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L’importanza di essere piccoli 2014 – IV edizione

locandina l'importanza di essere piccoli

 io amo più forse,

le colline e le fresche brezze e le verdescuro

pinete, che i giganti passi dell’uomo 

a. rosselli

L’IMPORTANZA DI ESSERE PICCOLI – IV edizione
poesia e musica nei borghi dell’Appennino tosco-emiliano

dal 5 al 9 agosto 2014

POETI E MUSICISTI  SI INCONTRANO NELLE VALLI E NEI BORGHI DELL’APPENNINO TOSCO EMILIANO
con
FABIO PUSTERLA, MARIO BENEDETTI, RICCARDO SINIGALLIA, PEPPE VOLTARELLI, DAVIDE TOFFOLO e molti altri

PROGRAMMA

5 agosto – “Scaialbengo” centro culturale ippico, Castel di Casio ore 21
DINA BASSO, YARI BERNASCONI, ALBERTO CELLOTTO (letture)
ROBERTO ANGELINI (live acustico)

6 agosto – Molino del Pallone, Granaglione ore 21
LUIGI SOCCI (lettura/incontro)
DAVIDE TOFFOLO (concerto/spettacolo Graphic Novel is Dead)

7 agosto – Pieve della Rocca di Rofeno, Vergato ore 21

MARIO BENEDETTI (lettura/incontro)
RICCARDO SINIGALLIA (concerto)

8 agosto – Capugnano, Porretta Terme ore 21
FABIO PUSTERLA (lettura/incontro)
PEPPE VOLTARELLI (live acustico)

9 agosto – Castagno, Pistoia ore 21
CHANDRA LIVIA CANDIANI (lettura incontro)
MARA REDEGHIERI (concerto progetto Dio Valzer)

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L’IMPORTANZA DI ESSERE PICCOLI – IV edizione
poesia e musica nei borghi dell’Appennino tosco-emiliano
è un progetto di Associazione Culturale SassiScritti in coordinamento con Arci Bologna

con il sostegno di

Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Castel di Casio, Comune di Granaglione, Comune di Pistoia, Comune di Porretta Terme, Comune di Vergato, Pro Helvetia Fondazione svizzera per la cultura.

con il contributo di

Fondazione del Monte, Gelati Sammontana, Hotel Helvetia Thermal SPA, Banca di Credito Cooperativo Alto Reno, Banca di Imola filiale di Porretta Terme

con la collaborazione di

Associazione “Amici dell’ antica pieve”, Associazione parrocchiale “Beata Vergine della neve”  Pro loco di Capugnano, Circolo ricreativo Arci di Piteccio , Pro loco di Castagno,  “Scaialbengo centro culturale ippico” di Castel di Casio,  Pro loco Molino del Pallone, Libreria l’Arcobaleno di Porretta Terme,  Centro turistico La Prossima di Castel di Casio,  Arci Pistoia e circolo Arci Sperone, Libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia, Anonima impressori di Bologna, The Califfo Pub di Porretta Terme, La Baracchina f.lli Tovoli lago di Suviana, Gelateria La Baracchina di Porretta Terme

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Per il quarto anno, dal 5 al 9 agosto, torna “l’importanza di essere piccoli” un festival in cui musicisti e poeti si incontrano riabitando  i borghi, i cortili, i sentieri e le radure dei boschi.

“L’importanza di essere piccoli” è organizzato dall’associazione culturale SassiScritti Circolo Arci di Porretta Terme (Bo) con la direzione artistica di Azzurra D’Agostino e Daria Balducelli e il contributo di  Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Castel di Casio, Comune di Granaglione, Comune di Pistoia, Comune di Porretta Terme, Comune di Vergato, Arci Bologna, Fondazione del Monte,  ePro Helvetia Fondazione svizzera per la cultura.

La bellezza ruvida dei paesaggi che fanno da sfondo agli incontri e ai concerti è la materia viva del festival che da alcuni anni rende possibile, insieme agli artisti e agli abitanti dei paesi, la parabola della poesia, il suo fremito. I versi oracolari tratti dal poemetto di Amelia Rosselli ‘Libellula, panegirico della libertà’, hanno suggerito l’immagine di quest’anno, emblema di grazia e levità, un lapsus poetico che nel suo librarsi bilancia le ali e si dona allo sguardo.

