Blog, commenti e lettori

di Jan Reister

mi viene spesso chiesto se il numero dei commenti ad un articolo di un blog sia un segno di qualità, se costituisca un indicatore del numero dei lettori ed in definitiva un indice del successo di uno scritto. La mia risposta è che il numero dei commenti non c’entra nulla, indica solo quanti commenti ci sono. Ma non è proprio così semplice

I commenti su Nazione Indiana non dicono nulla della bontà di un pezzo, ma sono un sintomo di altro, di discussione viva appunto che potrebbe però riguardare numericamente poche persone. La discussione è un indicatore della lettura, ma solo in un modo indiretto in cui intervengono fattori deformanti, frutto delle dinamiche sociali e tecniche della conversazione in rete.

Provo a spiegarmi con un esempio mettendo a confronto due articoli assai diversi usciti da pochi giorni, Pubblicare per Mondadori? e La liberazione di Andromeda, presi a caso tra i primi che ho trovato .

Una discussione affollata: “Pubblicare per Mondadori?”

Il primo è commentato intensamente da un gruppo di 40 persone che causa ripetute visualizzazioni di pagina a testa: per postare il commento e per leggere i nuovi commenti via via che compaiono. Dato che i commenti si svolgono nell’arco di vari giorni, ogni commentatore causa anche ripetute visualizzazioni uniche (cioé pagine visualizzate all’interno di una stessa sessione di visita), diciamo in  media due al giorno se il commentatore si collega la mattina ed al pomeriggio.

I dati di Google Analytics per Nazione Indiana, nell’ intervallo di tempo 07/ago/2010 – 06/set/2010 sono:

https://www.nazioneindiana.com/2010/09/02/pubblicare-per-mondadori/
3.385 Visualizzazioni di pagina
2.015 Visualizzazioni uniche

Ci sono al momento in cui scrivo 205 commenti scritti da 40 commentatori, se ipotizzo che ogni commentatore faccia 2 visite al giorno, nei 5 giorni passati dalla pubblicazione ad ora avremmo:

205 commenti
40 commentatori
10 visualizzazioni uniche per commentatore (ipotesi)
400 visualizzazioni uniche causate dai commentatori (ipotesi)
1.615 visualizzazioni uniche senza i commentatori (ipotesi)

Con queste ipotesi quindi le visualizzazioni uniche dell’articolo sono 4 volte più numerose di quelle causate dai commentatori, segno che l’articolo è popolare, è stato segnalato in rete, eccetera. Certamente una parte di queste visualizzazioni uniche dipende dai lettori silenziosi che seguono da spettatori, nei giorni, l’evoluzione dei commenti: non sappiamo quanti siano, ma azzardiamo che non siano più dei commentatori (e probabilmente sono molti meno).

In questo esempio, se ipotizziamo che il lettore medio (interessato all’articolo, che ignora i commenti) legga la pagina in una sola sessione, avremmo:

1.215 visualizzazioni uniche senza commentatori e spettatori silenziosi (ipotesi)

e quindi riassumendo abbiamo:

1215 lettori silenziosi
40 lettori-commentatori
40 lettori-spettatori
—-
1.295 lettori totali

Una discussione tranquilla: “La liberazione di Andromeda”

Nel caso del secondo articolo”La liberazione di Andromeda” le visualizzazioni di pagina totali sono molto minori e così pure i commenti, che sono una manciata:

https://www.nazioneindiana.com/2010/09/01/la-liberazione-di-andromeda/
413 Visualizzazioni di pagina
320 Visualizzazioni uniche

L’articolo ha per ora 10 commenti di 9 persone,  un numero troppo basso per scatenare le dinamiche osservabili nelle discussioni affollate (polemiche,voyeurismo, aggiornamento della discussione, interventi ripetuti e articolati). Probabilmente ogni commentatore causa due visualizzazioni uniche (due sessioni) in totale, avremmo quindi:

10 commenti
9 commentatori
2 visualizzazioni uniche per commentatore (ipotesi)
18 visualizzazioni uniche causate dai commentatori (ipotesi)
302 visualizzazioni uniche senza i commentatori (ipotesi)
284 visualizzazioni uniche senza commentatori e spettatori silenziosi (ipotesi)

Abbiamo quindi un articolo letto relativamente da pochi, poco commentato, ma con un rapporto commenti/visualizzazioni uniche molto alto: 1/30, mentre nel caso del primo articolo erano 1/10. Potremmo riassumere così:

284 lettori silenziosi
9 lettori-commentatori
9 lettori-spettatori
—-
302 lettori totali

E’ evidente che ho usato pesi diversi nella misurazione dei due articoli, e che i risultati numerici delle ipotesi sono semplicemente frutto di una ricognizione speditiva priva di scientificità. Del resto dovremmo analizzare un campione più vasto di articoli, pubblicati da almeno 30 giorni, e bisognerebbe considerare l’effetto cumulativo del traffico da link e citazioni, che negli articoli degli archivi di Nazione Indiana è rilevante.

Quanto scritto fin qui però permette di valutare nella giusta prospettiva quantità e qualità nelle conversazioni: anche quando sono centinaia e partono per la tangente i commenti dei lettori sono spesso interessanti, intelligenti e innovativi, sono una conversazione che si svolge attorno al testo originale; il loro interesse è principalmente qualitativo e non nel numero. Vi si leggono a volte cose interessanti, sono un posto dove le persone si incontrano.

In conclusione:

  • Il numero di commenti di un articoli su Nazione Indiana riflette l’interesse a commentare quell’articolo. Bella scoperta!
  • Il numero di lettori reali di un articolo è 10-30 volte (e più) quello dei commenti;
  • I commenti sono pubblici, le statistiche sul traffico web no (ma chi vuole può chiedermele);
  • Al crescere dei commenti a un articolo si creano distorsioni nei dati. I caso limite sono l’articolo senza commenti e quello con oltre 500 commenti.

E soprattutto: Articoli diversi su Nazione Indiana sono letti di più o di meno, in modo diverso, perché:

  • sono scritti diversamente;
  • vengono letti da tipi, fasce, strati e famiglie di lettori differenti;
  • sono stati pubblicati in momenti dell’anno e della settimana diversi, più o meno favorevoli alla lettura;
  • quando sono usciti, l’attenzione della rete era spostata altrove.

— fine

205 commenti
40 commentatori
12 visualizzazioni uniche per commentatore (ipotesi 2*5 giorni)
400 visualizzazioni uniche causate dai commentatori (ipotesi)
3.385      Visualizzazioni di pagina
2.015      Visualizzazioni uniche
1.615 visualizzazioni uniche senza i commentatori (ipotesi)
1.215  visualizzazioni uniche senza commentatori e spettatori silenziosi
(ipotesi)
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8 Commenti

  1. L’articolo è molto utile è interessante e condivido le conclusioni dell’autore che dimostra una elevata competenza informatica nonchè delle dinamiche che si sviluppano nella rete.
    Fatti gli elogi azzardo a evidenziare una fattore che secondo me contribuisce a all’aumento del numero dei commenti che , sono d’accordo, non ha nessuna correlazione con numero delle “letture”.

    Gli articoli che hanno riferimenti diretti con l’attualità, la politica, le problematiche sociali insomma e che pongono dei problemi ai lettori in quanto “cittadini” credo che ricevano commenti relativamente più numerosi. Ma non è assolutamente detto che siano più letti.
    Io direi di piu’: l’ipotesi che il commentatore faccia due visite al giorno è molto prudente. Se l’argomento suscita le passioni di chi esprime la propria posizione, e soprattutto se nella discussione si sviluppano dei dialoghi tra i commentatori (se insomma io faccio un commento in risposta a x), le viste sono molto ma molto piu’ di due volte. Almen oper quanto m iriguarda, se ne ho il tempo e la possibilità aggiorno piu’ volte la pagine per verificare se h oricevuto una risposta.

    I testi che hanno un contenuto letterario (racconti, poesie, saggi critici) fisiologicamente ricevono meno commenti. In quel caso io di fronte al testo mi pongo come lettore e raramente come critico.

  2. certo che l’affluenza non è sintomo di qualità. i giornali italiani vi sembrano luminose fonti di qualità? non mi pare. eppure sia nel cartaceo che in rete hanno numerose visualizzazioni. quello che conta è l’autorità e la credibilità di chi scrive. I blog non a caso finiscono per settorializzarsi nei contenuti, spesso peraltro nella ”linea editoriale”, oppure hanno una condotta opinionista di partito e la gente ci si fionda di conseguenza.
    io di mio non mi interesso molto delle visite che ricevo. anche perché non vendo nulla, se non parole e post di svariato genere.
    chi vuole vendere invece in proprio e in piccolo, chi vuole vendere la propria bellezza di prima donna, prima intelligenza o la sua pubblicità, si fa dei calcoli. e magari predilige un post invece che un altro perché sa che gli arriverà più ressa. più crema. Insomma, prende la pista dei quotidiani, pilotati.

  3. a carmelo:

    – ci sono argomenti e modi di proporli che provocano più facilmente reazioni di altri. Si tratta di tecniche retoriche (linkbait, call to action etc) adattate al web e piuttosto note, basta cercare su un motore di ricerca “how to post a killer entry” per trovare suggerimenti. Su questo hai perfettamente ragione, ma la cosa divertente (almeno per me) in NI è che nessuno sembra volerle usare sistematicamente, e non redo che sia per purezza d’animo, né per ingenuità.

    – l’ipotesi sulle due visite quotidiane del commentatore: nell’analisi web “visita” indica una sessione di più pagine visitate da un unico visitatore (identificato con un cookie) con un intervallo tra pagina e pagina non superiore a 30 minuti. La sessione può durare complessivamente anche 2 ore o più, immagina di aprire una pagina di commenti, iniziare a lavorare su altro, e ogni quarto d’ora magari controllare se ci sono commenti nuovi eccetera.
    Per prudenza io ipotizzo che uno commenti la mattina e se ne stia un’oretta o due a presidiare la propria vanit la discussione, per poi allontanarsi spinto dai bisogni impellenti della ricerca di cibo, riparo e accoppiamento/cura della prole, ritornando solo al pomeriggio per una sessione analoga. In realtà dovrei studiare di più, il nostro sistema di analisi web ha una sezone apposta per le sessioni di visita, ma la vita è breve, e il cibo, il riparo etc sono così scarsi.

    • G.P.:
      post_date post_title comment_count

      2007-06-26 07:00:53 Musica a Delfi senza redenzione 814
      2006-09-01 13:47:44 Psalm/Salmo x3 749
      2006-10-01 07:48:33 Bacheca e comunicazioni 733
      2009-02-14 11:23:42 Nella stanza separata 515
      2007-11-13 17:42:47 Non toccate la nostra libertà 477
      2005-12-30 12:02:21 A Gamba Tesa 470
      2010-01-20 13:01:36 Pubblicare per Berlusconi? 373
      2006-02-25 22:06:37 Amore 365
      2006-08-23 11:34:02 Gli scrittori sintomatici, compreso me 299
      2010-08-24 16:35:23 Alzare i tacchi 298

  4. @jan
    eh eh, simpatico e interessante l’accenno all’uso delle tecniche retoriche per sollecitare la reazione degli utenti-lettori. immagino che siano pratiche molto studiate nel campo del marketing per favorire il successo di un prodotto o di un servizio. Non credo che sia il caso di N.I. e comunque l’uso della retorica non è di per se negativo se il suo fine è migliorare la comunicazione e sollecitare il dibattito.
    Ho letto l’intervsita di un direttore di giornale tedesco che affermava come ormai i giornalisti scrivono gli articoli usando le parole che consentono un migliore posizionamento su google….

    Quello che dici riguardo al numero di viste ora lo capisco meglio, mi pare di buon senso, anche se bisognerebbe capire meglio chi sono i frequentatori del blog;
    perchè ovviamente dipende dal tipo di lavoro, (alcuni lavori consentono l’accesso per tutto il giorno anche se non in modo continuo.
    Io per esempio m icollego dal lavoro, ma anche da casa, quindi in questo caso i cockies si duplicano. Ma puo’ valere anche il caso contrario per cui l ostesso pc è utilizzato da piu’ persone.
    Mi piacerebbe capire meglio chi sono le persone che visitano il sito, leggono e commentano gli interventi. E’ evidente che molti sono scrittori, giornalisti, critici, accademici, forse anche studenti, Non ho ancora capito bene la fascia di età piu’ rappresentata… beh inomma tu ti confronti con cio’ che scrivono persone che non conosci e a volte ti viene un po ‘di curiosità

  5. numero di commenti, visualizzazioni, visite quotidiane e quant’altro: analisi quantitative di questo tipo sono interessanti ma limitate dato che non possono dar conto del “successo” di un post (perché se la qualità di un post non è in relazione col numero di commenti, il suo “successo” mediatico invece sì), ossia che cosa spinga un lettore silenzioso a divenire “attivo”. E più che con la qualità dell’articolo, la differenza mi pare – almeno in parte – dovuta al comune senso politico, ovvero alle opinioni correnti, quelle invalse e condivise maggioritariamente

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jan reister
jan reisterhttps://www.nazioneindiana.com/author/jan-reister
Mi occupo dell'infrastruttura digitale di Nazione Indiana dal 2005. Amo parlare di alpinismo, privacy, anonimato, mobilità intelligente. Per vivere progetto reti wi-fi. Scrivimi su questi argomenti a jan@nazioneindiana.com Qui sotto trovi gli articoli (miei e altrui) che ho pubblicato su Nazione Indiana.
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