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Boffo e la privacy

di Enzo Cucco e Sergio Rovasio

Con una ipocrisia degna di peggior causa Vittorio Feltri sostiene che il fatto per cui il Direttore di Avvenire, Dino Boffo, sia da giudicarsi immorale è la condanna per molestie e non per le sue relazioni omosessuali, come se lo svelamento dell’omosessualità del Direttore dell’organo di stampa di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana non fosse molto di più che sapido pettegolezzo, e non si inserisca nella feroce lotta per l’ egemonia sul capo del Governo tra la Lega e il Vaticano.
Quello che invece è molto chiaro è che il Direttore de Il Giornale, applicando la ben nota legge del taglione, dà maggior vigore proprio a quel metodo che con il suo giornalismo al vetriolo intende censurare, ovvero delegittimare il proprio avversario usando l’arma del giudizio morale, in particolare del giudizio sulla sua moralità sessuale.
L’insopportabile ambiguità dell’iniziativa di Vittorio Feltri, che per difendere il diritto alla privacy del Presidente del Consiglio sputtana quella del Direttore de L’Avvenire, è il motivo per cui ci sembra che si debba, con forza, difendere la libertà di Boffo, e chiunque altro, ad avere relazioni sessuali con adulti consenzienti senza che questo diventi oggetto di valutazione morale da parte di chicchessia.
E quando parliamo di difendere la libertà alla privacy di Dino Boffo ci riferiamo anche all’ipotesi che egli possa essere, a un tempo, omosessuale e contrario ai diritti delle coppie tra persone dello stesso sesso. Non v’è nessuna logica accettabile dietro l’argomento per cui un omosessuale “velato” non possa attaccare pubblicamente iniziative politiche sull’omosessualità. La nostra personale incomprensione della distonia tra comportamenti privati e posizioni pubbliche non può arrivare a salutare come benvenuti outing `forzati’ e violenti come quello fatto da Feltri.
Eppure se si rimane dentro la logica che il doppio caso Berlusconi-Boffo rappresenta, tutto è legittimo, comprese le prossime neanche tanto velate minacce di Feltri in merito ad altri “svelamenti” di doppie moralità.
In verità tutti gli attori di questa vicenda sanno benissimo che l’unico modo per uscire da questo circolo vizioso di ricatti incrociati è semplice, e passa attraverso la serena rivendicazione di Boffo, Berlusconi e compagnia, non solo del diritto alla privacy, ma del diritto ad avere relazioni sessuali e sentimentali senza che questo diventi oggetto di valutazione morale. Non sappiamo se questo accadrà mai, per il momento registriamo solo la negazione di qualsiasi cosa da parte di Berlusconi e il rumoroso imbarazzo di Boffo, che si trincera dietro la solita teoria del complotto e della aggressione.
Noi, pazienti, continueremo a difendere il diritto alla privacy delle loro Signorie. Ci facessero, però, la cortesia di guardare con meno sprezzante superficialità alle richieste di eguaglianza che arrivano da buona parte di quella minoranza di qualche milione di italiani che si preoccupa più dei propri diritti che della moralità altrui. Alla fine sarebbe un bene per tutti, anche per loro.

il riformista, 30 agosto 2009, rubrica delle lettere

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51 Commenti

  1. MI è SCAPPATo l’invio, chiedo scusa.
    dicevo: mi pare un’esaltazione del sessismo e della corruzione, questa visione del mondo. quello che dovrebbe scandalizzare, infatti, un buon cittadino non sono i rapporti sessuali di berlusconi o boffo, ma la loro mercificazione. anche nella vicenda di boffo, quello che colpisce è il fatto che abbia cacciato dei soldi per mettere a tacere la donna del suo compagno, etc. del resto, nelle società corrotte il sesso ha questa funzione forte di merce di scambio almeno dai tempi di petronio, e l’omosessualità o l’amore libero non ce’ntrano proprio un bel niente, in quanto quello che veramente è dirompente non è il sesso a pagamento, ma l’amore veramente libero, che sta da parti ben diverse da quelle di boffo e berlusca. in quanto, per l’appunto, omnia vincit amor – e nel caso di berlusconi, ahimé, non vince niente, anzi perde sempre.

  2. Pienamente d’accordo con Selene, con soltanto una precisazione sulle argomentazioni dell’articolo: l’importante non è che un personaggio che ha in mano i destini di una collettività abbia o meno relazioni sessuali di qualsiasi tipo. L’importante è che queste non siano una merce di scambio affinché chi ha il coltello dalla parte del manico non dica: sì, mi sono concesso/a, ma ora voglio la mia fetta della torta. A scapito dei milioni di persone che, la torta, la impastano tutti i giorni col loro lavoro, con le loro incertezze da precari, con il rischio di affermare la propria identità culturale e sessuale visto che poi di Svastichelle in giro troppe ce ne stanno, contro tutto e contro tutti, purché si menino le mani.

    mdp

  3. inizia la notte dei lunghi coltelli?

    come siamo caduti in basso
    mezzo mondo ci ride dietro
    e io non ho ancora capito se ridere, piangere, o sbattermene altamente

  4. @franco buffoni. a parte questo caso eclatante, ma parlare ogni tanto di qualcosa che non sia l”omosessualità? chiedo per stima, nel senso che uno scrittore, qualunque siano i suoi gusti sessuali, a mio avviso dovrebbe girare anche per altre strade, almeno ogni tanto. non trovi?

  5. E’ ripartita la fabbrica dei dossier, grande tradizione non solo della Repubblica Italiana ma anche del precedente Regno d’Italia. La differenza interessante sta nella genesi di queste “informative”; se prima era compito di elementi dei servizi segreti, più o meno pilotati da politici, l’epoca moderna ci porta alla privatizzazione di questo “servizio”, davvero una grande conquista liberale. La tristezza di fondo è constatare come per delegittimare una persona si ricorre alla diceria a sfondo sessuale, come se importasse ancora a qualcuno sapere chi va a letto con chi. Per le illegalità è compito della magistratura provvedere, per le interferenze a mezzo dossier si devono aprire fascicoli d’inchiesta e procedere di conseguenza.

  6. C’è però nell’operazione di chi “sputtana” qualcuno in quanto omosessuale, un grado di violenza e di barbarie in più, dato che esiste qualcosa come l’ “omofobia” mentre non conosco nessun’termine che riassuma un condiviso disprezzo collettivo per la categoria del “vecchio porco”. Anzi, spesso avviene il contrario.
    Questo persino a prescindere dal fatto che il secondo interpreti un ruolo di rappresentanza come capo di un governo mentre il primo è solo il direttore di un giornale, per quanto cattolicissimo.

  7. Attenzione! Il tema dell’omossesualità (che può anche legittimamente risultarte stucchevole a qualcuno) oggi in Italia è tout-court con il tema della libertà e della democrazia. In quale altro paese “civile”, “occidentale” e “laico” viene attaccato il direttore di un giornale accusandolo (sostanzialmente) di essere frocio (e quindi) eticamente deplorevole? In quale altro paese “civile”, “occidentale” e “laico” alle puttanate (letteralmente, è il caso di dirlo) del Premier vengono contrapposti i (supposti) comportamenti privati di un giornalista? In Iran. In Cina. In Afganistan.
    Questo è il punto. L’aggressione al direttore dell’Avvenire (foglio oscurantista e fondamentalista) è un’aggressione squadrista. Attenzione perchè a Matteotti manca poco…

  8. L’iniziativa da Feltri è volta alla “pancia” della pubblica opinione, almeno a quella che mette nelle sue letture il giornale che dirige. Un argomento come la supposta omosessualità di Boffo non è possibile usarlo per ragionamenti logici, così come confezionare false informative squalifica in partenza qualsiasi manovra per un interlocutore serio. Parlare alla pancia in sè e per sè é lo trovo pericoloso, per non dire letale. Quando si etichettano gli interlocutori / competitori per sminuirli, quando si abbandona del tutto l’arena dei fatti per passare alla gara in cui vince chi urla più forte è chiaro che si è compiuto un altro passo verso la fine di una civiltà del dialogo. Il che è fra gli obbiettivi a medio / lungo termine di chi non vuole la democrazia compiuta.
    Questa generazione non avrà un Matteotti, nè un Aventino.
    Lo stillicidio di piccole e grandi soperchierie viene perpetrato per anestetizzare una pubblica opinione ridotta già ai minimi termini.
    COnsiglio di leggere “Tutti al rogo!”, racconto di Alan D. Altieri. Dice molto su un possibile futuro.

  9. Scusate, forse io ho capito poco della vicenda, ma mi pare che il problema non sia nell’omosessualità di Boffo, che non interessa a nessuno e nessuno avrebbe mai pubblicato nulla, ma nel fatto che Boffo aveva molestato, e ha patteggiato in tribunale pagando e ammettendo la sua colpa, la moglie del suo compagno dell’epoca. E molestare è un reato.
    Ora, a me pare, ma sicuramente sbaglio, che il problema non stia nel fatto che la notizia sia stata pubblicata ora, ma nel fatto che non sia stata pubblicata prima. Perché dirige un giornale? Può essere.
    Ora, di cosa si lamenta Boffo? Che un suo atto pubblico (la sentenza del tribunale), sia stato reso pubblico depotenziando la sua capacità di attaccare le abitudini sessuali private di Berlusconi? Doveva pensarci prima di molestare; credo.
    Io, di omofobo, in questa storia, non ci vedo nulla; vedo invece uno squarcio sull’omertà, a questo punto provata, che riveste la categoria dei giornalisti.
    La colpa è di chi commette il reato o di chi pubblica la notizia? Per me è chiaro di chi è la colpa.

    Blackjack.

  10. Blackjack, c’è una “informativa” pubblicata che è in realtà una lettera anonima, cioè qualcosa che non ha nessun valore giudiziario in sé (ma potrà essere impugnata, questo sì, come oggetto di calunnia come pare sia già statp fatto). E la “notizia” si regge su quest’ultima, la nota in cui si dice che Boffo è stato “attenzionato come noto omosessuale”.

  11. A me risulta che al Signor Boffo Dino nato ad Asolo il 19/08/1952, atto di nascita 125/1/A, in data 09/08/2004 il Tribunale di Terni abbia emesso una condanna penale, per il reato di Molestia alle persone art. 660 cp (commesso nel gennaio 2002 in Terni) con un’ammenda di 516 euro; poi regolarmente pagata in data 07/09/2004.
    Tra l’altro Boffo accettò il rito abbreviato, che è, in pratica, un’ammissione di colpa, e mi risulta che non abbia fatto appello. La sentenza (c’è qualche avvocato in giro?) ora dovrebbe essere inappellabile per decadenza dei termini.
    Io sarò sicuramente un ingenuo, ma se dovesse capitarmi una vicenda simile e avessi anche il minimo spiraglio per “svangarla” a mio favore, arriverei fino alla Corte Europea, questo è certo. Non credo che a Boffo manchino le conoscenze e nemmeno i mezzi e, se non l’ha fatto, avrà avuto i suoi buoni motivi.

    Questo è ciò che risulta a me e ciò di cui sto discutendo. Per quanto riguarda l’attenzionato come noto omosessuale, non ho alcun riscontro oggettivo (si dice così?), e quindi non ne parlo e, personalmente, non me ne frega nulla. E’ liberissimo di fare ciò che vuole e non vedo alcun problema.

    Ripongo la domanda: la colpa è di chi commette il reato o di chi pubblica la notizia?

    Blackjack.

    PS: tra l’altro, se non sparo una cazzata, gli atti esecutivi dei Tribunali sono pubblici e chiunque può andare in Tribunale e chiederne visione; che poi a volte non si trovino o non li mostrino, con varie scuse, questa è un’altra storia. Se c’è un avvocato in giro e chiarisse la questione, non sarebbe male.