Fabio Pusterla, Peppe Voltarelli, Mario Benedetti, Riccardo Sinigallia, Davide Toffolo, Roberto Angelini, Mara Redeghieri, Luigi Socci, Chandra Livia Candiani, Dina Basso, Yari Bernasconi, Alberto Cellotto,  sono  gli  ospiti che con la loro poesia e musica si libreranno sulle  frazioni e i borghi dell’ Appennino, trasfigurando gli orizzonti e cangiando loro stessi alla presenza dei paesaggi. Gli ampi campi della sede del circolo culturale ippico Scaialbengo a Castel di Casio, che come praterie ospitano allo stato naturale i cavalli che possono vivere liberamente in branco, così come il parco pluviale del fiume Reno che solca la valle del Molino del Pallone, sono esempi di luoghi speciali da scoprire e riabitare con l’arte. E ancora: la suggestiva e antichissima Pieve della Rocca di Roffeno (Vergato),  risalente al X secolo, la dolcezza dei declivi di Capugnano (Porretta Terme) e il borgo Castagno di Piteccio (Pistoia) che incontra la linea transappenninca della Porrettana, gioiello dell’ingegneria ferroviaria del XIX secolo: sono questi i paesaggi così lontani dai “giganti passi dell’uomo” che saranno solcati dagli artisti e dagli ospiti, come libellule che abitano i campi. La partecipazione degli abitanti dei borghi è poi la linfa de “L’importanza di essere piccoli”: sono loro che ospitano gli artisti, li incontrano e passano il tempo con loro, tra una lettura e un soundcheck.

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PROGRAMMA DETTAGLIATO
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e si svolgono a partire dalle ore 21:00

Il Festival apre Martedì 5 agosto presso gli spazi del circolo culturale ippico Scaialbengo di Castel di Casio, una giovane associazione che ospita allo stato naturale i cavalli che possono vivere liberamente in branco negli ampi campi che si distendono intorno alla sede.Qui i versi potenti in dialetto catanese di Dina Basso, la dolorosa grazia del ticinese Yari Bernasconi, l’asciuttezza e gravità del parlato trevigiano di Alberto Cellotto si alterneranno in una serie di letture che precederanno l’universo strumentale e intimistico di Roberto Angelini. Musicista, autore, compositore e produttore artistico, Angelini è attualmente impegnato nel Solo Live Tour per il suo progetto musicale “PHINEAS GAGE” e nel programma “GAZEBO” andato in onda su Raitre. Inoltre, collabora ai progetti di alcuni artisti italiani sia come autore e compositore che come chitarrista, apprezzato per la sua tecnica con la slide guitar. Tra le tante collaborazioni: dal disco e tour dell’ultimo album di Niccolò Fabi, al progetto ‘Il Paese è Reale’ degli Afterhours, al Collettivo Angelo Mai, alla realizzazione del disco d’esordio dell’Orchestraccia “Sona Orchestraccia Sona” all’EP di Antonella Lo Coco “LoverCover”, alla tourné di Emma Marrone.

