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Il signore delle nubi

di Chloe Dallacqua
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[ricevo e molto volentieri pubblico un altro testo, con originale in figura, di poesia cinese classica, che la mia cara amica Chloe Dallacqua mi permette di pubblicare qui; la sua precedente traduzione era apparsa qui, dove si può trovare anche qualche notizia più dettagliata sui nove canti. a.s.]

Caro Antonello,
ecco qua la traduzione del “Signore delle Nubi”, un’altra delle poesie che costituiscono i Nove Canti. Yun zhong jun (letteralmente “Il signore in mezzo alle nubi”) è la poesia ideale per cominciare l’avventura della traduzione dei Nove Canti – infatti per prima l’avevo tradotta, anche se non sottoposta alla tua lettura: è breve, non presenta grosse difficoltà interpretative e io la trovo bellissima, naturalmente.
Per meglio gustarla, suggerisco di guardare prima qualche drago (magari qui, qui e qui ): nell’immaginario cinese il drago, guardiano dell’Oriente, è un lungo serpente armonioso che fa danzare sfere dorate, è acqua, pioggia, tuono e fulmine, e in ogni caso è sempre benefico e beneaugurante. (Per completezza d’informazione aggiungo che per qualche strana ragione è collegato all’elemento del legno, e non a quello dell’acqua, che la testuggine nera del Nord gli ha sottratto a tradimento, secondo me…), Chloe.

Mi sono bagnata con infuso d’orchidea – hsi..

Ho lavato i capelli con acque profumate – hsi…

Ho vesti di mille colori – hsi…- sono come un fiore.

Il dio si snoda in lunghe spire – hsi…- ed ecco si è fermato.

Brilla, brilla – hsi… – di luce senza fine.

Presto riposerà- hsi…- nel Palazzo della Lunga Vita.

Come il sole e la luna – hsi…- risplende e rifulge.

Su un carro di draghi- hsi…, magnifico d’aspetto,

il suo volo invade il mondo intero.

Il dio era disceso – hsi…- splendido, maestoso,

Ma ecco – hsi…- ora si allontana come tempesta, in alto, tra le nubi.

Osserva le terre di Jizhou – hsi…- e ancora più in là,

Oltre i Quattro Mari – hsi…- ovunque egli giunge.

Io penso al mio signore- hsi…-, e molto sospiro.

Soffre il mio cuore – hsi…: di dolore mi consumo.

drago_tang

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2 Commenti

  1. A me i Cinesi preoccupano sempre un po’; anche perché sono, forse, i migliori giocatori d’azzardo del mondo… donne comprese :-)

    Blackjack.

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Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
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