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ORA ALTERNATIVA

di Uaar

Nel 2010 l’UAAR ha conseguito un’importante vittoria legale sull’ora alternativa, che rappresenta ora una sorta di ‘diritto acquisito’ per tutti coloro che intendono avvalersene: e un successo agrodolce sulla questione delle visite pastorali, con una sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato il giudizio del Tar del Veneto, riconoscendo definitivamente che l’Uaar è legittimata ad agire legalmente a tutela dei diritti civili degli atei e degli agnostici e della laicità dello Stato, ma stabilendo altresì che le visite pastorali costituiscono “una testimonianza culturale”.
L’evento più atteso non c’è invece (ancora) stato: la Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non si è ancora pronunciata in via definitiva sull’iniziativa legale, sostenuta dall’Uaar, che mira a dichiarare illegittima la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche.
È purtroppo ulteriormente peggiorato il clima politico-sociale nel paese. Le dichiarazioni violentemente ateofobe contenute in un articolo del ministro degli esteri Frattini pubblicato dall'”Osservatore Romano” e gli incredibili eventi del XX settembre, con il cardinale Bertone a parlare in splendida solitudine dalla Breccia di Porta Pia mentre alla delegazione UAAR non era consentito avvicinarsi, mostrano come le ragioni per un impegno concreto siano più valide che mai.

Una sentenza del Tar del Lazio ha parzialmente accolto la richiesta di annullamento avanzata da numerose realtà laiche, a cominciare dall’Uaar, su proposta della Consulta romana per la laicità delle istituzioni, del nuovo regolamento (contenuto nel D.P.R. 122/2009) che, nel disciplinare la valutazione degli alunni, regola anche la presenza e soprattutto il peso degli insegnanti di religione all’interno dei consigli di classe.
La comunicazione da parte del rettore dell’università di Firenze, Alberto Tesi, a tutti gli studenti e i docenti dell’ateneo, dell’effettuazione di una messa prevista lo stesso giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico, aveva suscitato forti polemiche. In seguito a un fax inviato dal circolo UAAR di Firenze, il rettore ha precisato che l’eventuale partecipazione del personale avrebbe comunque avuto luogo “fuori dall’orario di servizio usufruendo degli istituti contrattualmente previsti quali flessibilità, permessi, ferie”. La segreteria del rettorato ha reso noto che, dopo le proteste e le richieste di molti studenti di non ricevere più comunicazioni di messe o altro, il rettore ha deciso di non inviare più messaggi di questo tipo. Il rettore ha poi deciso di rinviare a data da destinarsi l’inaugurazione, prevista inizialmente per il 3 dicembre. 

L’UAAR ha comunque deciso di organizzare proprio venerdì 3 dicembre una tavola rotonda presso l’Istituto di Antropologia, che ha visto la partecipazione di quattro docenti dell’università di Firenze: il genetista Marcello Buiatti, il giurista Francesco Onida, l’etologa Felicita Scapini e il giurista Luciano Zannotti, che hanno discusso di “Laicità e relativismo, radici e fondamento della scienza e delle società civili”.
Segnaliamo altre iniziative che hanno visto come protagonista l’UAAR durante novembre e dicembre:

- la pubblicazione del numero 6/2010 de “L’Ateo”, il bimestrale dell’UAAR (www.uaar.it/uaar/ateo);

- la conferenza organizzata dalla Federazione Umanista Europea e dall’UAAR il 9 dicembre a Vienna, nell’ambito del Meeting OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) sulla libertà di religione o credenza, sul tema “Pluralismo, relativismo e stato di diritto”. Per l’UAAR è intervenuta Vera Pegna: la traduzione del primo dei suoi due interventi è stata pubblicata alla pagina www.uaar.it/news/2010/12/21/uaar-al-meeting-osce-pluralismo-relativismo-e-stato-di-diritto/;