Dal luminoso orizzonte che si apre da Castel di Casio al greto del fiume Reno che solca una delle valli più impervie dell’Appennino: è qui, nella fresca pineta del Molino del Pallone (Granaglione)  che mercoledì 6 agosto si terrà la seconda serata de “l’importanza di essere piccoli”, grazie anche al sostegno e cura della pro loco omonima. Ad aprire, i fulminanti versi di Luigi Socci,poeta e performer che presenterà la sua opera omnia Il rovescio del dolore (ed. Pequod), schegge di poesia recitate a memoria che parlano del mondo svelandone le sue perversioni e allucinazioni, una “bic lamarasoio” sul morbido tessuto delle ovvietà quotidiane. E se la poesia di Luigi Socci accompagna l’ascoltatore dentro un “teatrino dell’assurdo” dissacrante e allo stesso tempo tragico, ecco che ad attendere il pubblico ci sarà un’altra figura mascherata.  Davide Toffolo, uno dei fumettisti più amati del paese e cantante dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, si esibirà in un set acustico delle migliori canzoni del gruppo indipendente, uno spettacolo dove verrà in luce la sua natura di entertainer comico. Con GRAPHIC NOVEL IS DEAD Davide Toffolo si trasforma in un personaggio disegnato per raccontare la propria vita attraverso una commedia a fumetti, una storia dove la realtà fotografica vede l’ “Eltofo” (il cantante vestito da yeti del gruppo TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI) esibirsi in un urlo rock per ribadire la libertà di cui ancora gode il linguaggio dei fumetti. Libertà visionaria che Toffolo ha raggiunto proprio nella forma delle graphic novel in cui negli ultimi quindici anni ha fondato la propria ricerca componendo romanzi indimenticabili come “Pasolini”, “Carnera” e “Il Re Bianco”

Cambia lo scenario e cambia l’atmosfera del terzo appuntamento di giovedì 7 agosto.  Abbandonata, infatti,  la strada statale Porrettana che collega Bologna a Pistoia, a Vergato ci si immette in una secondaria che dopo diversi chilometri diventa una piccola via che si inerpica sul pendio dei monti, tra radi casolari e borgate. Ad accogliere gli artisti e il pubblico l’ Associazione “Amici dell’ antica pieve”ininun luogo silenzioso e incantato che circonda l’antica Pieve romanica di Rocca di Rofeno, nel comprensorio del comune di Vergato. L’Abbazia, sorta nel X secolo per dare ristoro ai viandanti, ospiterà la lettura di Mario Benedetti, uno dei maggiori poeti italiani: i suoi versi lunghi, legati tra loro da un sentimento del tempo inattuale, non distratto dalla chiacchera, sono impronte nella realtà, falcate destinali. La sua poesia è un invito a non distrarsi, un monito rivolto a se stesso e al lettore e che parlando della morte e del suo legame con la vita ricorda con le sue terse parole l’”umiltà delle cose minute”. Di vita parlerà attraverso le sue canzoni anche Riccardo Sinigallia attivo sulla scena italiana da anni soprattutto in veste di autore e produttore (ha collaborato, tra gli altri, con Niccolò Fabi, Max Gazzè, Frankie Hi-NRG Mc, Tiromancino e Luca Carboni). L’album Per Tutti presentatoall’ultimo festival di San Remo, rappresenta una sorta di capitolo di chiusura di una trilogia discografica che corrisponde idealmente al percorso artistico di Riccardo Sinigallia, soprattutto in riferimento al suo modo di scrivere musica e di rapportarsi all’ascoltatore. Come recita lo stesso titolo, Per Tutti vuol essere un album di “apertura” verso gli altri ma, collegandolo alla realtà contemporanea, anche di speranza nel futuro che ci aspetta. Universali, ma al contempo anche molto personali, i temi su cui si snodano i testi dell’album: Riccardo Sinigallia scrive d’amore e d’amicizia partendo da se stesso, per poi allargare lo sguardo fino al mondo intorno a noi. Anche qui il rimando è alla realtà che ci circonda, tutti i brani sono legati tra loro da un filo rosso: il concetto di tempo, inteso come “convenzione” su cui impostiamo tutta la nostra vita, e che torna in ogni traccia dell’album.

