Ancora su Schwitters

29-schwitters Come ho già segnalato qui, è uscito un nuovo volume di Riga (qui affianco la copertina) a cura di Elio Grazioli dedicato a Kurt Schwitters.
Allego qui di seguito due poesie, una di Angelo Maria Ripellino e l’altra, inedita, di Valerio Magrelli, intervallate da due immagini della più famosa e ahinoi perduta opera di Schwitters, il Merzbau. Per sentire la “viva voce” di Schwitters andate al terzo commento del pezzo succitato (grazie Orsola. Ma ascoltate anche il suggerimento di Andrea).
G.B.

merzbau04

Schwitters
Angelo Maria Ripellino

Pozzanghera di stelle, il verde cielo
scintilla indifferente alle mie pene.
Sotto lampioni di malva trascino
le mie grandi scarpe sfaccettate.
Ad ogni svolta il ghigno di un oggetto
fa vacillare i miei timidi passi:
dai ponti, dalle torri, dal selciato
scoppiano girandole beffarde.
Battendo sugli spigoli del buio,
gli oggetti sparpagliati si frammischiano
in un magico bindolo che spruzza
di baleni il pudore della notte.
Brillano come maschere di fiamma,
come i galletti d’una luminaria,
canzonando il mio affanno, il mio sgomento.
Ma ho bisogno di loro, il loro scherno
altezzoso e malefico mi aiuta
a vincere l’angoscia dello spazio.
a rivestire di nomi l’abisso.
Ho bisogno d’infarcire il vuoto
di ciarpame, di rancidi feticci.
Sto ammucchiando forcine, cappelli, provette,
ciondoli di vecchie cassapanche,
nastri, chiavette, luminelli, trucioli
in un denso viluppo, in un ordito
che non lasci passare, che disperda
le lusinghe, le raffiche del nulla.

In Id., Non un giorno ma adesso, Roma, Tipografia Grafica, 1960; ora in Poesie prime e ultime, a cura di Federico Lenzi e Antonio Pane, presentazione di Claudio Vela, introduzione di Alessandro Fo, Torino, Aragno, 2006, p. 96.

merzbau05

Merzbau
Valerio Magrelli

Schwitters-paguro
Schwitters-bernardo
Schwitters-paguro-bernardo.
Che idea, abitare dentro una scultura!
Che idea, traslocare nell’opera!
(Ma l’opera è una casa di proprietà o in affitto?)
E allora mi domando:
chi di voi è l’animale?
chi di voi è la conchiglia?
Che meraviglia questo
insediamento reciproco…
Non mi stupisce che abbiano voluto bombardarlo.

Print Friendly, PDF & Email

1 commento

  1. in un ordito
    che non lasci passare, che disperda
    le lusinghe, le raffiche del nulla.

    chi di voi l’animale?
    chi di voi è la conchiglia?

    Bel post, veramente da “vasi comunicanti” V.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Soldi soldi soldi

di Romano A. Fiocchi
Poema sinfonico, inteso quale intreccio di liriche di varie misure dove le parole si ripetono come motivi musicali, ogni volta modellati diversamente e sempre più vicini al perfezionamento dell’immagine.

L’orgoglio della modestia

di Gianni Biondillo
Per i razionalisti il tema era, a parità di risorse a disposizione, progettare una casa decorosa per tutti. Indipendentemente dal censo o dalla classe sociale. Era una questione etica non estetica.

Lo spettro della solitudine

di Romano A. Fiocchi
Qual è il tema portante di questo romanzo psicologico? Credo sia la nevrosi di colui che è poi il protagonista assoluto, Paolo. Nevrosi causata dall’episodio terribile a cui ha assistito da bambino.

Le ripetizioni

Gianni Biondillo intervista Giulio Mozzi
Ne "Le ripetizioni" c’è un episodio di reviviscenza della memoria che si dimostra fallace. Mario, il protagonista, ricorda perfettamente una cosa falsa: è una metafora della letteratura? Vero e falso non hanno significato, sono solo scrittura?

Ci vogliono poveri, Momar

di Romano A. Fiocchi
La scelta della forma ‘romanzo’ e la collaborazione di due autori dalle origini culturali differenti è la formula ideale per coniugare caratteristiche altrimenti in contrasto tra loro, come ad esempio il rigore della ricostruzione storica degli anni Settanta – periodo in cui si svolge la vicenda – con la semplicità quasi primordiale del linguaggio.

Ciao ciao Clarissa

di Francesca Ranza
A Clarissa non importa di uscire bene in foto e la giornalista è preoccupata, molto preoccupata: con questo atteggiamento menefreghista non andrà da nessuna parte.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: