La giornata mondiale contro la censura online

articolo originale di Diego Casaes · tradotto da Antonella Grati · vai all’articolo originale inglese e italiano

La censura su Internet [it] è ancora uno dei problemi più sentiti in molti Paesi del mondo. In base a questo presupposto, Reporters Sans Frontières (RSF) organizzazione internazionale con sede a Parigi (di recente attivazione la versione italiana [it]) ha promosso — lo scorso 12 marzo — l’annualeGiornata Mondiale contro la censura online [in]. Per l’occasione, RSF ha aggiornato l’elenco dei “Nemici di Internet“ [fr, in, sp]: Cina, Arabia Saudita, Vietnam e Tunisia sono in testa come casi esemplari di Paesi che censurano il web. Inoltre, alla vigilia della Giornata e con il sostegno di Google, RSF ha assegnato [it] il primo “Premio Netizen” alle cyberfemministe iraniane del sito Change for Equality [in].

Reporters Sans Frontières celebra la Giornata Mondiale contro la cyber-censura il 12 marzo 2010. L’obiettivo è la mobilitazione generale per sostenere un’Internet non filtrata e accessibile a tutti. In seconda battuta, ciò significa attirare l’attenzione sul fatto che, con la creazione di nuovi spazi per lo scambio di idee e informazioni, Internet sia di fatto una forza a sostegno della libertà. Sono sempre più i governi che hanno fatto proprio questo concetto e i tentativi di controllare Internet ne sono la conseguenza.

Rilanci dal web sulla Giornata contro la censura online

Il blogger giordano Naseem Tarawnah su Black Iris [in] esorta i lettori a unirsi in una manifestazione online per sostenere la libertà d’espressione. Sostiene che negli ultimi anni sono emersi gli elementi per affermare che il Paese sta virando verso tempi duri per gli utenti Internet, specialmente alla luce di “progetti che il governo potrebbe elaborare per l’implementazione di una ‘Cyber Legge’ mirata a regolamentare il mondo online”. Si rivolge dunque agli utenti di Twitter:

Ai miei colleghi tweep posso solo chiedere di ritrovarsi per rilanciare i messaggi in circolazione nella blogosfera o di  inviarne di propri a sostegno di un’internet libera. Forse possiamo usare l’hashtag #FreeNetJo per contrassegnare tutti i nostri tweet.

E come sintetizza [in] Ramy Raoof su Global Voices Advocacy:

Credete nella Libertà di parola?

Pensate che sia normale essere schedati e seguiti mentre siete online?!

Pensate che sia nel vostro diritto accedere a ricerche e blog su Internet senza censure?

Credete nella Libertà d’Informazione? Nel Diritto ad accedere all’informazione?

Volete difendere un’Internet senza restrizioni e accessibile a tutti, sempre e ovunque?

Allora sostenete la Giornata contro la Cyber-censura [in] il 12 marzo…

Passate parola!

La collaboratrice di Global Voices Archana Verma [in] ha pubblicato una rassegna [in] in cui raccoglie riflessioni e punti di vista dalla blogosfera in lingua indù sui temi della libertà d’espressione e sulla censura. E aggiunge [in]:

L’India non rientra nella categoria [in] dei “Buchi neri di Internet,” i web writer indù non si sono occupati molto della questione perché non hanno vissuto in prima persona il problema. Ciò non significa che svariati blogger non abbiano affrontato il tema della libertà di stampa da diverse angolature.

Global Voices si impegna a dar voce a chi rimane inascoltato dalle testate tradizionali. Sappiamo che molti governi non consentono ai cittadini di usare il Web in modo libero e aperto, praticando spesso la censura e filtrando i contenuti. Qui di seguito sono elencati alcuni progetti di Global Voices per promuovere la libertà d’espressione, il cyber-attivismo e la trasparenza online.

Global Voices Advocacy

Global Voices Advocacy [in] è l’ambito dove si va di costruendo una rete globale anticensura di blogger e attivisti, dedicata alla protezione della libertà di espressione e al libero accesso all’informazione online. Da questo sito si accede a una miriade di progetti [in] finalizzati al sostegno di singoli impegnati nella lotta contro la censura del web, così come a modalità per gestire blog in maniera anonima [it] in quelle aree dove gli utenti Internet devono spesso far fronte alle restrizioni governative.

Threatened Voices

Threatened Voices [in] è un recente progetto di mappatura su base collaborativa finalizzato a costruire una banca dati di blogger minacciati, arrestati o uccisi per aver espresso la propria opinione online, e ad attirare l’opinione pubblica sulle campagne per la loro liberazione. Finora Threatened Voices ha già seguito 213 casi di blogger arrestati o minacciati [in], come il caso di Ahmad Mostafa [in], studente di ingegneria dell’Università di Kafr el-Sheikh, il primo blogger egiziano a comparire davanti a una corte militare per aver curato un blog [in].

Technology for Transparency Network

Accanto a Rising Voices, ecco Technology for Transparency Network, un nuovo sito web interattivo mirato a sostenere le iniziative che promuovono trasparenza, responsabilità e coivolgimento civico in tutto il mondo. Il Network è un esempio dei modi in cui la libertà d’espressione può facilitare il monitoraggio sui governi e restituire ai cittadini dei Paesi in via di sviluppo informazioni corrette e non regolamentate, oltre a tenere sotto osservazione le decisioni e le azioni dei politici.

Su tale sito, Renata Avila, avvocatessa per i diritti umani e blogger in Guatemala, ha presentato il caso messicano di #InternetNecesario [in], una serie di proteste online via Twitter e altri social network, per contrastare una tassa su Internet imposta dal Parlamento messicano. Questo movimento è un esempio di come un’Internet non-censurata possa munire i cittadini della forza necessaria per lottare a favore dei propri diritti.

Laura Vidal, blogger venzuelana a Parigi, commenta [in]:

Questo progetto è un esempio di come sia possibile per una società civile unire e organizzare gli sforzi necessari per controbattere a un governo che agisce senza esercitare la funzione consultiva e a una stampa che non svolge la funzione di collegamento tra l’opinione pubblica e la classe dirigente del Paese.

Breaking Borders

Infine il premio Breaking Borders [in], promosso congiuntamente da Global Voices e Google e sostenuto daThomson Reuters [in] per valorizzare i migliori progetti web promossi da individui o gruppi che dimostrano coraggio, energia e creatività nell’uso di Internet, con l’obiettivo finale di promuovere la libertà d’espressione. Il premio sarà diviso in tre categorie, ciascuna con un equivalente a 10.000 dollari USA: strumenti per la promozione della libertà d’espressione, attività degne di nota su politica e attivismo, produzioni giornalistiche che abbiano contribuito con voci o argomenti importanti. Gli esiti del premio saranno resi pubblici a maggio, nel corso del Global Voices Citizen Media Summit 2010 [in].

In questa giornata così importante per Internet, ci auguriamo che la gente si mobiliti per il cambiamento, per la lotta alla censura e per far crescere la consapevolezza di quanto sia importante uno spazio digitale libero. Per ulteriori approfondimenti sulla lotta a tutela della libertà d’espressione sul web, Global Voices ha anche messo a punto questa sezione speciale [in].

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2 Commenti

  1. Internet libera: pensieri liberi. Questo non piace a molti.
    Per non dimenticare, sarebbe meglio divulgare a molti questo bel pezzo curato dagli indiani!

  2. andate a cagare tutti quanti, non avete mai lavorato in vita vostra e ce la menate con la censura testedicàzzo tutto il giorno su facebook in miniera! comunisti da salotto, censuratemi questo se aata il coraggio branco di pèsci bolliti

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