  12. 1.ieri sera ho rivisto i segreti di broken mountain…
    2.boffo? buffo? beffa?
    3.in un modo nell’altro e nell’altro ancora
    4.si usa usare omosessuale come infamia come qualcosa che uno clericale o di destra non può fare assolutamente.
    5.ma non lo sanno che nelle saune gay ci vanno e ci fanno più uomini sposati che signorine isteriche?

    e voi mi direte: ma che commento assurdo è questo e mi dirò che voi avete ragione ma se gli occhi sono lo specchio dell’anima, le dita del nonscrittore (sarei io il nonscrittore) lo sono della realtà che mi circola nelle orecchie e negli occhi.
    oggi non ha più senso scrivere un romanzo di fantascienza. la realtà supera la fantasia.
    fra due settimana parto per barcellona.

  13. quella delle signorine isteriche nelle saune non l’ho capita, specialmente affiancate ai gay

    riformuli?
    grazie

    ps se ne avessi una vicino casa, di sauna, ci andrei volentieri, sperando di non passare per “signorina” isterica, mi dispiacerebbe esserlo o tale sentirmi definire, sia “signorina” che isterica, e se fossi lesbica penso sarebbero solo fatti miei.

  14. Gianluca, Stalker, scusate, ma io (per quel che mi riguarda) non ho NULLA da disquisire sulle preferenze sessuali di Boffo, ma sai quanto me ne frega. Ho invece da ridire quando Boffo si erge a censore delle abitudini sessuali altrui e poi, per supportare le sue di abitudini sessuali, arriva fino alle molestie; accertate da una condanna.
    Che in questo caso la colpa siano le molestie, mi pare chiaro e poco discutibile; almeno per me. A meno che qualcuno non mi dimostri che le molestie di un giornalista direttore di giornale, valgono meno delle molestie di un normale cittadino.

    Ripongo la domanda: la colpa è di chi commette il reato o di chi pubblica la notizia?

    Il nocciolo è tutto qui, secondo me.

    Blackjack.

    PS: beato te che vai a Barcellona, ma fra poco riscomparirò pure io; questo paesello è sempre più noioso. Stalker, con le saune non ho un buon rapporto, l’ultima volta che ne ho fatta una, da qualche parte in Russia, finita la sauna i debosciati locali mi hanno fatto uscire in accappatoio e ciabatte in mezzo alla neve. Percorso obbligato per rientrare in un luogo caldo. Loro ridevano, io gelavo dal freddo. Pork…. :-D

  15. Boffo ha accettato un patteggiamento di 500 euro per molestie a danno di tal signora di Terni. Fin qui arrivano i fatti accertabili. Il resto, vale a dire anche l’ipotesi che avesse rotto le palle alla signora perché moglie del suo amante, non è provato da nulla che possa essere esibito come legittima pezza d’appoggio. Ma su un foglio anonimo, già fatto circolare con intezioni diffamatorie, e come se fosse un documento dal valore giudiziario.
    E’ questo il fatto grave.

  16. Helena, continuiamo a non capirci: Boffo è stato condannato a 6 mesi per molestie nei confronti di una Signora, nonché donna, di Terni, ha patteggiato e la pena è stata tramutata in un’ammenda di 516 euro. Questi sono i fatti.
    Al momento questo è ciò che è scritto, e pubblico, nel Decreto Penale emesso dal Tribunale di Terni in data 01/10/2004. Non mi pare un documento anonimo e non conosco documenti anonimi.
    In questi giorni il GIP sta decidendo se rendere pubblico il fascicolo degli atti processuali che, soltamente, è richiedibile, se non sparo cazzate, solo dalle parti coinvolte nel processo. La cosa strana è che fra i richiedenti del fascicolo, pare ci sia lo stesso Boffo, che dovrebbe almeno avere copia di quel fascicolo.

    L’Italia è proprio strana e ripongo la domanda: la colpa è di chi commette il reato o di chi pubblica la notizia?

    Blackjack.

  17. Mah, sinceramente: se Boffo ha uno scheletro nell’armadio di queste dimensioni, ed è ancora un grosso SE e non una certezza, se fossi in lui non mi sarei tenuto il lavoro di direttore dell’Avvenire, col rischio evidente di danneggiare la causa per cui lavoro. Avrei cercato altro. Tuttavia sono valutazioni che non spettano a nessuno se non a Boffo e ai suoi datori di lavoro: certamente ora tutti i dettagli verranno fuori a puntate, e potrò-potremo capire meglio le sue valutazioni e quelle della CEI, che certamente a suo tempo quando la notizia è uscita nel 2005 su un blog e poi nel 2008 su Panorama ci sono state.

    Quanto a Feltri: mi fa schifo come persona e come direttore del Giornale. La logica del tanto peggio tanto meglio, siamo tutti uguali a mister Banana e quindi non possiamo giudicarlo… che schifo mi fa.
    Sparare bordate a orologeria contro un suo collega mescolando ad arte verità (la condanna per molestie) e finzione (la famigerata informativa “allegata al fascicolo”) allo scopo di distruggere una persona, una carriera, che schifo mi fanno.

    Vi rendete conto che questo bel signore di Vittori Feltri è radiato dall’ordine dei giornalisti? Ha, lui si, condanne per diffamazione a mezzo stampa passate in giudicato? Che per dirigere il Giornale fa uso di un prestanome come direttore responsabile, un fantasma perchè lui il responsabile non lo può più fare? Che per questo suo bel servizio di giustizia sommaria a mezzo stampa e per sparare nella schiena ad un suo “collega” riceve uno stipendio di 15 milioni di euro all’anno pagati dalla famiglia di mister B.?