- la lettera che l’UAAR ha inviato a Salam Fayyad, primo ministro palestinese, per chiedere l’immediato rilascio del giovane blogger Waleed Khalid Hasayin, arrestato per aver scritto articoli offensivi nei confronti dell’islam;

- la sentenza con cui il TAR della Campania ha dato ragione all’UAAR e ha condannato l’amministrazione comunale di Torre del Greco (NA) a consentire di prendere visione dei documenti relativi al ‘Premio maritaggio’, indetto dal Comune e riservato alle fanciulle bisognose cattoliche;

- l’articolo che il “Venerdì di Repubblica” del 3 dicembre ha dedicato alla protesta del circolo UAAR di Verona contro i 2,2 milioni di euro che la Regione Veneto, proprio nei giorni in cui era colpita dall’alluvione, ha deciso di destinare al restauro e alla manutenzione delle chiese e dei patronati;

- il ricorso al TAR che l’UAAR, insieme all’associazione Luca Coscioni, ad Arrigo Bonnes (pastore della Chiesa valdese di Rimini) e Meris Celati (del Comitato Articolo 32) hanno presentato contro il sindaco di Rimini e la giunta comunale di centrosinistra, che ha disatteso la richiesta sottoscritta da tanti cittadini riminesi per istituire un registro dei testamenti biologici, approvando un provvedimento che in realtà nega tale diritto;

- la traduzione del documentario “Laicità stato d’allerta”, prodotto dal Centre Laïque de l’Audiovisuel (Belgio). Il video comprende anche un reportage dall’Italia, con interviste realizzate a Raffaele Carcano e ad Adele Orioli nella sede dell’associazione. Il documentario è disponibile alla pagina www.youtube.com/watch?v=gARkIbnA3gw&feature=player_embedded;

- la quarta e la quinta puntata del programma radiofonico “Liberi di non credere”, curato dall’UAAR e trasmesso da Radio Città Aperta, ascoltabili alla pagina http://uaarpadova.altervista.org/audio/;

- l’attacco che, sul sito ultratradizionalista cattolico “Pontifex”, don Marcello Stanzione ha condotto contro l’UAAR lamentando “i disastri sociali e individuali della cultura atea e omosessualista”, sottolineando “come il sito UAAR spesso pubblichi notizie a favore della lobby omosessualista”, e sostenendo che “ateismo e omosessualità vanno a braccetto perché entrambi fenomeni illogici e patologici contro natura”.

I tanti eventi organizzati dai circoli UAAR sono documentati alle pagine www.uaar.it/event/2010/11 (novembre) e www.uaar.it/event/2010/12 (dicembre).

6. FLASH: DUE MESI DI ATTIVITÀ ONLINE

- Aggiornamento quotidiano delle Ultimissime (www.uaar.it/news);

- funzionamento quotidiano dei forum UAAR (http://forum.uaar.it);

- confronto quotidiano sulle mailing list [ateismo] (aperta a tutti); [uaar] (riservata ai soci UAAR); [circoliuaar] (riservata agli attivisti dei circoli UAAR);

- aggiornamento quotidiano del gruppo UAAR su Facebook (www.facebook.com/group.php?gid=49322830960);

- aggiornamento frequente del canale UaarIt su YouTube (www.youtube.com/user/uaarit);

- organizzazione di diversi sondaggi on-line (www.uaar.it/poll);

- aggiornamento della sezione “comunicati stampa” (www.uaar.it/uaar/comunicati_stampa);

- pubblicazione delle tre tesi vincitrici dell’edizione 2010 del premio di laurea UAAR 2010 (http://www.uaar.it/uaar/premio-laurea-uaar/);

- pubblicazione del video della conferenza “150 anni di Unità: le radici divelte dell’Italia laica”, tenuta a Padova dal prof. Mario Isnenghi e dalla prof.ssa Maria Turchetto il 7 ottobre 2010 (www.youtube.com/view_play_list?p=29FA346921F1D8B8);

