Urlo

di Francesco Pecoraro

Anni e anni a ragionare sul Merda & sulla Mutazione Antropologica. Anni coi nuovi barbari a Porto Cervo. Anni di pubblici additamenti del Conflitto di Interessi. Anni a scrivere e parlare di Lodo Mondadori. Anni di Previti. Anni che ancora c’erano Cofferati & Epifani. Anni a ragionare sui veri motivi della Scesa in Campo. A dire del Processo. A chiedersi se l’inizio di tutto sia stato Colpo Grosso o Drive In. Anni a dire e a ridire dov’è la Sinistra. Che significa essere di Sinistra. Anni col Popolo dei Girotondi e il Popolo Viola e Se Non Ora Quando. Anni con le Dieci Domande. Anni alle prese con le Intercettazioni e il nuovo Linguaggio e la Caduta dei Valori. Anni in compagnia del sintagma Bunga Bunga. Anni a dire della Mignottocrazia. A dire che è Ricattabile. Anni di scandalo & di stracciamenti di vesti e di mani nei capelli. Anni di ironie di battute di Post it. Anni di Leggi ad Personam, di Leggi Bavaglio. Anni coi Cerchiobbottisti. Anni in cui si pensava Se lo scrive anche l’Economist, allora è fatta. Anni con l’Economist Comunista, la Magistratura Comunista i Giornali Comunisti. Anni di Accanimento Giudiziario. Anni Santoro Biagi Luttazzi. Anni che all’estero col Merda ci facevamo figure appunto di merda. Anni di Prestigio Internazionale Perduto. Anni con la Minaccia per la Democrazia, con il Porcellum. Anni che all’estero tutti ridevano di noi. Anni che il Merda ha detto buzzicona alla Merkel, ha baciato la mano a Gheddafi. Anni con gli Amici Stranieri che ci chiedevano Ma com’è possibile? Anni che eravamo imbarazzati. Anni a vergognarsi per lui. Anni con gli Intellettuali a caccia di Metafore per dirlo, ingarellati tra loro. Anni passati a fare (e rifare e ancora rifare) l’Analisi, a dire del Nuovo Fascismo e dei Meccanismi del Consenso. Anni che, mentre gli Intellettuali facevano l’analisi, tutti gli altri votavano per il Merda. Anni a Reti Unificate. Anni del Cosa c’è al di là dell’Anti-Berlusconismo? Anni in cui ci Dimettevamo Da Italiani. Anni col Merda che dormiva in Parlamento, si ravanava le palle alla sfilata del Due Giugno, faceva le Corna ai primi ministri del G8. Anni con Bolzaneto & la Diaz. Il corpo delle donne. Le vignette sul Banana. Gli anni di Palazzo Grazioli delle Ville in Sardegna del Lettone di Putin di Topolanek ingrifato. Gli anni delle Prostate delle Pompette del Fondo Tinta del Trapianto Porcellanato. Anni approvati col Voto di Fiducia. Anni che nel 2013 ne saranno passati venti.