    E devono essere davvero molti i soldi che riceve il signor Feltri, perchè sennò non ci si paga gli avvocati e i danni che forse dovrà risarcire anche a Boffo sul piano personale.
    Quindi lui che è radiato dalla professione, che non può nemmeno essere il responsabile di ciò che scrive e fa scrivere perchè legalmente lo è qualcun altro (ovviamente anche quest’ultimo immagino strapagato per il rischio e per la scomoda posizione), lui forte dei soldi che gli arrivano dalla famiglia di B., è nella posizione per sparare a zero contro tutti i falsi moralisti (ovviamente non amici di B.) e di non preoccuparsi delle conseguenze.

    Che coraggio da leone. Complimenti, signor Feltri.

  18. GinoPino e il suo commento mi ricordano, per l’ennesima volta, in che paese sono. Ma che differenza passa fra Boffo e compagnia che, ovviamente per motivi elevati culturalmente e socialmente, mette in piazza le abitudini sessuali di Berlusconi (basate su chiacchiere e in ogni caso ‘roba sua’) e Feltri che gli restituisce l’elegante gesto?
    Per me nessuna! La differenza, caso mai, è che le condanne di Feltri (che può piacere oppure no) sono note a tutti e non ne fa mistero, così come è noto a tutti che non fa più parte dell’ordine dei giornalisti, mentre la vicenda di Boffo è stata tenuta nascosta e, fino all’altro ieri, erano solo chiacchiere senza alcun documento.

    Per quanto riguarda l’ordine dei giornalisti, il giorno in cui lo aboliranno sarà sempre troppo tardi; è l’ennesimo gruppo di potere senza alcun contenuto, non per nulla fu inventato da Mussolini pro domo sua e non farne parte, direi che è quasi un onore. Tra l’altro, per chi non lo sapesse, i giornalisti, i politici e mi pare anche i magistrati, godono anche del beneficio dei PACS, negati al resto d’Italia, da parecchio tempo (oltre al resto). Che carini!

    No, che si piglino finalmente a bastonate anche fra di loro, mi fa solo divertire e più ne saltano e ne rimangono senza lavoro, di questi signori altolocati, più mi diverto. Menti pulite e in grado di fare meglio di loro il lavoro di giornalista ce ne sono in circolazione a migliaia.
    Basta leggere il post di oggi di Rovelli per capire come si muovono i giornalisti italiani: pubblicano solo ciò che gli dicono di pubblicare.

    Ripongo la domanda: la colpa è di chi commette il reato o di chi pubblica la notizia?

    Blackjack.

  19. stalker era un modo scherzoso di dire che alla fin fine non c’è da stupirsi che un celebre maschio clerico possa essere gay e le signorine isteriche è un modo affettuoso per descrivere i giovini omosessuali in fibrillazione nelle saune gay quando adocchiano un bel pezzo di gnocco (ma è solo per scherzare) e ha ragione Giocatore, piuttosto, e la colpa è forse di entrambi ma di più della televisione che non abitua la gente a un fatto normale come l’omosessualità. ci penso spesso: in tv fanno solo telefilm di carabinieri, preti poliziotti, donne e uomini ultradivorziati figli legittimi e illegittimi, cioè manca l’abitudine al ‘gesto omosessuale’ e la critica che viene fatta dalla chiesa a feltri se non sbaglio è proprio il fatto di aver messo in dubbio che un clericale non possa essere gay o sessuato.
    sembra quasi una manovra per dire: oh mi dio, omosessuale? ma gli omosessuali non sono quegli che picchiano per strada o quelli malati?
    quasi un complotto para-populista dei maschietti al potere.
    e poi non si sa che il miglior guardiano è anche il miglior ladro (o viceversa non ricordo).
    però ci devo riflettere. certo che ‘accusare’ uno di essere gay e infamarlo solo perché non è un povero coglione, è da coglioni. cioè io posso essere gay ma un personaggio pubblico e clericale no? e insomma è vero che chi omofoba compra….

  20. La colpa del reato è di chi lo commette. Chi pubblica notizie veritiere non ha colpa né è passibile di incriminazioni. A meno che non pubblichi notizie artefatte e falsificate e scopo di calunnia.
    E sul fatto che non siano per nulla sullo stesso piano un Premier che dai suoi scherani si fa organizzare festicciole in luoghi di proprietà dello stato che rappresenta, e soprattutto elargisce favori di carriera in cambio di prestazioni sessuali (altroché il buon vecchio pompino di Monica) e un direttore di un giornale, su questo non mi nemmeno di insistere. Tanto ho capito come la pensi.

  21. Helena, qui stiamo banalizzando e liquidando una questione molto complessa come se fosse solo un problema di scaramucce fra due giornalisti che si stanno sulle palle, ma la questione è molto più complessa.
    Io non ricordo in Italia, e ho passato i 50 anche se non tutti in Italia fortunatamente, una simile azione di character assassination a carico di un politico. Nemmeno per Craxi! Quando vedo simili manovre, che coinvolgono le corazzate italiane e straniere dell’informazione, la prima domanda che mi pongo è: chi ne deve trarre vantaggio?

    L’errore IMPERDONABILE della campagna stampa inventata contro Berlusconi è che gli “scribacchini” in questione, vogliono farci credere che sia solo una questione di etica politica e/o di piaceri da smascherare. BALLE! Dietro quella campagna di character assassination COLOSSALE (e che è andata a pallino perché gli italiani non sono scemi come gli americani o gli inglesi e non si sono verificati i cambiamenti politici di fronte che gli ideatori avevano, malamente, ipotizzato) ci sono interessi economici spaventosi; dei quali nessuno parla (nessuno dei canali ufficiali) e che fanno riferimento ad atteggiamenti politici e scelte politiche ben precise, che non sono piaciute.

