Articolo precedente
Articolo successivo

Lavoro e altri disastri

compcrop2406.jpg

di Giuseppe Granieri

Giornate passate ad aspettare il nulla. Sempre lì ad attendere che succeda qualcosa, qualsiasi cosa, e invece nulla. Tutto fermo. Immobile. Se anche piovesse ogni tanto, ci sarebbe di che parlare. E invece nulla. Ti alzi, fai quello che c’è da fare, poi pranzo, giro in paese, cena e notte. Così negli ultimi sei mesi. Che merda. “Vediamo se ci sono offerte di lavoro per un esodato di 56 anni”, pensò Marcello – davanti al suo nuovo passatempo: un computer…

 

*

Esodato56: ciao

Sognatrice38: perché qst nick?

E: chiedi alla fornero

S: a chi?

E: ma dove vivi!?

S: a casa mia!

E: no, dico: la guardi la tv? Se ne sente tanto parlare…

S: ma di cosa scusa?

E: crisi, pensioni, esodati

S: esochè?

E: persone che sono senza lavoro e senza pensione

S: ah…

E: sai dire solo “ah”?!

S: mi fa strano

E: cosa?

S: che mi parli di sta cosa.

E: perché?

S: xkè qua gli uomini ti chiedono solo sesso scopate seghe

E: in chat parli solo di sesso tu?

S: no!

E: e allora?

S: e allora io di questi esodatati non ne so nulla

E: vuoi che interrompiamo?

(E: perché non scrive?!)

E: ohhh… ci sei?!

S: massi, sono qui….

E: perché non rispondi?!

S: faccio la veglia al bimbo

E: ti va se riprendiamo da zero?

S: ok

E: piacere marcello

S: fiorella

E: 38 anni?

S: c’è scritto nel nick!

E: chiedevo per conferma

S: ok tu?

E: 56 troppi?

S: mica dobbiamo sposarci

E: che fai nella vita?

S: Casalinga e mamma di un cucciolo di pochi mesi tu che lavoro fai?

(S: perché non risponde?!)

S: non sei obbligato a risp

E: sono un esodato

S: di nuovo con sta storia che palleeeeeeeeeee…

E: scusa

S: figurati dicevo per dire ma quindi non lavori?

E: no a casa

S: meritato riposo dai :-)

E: tu hai mai lavorato?

S: macché qui dove sto io lavoro nisba…

E: di dove sei?

(E: ma perché sparisce?!)

E: ci sei?

….

(E: casalinga senza testa…)

S: scusami eccomi controllo bambino dicevi?

E: di dove sei?

S: Sicilia

E: capisco

S: tu?

E: Bologna

S: ci sono stata dieci anni fa bella città

E: si bella anche se ha perduto il fascino di un tempo

S: cioè?

E: no nulla lascia stare

S: come vuoi

E: ma non hai mai provato a lavorare?

S: anni fa solo cose così

E: ti sei arresa?

S: da tempo

E: non cerchi più?

S: ho famiglia ora

E: tuo marito?

S: cosa

E: tuo marito cosa fa?

S: autotrasportatore

E: tutto bene?

S: non manca nulla al resto non ci pensiamo più da un pezzo

E: capisco come mai in chat?

S: mi rilasso

E: sei a caccia di storie piccanti?

S: sto bene così… tu?

E: se capita

S: porco

E: ti va di descriverti?

(E: sparita di nuovo!)

E: ci sei?

S: scusa bimbo

E: ti descrivi?

S: vaffanculo

E: pensavo…

S: pensavi male!

(S: si è offeso…)

S: com’è sta storia degli esodatati?

E: ma avevi detto che non ne volevi parlare

S: ho cambiato idea

E: ah!!!

S: allora?

E: gli ESODATI sono quelle persone che sono o senza lavoro o senza pensione

S: perché?

E: hanno lasciato il lavoro in base a degli accordi con il datore di lavoro ma anche per altre ragioni e non potranno prendere la pensione per un certo periodo

S: cioè tu ora sei senza lavoro e non hai uno stipendio?

E: esatto

S: bel guaio

E: eh

S: hai qualcosa da parte?

E: certo altrimenti starei sotto i ponti io e mia moglie

S: figli?

E: uno

S: sposato?

E: convive

S: beh, non è drammatica dai

E: punti di vista

S: voglio dire non sei alla canna del gas

E: ancora no… grazie!

S: Dicevo per dire!

E: Sì certo tranquilla

S: ok

E: ti va di descriverti?

S: ma non scopi con tua moglie?!

E: ma cosa c’entra!

S: c’entra!

E: tu allora perché sei in chat?

S: per svago

E: sicuramente! Allora ti descrivi?!

E: ci sei?

S: sì

E: allora?

S: allora cosa?

E: no nulla lascia stare

S: appunto

E: ok

S: si è svegliato il bimbo

E: ah

S: ciao devo andare

E: aspetta

S: ciao… abrazo…

Sognatrice38 ha lasciato la chat

E: stronza

Esodato56 ha lasciato la chat 

 

*

– Ciao fiò.

– Ciao amò.

– Com’è andata oggi?

– Tutto bene.

– Che hai fatto?

– Nulla: sono stata appresso al bimbo.

– Eri al pc?

– Di sfuggita: ho visitato Bologna con street view.

– Ok.

– E la tua giornata?

– E’ finita…

 

*

Giuseppe Granieri (Galatina, 1981), vive a Copertino, Lecce. Giornalista pubblicista, scrive per www.fcinternews.it. Ha pubblicato una raccolta di interviste sportive, Dal calcio giocato al calcio parlato (Grasso 2008), e la la sua tesi di laurea, Giorgio Faletti e la riscoperta del noir in Italia (Sacco 2009).

Print Friendly, PDF & Email

2 Commenti

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Discorso di Capo Orso Scalciante

a cura di Silvano Panella
La terra sta invecchiando. La renderò nuova per voi, per voi e per i fantasmi dei vostri padri, delle vostre madri, dei vostri fratelli, dei vostri cugini, delle vostre mogli. Lo farò per tutti quelli che accoglieranno le mie parole

«La fortuna del Greco», storia di un italiano

di Antonella Falco
Antonio il Greco è un sopravvissuto, impastato di tenacia, fatalismo e dignità. Deve il suo soprannome alla somiglianza con uno dei due Bronzi di Riace, «quello con un occhio solo, il vecchio guerriero»

Il maiale Kras

di Giorgio Kralkowski
Le urla si sono quasi dissolte sopra le tegole del casale e al fumo dei camini, si sono infilate tra l’erba alta e hanno forse raggiunto gli uomini nei campi più lontani, appena prima delle acque del fiume, che inghiottono le voci di chi vi parla appena accanto. Adesso al loro posto i fruscii del lavoro, i rumori umidi delle mani e della carne, il tremare del metallo dei coltelli

Note di lettura a «Invernale»

di Valentina Durante
Un figlio racconta gli ultimi anni di vita del padre, macellaio di Porta Palazzo, Torino, a partire da una malattia susseguente a un infortunio sul lavoro. Lo si potrebbe riassumere tutto qui il breve ma intenso romanzo di Dario Voltolini

Riesci a vedere la luce in questa immagine

di Lorenzo Tomasoni
Mentre fotografava una prugna spiaccicata sul pavimento di linoleum di casa sua, durante una sessione di fotografia nei primi giorni di aprile, Colin McRooe fu colto dalla feroce intuizione che non ci sarebbero mai stati criteri oggettivi o inquadrature luminose artificiali che avrebbero potuto inchiodarla per sempre alla realtà

“Quando nulla avrà più importanza”, la fine mondo raccontata da Alessia Principe

di Antonella Falco
È un romanzo breve, o, se preferite, un racconto lungo di genere distopico che ruota interamente intorno alla figura della sua protagonista, Caterina
davide orecchio
davide orecchio
Vivo e lavoro a Roma. Libri: Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani, 2024), Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012). Provo a leggere i testi inviati, e se mi piacciono li pubblico, ma non sono in grado di rispondere a tutti. Perciò, mi raccomando, non offendetevi. Del resto il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e assolutamente non professionale. d.orecchio.nazioneindiana@gmail.com Questo è il mio sito.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: