La CanGura

di Lello Voce

La CanGura nasce dal suo balzo.
Partorita dal movimento, è la mossa che mette rizoma, le sue zampe sono ali al suo volo, la sua coda è ciò che la fa avanzare.
La CanGura è lo spericolato, acrobatico salto in avanti, il coraggio che mancava, la ricerca dei luoghi che hanno fame di sogni, il desiderio di sfuggire all’orbita, guizzo dopo guizzo, oltre l’ottusa gravità fatta di sordità accademica, di mutismo che sa solo andare a capo, di cecità editoriale che striscia, serpentina e biforcuta, tra un mainstream e l’altro, grigia come un sorcio.
La CanGura è la sua coda terragna, che bilancia il volo, l’ala invisibile che la fa decollare: tra terra e cielo, in terra e in cielo, qui e là, con la presunzione imperdonabile di colpire infine il centro, il cuore, il nòcciolo della questione.
La CanGura è il suo braccio che pugila, le sue zampe, che la portano dove nessuno può mai immaginare che vada; la CanGura è il suo marsupio, che conserva tutto ciò che si voleva dimenticassimo, insieme a tutto ciò che vorremo immaginare; è il suo orecchio vigile che coglie il fruscio del domani che si fa oggi.
La CanGura parla una lingua fatta di mille voci, ma sa ascoltare ciò che è muto. Ed è sempre dov’è ciò che muta.
La CanGura non ha padroni, con un solo balzo è oltre Avanguardia e Tradizione. Non ci sono steccati per imprigionarla, non cerca tetti sotto cui ripararsi.
La CanGura non appartiene, la CanGura è nomade e segue le tracce di un popolo che ancora non c’è, sino a casa, anche se nemmeno questa casa ancora c’è e lei la costruisce andando…
La CanGura protegge i suoi piccoli: li nutre di se stessa e dei suoi desideri. Perché sono loro, infine, il popolo che ancora non c’è.
La CanGura è un coltello che taglia come una lingua, un’arma elastica che lancia proietti che aprono varchi, abbattono muraglie, spianano la strada ad ogni nuova migrazione delle arti.
La CanGura è la molla che muove l’orologio di un tempo diverso, il motivo nuovo, il ritornello che non torna e suona la carica d’ogni nuovo esplorare. E’ un animale inaudito, bestia fatta da mille bestie, è ciò che, unendo, separa e crea identità; è una scommessa, il vuoto della caduta e la leggerezza del volo che plana. La sua filosofia è marsupiale, la sua speranza ha l’odore della fin’ amor, la sua prassi è quella del fiore inverso, che sboccia dalle radici e indaga le pieghe, tra petalo e petalo.
La Cangura respira, modula il suo fiato, crea la sua voce: prestiamo orecchio a ogni suo gesto, lasciamo spazio al suo corpo elastico, danziamo al tempo-schiocco della sua canso, saltando con lei tra carta, suono, bit, tra orecchio e occhio e corpo…
Seguiamola tutti e tutti intoniamo, ognuno in coro con l’altro; componiamo il canto e il controcanto, la serenata e il dispetto: diamole la parola, perché il suo verso si chiama Poesia…

canGura
Marsupio di parole, suoni e segni.
Pubblicazione periodica di 36 pagine rilegate a punto metallico con cd audio, dedicata alla poesia e alla musica per poesia, divisa in due parti, una a stampa e una sonora.
Luca Sossella editore

http://www.cangura.it

Indice n° 1

1 La cangura nasce dal suo balzo
 Lello Voce
2 Una canzone e una poesia
 Roberto Roversi
4 Poesie di Osvaldo Lamborghini
 Traduzione e cura di Massimo Rizzante
6 Letteratura? No, grazie
 Gabriele Frasca
10 Per una retroguardia orale visionaria et danzante
 Luigi Cinque
14 Ritmi e sensi che le canzoni disseppelliscono
 Paolo Giovannetti
18 Comix poetry
Il gioco dei fumetti – Il viaggio
 Claudio Calia
20 La voce di Antonio Porta
 Marianna Marrucci
22 Per Demetrio (La laringe del mondo)
 Maria Pia De Vito
26 Conversazione
 Stefano Tassinari intervista Ares Tavolazzi
28 Una nuova vocalità
 Mario Gamba
30 Con i Têtes de Bois, “sulla riva delle cose reali” 
Stefano La Via
33 Non sono solo canzonette
 Treno
 Massimo Arcangeli
34 P.S. 
In rete 
Sergio Garau
35 Bimbalzi
 Ventuno marzo 
Chiara Carminati

Tracklist n° 1

1 Franco Berardi Bifo Antifona
 (Berardi, Nemola) 04’44’’

2 Arnaldo Antunes O nome disso
 (Antunes) 01’32’’

3 Ligiana Queda por um samba 
(Costa, Araujo) 03’43’’

4 Elio Pagliarani Il ritmatore Siemens
 (Pagliarani, Sacchi)

con Massimiliano Sacchi 03’14’’

5 Lello Voce Napoletana 
(Voce, De Rosa e Loguercio, Nemola)
 con R. De Rosa, M.P. De Vito, S. La Via, C. Loguercio, F. Nemola 09’32’’

6 Last Poets Live 2007 (Last Poets)
 con M. Gross (dall’archivio di romapoesia) 05’55’’

7 John Giorno The Death of William – Live 
(Giorno, Cinque)
con L. Cinque, P. Damiani (dall’archivio di romapoesia) 05’26’’

8 Olivia Salvadori La rosa y el sauce 
(Valdes, Guastavino) 03’00’’

9 Debora Petrina A ce soir 
(Petrina) 03’47’’

10 Wordsong Opiario 
(Pessoa, Wordsong) 03’52’’

11 Bernardo Atxaga Le zebre e la morte 
(Atxaga) 
Live con L. Nacci 03’42’’

12 Alter Ego Ensamble Attica 
(Traditional, Rzewski)
con J. Di Leo (dall’archivio di romapoesia) 10’13’’

13 Têtes de Bois (Progetto Antonio Porta) Cuore di cane
(Porta, Têtes de Bois) 03’27’’

14 Luigi Cinque Griot mecanique 
(Traditional, Cinque)
con P. Fresu, B. Seck 07’50’’

15 Linea Armonica Il rospo
(Carminati, Pezzetta) 01’35’’

16 Marianna Marrucci Recensione con le orecchie 
Pagliarani, La ragazza Carla 02’30

canGura è a cura di:
Lello Voce
 Luca Sossella
 Gabriele Frasca
 Redazione:
Franco Berardi, Claudio Calia, 
Chiara Carminati, Luigi Cinque,
 Paolo Gervasi, Stefano La Via,
 Canio Loguercio, Alessandra Maiarelli, 
Marianna Marrucci, Luigi Nacci,
 Frank Nemola, Gianmaria Nerli, 
Andrea Satta

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