Azione Atzeni


di Francesco Forlani
«Correva da solo, fuori dal branco, ruvido e schietto, ancora capace di stupirsi, indignarsi, ridere. Perché era un uomo vero, in un ambiente in cui crescono a vista d’occhio individui virtuali. Perché era un uomo antico che anticipava il futuro. Uno per cui contava l’essere e non l’apparire. Per questo non l’avete mai visto e non l’avreste mai visto in un talk show.
Privilegio degli scrittori è proprio quello di continuare a parlare anche dopo la loro scomparsa
fisica. Se sono autentici, come Sergio era, il seme che hanno gettato non va perduto»
Ernesto Ferrero

Azione Atzeni
Comunicato stampa

In occasione dell’uscita del nuovo numero di Reportage, storico trimestrale di giornalismo, scrittura e fotografia, che ha dedicato largo spazio alla figura di Sergio Atzeni, le librerie torinesi Voyelles, Torre di Abele, Trebisonda e I Comunardi propongono Azione Atzeni, una serie di incontri interamente dedicati agli aspetti meno conosciuti dell’opera dello scrittore sardo. In collaborazione con l’ Associazione Sarda Kintales, la rivista Reportage e il programma radiofonico Cocina Clandestina gli incontri, che si svolgeranno nella settimana che precede il Salone Internazionale del Libro e prevedono la partecipazione di intellettuali, editori, traduttori, artisti e lettori appassionati saranno così ripartiti:

4 maggio Libreria Voyelles ore 19
Sergio Atzeni traduttore di Chamoiseau
con Paola Mazzarelli, Francesco Forlani, Gabriella Dubois

7 maggio Libreria La Torre d’ Abele ore 19
Sergio Atzeni narratore
con Paola Mazzarelli, Rocco Pinto, Marc Porcu

9 maggio Libreria Trebisonda ore 19
Sergio Atzeni poeta
con Francesco Forlani, Enzo Cugusi, Marc Porcu

10 maggio Libreria I Comunardi ore 19
Sergio Atzeni polemista
con Riccardo De Gennaro, Gigliola Sulis

I reading e le performance artistiche all’insegna del métissage, dei quattro appuntamenti sono a cura di Alessandra Terni, Marco Fedele, Stefania Spanedda e Francesca “Ciuffa” .

Ufficio stampa: Michela Calledda
tel.339 2891907
michelacalledda@gmail.com

Sergio Atzeni nasce a Capoterra nel 1952. Nel 1986 lascia la Sardegna per andare a vivere all’estero prima di trasferirsi definitivamente a Torino. Aveva quarantatré anni quando morì, annegato, nell’isola di San Pietro. In tanti conoscevano la sua opera, ma la sua fine precoce e profeticamente descritta ne “Il quinto passo è l’addio” , accompagnata dal fascino che caratterizza la sua vita privata e artistica, lo hanno reso un autore di culto e di riferimento per le nuove generazioni di lettori e scrittori sopratutto in terra sarda.

Le sue opere pubblicate sono queste. Bellas Mariposas, pubblicato da Sellerio nel 1996, contiene il primo e l’ultimo racconto della sua produzione letteraria.

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8 Commenti

  1. Francesco, come rimpiango di non avere letto il tuo articolo in Italia.
    Spero trovarlo! Chi a tradotto Chamoiseau merita una lettura profunda;
    si sente magia e avventura.

  2. Quella di Atzeni è un’opera che continua ad essere letta e, mi auguro, va trovando sempre nuovi lettori. Anche la sua figura d’uomo andrebbe meglio conosciuta ed apprezzata. Grazie a NI per quest’ulteriore contributo.

  3. evviva le voci vere e i non allineati e i non allineabili

    [ e una ventata di dinamismo e vasicomun(icant)ismo effeffiano, anche nel titolo, che qui molto manca ]

    ,\\’

  4. Grazie indiani,
    questa prima serata è stata incredibile. Sapete, ci sono delle cose che non si dicono con le parole, con un gioco di sguardi, un’attenzione rivolta ai più, una distrazione sgamata tra i presenti. Ci sono delle cose, e la letteratura è una di queste, che si comunicano attraverso un odore, ma sarebbe più corretto dire un profumo. Ecco, è questo,ti dici, e quel profumo significa che sta accadendo davvero qualcosa e quel profumo, i più, per lo più, lo definiscono poesia. Il racconto di Paola Mazzarelli sull’atelier di traduttore di Sergio Atzeni, è stato davvero nel segno di quel profumo perché in quel racconto si sentiva la vita, qualcosa che accadeva veramente, il valore di una testimonianza,un valore, un profumo condiviso.
    effeffe

  5. Ecco, mi dico. Dopo questa seconda tappa alla Libreria Torre Di Abele dell’azione Atzeni c’è come un’energia nuova, sì proprio un’energia, di quelle che non paghi con gli scatti dei contatori. E dall’energia delle parole, questa volta di Marc Porcu traduttore dell’opera del poeta, anche lui poeta peraltro, insieme all’andante adelante racconto di Paola Mazzarelli, voce davvero unica, con Alessandra Terni che considero una vera sodale compagna di barricata – non parlavamo forse d’azione?- ecco dicevo, da quell’energia, condivisa con Stefania, Enzo Cugusi, Rocco Pinto, Claudio Lion, Gepe, Betta, dicevo appunto, illumina ogni cosa. Perfino la corsa in Radio di corsa, per il programma di Cocina Clandestina la cinghia spezzata della borsa, il computer che scivola per terra e fa il suo giro di danza nella piazza Solferino- appunto come la battaglia- dicevo, quell’energia. solo quella conta. Grazie a tutti. effeffe

  6. Quanti eravate? il numero giusto
    Cos’è la poesia? Un imprevisto, un ragno che esce da un buco, uno scorpione che ti punta. Chi è intervenuto? Giovanni Dettori, Alessandra Terni, Paola Mazzarelli, Marc Porcu. Il traduttore di Sergio Atzeni in Francia? Traduttore e poeta. Chi ha letto le poesie di Atzeni ? Alessandra Terni. E come ha letto? Magnificamente bene. Giovanni Dettori? Un gigante. Dove? Alla Libreria Trebisonda. A San Salvario? Infatti una libreria ci salverà. Pubblico? quello giusto. Cos’è la poesia? Tutti loro. E Sergio Atzeni? Un poeta con una macchina da scrivere che faceva le A storte. Il poeta che ci ha fatti incontrare. E domani? Domani dai Comunardi. Michela Calledda , Riccardo De Gennaro e Gigliola Sulis con noi . E Alessandro Zannoni ? Dorme da me. effeffe

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Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, dopo un ottimo liceo classico, una laurea in fisica a Pavia e successivo diploma di perfezionamento in fisica teorica, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Negli ultimi anni il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, raggiunta l’età della pensione, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia (Mimesis 2012). Ha quindi curato il voluminoso carteggio tra Wolfgang Pauli e Carl Gustav Jung (Moretti & Vitali 2016). È anche redattore del blog La poesia e lo spirito. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.
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