Robe da pazzi


FERMIAMO LA CONTRORIFORMA PSICHIATRICA

NO al disegno di legge Ciccioli
NO alla riapertura dei manicomi

Il disegno di legge presentato alle Camere dal relatore On. Carlo Ciccioli (PdL) va contro uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione democratica: la garanzia per tutti i cittadini di non poter essere privati della libertà personale senza aver commesso reati.

La riduzione delle garanzie per i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) e l’introduzione di trattamenti sanitari di un anno senza consenso del paziente – misure entrambe previste dalla proposta di legge – costituiscono un abuso anticostituzionale che sostituisce alla cura la custodia, umilia gli operatori che scelgono con passione il lavoro in psichiatria, trasformandoli in soggetti che esercitano il potere della custodia e della coercizione. Ripropone l’universo concentrazionario manicomiale.

Il problema della salute mentale, a detta di una fonte autorevole come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, va affrontato come un processo che punta a produrre guarigione, non patologia. La legge 180, che si vorrebbe abolire per tornare alla mentalità coercitiva della legge 36 del 1904, stabilisce comunque l’eventualità del Trattamento Sanitario Obbligatorio limitandone però la durata a sette giorni, rinnovabili a quattordici. Questo provvedimento viene applicato in maniera diversa nelle diverse regioni e nei diversi servizi. Ci sono Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) affollati, con i pazienti nei corridoi, legati ai lettini, altri quasi spopolati. Questi ultimi indicano buone pratiche psichiatriche, così come l’assenza di coercizioni fisiche e di porte chiuse.

Come mai si ripropone oggi il ricovero coatto a oltranza senza avere nominato una commissione d’inchiesta che visitasse gli SPDC per verificare quanto accade? Perché non si vuole dare ascolto agli operatori di settore, agli esperti, ai terapeuti, ai pazienti, chiamati a confrontarsi ogni giorno con la realtà della malattia mentale? Perché non si parla della mancata applicazione della legge 180 in molte parti d’Italia?

Questo appello è rivolto a tutti i cittadini che credono ancora in una società giusta e solidale, una società che non penalizza le minoranze, in particolare una delle minoranze più fragili: i folli. Sosteniamo l’opposizione alla controriforma Ciccioli in nome della civiltà democratica, di una clinica umana e solidale, di un maggiore coinvolgimento e responsabilità della società tutta nel trattamento dei disordini mentali.

I primi firmatari dell’appello:

Pietro Barbetta
Marco Belpoliti
Stefano Chiodi
Roberto Gilodi
Gabriella Caramore
Luciano Genta
Paola Lenarduzzi
Gianni Biondillo
Valeria Paola Babini
Cristina Donà
Antonio Scurati
Alberto Ghidini
Franco Brevini
Paola Giovanna Garbarini
Barbara Grespi
Federico Ferrari
Gabriele Pedullà
Valle Adriana
Riccardo Panattoni
Michele Capararo
Gianluca Bocchi
Chiara Brambilla
Valeria Gennero
Maria Luisa Agostinelli
Ferdinando Camon
Matteo Magrini
Emanuele Zinato
Luigi De Angelis
Franco Arminio
Maria Bagnis
Beatrice Catini
Maurizio Salvetti
Michele Dantini
Clelia Epis
Marisa Fiumanò
Marcelo Pakman
Claudia Adria Gandolfi
Eduardo Villar
Giulia Zoppi
Luigi Benevelli
Iva Ursini
Eva Banchelli
Enzo Catini
Maria Antonietta Schepisi
Eleonora Canali
Adone Brandalise
Alberto Zicchiero
Roberta Naclerio
Manuela Bertocchi
Pierino Muraro
Paolo Catini
Caterina Azzola
Mariadolores Verrascina
Mario Salvetti
Serena Birolini
Ada Piselli
Anna Barracco
Giulio De Nicola
Giacomo Conserva
Ugo Morelli
Michela Benaglia
Peppe Dell’Acqua
Alessandro Carrera
Giulio Iacoli
Roberto Koch
Dalia Oggero
Giovanni Anceschi
Daniele Giglioli
Manlio Brusatin
Gian Carlo Brioschi
Maria Nadotti
Luca Scarlini
Aldo Nove
Roberto Marone
Frediano Sessi
Annalisa Angelini
Giacomo Giossi
Gianni Canova
Matteo Di Gesù
Marco Martinelli
Ermanna Montanari
Beppe Sebaste
Maurizio Sentieri
Francesca Borrelli
Giancarlo M. G. Scoditti
Wlodek Goldkorn
Luca Sossella
Andrea Mosconi
Vincenzo Ostuni
Enrico Manera
Davide S. Sapienza
Francesca Rigotti
Davide Ferrario
Arturo Mazzarella
Francesco Matarrese
Rä di Martino
Stefania Zuliani
Maurizio Ciampa

