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Rifiuti: l’incubo del nucleare di Éric Guéret e Laure Noualhat


 
di Orsola Puecher
 
Questo documentario francese del 2009, che a suo tempo provocò un grande scandalo, racconta di uno dei più grandi incubi nascosti sotto il tappeto della nostra società: le scorie radioattive che, sparse senza nessuna precauzione dal Niger alla Siberia, sono la faccia oscura del nucleare, mentre industrie e taluni politici lo descrivono come un’energia pulita, controllata, monitorata, priva di ogni impatto sull’ambiente e sulla salute e pericolosa solo in caso di ipotetici statisticamente rari incidenti.

Il Governo Italiano ci ripensa, sospende il giudizio sul nucleare sulla spinta emotiva di Fukushima, e, spostando i referendum in una data diversa dalle elezioni amministrative, spera di vanificare con il non raggiungimento del quorum un sentimento di allarme diffuso.
 
Si spera davvero che un vento nuovo soffi per la penisola e che anche questa volta come nel 1987 la risposta del popolo sovrano possa essere un secco deciso NO AL NUCLEARE con il SI’ al quesito della SCHEDA GRIGIA:

Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?

 

DÉCHETS : LE CAUCHEMAR DU NUCLÉAIRE
Regista : Eric Guéret
Autori : Laure Noualhat et Eric Guéret
Con la partecipazione di Michèle Rivasi et Jean-Luc Thierry
Produzione : ARTE France, Bonne pioche, in collaborazione con Sundance Channel
France (2009, 97’ mn)

 

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14 Commenti

  1. Voterò no al referendum sulle centrali nucleari. Perché
    1) diffido degli unanimismi
    2) voglio distinguermi da casapound, che fa propaganda per il sì
    3) non vorrei confondermi col branco degli ipocriti che rifiutano il nucleare ma non accetterebbero il benché minimo sacrificio energetico
    4) il terrore cieco del nucleare mi sembra analogo alla superstizione dei cattolici che vanno a messa per paura di andare all’inferno
    5) ritengo sciocco affossare per sempre la ricerca tecn
    ologica su un possibile “nucleare sicuro”, o relativamente sicuro, che potrebbe anche esistere
    6) solo perché un settore (ad esempio: l’impresa pubblica) ha sempre malfunzionato sino ad oggi, non è detto che non possa benfunzionare domani
    7) ciò che si propone dagli antinuclearisti non è (come sarebbe logico!) un mondo con meno energia, ma un mondo con la stessa quantità di energia prodotta in modi (ma è vero?) meno rischiosi. Se il modello produttivo/consumistico rimane tale, il problema è destinato inevitabilmente a riproporsi, magari in altra forma. Anche l’antinuclearismo, insomma, è funzionale all’assetto economico esistente
    8) le scorie, giustissimo! Ma i milioni di tonnellate di plastica che nessuno sottopone a referendum sono altrettanto nocive della fusione di un reattore, anche se meno appariscenti
    9) mi piace a volte sottostare alla lapidazione

  2. rimando volentieri a questo articolo di Antonio Sparzani
    ⇨ DISUMANIZZAZIONE
     
    nessuna pietra ma l’ennalogo nikylistico di cui il decimo punto potrebbe essere

    ⇨ qualunque cosa fai dovunque te ne vai/tu sempre pietre in faccia prenderai… sarà così finché vivrai…

    è equamente diviso fra fede e speranza e poca verità

    l’unanimismo su alcune questioni di fondo inequivocabili e inerenti a principi di valore è il futuro di un nuovo modo di fare politica, anzo assai antico, sui valori condivisi si fece la Resistenza.

    il risparmio energetico, il riciclo, il rifiuto del modello produttivo/consumistico ecc. sono capisaldi del movimento antinucleare.

    una scelta antinucleare contrasterà i tagli alla ricerca sulle fonti rinnovabili previsti dal piano nucleare del governo.

