Lettere a una fanciulla che non risponde #1

di Davide Orecchio

Cara Giulia,
la notte scorsa credevo fosse una – come le altre ingiusta morsa da sciacalli oscena piena di chiarezza su me stesso e i miei molteplici azzannanti velenosi isolamenti – notte dove soccombevo ai miei come dice mio padre espressi da dentro ma come aggiungo io anche complottati da fuori non nominabili mali.

I mali di cui soffro Giulia i non nominabili soltanto soffribili mali (sono Vasco torno a scriverti mi hai riconosciuto?).

Avevo mangiato la pasta già preparando il Valpinax inutile per dopo e bevuto il vino dal cartone e rollato – la quarta dalle sette di sera – canna e visto il primo e il secondo e il terzo tg perché tu lo sai che io devo stare attento non posso consentire sorprese. Avevo scoperto la crepa sul muro. La nuova l’ennesima – come un geco poggiata sopra i libri ammucchiati in un graffio umido e nero – crepa sul muro. Un nuovo – che si aggiunge ai problemi che già so – problema perché lo so Giulia che l’umidità graffia il muro ma anche la mia gola che questa tosse è nata nella casa insana e le mie dal dottore mai riconosciute febbri frequenti anche sono nate nella casa insana (prima di traslocare ero sano Giulia). Ma ti dico appunto non bastavano i nuovi e i vecchi problemi che già me n’ero creato un altro chiedendomi: dove vado stanotte al Forte o al Branca? Non bastavano l’altra notte il cibo cattivo la promessa dei crampi alla pancia e la crepa sul muro

nitida e umida

per non parlare degli azzannanti isolamenti che pure mi dovevo chiedere: Forte o Branca? E sembrava una notte rovinata come le altre a pensare: meglio Forte dove chissà stasera incontro Giulia a pensare: ma stasera non c’è il reggae al Forte non ci sarà Giulia a pensare: allora Branca dove incontro Pepe e Stella e parliamo del mio ruolo nel comitato ma forse Pepe non c’è e Stella senza Pepe non mi ascolta a chiedermi: allora Forte o Branca? Pensa che notte rovinata che mi stavo preparando Giulia la notte scorsa.

Ma ho preso la decisione giusta che mi ha portato a quest’inaspettata apertura di un dialogo Giulia con te che lì fuori non smetti di sfuggirmi l’altra notte non è stata così una come le altre da puzza di fumo (solo) e ottundimenti e proprio per quella decisione mi trovo ora in condizione di scriverti di non essere più per sempre schivato da te.

Ti scrivo infatti ho il tuo indirizzo proprio perché ho deciso ed era giusto farlo ed è stato fondamentale farlo di andare al Branca non al Forte ma al Branca dove non avrò trovato Pepe né Stella e non ho trovato certo te ma ho parlato con Lucio che mi ha dato una cosa che ha cambiato credo la mia vita con Lucio ci siamo bevuti una birra e rollati una canna sulle scale mentre la musica suonava forte e dentro al cinema era iniziato Ken Loach ma a noi non importava a me soprattutto non importava perché Lucio mi aveva appena dato una cosa importante Giulia e io non facevo che chiedergli ma dove l’hai trovato ma come hai fatto Lucio dio mio allora la conosci anche tu non pensavo che la conoscessi Lucio che avessi il suo indirizzo Lucio la sua email Lucio tu l’avevi. E da quanto tempo l’avevi? gli ho chiesto per quanto tempo l’hai avuta l’email di Giulia ho chiesto a Lucio Giulia. E lui ha detto da un mese forse da due mesi me l’ha data Vito perché io Giulia la conosco appena. Così la scorsa sebbene annunciata da orribili e consueti vizi e cerimonie notte ho avuto il tuo indirizzo da Lucio che l’aveva avuto da Vito e ho riscattato tante notti simili a quella e tante altre che verranno facendo per una volta almeno nella vita nella notte la mossa giusta di essere al posto giusto come si dice al momento giusto me lo sono scritto l’indirizzo su uno stropicciato tirato fuori dalla tasca che avevo da una settimana già timbrato biglietto della metro e del bus che poi ho rimesso in tasca e portato a casa e custodito fino a stasera per un giorno intero Giulia oggi al risveglio il primo pensiero già era quello di scriverti e come scriverti e quando e come spiegare che ti scrivevo Giulia

e ora lo faccio

sì ora ti scrivo non devo più inseguirti al Forte o a qualsiasi concerto appostarmi sotto al palco sempre alla destra del palco dove piace a te dove tu ascolti i concerti nella speranza di vederti e se ti vedo non incontrarti ma guardarti da lontano (da dietro) che balli nella musica che scuoti i capelli che abbracci gli amici e alla fine inseguirti per non perderti e se mi va bene tagliarti la strada farti vedere che ti ho vista guadagnarmi la tua – per tornare a casa svuotato – occhiata di fuoco.

no ora ti scrivo Giulia

e tu mi leggerai?

e tu risponderai?

Perché vorrei sapere di te del lavoro a Trastevere ce l’hai ancora? è passato tanto tempo un anno Giulia e vorrei sapere quanto non posso scoprire ai concerti o al Forte quello che solo le parole possono dire ce l’hai ancora il lavoro Giulia? vorrei sapere e poi se vivi sempre a Ottavia vorrei sapere Giulia come stai sei felice vorrei chiederti come sta tua nonna come va l’anca di tua nonna e vorrei chiederti – per le mie intemperanze di un anno fa per tutti quei biglietti per gli appostamenti per gli accerchiamenti che ti lasciavo senza respiro lo sapevo già allora Giulia ma non bastava a farmi smettere – perdono.

Giulia vorrei chiederti perdono e spiegarti e raccontarti poi quello che è successo in quest’anno che non ho detto a nessuno quanto di misterioso e magico mi è successo Giulia mentre ti inseguivo e quando ho smesso di inseguirti misterioso e magico ma spiegabile io so tutti i perché.

Ma sul serio Giulia come sta tua nonna?

Io ho fatto progressi te ne sarai accorta già perché ti scrivo una lettera elettronica ho rimediato un computer da un amico e un modem a 14k che dice il mio amico è lento ma che per cominciare va bene ed è meglio di niente. Dice il mio amico che poi è il mio vicino di casa. Che non mi ha dato solo il computer ma anche il materasso che sennò avrebbe buttato.

Finalmente un materasso a una piazza e mezzo per la mia rete a una piazza e mezzo.

Ti ricordi Giulia la mia rete a una piazza e mezzo con sopra il materasso a due piazze?

Ti ricordi anche se te ne parlavo soltanto se non sei mai stata a casa mia (sul mio letto sul mio materasso)?

Ecco anche questo vorrei che cambiasse vorrei che venissi a trovarmi certo dopo avermi scritto dopo che saremo di nuovo intimi che ci saremo visti e parlati vorrei riprendere dall’anno scorso da prima che io impazzissi Giulia ti dimostrerò che si può.

mailer-daemon@xyz.com
03.23.2000 0.30: Delivery to the following recipient failed permanently: julya@sinlugar.com

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9 Commenti

  1. Come va l’anca della nonna di Giulia, sul serio?
    Però Monsieur Poirot (vedi sotto) direbbe che il vero protagonista è Mailer daemon.

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Vivo e lavoro a Roma. Libri: Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012). Provo a leggere i testi inviati, e se mi piacciono li pubblico, ma non sono in grado di rispondere a tutti. Perciò, mi raccomando, non offendetevi. Del resto il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e assolutamente non professionale. Questo è il mio sito.
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