Il penultimo appuntamento del festival, venerdì 8 agosto, si svolge nel borgo di Capugnano (Porretta Terme) in cui torniamo anche per questa edizione grazie alla bella accoglienza dell’associazione “Beata Vergine della Neve”  e della Pro loco che, ogni anno, ricevono gli ospiti cucinando per loro e mettendo a disposizione l’ampio campo che si apre davanti all’antica chiesa di San Michele Arcangelo. La serata si apre con la lettura del poeta e critico svizzero di lingua italiana Fabio Pusterla, autore che affonda la sua poetica nel grande modello di Sereni, influenzato anche da uno dei più importanti poeti di lingua francese – Philippe Jacottet – di cui è traduttore. Pusterla ha fin dai primi libri un tono originale che evoca il passato dando voce al dialogo profondo tra i vivi e gli assenti, tra le generazioni passate e quelle a venire, in una continua ricerca di una comunità, di un “noi” che ci riguarda. Un poeta fra i più importanti e amati degli ultimi decenni, in ascolto dei battiti del quotidiano in cui si aprono mondi di senso, radure in cui si irradiano miracoli di fratellanza che continua a fremere malgrado i cocci e le rovine di cui la terrà è affollata.  Il paesaggio e gli animali che lo popolano sono alcuni dei temi che ritornano nelle sue raccolte, versi camaleontici che si mimetizzano con la natura che li smuove, un io che non si rassegna di stare al mondo con il passo greve e pesante del conquistatore.

Oltre a Pusterla incontreremo poi un artista poliedrico e versatile, in grado di spaziare tra la musica, il teatro, il cinema e la scrittura: Peppe Voltarelli, vincitore nel 2010 del premio Tenco, chiuderà infatti la serata con un live acustico in cui interpreterà i suoi successi tra cui brani dall’ultimo album Lamentarsi come ipotesi,in cui spicca come sempre la vicinanza alla world and country music per sonorità e per forza evocativa.

Terzo lavoro solista del cantastorie calabrese, fondatore nel 1990 del Parto delle Nuvole Pesanti, “Lamentarsi come ipotesi” si compone di dodici canzoni, di cui nove in italiano, due in dialetto e un brano strumentale. Registrato a Firenze e prodotto artisticamente da Finaz della Bandabardò, l’album è una riflessione sull’arte, sulla necessità della mescolanza come valore e sulla santificazione delle proprie radici culturali, è un pensiero sulla solitudine che genera la rincorsa al successo e diversi tipi di povertà.

Affacciandosi verso sud dal crinale delle montagne dell’Appennino si incontrano tanti paesini che sostano lungo i binari della Porrettana, gioiello dell’ingegneria ferroviaria del XIX secolo. Uno di questi è Castagno, già nel versante toscano, dove Sabato 9 agosto si chiuderà la IV edizione del festival.  Chandra Livia Candiani e il concerto “Dio valzer” di Mara Redeghieri verranno ospitati, grazie all’aiuto della pro loco di Castagno e del Circolo Arci di Piteccio, nel graziosissimo borgo della provincia di Pistoia, in un appuntamento che sancisce l’entrata della città toscana nella rete dei comuni che fanno parte de “l’importanza di essere piccoli”. Le poesie di Chandra Livia Candiani danno voce a tanti regni perché, come lei stessa dichiara in una sua intervista, “non è mai esistito solo il regno umano, è fondamentale nella mia vita e quindi anche nella mia poesia, entrare in contatto con altri regni, come quello animale, vegetale, minerale, e quello dei morti”. Parole e voci che alleggeriscono l’io in un tu che spesso si rivolge a persone presenti o assenti, a comunità in ascolto, al visibile e all’invisibile. Su questi temi Chandra Livia Candiani sospende il giudizio, frutto di una personale assimilazione della filosofia occidentale e orientale. Poesie sull’infanzia da coltivare e recuperare, sul silenzio e sul lutto, facendo sempre arretrare l’io per lasciare emergere la natura e il mondo in un’apertura e condivisione totale.

La notte si tinge poi dei colori roventi e appassionati dei canti anarchici di Dio Valzer con Mara Redeghieri, indimenticabile voce degli Ustmamó, un progetto di recupero e rivisitazione dei canti anarchici dell’Ottocento nato nell’Appennino reggiano che rende omaggio a «canzoni popolari anarcosindacali» stese tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento da autori più o meno sconosciuti. La formazione è composta da Mara Redeghieri alla voce, Lorenzo Valdesalici alla chitarra, e Nicola Bonacini al contrabbasso e dà vita a canti coinvolgenti e attuali contraddistinti dalla semplicità degli strumenti acustici.