    ,\\’

  3. @ Niky Lismo

    Voterò SI al referendum sulle centrali nucleari. Perché:

    1) Anch’io diffido degli unanimismi. Non di tutti, però. Anche il sesso è pratica unanimemente condivisa; smetti di praticarlo?
    2) Io non voglio distinguermi da CasaPound. Voglio distruggerla. Che votino SI o No, non si salveranno (faccina antifà ridente e scherzosa). E poi le differenze fondamentali sono altre. Io vorrei distinguermi, ad esempio, e anche molto nettamente, dal SI opportunista del PD (partito che è, in tutta franchezza, ben più pericoloso di CasaPound).
    3) Il sacrificio energetico lo pratico tutti i giorni, così come lo pratica chi deve stare attento alla bolletta. Che poi si debba, a livello di società, ripensare la questione dell’energia, è cosa giusta&ovvia; ma dove sta scritto che questo ripensamento non debba riguardare anche il nucleare?
    4) Non ho terrore del nucleare. In astratto, ne sarei persino favorevole. Ma la realtà non è astratta. Il problema delle scorie esiste e non trova, ad oggi, soluzione soddisfacente. Le centrali, poi, sarebbero gestite da imprenditori che hanno dimostrato, negli anni, la loro assoluta incapacità di gestire alcunché (per non dire della politica!). Più che superstizione, mi pare realismo. Perché esporci a rischi inutili?
    5) Il “nucleare sicuro” potrebbe anche esistere. Anche il lavoro sicuro …
    6) Un settore o un’impresa potrebbero funzionare bene, domani, se verranno eliminate le cause del malfunzionamento. Quali sono queste cause?
    7) È vero: molto antinuclearismo è funzionale all’assetto economico esistente. Ciò non salva il nucleare. Anche molti antifascisti erano fascisti: non bisognava lottare contro il fascismo?
    8) Facciamo emergere ciò che non appare. Scorie e plastica e tutto ciò che rende il pianeta a rischio. Tu stesso dici che la fusione di un reattore è nociva. Bene. Abbiamo l’opportunità di eliminare uno dei rischi. Chi ci impedisce, domani, di dedicarci agli altri?
    9) Anch’io verrei “lapidato” se dicessi, ad esempio, che i quesiti sull’acqua sono delle quasi boiate pazzesche (il terzo quesito, quello bocciato, era il fondamentale) …

    NeGa

  4. Riporto la posizione di Roberto Vacca, sulla cui ragionevolezza potremmo tutti convenire.

    “È insensato essere pro o contro il nucleare, come lo è essere pro o contro le auto: ottime quelle moderne, mantenute bene, non i ruderi sbidonati. Il nucleare non esiste. Va bene quello modulare a sicurezza intrinseca, non quelli di Chernobyl o Fukushima. Il primo non potrebbe certo esser realizzato in base alla legge 75/2011 del 26/5/2011: un minestrone generico (nelle ultime 3 righe cambia anche il proprio titolo). Parla anche di stampa, tv, Servizio Sanitario in Abruzzo, trattamento scorie radioattive. Stabilisce: «entro un anno il Consiglio dei Ministri adotterà strategie energetiche nazionali, diversificando fra fonti energetiche». Cioè: carta bianca all’attuale governo (che ha dimostrato incompetenza e priorità distorte in tanti settori) per ricorrere a nucleare o qualsiasi altra fonte.

    Se il Referendum del 12 e 13 Giugno non raggiungesse il quorum, ci porteremmo dietro per 5 anni questa legge vaga, aperta a improvvisazioni avventate. Ho ricevuto da Chicco Testa un “Appello di intellettuali e scienziati per non chiudere definitivamente l’opzione nucleare in Italia”: invita a disertare le urne, così senza quorum il referendum si annullerebbe. Hanno aderito colti amici fra cui fisici ed esperti. Penso che abbiano fatto male.

    Il testo dice: “la vittoria del Si provocherebbe una censura preventiva che impedirebbe agli italiani di essere informati sull’evoluzione del nucleare e … indebolirebbe il ruolo dell’Italia nella discussione internazionale. È, invece, importante che il nostro paese abbia voce in capitolo per stabilire i requisiti di sicurezza da imporre alle decine di centrali alle nostre frontiere.” Non è vero. Cancellare articoli della legge 75 bloccherà iniziative avventate del governo: non l’informazione. Questa è stata bloccata, invece, dai tagli che il Governo ha praticato a ricerca e risorse della scuola. La confusa legge 75, poi, non darebbe voce in capitolo all’Italia per stabilire norme internazionali.

    Dunque non aderisco a quell’appello. Disapprovo l’astensione: conserverebbe la legge confusa del 26/5, chiudendo la strada a decisioni sensate. È bene che l’energia nucleare sia prodotta e sottoposta al controllo della società. Per farlo è vitale che il pubblico sappia di più e capisca i problemi. Voterò Sì: eliminata la Legge 75, faremo bene, poi, a diffondere conoscenza, fare ricerca, progettare e realizzare soluzioni energetiche anche nucleari, sicure e condivise.