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56 Commenti

  1. Contro-Urlo

    E se cominciassimo ad essere, anche solo per il breve tratto che ci resta, ad essere insocievoli, non più compatibili, cattivi e indignati, cospiratori, ansiosi di sviluppare gesti di rottura, senza mendicare voti o ridicole camminate, senza cedere alla disperazione; se cominciassimo ad essere? Ad essere ingrati, ecco, ad essere riluttanti, a cercare una rovinosa chiarezza, a praticare la divina e carnale sberla di piazza, se cominciassimo a smettere di dibattere o di aggregarci in TQ inutili o di firmare appelli confortanti; se cominciassimo a smettere? E’ ben vero che disponiamo di noi stessi, corpo e intelletto, ed è vero che il Ventennio del Merda, in spettacolo e in leggi, ha fatto gli uomini coltelli e ha alimentato agonie, però i noi stessi più truci, quelli più carnali, un qualcosa lo possono ancora fare: fare, non dire; fare nella contesa, sconci fin che si vuole, anche sadici, fare come a New York, perché no? Guardiamoci allo specchio: corpi goffi, lievemente inadeguati, tanto bizzarri da destare ilarità; perché non provare a indossare la maschera che fa paura? Di Pippistrello Blasfemo, di Nottola Sgrammaticata, di Pulce Arbitraria; insomma, la maschera mostruosa di chi vuole alzarsi dalla sedia e provare a indossare le amorose ali di cuoio di un macrovampiro che prova a succhiare tutto il sangue dell’universo; perché non provare? Ad infrangere le vetrine della paura; ad alzare la polvere del disfacimento; a sognare una vessatoria fulminea; a ustionare i bastioni del costituito; ecco, a contrassegnare l’epoca col nostro gesto radicale e a riportare sui palazzi della requie la bandiera d’orrore e di amore, quella che sola può disfare facendo: la nostra di belve astute e pazienti, proletari in rotta di collisione con questo inesauribile Niente; perché non provare? Cosa ce lo impedisce? Chi ci vieta di darci l’appuntamento iniziatico? Il 15 ottobre a Roma? Si può, si può fare in modo che questa sia la fatale e conclusiva crisi; si può: basta volerlo. Altrimenti ci resteranno in mano le nostre urla impotenti.

    Stan. L.

  2. Anni di un elettorato di centrosinistra/sinistra che, a partire dai suoi intellettuali, si sfoga su blogs, giornali, libri e tv (magari di proprietà del merda) con articoli e satira e che poi dà la colpa di tutto all’incapacità e all’impresentabilità della classe politica di centrosinistra/sinistra, della quale vota a maggioranza quella più incapace e collusa con il merda.

  3. fuffa, solo giochino retorico, tutto quello che gli intellettuali cosiddetti d’opposizione son riusciti a fare in questi… anni. il 90 per cento della letteratura di questi anni son solo giochini retorici, roba da salotti e salottini in cui circolano forse vizi ben peggiori di quelli qui stigmatizzati.

  4. I migliori anni della nostra viitaaa
    I migliori anni della nostra vitaaaa
    Stringimi forte che nessuna notte è infinita
    I migliori anni della noooostra vita…

  5. @Stan
    Provo a dire io perchè non è possibile (ed è un atto di coraggio che sfiora, me ne rendo conto, l’incoscienza).
    Perchè, ad esempio, da quando si è iniziato a parlare di lista di parlamentari gay occulti, abbiamo contato solo qui su NI roba che forse supera i mille commenti in più successivi articoli.
    Una masturbazione mentale stratosferica che toglie ogni speranza che si faccia davvero qualcosa in più delle disquisizioni più o meno dotte, più o meno politically correct, e così via…

  6. la bandiera d’orrore e di amore, quella che sola può disfare facendo: la nostra di belve astute e pazienti

    oh my god!
    stan ma che t’è preso? sicuro di sentirti bene?
    sembri un toni negri attorcigliato al d’annunzio coloniale.

  7. @ Georgia
    forse non lo hai ancora capito, ma io non esisto; sono solo una grande citazione. Quella frase che tanto ti ha colpito è tratta dalla “Hilarotragoedia” di Giorgio Manganelli, pari-pari. Ma se vuoi, se proprio vuoi, ti direi: pensa alla bandiera rossa, che è poi quella che porto incisa sulla pelle; e pensala proprio come bandiera d’orrore e di amore.

    Stan. L.

  8. ah, già tu ti senti in pieno postmodernismo e fai come sgarbi alla biennale che mette un piero della francesca in mezzo al suo caos e alla monnezza e nessuno se ne accorge. Poi si incazza perchè nessuno se ne è accorto.
    Il contesto non è mica una cosa su cui si possa (almeno non si dovrebbe) superficialmente sorvolare …povero manganelli usato per questi giochetti come hai fatto con fortini ;-)
    Ad ogni modo cambia poco e insisto sembri il vecchio toni negri ai tempi in cui si attorcigliava al linguaggio del dannunzio coloniale.
    E magari anche negri citava spinoza, dante e chissa chi altri ma l’effetto era sempre quello … poi quando ha scritto in iglese è migliorato, forse ha capito che è meglio citare meno ;-)

