La Ninetta del Verzé

di Stefano Beretta

Ormai Aldo Cazzullo sembra diventato l’ufficio stampa o il portavoce di don Luigi Verzé. Non pago di averlo già intervistato non molto tempo fa per il Corriere della Sera e di avere recensito (favorevolmente) un suo libro, tre giorni fa non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione di fargli qualche domanda riguardo a Silvio Berlusconi, ricoverato nella sua clinica, il San Raffaele di Milano. Consiglio vivamente la lettura dell’intervista, perché alcune risposte sono davvero stupefacenti: sembra che don Verzé ritenga gli italiani – o, quantomeno, i lettori del Corriere – degli imbecilli (e, per quanto riguarda Cazzullo, ormai deve averne già conquistato il cuore). Ecco alcune perle irrinunciabili: “Io conosco bene Berlusconi. È un uomo di fiducia e di fede. Conosce il vero insegnamento di Gesù: ‘Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi’. Berlusconi ama tutti, anche i suoi nemici. È incapace di pensieri o parole cattivi”. E ancora: “Berlusconi ama l’Italia, ed è per questo, non per i suoi interessi, che è sceso in campo, mettendo in gioco tutto se stesso, anima e corpo, anche a rischio della propria salute”.

Un martire, praticamente – e poco importa che da quando entrò in politica, nel ’94, e le sue aziende erano sull’orlo del fallimento i suoi affari abbiano ripreso a prosperare. Corollario di tutto ciò è che, ovviamente, bisogna riscrivere la Costituzione: ha troppa ragione Berlusconi – dice don Verzé -: “La magistratura dev’essere ricondotta al suo ruolo. Che è al di sopra e al di fuori della politica”. E aggiunge: “I magistrati non devono fare politica; sarebbe come se il Papa o la Chiesa pretendessero di farla”. Notoriamente, infatti, né il Papa né la Chiesa fanno politica in Italia… Quando mai! Insomma, più che un’intervista, una barzelletta.

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9 Commenti

  1. Sono tutte persone pie e timorate di Domineddio,
    le summenzionate, e meriteranno, anche per ciò,
    oltre che per le bon’opre loro, gloriosamente il Paradiso.
    Speriamo che le nostre umili preci rivolte alla lor rapida assunzione pe’ cieli siano esaudite.
    Amen

    MariusB. S.J.

  2. Della politica bisogna aver cura, non correre il rischio di rovinarla usandola ogni giorno, mettiamola in una scatola, ben immersa nel poliuterano espanso, che non si ammacchi, e sistemiamola in luogo sicuro.

  3. “omnia vicit amor”, “l’amore vincerà sull’odio”. Abbiamo un nuovo virgilio, “hanno” un nuovo papa, “hanno” un nuovo cristo in terra. In questi giorni si riscrivono gli acta martyrum, e purtroppo li riscriveranno sulla nostra pelle. Li incideranno, rendendo (in realtà cosa già fatta)l’italia l’habitat dei berluscoidi, e l’italia senza berluscoidi un non-luogo, un’utopia.

  4. Normale amministrazione: la Chiesa, da quanto i cristiani sono usciti dalle catacombe, è sempre stata alleata del Potere.
    P.S.: Poi, se va in porto il secondo inciucio tra i Cavaliere e D’Alema, stiamo a posto per tutto il XXI secolo.

  5. Sempre piu’ spesso mi viene alla mente una poesia di Giacomo Noventa.
    Con analoga frequenza mi sembra sempre piu’ utile riproporla a quanti posso raggiungere.

    Soldi, soldi, vegna i soldi,
    Mi vùi venderme e comprar,
    Comprar tanto vin che basti
    Na nazion a imbriagar.

    Cantarò co’ lori i beve,
    Bevarò se i cantarà,
    Imbriago vùi scoltarli,
    Imbriaghi i scoltarà.

    Ghe dirò ‘na paroleta,
    Che ghe resti dopo el vin,
    Fioi de troie, i vostri fioi,
    Gavarà ‘l vostro destin.

    Soldi, soldi, vegna i soldi,
    Mi vùi venderme e comprar,
    Comprar tanto vin che basti
    Na nazion a imbriagar.

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franco buffoni
franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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