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Finanziare il lavoro creativo: Produzioni dal Basso

murales di Felice Pignataro

di Jan Reister

Intervista a Produzioni dal basso, un servizio italiano di autoproduzione ed a Martina Pignataro.

In un recente articolo sulle Murene, il nostro progetto editoriale, ho citato alcuni metodi di finanziamento tra cui lo street performer protocol ed il Threshold pledge system. Essi si basano sulla raccolta preliminare di un pubblico interessato a finanziare un lavoro, che verrà effettuato solo al raggiungimento di una certa soglia di interesse. Il metodo si ispira alle pratiche degli artisti di strada, che per iniziare il loro spettacolo attendono che si raccolga un certo numero di persone, da cui aspettarsi offerte di denaro.

In Italia esiste Produzioni dal basso, che offre degli strumenti analoghi per organizzare e trovare finanziamenti per un’autoproduzione. Il metodo è la raccolta fondi e finanziamenti attraverso una sottoscrizione aperta. In questo modo chi propone un progetto può farsi una idea dell’interesse potenziale che può attirare la sua proposta e può coprire le spese per la produzione.

Come funziona: Produzioni dal basso mette a disposizione sul suo sito un servizio di gestione del progetto, che permette a chi è interessato di esaminarlo e sottoscriverne delle quote. La sottoscrizione è un contratto stipulato tra le due parti che impegna il sottoscrittore al pagamento della quota solo quando saranno collocate tutte le quote del progetto. Chi propone il progetto si impegna a realizzarlo alla copertura delle quote. Al momento della sottoscrizione non vi è alcuna transazione economica, la piattaforma PdB non percepisce percentuali per i progetti proposti, non acquisisce diritti sulle opere proposte, non stampa e non distribuisce nulla.

Il sito PdB ospita decine di progetti liberamente consultabili ed è possibile aggiungere il proprio. Il servizio è attivo dal 2005 ed è gestito persone che non amano la notorietà (possono essere facilmente conosciute con un WHOIS sul dominio), ma che sono gentili e disponibili. Qui di seguito un’intervista ai gestori di PdB ed a Martina Pignataro / GRIDAS, autori di un progetto portato a termine tramite PdB.

Produzioni dal basso

Domanda: Chi siete?

Risposta: Non siamo un associazione. Inizialmente eravamo 4/5 persone che, con varie competenze, hanno messo in piedi il database. Ora siamo praticamente in 2, rispondiamo alle email, facciamo debug e piccoli ritocchi tecnologici (il più delle volte su richiesta o segnalazione). In realtà PDB va avanti da solo, come è giusto che sia, con le idee e le proposte delle persone che decidono di utilizzarlo.

D: Come funziona PDB?

R: www.produzionidalbasso.com ;)

D: Puoi descrivere la nascita di Produzioni dal Basso nel 2004?

R: Produzioni dal basso è nata come idea e come percorso lungo tutto il 2004 ed è stato un lavoro lungo e tormentato.
Come saprai bene 6 anni fa il web era molto diverso da quello di oggi (inutile fare pippotti a riguardo). Per questo motivo nel disegnare il database, e quindi nell’immaginare le relazioni che su questa piattaforma avrebbero potuto prender vita, i modelli su cui basarci erano pochi e poco rodati. Ibridando vecchie e nuove concenzioni è nato PDB e Il fatto che sia ancora in piedi e che venga utilizzato con alcuni risultati è per noi un piacevole mistero.
il brodo primordiale da cui è nata l’idea è un miscuglio di hacking, creative commons, web radio, linux, social network della prima ora, indymedia, autismo e attivismo che abbiamo respirato tra il 2000 e il 2005.

D: Quali erano gli obiettivi iniziali della piattaforma?

R: Quelli di oggi: creare uno spazio internet non mediato che funzionasse da calcolatrice/aggregatore per autoproduzioni.

D: Quante versioni di PDB sono state realizzate? Con quali differenze?

R: L’unica sostanziale differenza è stata l’estensione a tutti i tipi di autoproduzioni. Prima contemplavamo solo categorie “artistiche” oggi PDB potrebbe accogliere (e lo farebbe con piacere) anche la produzione di un vino.

D: Sui progetti presentati sul sito nel 2009 e 2010, quanti sono stati finanziati interamente?

R: Non teniamo una grande amministrazione di dati e non facciamo lavoro statistico. In più chi propone progetti non ci scrive per dirci come sono poi andate le cose e quindi non ho dati per rispondere a questa tua domanda. Posso dirti che pochissimi progetti proposti hanno trovato un vero consenso e del resto pochissimi dei progetti proposti lo meritavano. Di ogni progetto tutti possono vedere i dettagli, i commenti o e le iniziative correlate.