- pubblicazione della recensione del libro “La sfida oscurantista di Joseph Ratzinger”, scritto da Paolo Flores d’Arcais (www.uaar.it/ateismo/opere/paolo-flores-arcais-sfida-oscurantista.html);

- pubblicazione della recensione del libro “E l’uomo creò gli dei. Come spiegare la religione”, scritto da Pascal Boyer (www.uaar.it/ateismo/opere/pascal-boyer-uomo-creo-dei.html);

- pubblicazione della recensione del libro “Perché Dio non esiste”, libro-intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Piergiorgio Odifreddi (www.uaar.it/ateismo/opere/piergiorgio-odifreddi-perche-dio-non-esiste.html);

- pubblicazione della recensione del libro “Laico alfabeto in salsa gay piccante”, scritto da Franco Buffoni (www.uaar.it/ateismo/opere/franco-buffoni-laico-alfabeto.html);

- pubblicazione della recensione del libro “La lobby di Dio. Fede, affari e politica. La prima inchiesta su Comunione e liberazione e la Compagnia delle opere”, scritto da Ferruccio Pinotti (www.uaar.it/ferruccio-pinotti-la-lobby-di-dio);

- pubblicazione della recensione del libro “Dizionario delle idee non comuni”, scritto da Armando Massarenti (www.uaar.it/ateismo/opere/armando-massarenti-dizionario-idee.html).

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13 Commenti

  1. Se anziche’ avere 5000 iscritti la uaar ne avesse 30000 (e magari qualche parlamentare fra gli iscritti) quel cretino di Frattini ci penserebbe due volte prima di parlare.
    Dico questo perche’ so che sono centinaia di migliaia gli italiani che potrebbero condividere l’operato della uaar.

    Grazie Franco

  2. L’ateismo razionale è un grave errore logico perché non è che una forma psicologica di rigetto alla fede dei credenti. Se esaminiamo tutte le presunte prove degli atei, scopriamo che esse partono in qualche modo dalle idee di altri uomini (o Chiese).
    Lo strapotere nei secoli delle Chiese ha fatto sì che l’emotività di molti pensatori arrivasse a negare Dio solo perché le tesi di chi vi credeva erano del tutto arbitrarie, risibili o false. Praticamente sono caduti nello stesso dogmatismo e nell’assenza di spirito critico tipico delle Chiese.

    un agnostico consapevole

  3. @Andrea

    che pena il tuo commento! Ma tu credi davvero che gli atei abbiano voglia/bisogno di perdere tempo con le dimostrazioni di non-esistenza di Dio?

  4. @ Andrea

    La questione non tocca l’ateismo. Spetta a chi ha fede dimostrarne l’esistenza. Non spetta all’ateo dimostrare l’assenza di dio, dal momento che per lui non esiste.
    Altresì esiste la questione sociale, le ricadute sociali delle fedi e delle dottrine. E queste colpiscono principalmente gli atei, malgrado loro.

  5. Applicare una concezione scientifica, per sua natura materialistica, come quella dell’onere della prova, in un campo che prevede di discutere l’esistenza o la non-esistenza di Dio, è senza senso.
    L’ateo non deve dimostrare che Dio non esiste.
    E il credente non deve dimostrare che Dio esiste.
    Perchè Dio come concetto si riferisce a qualcosa che non è un oggetto materiale, o una energia o una qualsiasi entità soggetta a leggi fisiche.
    Se il credente potesse dimostrare l’esistenza di Dio, non avrebbe bisogno di essere credente, di aver fede. Io non ho fede nel fatto che io esista: lo so.
    L’ateo non crede in nulla che vada oltre il sensibile, il materiale, punto. Al massimo non può spiegare alcuni eventi materiali con la scienza, e crede che ciò sia dovuto unicamente a ignoranza delle attuali conoscenze scientifiche.
    L’ateo non può spiegare e non cerca neanche di spiegare il perchè dell’esistenza dell’Universo anziché del nulla. Il credente ne dà una spiegazione indimostrabile: Dio è sempre esistito. (Se per l’ateo l’Universo è sempre esistito, allora l’Universo è Dio).
    Siamo immersi in un mistero sul perchè dell’esistenza dell’Universo anziché del nulla, e la concezione degli atei e dei credenti è molto simile: hanno delle spiegazioni o delle non spiegazioni, sanno o meglio credono di sapere la risposta al mistero, o quantomeno quella che non è la risposta.