    Io ho un mio personale criterio di valutazione in questi casi: follow the money. Non si spendono energie (e tanti soldi!) come quelle messe in campo se gli interessi non sono ciclopici: in barba alla morale, all’etica, alla correttezza e a tutte le panzane che utilizzano per mascherare i veri obiettivi. Boffo, coscientemente, si è prestato al gioco; come gli altri, si è infilato nel tritacarne e il minimo che deve aspettarsi, ora che l’attacco è miseramente fallito, è che il tritacarne tocchi a lui e agli altri: uno dopo l’altro.
    Se mi siedo a un tavolo da gioco, sperando di vincere barando, il minimo che mi posso aspettare è che gli altri mi restituiscano pan per focaccia e con i dovuti interessi.
    Mascherare questo scontro fra poteri economici e politici, non solo nazionali e soprattutto non nazionali, con l’omofobia e le presunte illazioni al “povero” Boffo, è come credere a Babbo Natale.

    Questa e solo questa è, a mio modestissimo parere, la sostanza di tutta questa vicenda che, tra l’altro ha già coinvolto anche Ezio Mauro (per un presunto pagamento in nero di 850 milioni di lire e la conseguente evasione), sta riprendendo per la collottola Prodi e De Benedetti per la famigerata questione SME (è stata riaperta l’inchiesta a loro carico) e ha portato alla liberazione del terrorista colpevole dell’attentato di Lockerbie, perché la BP [British Petroleum] doveva firmare un contratto per forniture energetiche con la Libia prima che lo firmasse qualcun altro. E sono solo alcuni dei dettagli/indizi ricollegabili alla vicenda.

    Se poi volete continuare a buttarla e banalizzarla, parlando sempre e solo di omofobia e moralità e nascondendo la realtà dietro a un dito, beh, nessuno può impedirvi di farlo. Però, nel frattempo, almeno un punto l’abbiamo fissato: la colpa è di chi commette il reato.

    Blackjack.

  22. Ho sentito la notizia di Ezio Mauro stamatina su radio Capital( non e’ una radio che frequento , ci sono passato percaso) e ho pensato la stessa cosa..al caso SME

    Black.. quanto mi piaci!, come si fa a contraddirti..

  23. Le opinioni politiche e le abitudini marchettare di Berlusconi presidente le pago io (come cittadino di questo Stato e come contribuente di questo Stato), le opinioni e le abitudini di Boffo, quali che siano, no. Poi possono andarsene affanculo entrambi, per quel che mi riguarda.

  24. “La colpa del reato è di chi lo commette. Chi pubblica notizie veritiere non ha colpa né è passibile di incriminazioni. A meno che non pubblichi notizie artefatte e falsificate e scopo di calunnia.”

    Totalmente d’accordo con Helena. Il punto di tutta la vicenda non è se il direttore di Avvenire sia stato o meno condannato per un reato penale – che in questo caso è di molestie – ma l’uso vergognoso che viene fatto della notizia. Se cioè Boffo è colpevole di QUEL reato, Feltri è altrettanto colpevole (non penalmente) dell’uso che di quella notizia ha fatto. Perché, è bene ricordarlo, per esplicita ammissione delle parti in causa, quella notizia, la notizia della condanna di Boffo, ce l’avevano nei cassetti praticamente TUTTI i direttori di testate italiani. Ne aveva dato parziale e soffocata pubblicazione Panorama, tre anni fa, e Mario Adinolfi, sul suo blog (anche se omettendo i nomi).
    Il reato, Blackjack, è senz’altro di chi lo commette. E Boffo, da un punto di vista penale, ha chiuso quei conti pagando l’ammenda prevista dal Tribunale.
    Ma il fatto di tenere una notizia chiusa nei cassetti, e tirarla fuori solo quando il condannato pesta il piede al tuo padrone?
    E il fatto di confezionare la notizia mischiando in parti perfettamente uguali due fogli – uno vero, oggettivo: la copia del casellario giudiziale – e uno finto, farlocco, artefatto : ovvero, una ancora non bene identificata velina, scritta in poliziese/serviziosegretese, colma di falsità e strafalcioni grammaticali?
    Questo comportamento, pur non penalmente rilevante, ti sembra morale, onesto, corretto, giusto, deontologico?
    Questo è giornalismo, Blackjack, o è, come dici tu, character assassination?

  25. In qiesta diatriba Boffo, Berlusconi, Feltri credo ci sia di mezzo il concetto di “coerenza”, la coerenza tra pensiero e azioni: Feltri ha messo in evidenza e sullo stesso piano i comportamenti di Boffo e Berlusconi, entrambi si occupano o dicono cose che non sono in “coerenza” con il loro agire personale, Avvenire dovrebbe cambiare direttore se intende stigmatizzare i compotramenti del nano, se volesse essere coerente la destra dovrebbe cambiare Leader..ma questo pare sia più complicato, vista la dipendenza che la destra ha dal suo leader(il nano appunto).

    .. ah!, Bagnasco, sempre per coerenza, dovrebbe stare zitto, visto che a piu’ riprese ha negato l’influenza ecclesiastica sul giornale Avvenire.

    Bravo direttore Feltri, sembra essere l’unico coerente, anche se con un certo ritardo, in quest’Italia incoerente e corrotta lei sa muoversi con maestria d’altri tempi.. facia attenzione alle falsificazioni pero’, non era necessario.

    @sorrentino pago l’ammenda allora sono pulito?, se fossi pulito l’ammenda non la pago, e vinco la causa.. e mi tolgo ogni onta di torno.

  26. BlackJack non hai ancora capito o non vuoi capire o ti fa comodo non capire che Feltri ha pubblicato due fogli.

    Uno vero (la copertina del fascicolo, chiamiamola così).

    E uno falso, che racconta tutti i dettagli inventati della storiella.

    E di quello falso ha detto che stava nel fascicolo, che era atto pubblico, ufficiale, prodotto di tribunale e di indagine di polizia.

    Questo è un reato: si chiama diffamazione a mezzo stampa… reato che Feltri ha già più volte commesso e per cui è stato radiato dall’ordine dei giornalisti di Milano nel 2001.

    Ma continua pure a non capire… dormi, caro, dormi tranquillo e asciutto che mister B. pensa a tutto.