  9. @ Georgia
    io non sorvolo sul contesto. La citazione è legata al contesto in cui la pubblico. Solo per precisare questo legame ho aggiunto che la bandiera in questione è quella “rossa”, che è stata “d’orrore e d’amore”. Ma lei conosce qualcosa che sia umano – e dico proprio dell’umanità – che non sia d’orrore e d’amore? E guardi che qui stiamo parlando di politica; lei conosce qualcosa attinente alla politica che non sia d’orrore e d’amore? E poi, mi permetta: s’informi; la citazione postmodernista era neutra, neutralizzava la politicità dei lacerti; io mi rifaccio all’idea di citazione di Benjamin (ma anche a quella del poeta Lucini, conosce?). Mi dispiace, ma è tutta un’altra cosa! Il mio citazionismo è di parte; ogni frammento rubato è indirizzato verso un bersaglio politico. Il postmodernismo era altro; s’informi.

    Stan. L.

  10. lei si rifaccia a quello che vuole caro stan, ma la cosa che conta è l’effetto che fa ;-): puro postmodernismo tipo un d’annunzio che si fa il bide insieme a mille carabbatole di toni negri (tra l’altro un d’annunzio sirena che si fa il bidè fra simboli del colionalismo mi sembra di ricordare sia anche un bella vignetta di scalarini, conosce?)
    Il post modernismo non è ancora finito (anche se sono in molti a darlo per esaurito) ha ancora grandi occhi che attraggono …
    Stan lei che è così ben informato sui movimenti letterari, come si chiama il periodo che stiamo vivendo ora?

  11. Un ossimoro, no?

    ama non me ne intendo molto ma non so se sia propriamente un ossimoro, perchè il primo toni negri assomigliava davvero alla caricatura di un d’annunzio
    Poi ha incontrato il marxismo americano e si è liberato di molti orpelli ed esaltazioni estetizzanti, oppure è stato bravo il traduttore;-)

  12. Io non so neanche chi sia questo Toni Negri. Pensavo un cantante

    ok, non è un grosso problema :-)
    Ma stan lo sa sicuramente.

    ad ogni modo non è nè un cantante, nè un calciatore, è un filosofo marxista che militava in Potere operaio e poi nell’Autonomia, viene arrestato nel 1979, Pannella per farlo uscire lo candiderà al Parlamento, quando viene condannato per evitare il carcere fugge in francia, verrà poi assolto e tornerà in italia ecc. ecc.
    Sorvolo tutte le sue peripezie giudiziarie e storico-filosofiche e sorvolo anche la sua mastodontica bibliografia (perchè i vecchi libri sono secondo me stilisticamente insopportabili) segnalo solo il libro che lo renderà davvero famoso in america, in francia e in italia e un po’ in tutto il mondo Impero: il nuovo ordine della globalizzazione scritto insieme a Michael Hardt ed edito nel 2002 da Rizzoli.
    Gli va dato atto che ha sempre avuto la dote di saper captare l’attimo contemporanea, ma con tale precisione temporale che non aveva finito di descriverlo che già era cambiato tutto. Ma con Impero (e con Michael Hardt) riesce davvero a fare il miracolo di afferrare una realtà globale in subbuglio e a registrarne in tempo reale il cambiamento, e Jameson (che poi è colui che ha dato il nome al postmodernismo con il libro Postmodernismo ovvero la logica culturale del tardo capitalismo) definirà Impero “la prima grande sintesi teorica del nuovo millennio” e credo sia un giudizio tutto sommato esatto.

  13. @Pec
    Abbiamo dato per scontato quello che ci sembrava ovviamente conquistato una volta per sempre, non la rivoluzione, macchè, solo il minimo sindacale di civiltà, ma che dico, di semplice buon gusto. Un modo come un altro per prestar fede alla cosa più sbagliata e demenziale che la cultura occidentale abbia mai prodotto: la fede nelle magnifiche sorti e progressive.
    E invece, senza l’ostinata difesa del buono che deve restare (si chiama tradizione, ma per qualcuno la parola è una bestemmia), tutto si corrompe.
    Con oscena allegria, abbiamo esaltato la “modernizzazione” come se il cambiamento d’aria fosse a tutti i costi un valore, anche se l’aria nuova che arriva può essere quella di una scoreggia. Chi è più colpevole, lo scoreggione o quello che non capisce quando è l’ora di aprire e quando è l’ora di chiudere le finestre?
    Ma l’agonia andrà avanti ancora, 2013 e oltre, amico mio. L’indignazione dei vecchi non se la caga nessuno, e i giovani si aggrappano al primo relitto che trovano: è un galleggiamento, ma hanno il turismo negli ormoni, gli pare una crociera.

  14. Non sono indignato, Valter. Come potrei esserlo dopo tutto questo tempo? L’indignazione si è mutata in stupore. Poi lo stupore in sarcasmo, poi in noia. Adesso voglio solo non doverlo vedere più. Non sentirne più parlare. Detto questo, vedo che stai perfezionando la tua visione reazionaria, alla De Maistre. Vedi il Merda come il prodotto di chissà quale modernizzazione, mentre lui è solo il lunghissimo conato di un passato che non passa, che è e resterà ancora qui per molto tempo. Ti abbraccio.

  15. Dunque, si, De Maistre lo conosco ma non è dei miei.
    Comunque, chissà quanti oggi s’incazzano per il “Forza gnocca” che oggi ha ridicolizzato il Parlamento italiano si ricordano di chi la gnocca in parlamento ce l’ha portata per primo:

    “Il Partito dell’Amore è stato un movimento politico italiano, fondato il 12 luglio 1991 da sostenitori di Ilona Staller (nota come Cicciolina), una pornostar eletta nel 1987 alla Camera dei deputati nelle liste del Partito Radicale. Il simbolo del partito fu creato da Mauro Biuzzi, fondatore del partito con Riccardo Schicchi”
    (Fonte: Wikipedia)

    Ma già, quella era un’operazione di finissima strategia libertaria e progressista.

  16. potevi indicare con maggiore chiarezza che si tratta di un testo tagliato, Angelini, e non citato alla lettera.
    capisco che sono finezze, ma si fanno.
    non so perché lo trovi attinente la polemica (di cui nulla mi cale) con la Lipperini.

  17. @valter binaghi

    Ricordando Ilona staller non si pareggia certo il conto con quanto sta succedendo in Italia oggi, il partito dell’amore che ricordi era un fatto minoritario, estremamente minoritario, e forse anche inutilmente provocatorio, ma il partito dell’amore opposto a quello dell’odio è una miserabile, grottesca e ridicola invenzione del Presidente del Consiglio che dà a bere, e con successo purtroppo, che il conflitto sociale e la richiesta di giustizia sociale, tanto per parlare di politica, siano frutto dell’invidia di persone prive di successo, di denaro e di gnocca appunto.

    Paragoni del genere, quindi, sono pretestuosi e del tutto infondati storicamente.

  18. @Pecoraro: ok, chiarisco che è tagliato. C’entra tantissimo con la polemica su satira e diffamazione. Secondo il lipperin-wumingpensiero, infatti, tale testo – secondo me pregevole – non dovrebbe trovare spazio in rete.

  19. @Maria
    “Paragoni del genere, quindi, sono pretestuosi e del tutto infondati storicamente”

    Dici? Invece io credo che in un’epoca in cui l’mmagnario è politico e la politica si fa con l’immagine, quell’operazione abbia creato per così dire le premesse estetiche del berlusconismo, con lo sfregio istituzionale che comportava (e mi riferisco all’elezione di Cicciolina nelle liste radicali, non al ridicolo partitno di Schicchi)
    Ma, contenti voi…

  20. “Fra le tematiche inizialmente propugnate (luglio 1991) sulla scia delle proposte di legge dette Staller, presentate da quest’ultima con il Partito Radicale (1987), innovativa per l’Italia era quella volta a valorizzare l’affettività dei detenuti, sulla scia di esperimenti condotti nell’Europa scandinava, così come qualche consenso raccolsero, anche presso aree politiche più ortodosse, la richiesta di revisione del concetto di oscenità su cui si fondava l’operato della censura artistica. Altra proposta molto discussa fu quella di realizzare, nelle grandi città e nelle aree metropolitane, specifiche aree denominate Parchi dell’amore, destinate all’esercizio delle attività sessuali, comprese quelle legate alla prostituzione, attività che si sosteneva dovesse regolarsi con l’abolizione della legge Merlin e con la riapertura delle case di tolleranza. Col subentro di Moana nel gennaio 1992, queste proposte furono però abbandonate per un programma più in linea con gli interessi di quest’ultima (lotta alla corruzione politica e alla criminalità organizzata).” – Sempre dalla benemerita Wikipedia