D: Quali metodi di pagamento hanno poi utilizzato gli utenti?

R: idem come sopra.

D: PDB offre un servizio di finanziamento progetti, ma non agisce da intermediario economico, raccogliendo le quote ed erogandole al progetto a obiettivo raggiunto. Avete considerato questa opportunità? Quali sono i problemi economici, legali ed organizzativi dell’attivazione di un servizio di escrow dei pagamenti?

R: Sin dagli inizi la nostra intenzione era evitare qualsiasi ruolo di intermediazione quindi non ci siamo mai posti problemi pratici da questo punto di vista.

D: Che progetti avete per il futuro?

R: PDB è in discreta salute e questo 2010 ha avuto, nel suo piccolo, un record di iscritti. Per il futuro vorremmo migliorare tante piccole cose ed in particolare cercare di fare in modo che la nuova ondata di web-mobile non ci trovi scoperti… ma il nostro vero proposito è quello di fare il meno possibile lasciando che le relazioni tra le persone che utilizzano produzionidalbasso crescano in modo incontrollato.

Sulle tracce di felice Pignataro: un libro e documentario

Intervista a Martina Pignataro – GRIDAS

Domanda: Descrivi il progetto che hai finanziato con PdB

Risposta: Abbiamo finanziato un progetto editoriale composto da un libro con allegato un dvd. Abbiamo raccolto 475 quote da 10,00 euro ciascuna sulle 500 richieste: per far partire il progetto abbiamo prenotato le ultime 25 quote che poi abbiamo comunque “recuperato” dato che alcune prenotazioni sono arrivate anche a progetto chiuso. scheda del progetto.

Grandi vantaggi dovuti essenzialmente al “servizio” disponibile sia per presentare il progetto (anche se abbiamo approntato un sito di “supporto” alla scheda su PDB da poter aggiornare a progetto in corso) e soprattutto alla gestione dei dati sia in corso di progetto (statistiche, grafici e dati sulle prenotazioni) sia a progetto concluso con la possibilità di esportare i dati già organizzati e la possibilità di avere tutto sotto controllo. In più l’opportunità di far circolare il progetto anche oltre il nostro ambito di contatti già consolidati, sebbene siano stati pochi i soggetti del tutto “sconosciuti” che hanno co-prodotto il nostro progetto.

Non abbiamo incontrato problemi, ma utilizzavamo da tempo (sebbene come utenti co-produttori e non come soggetti proponenti) la piattaforma PDB per cui ne avevamo capito abbastanza il funzionamento.

Le difficoltà sono state incontrate, invece, da alcuni co-produttori che non hanno ben capito il funzionamento del sistema e/o che non sono riusciti a prenotare le proprie quote.

D: Per quale tipo di progetti consiglieresti PDB?

Per ogni tipo di progetto: da comunque l’opportunità di poter formulare un progetto, sondare l’interesse che suscita e provare a farlo partire proponendolo.

D: Per quale tipo di progetti NON lo consiglieresti?

R: Per nessuno: tentare non nuoce.

Ringrazio Produzioni dal Basso e Martina Pignataro per la disponibilità.

Murale a Scampia di Felice Pignataro. Foto Francesco Di Martino 2009La fotografia è tratta dalla scheda progetto sul sito del GRIDAS. E’ un particolare di una foto scattata da Francesco Di Martino il 14 novembre 2009 a un pezzo di mural realizzato da Felice Pignataro nel 1999 nel cortile di una scuola di Scampia (periferia nord di Napoli). Fai clic per ingrandirla.

L’immagine è sulla copertina e nel libro co-prodotto dal basso (cui si riferisce la pagina del progetto) dedicato a Felice Pignataro dal fotografo e da altri co-Autori. Il libro è rilasciato con licenza Creative Commons. Come tutti i materiali presenti sul sito è utilizzabile liberamente! ;-)

Per approfondire il mural in questione segnalo la relativa pagina del sito.
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2 Commenti

  1. Grazie per la bella intervista a Martina. Abbiamo partecipato con convinzione ed entusiasmo ad un’iniziativa che sentiamo “nostra”, non solo perchè co-produttori, ma perchè co-costruttori, anche in questo modo, di un’alternativa possibile che incrocia anche l’orizzonte cuturale della nostra associazione sulla sobrietà come stile di vita. Buon lavoro. Gli amici di Città della Gioia onlus – Napoli

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jan reister
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Mi occupo dell'infrastruttura digitale di Nazione Indiana dal 2005. Amo parlare di alpinismo, privacy, anonimato, mobilità intelligente. Per vivere progetto reti wi-fi. Scrivimi su questi argomenti a jan@nazioneindiana.com Qui sotto trovi gli articoli (miei e altrui) che ho pubblicato su Nazione Indiana.
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