  27. Ares, scrivi: “@sorrentino pago l’ammenda allora sono pulito?”

    Se leggi, o rileggi, il mio commento, ti renderai conto da solo che non ho scritto, né detto tra le righe, che Boffo è “pulito”.
    Ho scritto, e detto, che Boffo “da un punto di vista penale, ha chiuso quei conti pagando l’ammenda prevista dal Tribunale”. Cioè, il suo percorso penale e giudiziario relativo al reato di molestie s’è concluso, una volta e per sempre, in un modo legittimo, previsto e autorizzato dalla stessa legge: e cioè col pagamento di un’ammenda.

  28. @sorrentino .. puoi conclidere il tuo iter giuridico con un ammenda .. ma l’onta di aver commesso il fatto ti rimane, la questione giuridica sarà chiusa , quella morale no!

    Molte cause si sono concluse giuridicamente con una prescrizione, o peggio con una legge preddisposta ad personam.. ma lonta ti rimane appiccicata, e pulito, moralmente, non sei.

    Che facessero altro.

  29. Peraltro riguardo l’orininalità del secondo foglio Feltri è già stato smentito da Maroni (ministro della giustizia e noto dissidente di ultrasinistra), Manganelli (capo della polizia e noto esponente di magistratura democratica e toga rossa) e dal prefetto di Terni (noto barricadero già segnalato alle forze dell’ordine come complice del complotto della stampa italiana ed internazionale contro mister B.).

    Persino il B. si è dovuto dissociare da Feltri… stile vai avanti tu che mi vien da ridere.

    Ha ragione il Boffo quando dice che non solo Feltri ha pestato una cacca ciclopica, ma che con il risarcimento farà felice la sua vecchiaia… la vecchiaia di Boffo, intendo.

  30. @Ares

    l’onta rimane… molestie personali multate con 516 euro.

    E l’onta di essere stato radiato dall’ordine dei giornalisti e condannato per diffamazione, quella invece per Feltri è una patente da galantuomo?

  31. @BlackJack “Per quanto riguarda l’ordine dei giornalisti, il giorno in cui lo aboliranno sarà sempre troppo tardi; è l’ennesimo gruppo di potere senza alcun contenuto, non per nulla fu inventato da Mussolini pro domo sua e non farne parte, direi che è quasi un onore.”

    Sembra quasi che sai di cosa stai parlando.

    Bravo. Aboliamo anche l’ordine dei medici. Degli ingegneri. Degli avvocati. Ma si dai, aboliamo tutto, i diplomi, le lauree, gli esami di stato, perchè l’importante per quelli come te, mi pare di capire, è che non ci siano differenze.

    Un solo grande capo che detta la linea e poi via tutti nel suo gregge. Ma indifferenziati, per carità.

    Ti fanno paura le differenze, eh?

    Fa paura uno che si sbatte per prendere una laurea e poi 2 anni in una scuola di giornalismo per imparare un mestiere e poi si sbatte di nuovo per fare un esame ed entrare nell’ordine… certo a te uno con le palle indurite dal lavoro fa paura. Ed evidentemente hai ragione, ad averne paura.

    Molto più facile ed onorevole raccattare dalla spazzatura una lettera anonima e pubblicarla per essere veri giornalisti.

  32. @Gino/Pino se paghi 516 !?! aH si per lui sono bazzecolo, per me e’ uno stipendio, non ci pensavo, che stupido che sono..

    Se voglio fare il direttore puritano di Avvenire, forse e’ bene non avere ombre..nessun tipo di ombre. E’ questione di opportunità..se si vogliono ricoprire certi ruoli.

    Feltri ?, bè pagherà anche questa e tornerà a deffamare.. che problema c’è?… non è così che va in Italia ?, anche Boffo rimarrà sulla sua poltrona. Berlusconi idem..

    ..Bagnasco è l’unico ad avere possibilità di cariera. °_°

    Feltri mica lo difendo, ha avuto il fegato di sferrare l’attacco, ora che si scannino..

  33. Sorrentino, certo che l’azione di Feltri è una character assassination, mica navigo sulle nuvole dell’innocenza e non mi pare di aver mai detto il contrario, ma chi di character assassination ferisce poi, se i piani vanno male e gli appoggi scappano, un ritorno di fiamma se lo deve aspettare. E se non aveva messo in conto il rischio, esiste la possibilità che sia anche un po’ sprovveduto… Sapendo poi di avere nel cassetto quella storia, il Boffo ha veramente fatto, assieme alla CEI, la figura del pollo: mica male avere un omosessuale, che molesta la moglie del suo amante (questi dovrebbero essere i fatti), come portavoce del movimento cattolico per la difesa della famiglia TRADIZIONALE. E’ come mettere una volpe a guardia del pollaio :-)
    Vedi, io di scandaloso, nella risposta di Feltri, non vedo nulla e, se c’è qualcosa di scandaloso, è che quella velina sia rimasta [per un tacito accordo?], nei cassetti delle redazioni di TUTTI i giornali d’Italia per anni e nessuno abbia mai pensato di pubblicarla. Permetti che mi viene il sospetto che fra di loro ci sia un accordo?

    GinoPino; sarò anche un giocatore d’azzardo, ma non sono un coglione e, se vuoi giocare a chi ha più lauree, ci divertiamo in compagnia. Sì, hai ragione: abolirei TUTTI gli ordini professionali, che hanno UNICAMENTE scopi corporativi. Sai che non ho mai capito perché, dopo essermi laureato in legge con un esame di Stato, o in ingegneria, o ciò che vuoi, io debba sostenere un altro esame, che ha l’unico scopo di consentire, ai detentori del potere [i reggenti dei vari ordini e le loro congreghe] il controllo sugli accessi alla professione e la possibilità di far entrare chi vogliono loro e con i tempi che vogliono loro? Non dopo aver lucrato, nel frattempo, qualche anno di lavoro sottopagato o gratuito con i vari praticantati. Se ti piace questa situazione, beh: tienitela!