    Più precisamente i disegni di legge riferibili alla Staller riguardavano: diritto all’affettività dei detenuti, aree miste nelle carceri, depenalizzazione delle droghe, parchi dell’amore, informazione sessuale a scuola, tassa ecologica sugli autoveicoli, divieto di pellicce e di vivisezione, legalizzazione della prostituzione.

  21. Più precisamente i disegni di legge riferibili alla Staller riguardavano: diritto all’affettività dei detenuti, aree miste nelle carceri, depenalizzazione delle droghe, parchi dell’amore, informazione sessuale a scuola, tassa ecologica sugli autoveicoli, divieto di pellicce e di vivisezione, legalizzazione della prostituzione.

    maria
    grazie per aver riportato queste notizie così lontane.
    A Valter dico che non sono punto contenta e nemmeno radicale.

  22. Maria, le ho riportate perché mi sono chiesto se è vero che eleggere una persona che lavora come attrice in film erotici sia pregiudizialmente “portare la gnocca in parlamento”, e se, sempre come pregiudiziale, ciò porti a uno “sfregio del Parlamento”.

    Per me è importante come il discorso si rapporta alla verità (se è vero o falso), e come incide sulla dignità della persona.

    Scrivo dei fatti (reali o putativi). Ovviamente chiunque può metterli in discussione sulla base di altri fatti. E’ importante restare su riscontri fattuali perché gli eventuali giudizi di valore si baseranno su questi. So che è un metodo noioso, ma è un ottimo modo per conoscere le cose e svelare le imposture.

  23. Andrea, come ho già constatato innumerevoli volte, il problema è che tu intendi solo verità letterali e non metaforiche.
    La signora Staller è un cittadino e come tale nulla osta alla sua elezione in Parlamento, ma essendo stata proposta e presumibilmente votata in quanto nota pornostar, il simbolismo di questa elezione è evidente a tutti tranne che a te.

  24. The Medium is the Massage (mAssage!).

    Cosa c’entri questo con Cicciolina per me resta un mistero.

    Ilona Staller era una pornostar, con una sua filosofia di vita. Non una donna, non necessariamente con trascorsi da velina, che dava la gnocca al Presidente del Consiglio, o a chi per lui, solo per campare di politica in Regione o in Parlamento. Qua si confondono i piani.

  25. Valter, il mio concetto di verità è la corrispondenza ai fatti. Si possono svolgere ragionamenti perfettamente in linea con questo concetto anche sugli atti linguistici. Quindi se una persona vuole ragionare razionalmente sul fare cose con le parole, può farlo, e io mi aspetto che lo faccia.

    Altro è usare metafore, racconti mitici, intuizioni isolate, simboli, eccetera. Non dico che una persona non può costruire discorsi come fai tu, che utilizzi questi strumenti. Dico che a mio parere quei discorsi non non sono molto utili per capire le cose.

  26. AMA, infatti se noti i temi alla base dei suoi disegni di legge sono tuttora importanti e inevasi.
    Vogliamo parlare dell’educazione sessuale a scuola per prevenire il bullismo, le aggressioni, i suicidi, le discriminazioni sessuali?

  27. Io avrei condiviso in quegli anni tutte le istanze della Staller. Il suo apporto alla liberazione sessuale della donna in una Italia gia’ compromessa dall’oscenita’ del mondo dello spettacolo proto-berlusconiano non puo’ essere ignorato.