Per adesioni all’appello lasciate un commento qui o qui.

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28 Commenti

  1. Salvaguardiamo la dignità di tutti coloro che non sanno difendersi. In questo momento e’ importante essere molto vigili e difendere i diritti acquisiti!

    • per carita’! ho lavorato 3 mesi all’ospedale psichiatrico proprio quando stavano aprendo i “manicomi”. Quella povera gente me ne ha raccontate cosi’ tante di quando erano rinchiusi da farmi desiderare di rinchiudere il personale che li assisteva e di lasciar fuori loro! Facciamo qualcosa, che si vuol tornare ai tempi dei nazisti?

  2. Sono stata per anni nei dintorni di strutture, e forse sono una dei pochi che possono davvero testimoniare qualche cosa su questo argomento. Il mio romanzo, “Lettera scritta dagli occhi” (Antigone Ed.), ne è la conferma. Quando una società stringe il cappio intorno al collo dei più fragili, significa che sta andando verso una china pericolosa. Purtroppo Basaglia è morto troppo presto, e la capillarità della sua riforma sul territorio è rimasta incompiuta. Grazie per dare voce anche a chi non può averla.

  3. aderisco, anche in quanto ex obiettore di coscienza in servizio presso un centro diurno per malatii di mente: mi piacerebbe mettere l’on. del partito della “libertà” (cos’è, uno scherzo?) di fronte ai racconti di Giusto sui trattamenti a cui era sottoposto quand’era in manicomio… dario dalla lana

  4. Quando un membro della famiglia è in ospedale psichiatrico- è dolore- forse vergogna- so da quella esperienza parlo- ma riconosco che a volte è il solo
    riparo contro la follia- non parlo di depressione- ma di malattia che mette
    in pericolo. Non amo l’idea di mancanza di libertà. Ma come si fa quando
    la violenza accade, quando la mente si perde, che c’è niente riparo nella
    casa, che non si dorme, che aspetta la fine della tempesta? Come si fa per
    ragionare con qualcuno che ha perso la ragione della lingua, che conosce solo
    l’ossessione, che non ha limite?
    Per il momento non firmo. Non so come si passa in Italia in
    struttura psichiatrica. In Francia, c’è una grande tristezza in questi luoghi.
    Tutti aspettano la visita- a volte la visita si passa male-
    il cuore è a fiore di pelle- di storia familiale-
    Ma c’è una volontà di dialogo della parte degli infermieri.
    Aspetto più dettagli per firmare.

  5. Ciccioli chi?
    Carlo Ciccioli (PDL) ex dirigente MSI-DN, (assurto agli onori della cronaca nel dicembre del 1974 per aver sparato, in piazza Cavour ad Ancona, cinque colpi di pistola Flobert contro l’extraparlamentare di sinistra Paolo Tomassoni che fu ferito ad una coscia).
    aderisco, ovviamente
    luigisocci

  6. aderisco e vi segnalo la campagna per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari http://www.stopopg.it/ e l’allarme che hanno lanciato i promotori: con questo provvedimento rischiamo di ritrovarci con un Opg in ogni regione. Nell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto sabato 28 luglio un uomo di 32 anni si è suicidato. Il terzo morto in pochi mesi. Sarà il caso di ricordare che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (Costituzione italiana, art. 32)

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