    E’ comunque scandalosa questa situazione e quando li aboliranno sarà sempre troppo tardi. Ancora più critica vedo la situazione nel mondo dell’informazione: mi spieghi come mai l’esame di giornalista e l’ordine esistono solo in Italia e negli ex paesi comunisti? Ci sarà un motivo… e, se non ti dispiace, il grande capo esiste con l’ordine e non senza: un ordine talmente borioso che può decidere chi è in grado o meno di fare il giornalista. Ma fatemi il piacere.
    Poi, scusa, mica te l’ha ordinato nessuno di fare il giornalista [così mi pare di aver capito], l’hai scelto liberamente; è come se io venissi a mettere in piazza tutte le volte che ho perso a carte cercando di raccattare comprensione e sostegno e tutta la fatica che ho fatto per entrare nel ristrettissimo circuito dei professionisti. Scelta mia e problemi miei e, francamente, non capisco cosa c’entri il tutto con la questione in discussione.
    Forse dovrei farmi carico io, o gli altri cittadini, delle tue scelte professionali e fare in modo che si realizzino? Ma ci mancherebbe. Di figli ne ho già due, sono molto meglio di me e mi bastano loro.

    Per le lettere e la spazzatura mi pare chiaro e ho già risposto, ma repetita iuvant: chi di character assassination ferisce, prima o poi ne perisce :-) E mi fa solo divertire questa situazione: i grandi del giornalismo che se le suonano. Mitico! Nemmeno nei mei sogni più perversi avrei mai immaginato che potesse succedere!

    Blackjack.

  34. Ti chiedi perché la questione Boffo sia rimasta nei cassetti per tutti sti mesi. Facile: perché o non era una notizia (multa di 500 euro per molestie personali), o per farla diventare tale bisognava aggiungerci quell’ingrediente che la fa passare in calunnia. Ossia una cosa che si tira addosso una causa per diffamazione a mezzo stampa, causa che il Giornale perderà e per cui dovrà cacciare un sacco di soldi.
    Character assassination per character assasination, dici tu. A parte che le critiche di Boffo/Avvenire al Berlusca mi sembrano lontanissime dal portare i tratti di quel che tu chiami con questo nome, né Reppublica, né – notizia fresca fresca- l’Unità si è beccata una causa penale per diffamazione. Perché evidentemente non c’erano gli estremi.

  35. @Ares

    516 Euro… sono più o meno la stessa cifra che paghi se superi il limite di velocità per oltre 40 km all’ora. Oltre al ritiro della patente. Questo per dare una misura della gravità del reato.

    Sull’altro fronte ancora oggi in una dichiarazione alla radio Feltri volutamente giocava sulla facile confusione tra molestie personali e molestie sessuali. Non lo dico io, è scritto in un articolo di oggi indovina dove? Ma proprio su Il Giornale! Oggi si legge:

    “””Feltri aveva parlato questa mattina a Radio Anch’io difendendo il documento pubblicato. “Non è una velina, ma un decreto penale di condanna in cui si accenna a molestie a sfondo anche sessuale. C’è una velina, ma non è questa, fatta circolare dai servizi segreti del Vaticano”.”””

    Mi sa che se continua di questo passo i 15 milioni di euro di stipendio non gli bastano per risarcire Boffo.

  36. Helena, le motivazioni [parziali, che dovrei scriverci un libro] per cui considero QUESTO attacco a Berlusconi una character assassination, li ho già esposti in un commento precedente. Tra l’altro è un’azione pilotata dall’estero e i nostri giornaletti locali stanno svolgendo, con mestizia, il ruolo di portatori d’acqua; così la vedo io. Se ti risulta qualcosa di diverso, sono pronto ad ascoltare, ma per favore: niente “tirate” etiche o morali, che qui è solo una storia di denari e tanti.
    La questione Boffo è rimasta nei cassetti per ANNI, non per mesi, e per il semplice motivo che cane non magia cane; tranne eccezioni. La storiella che non era una notizia, la considero, magari sbagliando, appunto una storiella. Oppure anche Adinolfi da i numeri?
    Beh, se Feltri e il Giornale perderanno la causa, saranno un po’ problemi loro, ogni azione ha un prezzo; comprese quelle “etiche” di Boffo e compagnia. La faida non si fermerà, non rapidamente e, personalmente, mi sto godendo lo spettacolo, osservando questo bel gruppo di privilegiati che, forse per la prima volta, si rendono conto che esiste un prezzo da pagare. A te non diverte?

    Blackjack.

  37. @BlackJack “la charachter assasination del B. è una azione pilotata dall’estero”

    Ma te hai mangiato l’esca, l’amo, il filo e anche la canna da pesca…
    Guarda che guardare Rete4 10 ore al giorno fa male!

    Ma quali sarebbero questi potentati stranieri che vogliono la fine del Berlusconi? Il suo amico Putin? Il magnate Murdoc? E per quale ragione? Per soffiargli le TV? O le veline?
    Ahh… ho trovato… l’Obama.
    Si è incazzato perchè gli ha dato dell’abbronzato.

  38. GinoPino, sempre partendo dal presupposto che non sono un avvocato e quindi le mie deduzioni lasciano il tempo che trovano, non sono così convinto che una condanna a 6 mesi (si tratta di un reato penale) e una multa di 516 euro (era incensurato e quindi si tramuta la pena in denaro), sia una faccenduola paragonabile a una multa per eccesso di velocità. Tant’è che, nel frattempo e sempre se non sparo cazzate, le molestie sono diventate stalking, è stata promulgata una nuova legge e la pena è ben più alta: dovesse ripetere ora le stesse azioni, Boffo si beccherebbe una condanna di qualche anno. Quindi non stiamo parlando di banalità, almeno a me pare.
    Poi, se vuoi banalizzare, liberissimo di farlo.
    Però non oso nemmeno pensare cosa sarebbe successo se Berlusconi avesse compiuto la stessa azione di Boffo: la terza guerra mondiale, probabilmente.
    Blackjack.

