Articolo precedente
Articolo successivo

Kseniya Simonova [ chiedi alla sabbia ]

 


 

www.youtube.com/user/xensand

 
[ Kseniya Simonova – artista ucraina – 24 anni – disegna storie con e sulla sabbia – uscita da un quadro di Chagall lei stessa – con la sua stessa potenza di fantasia e visione – la toglie con le dita e la sparge su una grande lavagna luminosa – raccontando l’invasione nazista e l’occupazione dell’Ucraina durante la Seconda Guerra Mondiale – le emozioni e le storie con la leggerezza dolorosa di un mandala irripetibile ]
 

Print Friendly, PDF & Email

15 Commenti

  1. Mai visto niente di simile.
    Spettacolo stupendo, il finale con ‘Nothing else matters’ su tutto.

    Grazie!

  2. Orsola, ho letto i commenti e penso che domani sarà une festa di vedere la video. Orsola fà entrare la magia in un mondo senza magia.

  3. son contenta che le emozioni e l’interesse siano comuni

    la rete è fatta per pescare

    questa volta devo questa segnalazione a ventenni, nel senso di figli, che per fortuna sono anni luce avanti dall’essere fans di certe trash web celebrity che girano anche da queste parti

    trovo nel gesto spazio temporale di Kseniya, nel guizzo d’orgoglio e di forza con cui sparge la sabbia in certi momenti, una grande bellezza interiore che si traduce nel farti partecipe con solo qualche piccolo colpo di pollice di un’esperienza estetica-etica così coinvolgente

    quando ho scritto leggerezza dolorosa la pensavo proprio contrapposta a quel dolorismo enfatico e un po’ trombone che percorre con parole stanche le pagine di molti, a cui Linnio allude qui

    ,\\’

  4. Questa arte non incontra il mio gusto. Trovo sia qualcosa di mirabile, ma non bello. Ho visto anche altri video sul canale youtube dell’artista, e il mio giudizio è che si tratta di un’operazione banale, con frequenti cadute sul piano grafico ed estetico. Ma questo è solo il mio parere.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

“Vittime senza giustizia, almeno la memoria” di Anna Paola Moretti

di Orsola Puecher
Anna Paola Moretti, storica della memoria e della deportazione femminile, in questa nuova indagine ricostruisce con la consueta accuratezza, fra documenti, archivi e ricerca di testimonianze sul campo, la vicenda di due giovani donne martiri del nazifascismo nel pesarese...

Colfiorito

di Nadia Agustoni

Colfiorito
(qualcosa di bianco)
Sera a Colfiorito
nel garrire di rondini
in un’amnesia di cielo
e penombra
sull’ascia dei temporali
portammo radici di voci
e alveari.

V. Ė. Mejerchol’d UN BALLO IN MASCHERA

di Anna Tellini
«A noi, compagni, sia a me, che a Šostakovič, che a S. Ejzenštejn, è data la pie­na possibilità di continuare il nostro lavoro e solo nel lavoro correggere i nostri errori. (Applausi). Compagni, dite: dove, in quale altro paese dell’or­be terraqueo è possibile un simile fenomeno?» Queste parole precedono solo di poche ore la firma dell’ordine di arresto di Mejerchol’d.

Manuela Ormea IL BARONE RAMPANTE

di Manuela Ormea
Razionalità ed invenzione fantastica costituiscono il nucleo del romanzo. In quest’opera è richiesta la capacità di guardare la realtà contemporanea ponendosi ad una giusta distanza.

Ricominciamo dalle rose

di Nadia Agustoni
mastica duro il cane della ricchezza
le ossa bianche del paese
le nostre ossa
spolpate

in memoria – per Cristina Annino per dopo

di Nadia Agustoni
è un minuto l’universo sulla città dei vivi
ma cresce a ogni uomo la terra
l’osso si fa parola
non si abbassa la grandezza
della morte.
orsola puecher
orsola puecherhttps://www.nazioneindiana.com/author/orsola-puecher/
,\\' Nasce [ in un giorno di rose e bandiere ] Scrive. [ con molta calma ] Nulla ha maggior fascino dei documenti antichi sepolti per centinaia d’anni negli archivi. Nella corrispondenza epistolare, negli scritti vergati tanto tempo addietro, forse, sono le sole voci che da evi lontani possono tornare a farsi vive, a parlare, più di ogni altra cosa, più di ogni racconto. Perché ciò ch’era in loro, la sostanza segreta e cristallina dell’umano è anche e ancora profondamente sepolta in noi nell’oggi. E nulla più della verità agogna alla finzione dell’immaginazione, all’intuizione, che ne estragga frammenti di visioni. Il pensiero cammina a ritroso lungo le parole scritte nel momento in cui i fatti avvenivano, accendendosi di supposizioni, di scene probabilmente accadute. Le immagini traboccano di suggestioni sempre diverse, di particolari inquieti che accendono percorsi non lineari, come se nel passato ci fossero scordati sprazzi di futuro anteriore ancora da decodificare, ansiosi di essere narrati. Cosa avrà provato… che cosa avrà detto… avrà sofferto… pensato. Si affollano fatti ancora in cerca di un palcoscenico, di dialoghi, luoghi e personaggi che tornano in rilievo dalla carta muta, miracolosamente, per piccoli indizi e molliche di Pollicino nel bosco.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: