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Interrogative Mood


[Padgett Powell ha scritto un libro (un romanzo?) fatto tutto – e unicamente – di domande. Verrà pubblicato in Italia, tradotto da Giovanni Garbellini, il 20 gennaio. Ho chiesto a Guanda il permesso di pubblicare in anteprima le prime pagine del volume. G.B.]

di Padgett Powell

Pensi che mi stupirei?
Si stupisce la luce del giorno? o il codirosso
mattiniero che cinguetta attraverso il bosco?
Mi stupisco io più di loro?
WALT WHITMAN, « Il canto di me stesso »

Le tue emozioni sono pure? I tuoi nervi flessibili? Che rapporto hai con le patate? Costantinopoli dovrebbe chiamarsi ancora così? Un cavallo senza nome ti rende più o meno nervoso di uno che il nome ce l’ha? Secondo te, i bambini hanno un buon odore? Se li avessi davanti a te in questo momento, mangeresti salatini a forma di animale? Potresti stenderti sul marciapiede e riposarti un po’? Volevi bene al padre e alla madre, e i Salmi ti sono di conforto? Se finisci all’ultimo posto in tutte le categorie, la cosa ti secca abbastanza da spingerti a risalire? Ti suonano mai alla porta? Hai qualcosa sul gozzo? Un novello Mendeleev ti potrebbe incasellare con precisione in una tavola periodica delle identità, oppure ti ritroveresti un po’ in tutti gli elementi? Quante flessioni consecutive riesci a fare?
Tendi a prediligere le Isole Sottovento o quelle Sopravvento? Un uomo con la brillantina in testa e il chewinggum in bocca ti ricorda un criminale o ti attrae per il suo fascino sbarazzino? Hai familiarità con le posizioni religiose a proposito dei vari zoccoli di animali? In quale circostanza, o insieme di circostanze, potresti pescare un pesce gatto a mani nude? Spenderesti di più per un tessuto di spugna migliore? Lo zucchero fa per te? Se un docile esemplare di bestiame ti passasse accanto diretto al macello, gli accarezzeresti il sedere? Le scarpe troppo « tecniche » ti disturbano? Hai un debole per i gioielli? Ricordi la tua passione per la filosofi a ai primi anni d’università? Hai il mal di testa?
Perché gli alieni non vengono in nostro soccorso? Sapevi che tra gli indiani d’America le donne allattavano i figli fino a cinque anni, semplicemente chinandosi a dar loro il seno in posizione eretta? Hai mai assistito a una partita di shuffleboard in un campo nudista? Se tutti i campi da tennis potessero avere solo una superficie, quale dovrebbe essere? Nella tua economia, in generale, sei per il laissez-faire o per il socialismo? Se potessi disegnare la bandiera di una nazione, quale sarebbe il colore o i colori predominanti?
Gli alberi vanno potati? Rimani perplesso sul da farsi di fronte a un paio di mutande con l’elastico rotto, ma per il resto in buone condizioni? Balli? Aver raccolto bottiglie di Coca-Cola per riscuotere il prezzo del vuoto a rendere è uno dei ricordi fondamentali della tua infanzia? Hai mai ferito o ucciso un animale per sbaglio? Mangeresti carne di carogna? In materia di cuscini, sei un uomo da guanciale di piume o di piumino d’oca? Sei un uomo? Metteresti duecento dollari nella classica busta rossa e me li daresti? Ti sei mai dovuto preoccupare del rischio che gelasse l’acqua nelle tubature, o hai mai avuto a che fare con tubature gelate? Come va la salute? Se si potesse dire che nutri sia speranze che timori, diresti di avere più speranze che timori, o più timori che speranze? Tutti i tuoi affari sono sotto controllo? Avresti la benché minima idea, se per qualche motivo dovessimo ricominciare da capo, di come reinventare la radio, o anche solo il telefono? Ricordi quei particolari elastici di caucciù delle guaine che reggevano le calze da donna prima dell’invenzione dei collant? Chi è secondo te il miglior quarterback di tutti i tempi? Tra un meccanico e uno psicologo, secondo te chi dovrebbe guadagnare di più all’ora?
Sei felice? Tendi a chiederti se gli altri sono felici? Conosci le differenze, empiriche o teoriche, tra muschi e licheni? Hai mai visto un animale dal passo più felpato dell’elegantissima volpe rossa? Sei disposto a chiudere un occhio nei confronti dei delitti passionali, rispetto ai loro cugini, i delitti premeditati? Comprendi perché il sistema giudiziario lo faccia? I calzini scompagnati ti infastidiscono per aspetti meno evidenti del colore? Ti è chiaro cosa intendo? Ti è chiaro perché ti faccio tutte queste domande? Diresti che ti è molto chiaro, o pochissimo, oppure ti trovi in un punto imprecisato del mare melmoso della preveggenza? Dovrei dire forse mare melmoso della lucidità mentale? Dovrei andarmene? Lasciarti in pace? Dovrei importunare solo me stesso con questo spirito interrogativo?
Sei bravo ad andare in bicicletta? Imparare ad andarci, da bambino, è stato facile oppure no? Hai avuto il piacere di insegnarlo a un bambino? Le tue emozioni sono ricche, varie e intense, oppure sono misere, limitate, fragili e insignificanti come uno sputo? Ti fi di almeno di te stesso? Non è dura – e scusami la banalità del l’espressione – essere
te? Se potessi fare cambio e diventare, che so, Godzilla, non lo faresti al volo, tesoro? E in tal caso, non rinunceresti a quell’orrendo taglio di capelli, a quel guardaroba austero e a quello stile deprimente per cominciare a divertir-ti un po’, nei panni di Godzilla? Cosa dobbiamo darti per convincerti a diventare Godzilla e a lasciarci in pace? Dobbiamo aspettare la tua risposta?
Soffri mai di quella sinusite che ti fa sentire il verso di un procione dentro la testa? Sei affascinato quanto me dalla scienza, anzi dall’arte, dell’artiglieria? Sei nauseato quanto me dalla locuzione « scienza e arte », e ancor più nauseato da « scienza, anzi arte »? Chi è il tuo pittore preferito?
Il tuo apprezzamento di un bell’oggetto – diciamo, per esempio, questa rivoltella con il calcio in madreperla – è influenzato dall’aver dovuto lavorare sodo per ottenerlo, oppure lo valuti allo stesso modo di un bell’oggetto che ti è capitato tra le mani facilmente? Dai valore alla coerenza di un discorso? Hai un giorno della settimana preferito? Te l’ho detto che mi sono rifugiato, anzi in realtà ho chiesto soccorso allo Shodlik Palace Hotel di ashkent, in Uzbekistan? Quanto peso si dovrebbe chiedere di portare a un portatore bambino? Ti sei mai interrogato sui racconti rubati nella valigia di Mister Hemingway al binario di una stazione di Parigi? Il fatto che non ne avesse una copia, e che avesse così tanti bagagli da non riuscire a contarli, non sono la prova che era un tronfi o bifolco e se l’è meritato? Capisci cosa intendo che si sia meritato?

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7 Commenti

  1. Stamattina in ufficio ho provato a leggere ad alta voce ad un collega questo testo e dopo cinque righe se avessimo avuto il/la Padgett fra le mani l’avremmo strozzata…

  2. Che un (anti)romanzo del genere – l’ho letto in inglese e vi assicuro mantiene in pieno le promesse di queste prime pagine – venga pubblicato in Italia da Guanda è un evento da salutare con soddisfazione e speranza.
    Un altro libro (in due volumi), forse ancora più difficile per il mercato italiano, che meriterebbe traduzione è questa ponderosa, gustosissima enciclopedia degli artisti immaginari:
    http://www.artbook.com/9783037641231.html.

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gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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