    Taluno dice: “Il nucleare è troppo rischioso:ha prodotto un disastro perfino in Giappone – che usa tecnologia alta ed eccellente. Figurarsi che accadrebbe in Italia col nostro pressappochismo.” Ma anche il Giappone è inaffidabile. Perfino la rete elettrica è suddivisa in due, nelle regioni orientali a 50 Hertz, nelle regioni occidentali a 60 Hertz. Le due reti, incompatibili, hanno dimensioni simili. Le centrali dell’Ovest, non coinvolte nel recente disastro, non possono alimentare l’Est. Inoltre anche Fukushima non è stata modernizzata per 40 anni. Il Kaizen (= miglioramento continuo) giapponese è un mito. Pratichiamolo noi: ma sul serio.

    La sicurezza deve essere intrinseca: gli interventi di raffreddamento non vanno affidati a circuiti di controllo che fanno partire motori (sempre vulnerabili), ma a fenomeni naturali (dilatazione di metalli, forza di gravità). Piccoli reattori nucleari a sicurezza intrinseca sono stati progettati anche a Roma. L’eccellenza della qualità non può essere solo vantata: va progettata, realizzata e controllata. Le opzioni sono tante. Fra queste anche il ricorso ai più sicuri reattori di quarta generazione ad alta temperatura raffreddati a gas. Per prendere queste decisioni complesse bisogna studiare e capire, non ripetere slogan pro e contro”

  5. ho preso quattro decisioni SEMPLICI per far dispetto a cortigiani e accoliti come chicco testa
    e godo

    SI SI SI SI

    baci
    la fu

  6. Il testo dice: “la vittoria del Si provocherebbe una censura preventiva che impedirebbe agli italiani di essere informati sull’evoluzione del nucleare e … indebolirebbe il ruolo dell’Italia nella discussione internazionale. È, invece, importante che il nostro paese abbia voce in capitolo per stabilire i requisiti di sicurezza da imporre alle decine di centrali alle nostre frontiere Chicco Testa

    maria
    basterebbero queste frasi vuote, insensate e grottesche per votare sì con tutto il cuore altro che casa pound!

  7. Ringrazio Orsola per la qualità della video. Non la conoscevo, perché non ho la TV. E’ terribile… Non ho paura per me, perche sono a mezzo della vita, ma temo che la vita su questa terra sia un inferno per le generazioni future. Non si puo sospettare che dentro il mare, simbolo dell’acqua madre, quando la superficie dice solo il blu, si rintanasse nel fondo,
    il pericolo nucleare.

  8. Non sono un ipocrita. Voterò SI quattro volte perchè ho esaminato i quattro quesiti e valutato i pro ed i contro nel mettere un SI piuttosto che un NO. Voterò SI perchè lo preferisco. Siamo ancora in un paese libero?

  9. ultimo aggiornamento: 13 giugno, ore 13:52
    Roma – (Adnkronos) – Il premier durante la conferenza stampa a Villa Madama con il premier israeliano Netanyahu: “Ora forte impegno sulle energie rinnovabili”: Donadi (Idv):”Grave ingerenza”. Bonelli contro Maroni: “Il suo annuncio fuori luogo”

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orsola puecher
orsola puecherhttps://www.nazioneindiana.com/author/orsola-puecher/
,\\' Nasce [ in un giorno di rose e bandiere ] Scrive. [ con molta calma ] Nulla ha maggior fascino dei documenti antichi sepolti per centinaia d’anni negli archivi. Nella corrispondenza epistolare, negli scritti vergati tanto tempo addietro, forse, sono le sole voci che da evi lontani possono tornare a farsi vive, a parlare, più di ogni altra cosa, più di ogni racconto. Perché ciò ch’era in loro, la sostanza segreta e cristallina dell’umano è anche e ancora profondamente sepolta in noi nell’oggi. E nulla più della verità agogna alla finzione dell’immaginazione, all’intuizione, che ne estragga frammenti di visioni. Il pensiero cammina a ritroso lungo le parole scritte nel momento in cui i fatti avvenivano, accendendosi di supposizioni, di scene probabilmente accadute. Le immagini traboccano di suggestioni sempre diverse, di particolari inquieti che accendono percorsi non lineari, come se nel passato ci fossero scordati sprazzi di futuro anteriore ancora da decodificare, ansiosi di essere narrati. Cosa avrà provato… che cosa avrà detto… avrà sofferto… pensato. Si affollano fatti ancora in cerca di un palcoscenico, di dialoghi, luoghi e personaggi che tornano in rilievo dalla carta muta, miracolosamente, per piccoli indizi e molliche di Pollicino nel bosco.
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