  28. Siete mitici.
    Nel senso letterale del termine.
    La vostra interpretazione del berlusconiosmo somiglia a quella che il Croce diede del fascismo: un tumore insiegabile, spuntato nel tessuto di una società sana.
    Servirebbe un nuovo Gramsci per dimostrare che quella società sana non era, perchè nata da un risorgimento senza rivoluzione civile.
    Qui è ancora peggio: prima di Berlusconi c’era l’egemonia culturale di un progressismo senza morale.
    Quando avrete recuperato alle vostre battaglie culturali anche la Minetti, fatemi un fischio che la candidiamo in “Sinistra e libertà”

  29. Il berlusconismo era un male che poteva germogliare in tutti i paesi occidentali. Altrove avevano una storia diversa quindi sono riusciti tempestivamente in qualche modo a contrastare le sue pretese egemoni, dandogli una forma meno invasiva, pervasiva e raccapricciante. Altrove, nonostante tutto, le istituzioni sono ancora sane.

  30. oh binaghi sii serio la minetti mica è una pornostar che affronta seriamente i problemi del settore. Anzi la minetti voleva sposarsi, fare bambini, avere visibilità, magari scrivere anche un romanzo o fare carriera televisiva (per lei era la stessa cosa) poi però il grande corruttore l’ha buttata, con l’altalena e tutto, in politica perché aveva scoperto che era il posto migliore per scaricare le proprie spese di sesso (che come abbiamo visto sono piuttosto ingenti) sui contribuenti.
    Quella di scaricare sui contribuenti le spese della propria parte è un vecchio vizio e berlusconi avrà anche perso tutto il pelo, ma il vizio no di sicuro.
    Però il partito comunista per la verità è sempre stato dotato di una forte morale, anche troppo, ma … a proposito binaghi dove eri tu quando era in voga l’egemonia culturale di un progressismo senza morale? Mi sembra di ricordare di aver letto che allora non eri ancora kattolico un po’ oscurantista come ora, o sbaglio?

  31. @Georgia
    Non sbagli. Negli anni Ottanta ero in silenzio politico e personale, considerando le stronzate a cui avevo giovanilmente partecipato pieno di buone intenzioni, mentre i leader di ieri si accomodavano sul nuovo panfilo catodico o ritirando stipendi direttamente da Craxi.
    Una specie di purgatorio, se vuoi, prima di riprendere la parola vent’anni dopo, sperando che altri facessero lo stesso, per ricostruire a partire dall’ammissione degli errori del passato, cosa che non è avvenuta.
    Tutti buoni, tutti innocenti, tutti sciaguratamente e incolpevolmente travolti da un insolito destino sotto l’azzurro italico cielo.

  32. Penso, forse rispondendo alla sollecitazione di francesco, che si possa criticare l’iniziativa radicale di candidare la Staller, senza per questo ritenere che esista un fil rouge tra quell’episodio e la Minetti infermiera prediletta di Berlusconi.
    Credo che abbiano ragione coloro che sottolineano la natura del tutto differente delle due cose, e non ripeterò le cose dette da altri.
    Nello stesso tempo, trovo un eccesso di zelo in queste argomentazioni che si spingono con l’esaltare una vicenda che vista dai nostri giorni appare alquanto ridicola, e che anche allora molti di noi giudicarono come una provocazione con effetti secondari potenzialmente dannosi.

  33. Georgia, mi sembri la cieca di Sorrento.
    Come se Craxi, Pannella e Berlusconi negli anni Ottanta non mangiassero alla stessa greppia.

    Pec
    si che c’è, e lo conosciamo bene.
    E’ quando castità e puttanaggine smettono di essere maschere spendibili.

  34. “Liberazione sessuale della donna” [AMA]
    Direi ce nonostante le ingenuità e il ricorso a stereotipi maschili che solo in parte rovesciava, direi di dì. Infatti era italicamente intollerabile.
    Quindi giù risate e insulti sul versante pubblico; e tanti pensierini erotici dedicati su quello privato.

    Mentre il bunga-bunga e i premi in cariche pubbliche significano liberazione femminile?
    Direi che sono l’esatto opposto, un modo per soggiogare.

  35. …anni che le faccio il filo, pecoraro :)

    ho letto con piacere e poi sto giustappunto rileggendo i viaggi di gulliver, per dire :)
    felice sarò di ri leggerla più spesso e di saper così che sta bene
    tanti baci
    la fu

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Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.
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