stati caldi di vacanza

di Roberto Cavallera

 

stati caldi di vacanza 1

tra sé e sé, una per una, infarcite delizie di casa per forni più capienti. lenti con tutto disputano sul prezzo. non s’alza nessuno. muti sul posto. le corrispondenze su quello che cade. un guadagno sulle vendite i subalterni confusi entrano da dietro danno il resto ne danno un altro s’adoperano superlativi per il lancio. riprendono con gusto, si fanno vedere disgiunti dal piano, più d’uno s’appaga smuovendo un trillo, un tintinnìo

***

stati caldi di vacanza 2

qua l’orpello si pesa in grani. un proforma annuale. era, fu, bella, senza affanno. riassunta la pelle chiara come si diventa di più come si leva la mano sullo spreco, un po’ avventate le caviglie immerse nell’orda. la manutenzione del respiro, il disavanzo rapido, la corte si esprime. rideva del sonno appena fatto. ma come. ma dormi. il torace, il fiato, l’esame morale delle punte, dei gialli. ardita consuma prima uno, poi l’altro, l’organo esterno intanto, più avanti, passato quello, come sarebbe. e se non creduti partivano i pianti. cose ridicole per l’anniversario dove crescevano, dove. sulla tuta una mezza medaglia vinta a carte. tracciate prossime teorie, genetiche importanti contro la porosità della storia. qui si vince sempre

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stati caldi di vacanza 3

riassunto. il disimpegno che porta alle camere. la sala, promettono, immensa. se non hai mai visto il mare ora lo vedrai, rassicura. tenuto stretto. a domani. vai. chissà le albe, i dintorni. a quelli grossi è fatto un segno sotto il primo strato. la misura è la perfezione e il suo sviluppo. svestiti e sdraiati. un po’ di diaspora. rassegnandosi, tanto da non pensar più di mettere su il disco. al tepore di giugno viene aggiunta una sezione intera delle valve e una parziale dell’atrio. dalle cavità risuonano schietti piccoli tocchi, il paesaggio tinteggiato da tempo. sospesi dalle ore in affitto, aspetta un attimo. ironicamente il maratoneta sbriciolava la passeggiata concessa, le ossa, sosteneva, non hanno un consumo uniforme

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stati caldi di vacanza 4

si scommette sulla carenza e sulla fuga. chi stenta, chi perde. concertano estive le parti interpretate. apprendono candide le altre acquerellando sul foglio. vane le ricerche al mercato. così prevalgono le indovine, le grazie della processione che passa, sfidano immortali. chi risolve infilando guanti, un’avanzata importante avvertite le prime crepe sulla porta con nettezza si ascolta l’aria filare, le cadute di stile delle decorazioni. si cucina per finta, si guarisce per contemplazione. così, all’oscuro del progresso. sfibrando le braccia nel nuoto scosta maree allunga sul fondo. mite come solo il male che ha già colpito

 

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