rubarti il pane…. vergogna!
    il pane ce lo rubano i baroni vecchi e nuovi
    quelli ripuliti a festa che sfoggiano sorrisi patinati
    e ti inculano ridendo”

    Ecco,questa è poesia

  35. @NAZIONE INDIANA

    Scusate se sono fuori luogo ma vi invito a intervenire come gestori di questo sito sul post riguardante il libro di Siti.
    Celermente, e con scuse pubbliche e reprimenda pubblica per Franz.
    ne ho già spiegato i motivi. E una cosa inaccetabile se qua dentro volete fare “cultura” un comportamento come quello di Franz Kranspekrapfen..ok? E non sto scherzando….

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