Open Studios. Firenze Prato Pistoia
VISITE AGLI STUDI DEGLI ARTISTI
OTTOBRE 2009-GIUGNO 2010
Come lavora un artista?
Quanto lo studio ci racconta le pratiche di lavoro dell’artista, e viceversa quanto l’artista può dire e comunicare all’interno del suo studio?
Luoghi di lavoro privati e altrimenti inaccessibili, per un anno questi spazi, dislocati sul territorio di Firenze, Prato e Pistoia, si prestano ad accogliere quanti vogliano avvicinarsi al mondo dell’arte contemporanea, attraverso la conoscenza diretta dei suoi protagonisti, scelti tra diverse generazioni di artisti.
Nell’ambito del Progetto Regionale toscanaincontemporanea 2009, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, curatore del progetto Open Studios, ha predisposto un fitto calendario di incontri negli studi degli artisti; le visite sono accompagnate da un mediatore e sono concepite come momenti di autentico dialogo tra pubblico e artista.
Le visite seguono un calendario trimestrale, da ottobre 2009 a giugno 2010; il numero dei partecipanti ad ogni appuntamento è limitato a un massimo di 10/12 visitatori, con prenotazione obbligatoria. Su richiesta, per gruppi già costituiti, è possibile prenotare una visita anche fuori calendario.
Il progetto Open Studios dà la possibilità di gettare uno sguardo sulla produzione artistica in Toscana, nel momento stesso del suo farsi, delineando un panorama differenziato di linguaggi, dalla sperimentazione con la pittura ai media del contemporaneo, come fotografia, installazione, video e performance, fino ad interventi di arte pubblica e a ricerche in ambito musicale e sonoro.
Nel rendere possibile la conoscenza diretta degli artisti il progetto si pone come interfaccia tra la produzione artistica del territorio, gli abitanti di questo stesso territorio, e gli operatori del settore, provenienti anche da contesti internazionali, creando effettive connessioni con il network del contemporaneo.
toscanaincontemporanea 2009
Promosso da Regione Toscana
In collaborazione con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, aderiscono al progetto: Accademia di Belle Arti di Firenze, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Lo Schermo dell’arte, Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo.
Nell’immagine: Claude Monet, Le bateau atelier
mi sembra un’iniziativa bellissima, grazie Francesca.
Francesca, grazie di avere scelto le bateau atelier di Claude Monet e di informare su questa iniziativa.
Mi sembra fantastico. Leggendo questo articolo mi è tornata in mente una video-intervista a Francis Bacon, durante la mostra a Palazzo Reale avvenuta l’anno scorso a Milano, nella quale l’artista mostrava al giornalista il suo studio, lo spazio privato delle sue creazioni, il suo mondo di idee. L’immagine mi apparve inquietante ma nello stesso tempo di un fascino travolgente: il caos più colorato che io abbia mai visto, colori stratificati ovunque, tubetti di tempera o quant’altro mezzi inziati e mezzi finiti che, ammassati l’uno sull’altro, componevano stravanganti sculture dall’equilibrio precario. La faccia scioccata del giornalista ricalcava perfettamente il pensiero di tutti noi, basiti di fronte alla nonchalance dell’artista, che, come è ovvio che sia, si sentiva perfettamente a suo agio in un caos che forse solo lui capiva, e che lo aiutava a concepire i suoi capolavori. Le sue opere, dopo, le ho guardate con occhi diversi, più consapevoli, più partecipi, perchè, curiosando nel suo mondo, ero entrata in contatto con la sua folle anima.