  6. Comprendo il tuo desiderio di porre sullo stesso piano atei convinti e credenti convinti.
    Rilevo soltanto che l’Uaar dedica una delle sue due “a” agli agnostici. Non ha in sé nulla di dogmatico. Non pretende di imporre nulla a nessuno. Vorrebbe soltanto che si potesse vivere – tutti – in uno stato costituzionale di diritto funzionante: magari senza ministro degli esteri che blatera contro atei e agnostici dal giornale ufficiale dell’unica monarchia assoluta rimasta sul continente europeo.

  7. Franco, io volevo solo dire che così come sbagliano i credenti a rinfacciare agli atei che non sono in grado di dimostrare la non-esistenza di Dio, sbagliano anche gli atei a dire che l’onere della prova spetta ai credenti. In questa materia, la prova non può esserci.
    La richiesta degl atei è invece appropriata quando dei credenti pretendono di formulare presunte teorie scientifiche che si basano sull’operato di un non identificato Disegnatore intelligente.

    Per il resto, in effetti secondo me esiste una differenza sostanziale tra ateo e agnostico, ma buon per l’UAAR se atei e agnostici riescono a convivere e a condividere tutta una serie di iniziative.

    L’ateismo (ma non l’agnosticismo) come religione: sì, mi pare proprio che lo vogliate voi atei: richiesta dell’UAAR di parlare a nome degli atei, richiesta di entrare nell’8 per mille, uso del termine “ateofobo” per stigmatizzare le offese. Credo l’ateismo sia di fatto una religione, che le religioni possano essere teistiche o ateistiche. Lo diceva anche Erich Fromm, un ateo che invocava una religione ateistica dell’umanità, con i suoi riti, che vedeva come naturale evoluzione, in senso freudiano, delle religioni teistiche.

    Per il resto, questo articolo mi sembra un po’ un’autocelebrazione delle attività dell’UAAR.

  8. Questo articolo è il bollettino trimestrale delle attività dell’associazione.
    Personalmente sono solo laico. Ho già spiegato tante volte perché. Non vorrei ingerenze e integralismi da parte di nessuno. Mi sembra proprio che le ingerenze e gli integralismi avvengano da una parte sola.
    Cercare di porre sullo stesso piano lo strapotere del cattolicesimo in Italia e la timida e legittima difesa di una associazione con cinquemila iscritti è semplicemente ridicolo.

  9. Manuel condivido ciò che hai scritto ma volevo anche spronare una riflessione sull’ateismo in quanto dovrebbe porsi come alternativa religiosa e non come volgare opposizione alla religione poiché molte persone che si definiscono atee appaiono spesso come stolti contadini che bestemmiano Dio perchè colmi d’odio verso clero.
    Franco per quanto riguarda la tua critica alla politica ti darei anche ragione ma la democrazia “purtroppo” funziona con la maggioranza anche se misera.. e il suo potere tristemente va oltre il rispetto delle minoranze

  10. In uno stato costituzionale di diritto la maggioranza non ha un potere assoluto, ma un margine di movimento dettato – appunto – dalle norme costituzionali. Sone queste che in Vaticalia vengono costantemente calpestate dalle maggioranze di ispirazione clericale.

  11. Si esatto io naturalmente facevo riferimento alla parte pratica(effettiva realtà) e non teorica della democrazia.
    Comunque ciò non accade solo qua e per colpa delle stesse entità.
    E credo che sarà una lotta doverosa ma comunque infinita. Poiché ciò è insito nell’uomo. Per citare il capolavoro dei nani nazisti di Ottmar Horl.

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franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it
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