  39. No, non mi diverte né che si cerchi di mandare a puttane un premier incapace di governare per mezzo delle sue puttane, né che si passi dalla character assasination al contrattacco con la calunnia. Con questo che ha il buon gusto di dire a Danzica nel sessantenale dello scoppio della seconda guerra mondiale che lo ingiuria un giornale di un padrone svizzero, perché mi puzza di fascismo di quello brutto, di quello stagionato di oltre sessant’anni.
    Tu che sei tanto esperto di paesi dell’Est, qui si sente che stiamo diventando sudamericani, ma forse la Bielorussia ci somiglia di più.

  40. @BlackJack

    già, oggi c’è il reato di stalking.

    E magari ricapitasse oggi Boffo si difenderebbe con l’avvocato pagato dal suo giornale invece che con l’avvocato d’ufficio del tribunale di Terni.

  41. difendere boffo per andare contro berlusconi è il tranello a cui feltri vorrebbe farci cadere, infatti difenderemmo implicitamente il grande corruttore. Boffo e B. non sono che la medesima espressione del pensiero moderato italiano, quello dei lupi travestiti da pecore. Boffo si è prestato a questa strategia condotta contro di lui a cui egli stesso doveva sacrificarsi per il bene del paese, delle istituzioni. Neutralizzare attraverso la propria immagine gli attacchi contro B. Finita l estate delle polemiche bisogna mettere fine alle polemiche contro B., tacitare le coscienze della maggioranza degli italiani e riprendere il lavoro delle riforme in santa pace. Basta con le polemichette, torniamo seri, torniamo a lavorare.

  42. GinoPino, ognuno si mangia gli ami e lenze che preferisce :-D Eh, beata innocenza… Vai con l’Unità e il Nabucco!
    Ma fai davvero il giornalista, oppure era una mia deduzione sbagliata?

    Blackjack.

    PS: Rete4 è l’unico telegiornale divertente d’Italia, una vera e propria sit com: spara le stesse cazzate degli altri, ma almeno ti diverti :-) Pensi forse che Fede racconti più balle di Mentana o Mieli o De Gregorio o Mimum? Dai, mica ci credo che c’è in giro ancora chi abbocca a queste credenze popolari. No perché, se ti preoccupa Rete4, mi viene da pensare quali siano le fonti che utilizzi per informarti. I siti della Casaleggio? :-D

  43. Helena, ma è vero che Repubblica è gestito da uno che abita in Svizzera e che, tra le altre cose, si è arricchito a dismisura con operazioni non proprio sempre chiarissime. Antonveneta e Omnitel ti dicono qualcosa? Penso di sì. Forse non ti dice nulla Elektronmash, ma non sarebbe male se tu facessi un controllo e, stanne certa, lo “svizzero” i vecchi paesi dell’Est li conosce bene almeno tanto quanto me.

    Se c’è qualcosa di fascista è regalare a 500 una cosa che dopo un anno e mezzo si vende a 14.000 (miliardi di vecchie lire), e farlo il giorno prima della caduta del governo. Ecco, questo è fascista, ma anche, come dice Ueltron, delinquenziale. Strano che nessuno, almeno per ora, sia andato a guardarci dentro. Dell’altro nome strano non ti dico nulla, ti lascio il tempo di approfondire prima e, quando avrai finito, magari ne riparliamo. Lo posso anche scrivere, tanto sono nullatenente, non ho un lavoro, non ho beni e, anche se mi fanno causa, sai quanto me ne frega :-) Come diceva uno saggio: ci sono solo due categorie di persone che possono dire e fare sempre ciò che vogliono, i ricchissimi e i nullatenenti. A me, fra poco, mi passano nullacolonnello :-)

    Blackjack.

  44. Ma non ho risposto alla tua domanda: sì, ci stiamo avvicinando ai Paesi dell’Est (non solo l’Italia) e non è colpa di Berlusconi. Situazione molto complessa e per la quale non vedo nessuna soluzione possibile. Purtroppo.

    Blackjack.

  45. Ultima precisazione: non Bielorussia, li è ancora regime comunista duro e puro (e gli sta andando bene, è questo il bello…), ma Russia, Ucraina, Moldavia, etc…

    Blackjack.

  46. Okay, Ucraina. E sì non è solo colpa di Berlusconi. E – certo- non credo che Repubblica sia un coro angelico.

  47. cosi allo stesso modo difendere debenedetti per attaccare B. è la stessa manovra strategica a cui vogliono farci abboccare per mantenere uguale lo stato di cose in italia, si finisce col difendere il sistema in se , con l accettare con rassegnazione, perchè tanto non cambierebbe nulla, il sistema economico attuale come l unico necessario ad essere. Non esistono capitalisti buoni, ne capitalismi buoni.

  48. è la stessa dinamica seguita dal riformismo. Io posso scegliere tra il liberismo senza regole o tra un liberismo moderato, ma se il riformismo è la copia del liberismo, tanto vale scegliere l autentico. Questo è il ragionamento seguito dal cittadino quando si reputa più intelligente del sistema dei finti opposti. Il cittadino meno sveglio è quello che invece crede di scegliere il meno peggio.

  49. ovviamente il sistema dei finti opposti ha già previsto tutto questo. cosi la scelta del cittadino che si reputa più intelligente viene funzionalizzata dal sistema attraverso il suo narcisismo. Il cittadino quindi crede di essere più intelligente, in realtà al pari del cittadino che egli reputa un ingenuo è usato alla stessa stregua dal sistema.

  50. per concludere, se si ammette in questo caso che debenedetti non è poi tanto migliore di B., che le sue ” cose” se le fa le fa tanto peggio quanto meglio, allora tanto vale scegliere tra i due B., quello che tanto lo sai che le cose le fa e le fa alla luce del sole, senza falsi moralismi e pudori. Perchè è il capitalismo, bellezza!

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franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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