O ti adatti o sogni

di Ida Travi

(Il campo si stendeva)

Il campo si stendeva molto stanco e sopra
navigavano gli uccelli. Il mondo non diceva una parola

Noi dormivamo lì prima di chiudere gli occhi
il nome era sveglio sotto il camicino

C’è qualcosa sulla guancia del bambino, hai visto?
È una mosca. C’è una mosca sulla guancia del bambino
hai visto? Il velo non è servito a niente! Il velo
non ha fatto barriera.

***

(O ti adatti o sogni)

O ti adatti o sogni. Si fa presto a dire
Il muro era altissimo, io sono uscita
dall’altra parte. Era aperto dall’altra parte
Giusto il tempo di prendere il paltò

Giusto il tempo di vedere
l’inverno dappertutto
L’inverno è arrivato
dappertutto

Tu trova il germoglio, avvolgilo nella lana

Dove la madia era vuota presto ci sarà del pane
dove c’era del pane adesso per un attimo c’è buio.

***

( Alza la lampada)

Alza la lampada e viene

Che c’è?

C’è un lupo, là, dietro al muro e là, dietro al muro
c’è un muro senza porta

Quale porta?

I muri si alzano, pieni di spie, si alzano sempre
quando la madre fa scuola
Il letto è bendato, come se fosse una scuola
come se fosse una scuola con tutti i quaderni sopra

La porta sbatte come se fosse un cuore
un atrio che rimbomba, TUM.

***

(L’albero d’estate)

L’albero d’estate sembra fatto di carne
e poi d’inverno ritrova le sue ossa
respira o non respira

fa quello che vuole

come il fazzoletto dell’amore

cadeva piano piano…

ho cercato di prenderlo, ho provato

cosa vuoi che sia un fazzoletto – dicevi tu –
che cosa vuoi che conti?

Poesie tratte da: NeoAlcesti. Canto delle quattro mura (Moretti & Vitali, 2009)

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3 Commenti

  1. Molto bello. Già la poesia di per sé possiede una qualità intrinseca al proprio codice linguistico che è la capacità di connettere immediatamente, inoltre, qui ci sono degli spunti davvero molto efficaci.
    Poi, se posso permettermi, trovo che il brano eponimo abbia qualcosa in più: un carattere di universalità quasi paradigmatico del concetto che vuole esprimere

  2. Un momento sospeso, sguarnito di storia ma luminoso di esistenza. Un calore che acceca nella tragedia che sospesa attende tutti noi. Ciò che soffoca è anche ciò che avvince, un destino nascosto negli angoli della casa, delle quattro mura, dimensione dell’esistere anche all’aria aperta. La preferenza va al magma verbale che compone l’ultimo brano. Un gusto intenso sulla lingua, nell’orecchio della mente.

    mdp

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francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Sono nata nel 1975. Curo laboratori di tarocchi intuitivi e poesia e racconto fiabe. Fra i miei libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Acquabuia (Aragno 2014). Ho pubblicato un romanzo, Tutti gli altri (Tunué, 2014). Come ricercatrice in storia ho pubblicato questi libri: Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014) e, con il professor Owen Davies, Executing Magic in the Modern Era: Criminal Bodies and the Gallows in Popular Medicine (Palgrave, 2017). I miei ultimi libri sono il saggio Dal Matto al Mondo. Viaggio poetico nei tarocchi (effequ, 2019), il testo di poesia Libro di Hor con immagini di Ginevra Ballati (Vydia, 2019), e un mio saggio nel libro La scommessa psichedelica (Quodlibet 2020) a cura di Federico di Vita. Il mio ripostiglio si trova qui: http://orso-polare.blogspot.com/
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