La fame la miseria, le lotte, le speranze e le utopie dei grandi sognatori della storia sono i temi cantati dal trio, che propone una selezione di brani che ripercorrono i capisaldi della gloriosa tradizione canora di lotta e di rivolta. Mara Redeghieri, cantante e/o insegnante, è stata la voce del gruppo Ustmamódal 1990 al 2001, prodotto dai due leader fondatori dei CCCP Giovanni Ferretti e Massimo Zamboni. Il gruppo ha ottenuto diversi consensi arrivando a fare da spalla nel 1995 a David Bowie nel suo tour italiano a Roma e Milano. Mara ha inoltre collaborato alla stesura dell’album Dispetto di Gianna Nannini, tra cui spicca il brano ‘Meravigliosa Creatura’, scritto a due mani con la famosa cantante, e ha anche scritto e cantato il brano di chiusura del film Denti di Gabriele Salvatores in collaborazione col musicista compositore Theo Teardo.

Ad arricchire la rassegna saranno presenti i due bookshop della libreria “L’ Arcobaleno” di Porretta e de “LO SPAZIO di via dell’ospizio” di Pistoia. Quest’anno poi il festival presenterà una serie di creazioni originali e uniche da parte di vari artisti e artigiani che hanno realizzato opere specifiche per l’evento. I ‘miniquadri’ di Cifone, al secolo Simone De Berardinis, di cui il fumettista Maicol Rocchetti (il noto autore degli ‘Scarabocchi animati’ di maicol&mirko) ha detto “Cifone è uno dei più grandi artisti che mi è capitato di conoscere. La potenza dei suoi disegni, dei suoi modellini di cartone e delle sue foto ricordo è devastante. Cifone riesce a stupirmi da ormai trent’anni. Le sue cose sono sempre vere, giuste, entusiasmanti, commoventi. Soprattutto non sono mai una truffa”. La sua è un’arte fatta di colori, geometrie e riproduzioni minuziosissime di posti visti e subito interiorizzati. I disegni prendono forma dentro piccole cornici che si adagiano, lasciando spazio, sul palmo di una mano: per il festival Cifone ha realizzato 50 miniquadri ritraenti insetti, ispirati dall’immagine di questa IV edizione – appunto una libellula. Saranno presenti poi i taccuini cuciti a mano della ditta artigiana 13sedicesimi di Torino, che pensa, disegna, stampa e rilega meravigliosi quaderni che per il festival riportano in copertina alcuni versi di Amelia Rosselli, tratti sempre dal poemetto ‘La libellula, panegirico della libertà’. Gli stessi versi, ovvero: “Io non so cosa voglio, tu non sai/ chi sei, e siamo quasi pari” sono impressi su una serie di magliette realizzate dalla ditta Macron di Crespellano (BO) su generoso dono dell’Hotel Helvetia Thermal Spa di Porretta Terme.  Verranno inoltre presentati inoltre alcuni esemplari di poster d’arte numerati, pezzi unici realizzati  appositamente secondo le antiche modalità di lavoro tipografico dalla tipografia d’arte bolognese Anonima Impressori. Tutti questi specialissimi piccoli grandi oggetti verranno proposti al pubblico in una raccolta fondi a sostegno delle attività del festival.

Per maggiori informazioniSassiscritti

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francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Sono nata nel 1975. Curo laboratori di tarocchi intuitivi e poesia e racconto fiabe. Fra i miei libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Acquabuia (Aragno 2014). Ho pubblicato un romanzo, Tutti gli altri (Tunué, 2014). Come ricercatrice in storia ho pubblicato questi libri: Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014) e, con il professor Owen Davies, Executing Magic in the Modern Era: Criminal Bodies and the Gallows in Popular Medicine (Palgrave, 2017). I miei ultimi libri sono il saggio Dal Matto al Mondo. Viaggio poetico nei tarocchi (effequ, 2019), il testo di poesia Libro di Hor con immagini di Ginevra Ballati (Vydia, 2019), e un mio saggio nel libro La scommessa psichedelica (Quodlibet 2020) a cura di Federico di Vita. Il mio ripostiglio si trova qui: http://orso-polare.blogspot.com/
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